Da nord a sud, da est a ovest: sono numerosissime le opere firmate da alcuni dei più famosi studi di architettura ad essere in fase di ultimazione in giro per il globo, seppur in step cantieristici differenti.

Il dato interessante poi, è che quasi tutti questi edifici (o almeno quelli presi in esame da noi) hanno una destinazione di utilità culturale, sia pubblica o privata: biblioteche, musei scientifici, centri civici, gallerie d'arte, spazi performativi ed educational. E sono tutti molto attenti al tema ambientale, sia nei concept di progetto sia nelle strategie di progettazione e approvvigionamento sostenibili messe in atto.

Ci auguriamo quindi, che al netto della loro spettacolare morfologia architettonica, questi nuovi edifici siano in grado di apportare un valore aggiunto per le comunità e il tessuto urbano in cui si inseriscono.

Dai, conosciamone meglio alcuni (in attesa di vedere realizzato il progetto di masterplan del MIND, il Milano Innovation District di Mario Cucinella).

Cina Cina Cina con Snøhetta e Zaha Hadid (bis)

Sub Centre Library | Pechino

Porta la firma dei norvegesi Snøhetta - a seguito di un concorso internazionale vinto nel 2018 in collaborazione con il partner locale ECADI - la nuova Sub Centre Library di Pechino, uno spazio pubblico contemporaneo per l'apprendimento e la condivisione. Una foresta di conoscenza dove esili colonne simili a tronchi riproducono un paesaggio interno naturale, mosso, scolpito, a simulare una bosco di ginko, in cui ogni colonna è anche una componente tecnologica dell'edificio, incorporando il sistema di climatizzazione, illuminazione, comfort acustico e smaltimento dell'acqua piovana. Tutto qui è aperto, privo di separazioni nette, offrendo una varietà di spazi esperienziali in cui i visitatori possono trovare il loro posto privato pur restando sempre connessi all'area comune più ampia.

Images by courtesy of Snøhetta © Render by Plomp 

La costruzione ha preso avvio nel 2020 - in piena pandemia, a Pechino, ndr - e da allora, è stato montato il tetto ed è attualmente in fase di installazione l'involucro in vetro, alto fino a 16 metri, che lo renderà il primo progetto di facciata in vetro autoportante della Cina. Grazie a questa incredibile trasparenza perimetrale con l'intorno, la biblioteca funge da landmark, rivelando se stessa e le sue attività ai passanti. Con l'obiettivo di stabilire nuovi standard per la progettazione di biblioteche del futuro, la Sub Centre Library è nettamente diversa dalle biblioteche convenzionali, grazie all'utilizzo di tecnologia, smart design e risorse locali. Snøhetta e i suoi partner hanno infatti cercato di soddisfare i più elevati standard di sostenibilità: il tetto ha elementi costruttivi fotovoltaici integrati (BIPV), tutti i principali materiali per la costruzione sono stati acquistati localmente, l'altezza del vetro (isolante con prestazioni Low-E) è stata ridotta sulle pareti rivolte a est e ovest, ed è stato aggiunto un dispositivo frangisole attivo rivolto a sud e ovest.

Le penisole di Zaha Hadid Architects

Hanno diversi punti in comune i due progetti che lo studio Zaha Hadid Architects aprirà nel corso del 2023. Entrambi sono in Cina. Entrambi sono pensati come "penisole", grandi volumi organici galleggianti che sembrano fluttuare sopra la superficie dell'acqua (di lago). Entrambi poi, sono musei: lo Zhuhai Jinwan Civic Art Center (img a sinistra) e il Chengdu Science Fiction Museum (img a destra).

© Images by courtesy of Zaha Hadid Architects

Zhuhai Jinwan Civic Art Center

Progettato come centro della creatività contemporanea all'interno di una delle regioni più dinamiche del mondo, il Zhuhai Jinwan Civic Art Center nasce per integrare quattro distinte istituzioni culturali della città: un Grand Theatre; una Sala multifunzionale, un centro scientifico e un Museo d'Arte, unite da una coerenza formale e strutturale che si estende per 170 metri di larghezza e 270 metri di lunghezza. Disposte simmetricamente, le sedi sono collegate da una piazza centrale che funge da foyer esterno condiviso per le quattro istituzioni. Le grandi pensiline metalliche autoportanti - liberamente ispirate alle formazioni triangolari degli uccelli migratori che volano sulla Cina meridionale - fungono da trait d'union generando una composizione di elementi. Ponti e vuoti interconnessi poi, definiscono la piazza pubblica con viste sull'interno del centro e sulle passeggiate circostanti con i caffè, i ristoranti e le strutture educative, creando spazi civici coinvolgenti per i residenti da godere durante il giorno e la sera. Per contribuire agli obiettivi di Zhuhai, "città spugna" che mira allo stoccaggio e al riutilizzo di almeno il 70% del l'acqua della città, il design del centro ottimizza la luce naturale, controlla il consumo di energia, il recupero del calore di scarto e i sistemi di monitoraggio della qualità dell'aria interna, dando priorità ai materiali riciclati.

