Museo dell'Industria e del Motore a Pomigliano d'Arco, vince il concorso il gruppo di De Vita, Parisi e Chiariello

di Elisa Scapicchio

"Una struttura museale negli Spazi ex Arveco per accogliere le collezioni, e un allestimento di percorsi divulgativi volti a valorizzare la tradizione e la produzione di motori, veicoli e relativi componenti per il trasporto aereo, su gomma e su ferro". Queste le richieste espresse dal bando promosso lo scorso ottobre dall'amministrazione comunale di Pomigliano D'Arco. Il gruppo vincitore del concorso, composto dagli architetti Sossio De Vita, Giuseppe Parisi e Giuseppe Chiariello, propone un intervento di rigenerazione urbana globale che restituisce alla cittadella il suo carattere identitario legato al settore dell'industria.

La nuova configurazione ad anello - rimando alla forma originaria della scuola tecnica del PRG del 1942 - vede infatti l'edificio storico circoscritto da nuovi volumi autonomi, geometrici e regolari, fatti di pochi elementi semplici, essenziali e ripetitivi in stretta correlazione con il carattere archeologico-industriale dell'iconica architettura del Novecento.

Ne deriva un'idea di museo dinamico, lontano dall'immagine di deposito passivo che, grazie all'inserimento di laboratori ed ambienti espositivi, diviene allo stesso tempo spazio di archiviazione e luogo di conoscenza.

La presenza museale segnerà, così, la nascita di un nuovo dialogo con la città che, attraverso una grande struttura metallica posta all'ingresso, come facciata manifesto, indicherà l'ingresso invitando i passanti a scoprirne i contenuti.

Un impianto ad anello tra storia e contemporaneità

La prima azione di progetto vede l'edificio storico in cemento armato - caratterizzato da una copertura a volta - liberato dai volumi adiacenti difficilmente recuperabili, così da farne emergere il carattere di emblematica testimonianza dell'archeologia industriale del secolo scorso.

L'aggiunta dei nuovi volumi lungo i quattro lati, caratterizzati da una struttura metallica, mantiene lo stretto dialogo con il bene storico, ma dichiara al tempo stesso la sua autonomia e il suo carattere contemporaneo attraverso la composizione in due livelli.

La configurazione del'impianto, ad anello e concentrica, in un'alternanza di pieni e vuoti, avrà quindi all'esterno i volumi aggiunti, all'interno spazi aperti, tra cui uno specchio d'acqua, essenze vegetali, aree espositive en plain air e al centro il nucleo storico - contenitore di laboratori, auditorium e spazi per l'apprendimento - che presenta a sua volta, una corte interna destinata ad eventi all'aperto.

Il piano terra sarà dedicato agli spazi per l'accoglienza, al bookshop e alla caffetteria, oltre ai servizi per i visitatori, gli uffici del personale, il corpo scala e l'ascensore. Sempre qui, come in un'unica grande stanza, troveranno posto i depositi destinati ad accogliere oggetti e reperti legati all'industria dei motori, conferendo loro una centralità progettuale, come se fosse un'estensione del museo, patrimonio condiviso e attivo.

Grande attenzione anche dal punto di vista della sostenibilità, che vede l'adozione dei principi di architettura NZEB attraverso strategie bioclimatiche e la piantumazione di essenze vegetali per sensibilizzare l'utenza sul tema del rispetto dell'ambiente. Lo spazio interstiziale tra i due volumi, con i cortili interni, contribuirà a definire un comportamento passivo dell'edificio, attraverso una ventilazione naturale dell'intera struttura "a piastra".

I nuovi volumi saranno invece coperti da tetti giardino, per contribuire alla regolazione delle temperature e alla riduzione delle isole di calore.

Un allestimento libero per scoprire la storia di Pomigliano D'Arco

Gli spazi espositivi lineari e liberi - organizzati per isole come nei musei di arte contemporanea - saranno fruibili senza un percorso definito, con sale che ospiteranno i reperti esposti su piedistalli o basamenti, così da consentire al visitatore di girare intorno all'opera per poter avere una visione completa a 360°.

Gli interni, illuminati dalla luce naturale filtrata attraverso ampie vetrate, daranno casa alle esposizioni raccontando cronologicamente la storia della città di Pomigliano D'Arco con il suo carattere industriale, fotografie storiche su pannelli e materiale d'epoca in piccole teche.

Adiacente alla galleria, il percorso di visita proseguirà all'interno delle sezioni, caratterizzate da ambienti monomaterici, con forme geometriche regolari che consentiranno di organizzare lo spazio espositivo in maniera flessibile a seconda delle esigenze.

Infine, al passo con le nuove tecnologie museali, sono previsti interventi di fruizione attraverso l'utilizzo della realtà aumentata.

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