Identità dell'Unione europea e valore della democrazia racchiusi in un progetto basato su sostenibilità, approccio circolare, accessibilità e spazio pubblico: sarà una cordata tutta europea - racchiusa nel nome EUROPARC - a realizzare il progetto del nuovo edificio Parlamento europeo di Bruxelles, sulla base del concorso internazionale bandito nel maggio 2020 con la finalità di rinnovare l'edificio Paul-Henri SPAAK e dare un esempio positivo di edilizia sostenibile e rigenerativa, dialogando con i cittadini e la città.

EUROPARC nasconde infatti i nomi di cinque tra gli studi più noti del panorama internazionale: sono i danesi di JDS Architects, i francesi Coldefy, gli italiani di Carlo Ratti Associati, gli olandesi NL Architects, gli spagnoli ENSAMBLE STUDIO e i danesi Ramboll Group che, a loro volta, hanno coinvolto collaboratori di oltre 30 nazionalità.

"Una vera e propria proposta di riuso che offre un'interfaccia migliorata con il pubblico e una nuova espressione architettonica all'edificio con utili caratteristiche di sostenibilità" - è questa la motivazione della giuria, che ha scelto il progetto tra 15 progetti presentati - tra cui quelli di Renzo Piano Building Workshop, Dominique Perrault, Shigeru Ban e Snøhetta - elogiandolo sia per le sue qualità funzionali che simboliche.

Un tema così complesso era sintetizzabile solo da un gruppo eterogeneo, consapevole di tutte le problematiche che l'Europa porta con sè e che, proprio grazie alla sua formazione, sottolinea un nuovo approccio all'architettura, basata sulla collaborazione e sulla capacità di orchestrare il know-how di diverse discipline, superando l'individualismo tipico dello scorso secolo.

"Con una guerra alle porte dell'Europa e una conseguente crisi energetica sempre più pressante, le sfide che l'Unione europea deve affrontare sono condivise da tutti noi" - hanno affermato i progettisti - Come team di uffici paneuropei composto da più di 30 nazionalità, comprendiamo e sentiamo direttamente l'impatto di queste difficoltà. La nostra proposta collettiva di ripensare l'edificio del Parlamento in modo da ridurre al minimo l'impatto ambientale, espandendo la sua apertura e l'inclusione civica come incarnazioni dei valori della democrazia europea, è quindi sempre più rilevante".

La proposta del collettivo si concentra sul rinnovamento dell'edificio Paul Henri SPAAK, secondo un approccio circolare per ridurre al minimo gli sprechi, onorando la democrazia con la creazione di numerose aree pubbliche accessibili a tutte le persone.

"Nel settore edile - si legge ancora nella nota dei progettisti - oltre il 50% dell'impronta di carbonio generata avviene nella costruzione della struttura grezza di un edificio. Se completamente smantellato, tutta quella spesa è persa e deve essere spesa di nuovo in una nuova costruzione".

Da qui la soluzione di riutilizzare rigorosamente la maggior parte della vecchia struttura di SPAAK, proponendo una rilettura e una riprogettazione capace di migliorare le condizioni di lavoro del Parlamento e le relazioni di scambio con i cittadini europei, rafforzando al contempo il legame tra l'edificio e la città.

Il processo creativo ha voluto incarnare l'ideale democratico dell'Unione Europea, traendo ispirazione dai rispettivi background culturali e specialità distinte, tradotti in una soluzione condivisa che, per mezzo del design, vuole affrontare le sfide urgenti dell'Europa e del mondo intero, tra cui il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e l'offuscamento dei domini fisici e digitali.

 

Accessibilità e flussi pedonali

La proposta vede quindi l'apertura dell'isolato per migliorare la continuità dei flussi pedonali nell'area e creare un collegamento più forte tra Place du Luxemburg e Parc Léopold.

In questo modo, l'area di pertinenza pubblica si estende dall'esterno all'interno dell'edificio, facendolo apparire accessibile attraverso un passaggio pubblico che lo attraversa, dando luogo a un nodo cruciale nella rete pedonale di Bruxelles.

Sull'asse della Gare d'Europe, eliminando il muro della parte centrale dell'edificio Spinelli, posto di fronte, si realizza inoltre un ingresso a cielo aperto al Parlamento, che accoglie il pubblico "a braccia aperte".

La sala delle assemblee si trasferisce ai piani alti

Rinominata "Emiciclo", la nuova sala delle assemblee sarà dislocata ai livelli superiori dell'edificio, a diretto contatto con il giardino pensile grazie a grandi finestre di cui una, all'occorrenza, potrà trasformarsi in un grande schermo per trasmettere informazioni in tempo reale durante gli incontri.

Dotata di servizi digitali per rispondere alle esigenze di uno spazio di una moderna aula istituzionale, anche l'Emiciclo si pone come simbolo della democrazia oltre i confini fisici, ampiamente integrata con la piattaforma digitale del Parlamento per migliorare la trasparenza e incoraggiare la partecipazione esterna.

La Green Agorà per l'incontro a contatto con la natura

Infine, all'ultimo piano, troverà spazio la Green Agorà, un orto botanico che, ispirandosi all'immaginario dell'Antica Grecia - dove la piazza era intesa come luogo di ritrovo e di scambio - sarà strettamente collegato all'Emiciclo attraverso il soffitto aperto, riprendendo, in un certo senso, l'idea già sperimentata nella Cupola del Reichstag di Foster a Berlino dove, dal percorso elicoidale, i cittadini potevano affacciarsi sulla sala del Parlamento.

Grazie alla presenza della vegetazione tipica di tutti gli Stati Membri, l'Agorà si pone inoltre come simbolo della sinergia paneuropea, creando un ecosistema multiforme dove il verde diventa il collante tra i cittadini e i membri del Parlamento europeo per l'incontro e lo scambio di opinioni.

Il progetto di EUROPARC è stato scelto dalla giuria tra 15 progetti in gara.

I secondi classificati: JABORNEGG & PALFFY Generalplaner ZT GmbH (Austria) KUEHN MALVEZZI (Germany) | AXIS Ingenieurleistungen ZT GmbH (Austria)
Terzi
MOREAU KUSUNOKI (France) Dethier Architectures (Belgium) | sbp france (France) | ME Engineers Ltd (United Kingdom), quarti BELVEDERE ARCHITECTURE (France) Ove Arup & Partners International Ltd (United Kingdom) e quinti A2M (Belgium) VK ENGINEERING (Belgium) | C.F. Møller Architects (Denmark)

Hanno partecipato anche i raggruppamenti di Renzo Piano Building Workshop • Baumschlager Eberle Architekten (Liechtenstein) • Cobe A/S (Denmark) • Dominique Perrault Architecte • Helin & Co Architects; KAAN Architecten • Neutelings Riedijk Architecten B.V. • Office for Metropolitan Architecture (O.M.A.) • Shigeru Ban Architects • Snøhetta Oslo AS

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