Scalo di Porta Romana (MI), al via il villaggio olimpico firmato Skidmore, Owings & Merrill

di Mariagrazia Barletta

Il villaggio per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 che sorgerà nell'area dell'ex scalo di Porta Romana a Milano, progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill - Som, ha ricevuto il permesso di costruire ed ottenuto, dal Comune, le convenzioni edilizie e urbanistiche. Contestualmente, è stato sottoscritto il contratto di appalto per la realizzazione dell'opera con un raggruppamento di imprese, formato da Impresa Cev, Grassi e Crespi, e Milani.

Ad annunciare il raggiungimento dei nuovi traguardi è il Fondo di investimento immobiliare Porta Romana, promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima Esg City Impact, che a novembre 2020 si era aggiudicato l'area dell'ex scalo ferroviario con un'offerta di 180 milioni di euro.

«Con questa assegnazione, dopo l'avvio delle bonifiche e degli scavi, l'opera ha già raggiunto tre degli obiettivi previsti dal cronoprogramma con un anticipo di quattro mesi, con l'obiettivo di consegnare il villaggio olimpico alla Fondazione Milano Cortina entro la scadenza prevista di luglio 2025: i lavori di costruzione inizieranno a gennaio 2023, mentre le opere di scavo e paratie saranno completate entro il mese di febbraio», fanno sapere i promotori del Fondo in una nota.

Il progetto per il villaggio olimpico rappresenta un primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana e, terminato il grande vento, restituirà alla città immobili residenziali di edilizia libera e agevolata, uno studentato da 1.700 posti letto, uffici, un laboratorio e un grande parco urbano.

Come previsto dal masterplan "Parco Romana", frutto di un concorso internazionale, il villaggio sarà posizionato nell'area a sud ovest dello Scalo e garantirà continuità con le funzioni esistenti. Il masterplan - va ricordato - è stato elaborato da Ground Up, nome che raggruppa ben noti studi, guidati da Outcomist, e di cui fanno parte; Diller Scofidio + Renfro, Plp Architecture, Carlo Ratti Associati e Arup.

«Grazie alla collaborazione pubblico-privato fra gli acquirenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia, il villaggio olimpico - prosegue la nota - sarà sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo pre e post competizione, per realizzare un progetto emissioni operative zero raggiungendo i requisiti Nzeb (Nearly zero energy building) e consentire l'integrazione, nel futuro quartiere, degli spazi fisici e dei servizi progettati per gli atleti, minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali».

«I materiali usati - assicurano i developer - saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed®, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. Più del 60% dell'energia sarà prodotta grazie all'istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento».

Gli spazi a verde pubblico e attrezzato, che rappresenteranno circa il 50% dello Scalo, sono stati progettati con riferimento all'area del villaggio olimpico dall'architetto Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, la cui parte paesaggistica è curata dall'architetto Elizabeth Diller, già progettista dell'Highline di New York, con l'obiettivo di creare un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello Scalo e con la città.

Dopo la manifestazione, attorno al parco centrale sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l'area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana.

Coima Sgr si occuperà della componente residenziale libera e agevolata con destinazione di edilizia residenziale sociale (Ers), investendo nel progetto tramite Coima Esg City Impact Fund partecipato da Fondazione Enpam, Cassa Forense, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, BCC Credito Cooperativo, Fondazione Cariparo, Compagnia di San Paolo e Coima SGR, che sta strutturando un programma di investimento nel living a cui sarà conferito anche lo studentato di Porta Romana.

Covivio curerà lo sviluppo di uffici di nuova generazione nel quadrante orientale dell'area dello Scalo. Prada Holding, interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell'area.

Lo sviluppo dello scalo di Porta Romana sarà finanziato da Intesa Sanpaolo, che supporterà Coima Sgr, Covivio e Prada Holding nell'operazione attraverso un "Sustainability-linked Loan" volto a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard Esg.

Il progetto dello scalo di Porta Romana è regolato dall'accordo di programma sottoscritto nel 2017 di cui sono parte Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1 milione e 250 mila mq, di cui circa 200 mila rimarranno a funzione ferroviaria. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni.

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