Zhuhai Jinwan Civic Arts Centre | Render by Slashcube © Image by courtesy of Zaha Hadid Architects

Chengdu Science Fiction Museum

Circondata da catene montuose e foreste, Chengdu è cresciuta fino a diventare una città di oltre 20 milioni di abitanti, trasformandosi in un importante centro globale di ricerca e innovazione scientifica. Oltre che uno dei principali incubatori di scrittura di fantascienza in Cina. Attualmente in costruzione, il Chengdu Science Fiction Museum - che entro la fine dell'anno sarà la sede della World Science Fiction Convention e ospiterà gli Hugo Awards - si trova sul lago Jingrong all'interno della nuova città della Scienza e dell'Innovazione del distretto Pidu. Le forme fluide del suo tetto a griglia metallica emulano una nebulosa in espansione, trasformando il museo in una "nuvola stellare" che plana sul lago. L'atrio centrale poi, illuminato dal cielo, e la grande apertura che si affaccia sulla spettacolare montagna Xiling, collega gli interni con l'ambiente circostante. Integrandosi con il paesaggio, il museo firmato ZHA definisce percorsi pedonali che si estendono dalla città e dall'adiacente stazione della metropolitana attraverso il parco fino al cuore dell'edificio. Con l'obiettivo di incorporare la massima flessibilità ed ospitare la più ampia varietà di mostre ed eventi, i 59.000 mq del Chengdu Science Fiction Museum comprendono gallerie espositive, teatro, sala conferenze e spazi ausiliari di supporto, strutture educative, caffè e altri servizi. E grazie all'attenzione prestata da subito al tema della sostenibilità, l'edificio è progettato seguendo e soddisfacendo i più elevati standard a 3 stelle del Green Building Program cinese: la ventilazione ibrida naturale ottimizza il clima subtropicale di Chengdu, il fotovoltaico integrato nella grande tettoia contribuisce a soddisfare il fabbisogno energetico dell'edificio, il progetto, infine, raccoglie e immagazzina l'acqua piovana per la filtrazione naturale e il riutilizzo, aumentando la biodiversità.

Chengdu Science Fiction Museum | render by Atchain © Image by courtesy of Zaha Hadid Architects

In Medio Oriente: Herzog & de Meuron, RPBW, Foster+Partners

National Library of Israel

La maestosa nuova Biblioteca nazionale di Israele, progettata dagli svizzeri Herzog & de Meuron, vincitori del Pritzker 2001, si estende su di un'area di 45.000 mq circondata da giardini e piazze. Situata tra la Knesset e il Museo di Israele a Gerusalemme, il nuovo edificio e il campus sono una manifestazione della visione di apertura e accessibilità che incoraggia e accoglie il pubblico da Israele e da tutto il mondo a interagire con i tesori inestimabili della Biblioteca. La Sala di Lettura Principale, di circa 4.700 mq è il fulcro del nuovo edificio: costruito su tre livelli ospita le collezioni principali della Biblioteca Nazionale, Giudaica, Israele, Islam e Medio Oriente, Studi umanistici. E se a Pechino con Snøhetta la biblioteca assumeva la metafora della foresta, qui la caratteristica distintiva è il "mare di libri", grazie ad un' architettura che se all'esterno si fa monolitica, all'interno da invece libero flusso di movimento senza separazione fisica tra le diverse aree di raccolta.

© Images by courtesy of Herzog & de Meuron

Istanbul Modern

A Istanbul, invece, Renzo Piano Building Workshop sta ultimando il polo museale Istanbul Modern, primo museo di arte moderna e contemporanea della Turchia, che ospiterà le collezioni d'arte esistenti e fornirà ulteriori spazi per attività educative e culturali (sostituendo quello esistente situato tra le antiche vie del quartiere Galata e l'attuale terminal crociere del porto).

Sviluppato come parte del piano generale di rigenerazione Galataport Redevelopment Project, l'edificio di cinque piani - tre fuori terra e due interrati - è rialzato dal livello del suolo per fornire una connessione visiva e fisica tra il lungomare e il parco attraverso la sua lobby trasparente, che dà accesso a un caffè, un bookshop, una biblioteca, punti informativi del museo e un'area dedicata ai laboratori per il progetto "Discovery Space", sviluppato in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi.

Il nuovo museo - 15.000 metri quadrati affacciati sullo spettacolare lungomare di Karaköy, lì dove si incontrano il Bosforo e il Corno d'oro - diventerà un punto focale urbano tra la città vecchia a ovest, il Bosforo a sud, il Tophane Park a nord e il nuovo sviluppo lungo il fiume Galataport a est che sostituisce l'attività del vecchio molo. Il progetto migliora la connettività tra queste diverse aree e diventa una destinazione sociale e culturale per la città e per i visitatori.

Istanbul Modern, RPBW, lato Tophane Tower © photo Daniela Fanni

Istanbul Modern, RPBW, lato waterfront © photo Daniela Fanni

Red Sea International Airport | Arabia Saudita

Foster + Partners sta invece terminando il Red Sea International Airport, in Arabia Saudita, il nuovo aeroporto internazionale del Mar Rosso sviluppato da The Red Sea Development Company (TRSDC) come parte del progetto che prevede 90 isole abitate lungo la costa ovest dell'Arabia Saudita. Dichiaratamente ispirati alla bellezza naturale circostante, i cinque tetti fluidi a forma di duna formeranno un layout radiale, facendo riferimento ai colori e alle trame del paesaggio desertico.

Europa: Henning Larsen, OMA, MVRDV

World of Volvo | Göteborg

Dopo aver vinto il concorso alla fine del 2018, la firma Henning Larsen sta portando avanti a Göteborg, in Svezia, il progetto per il centro di esperienza di 22.000 mq World of Volvo, che unirà i marchi di Volvo Group e Volvo Cars per condividere in un'unica struttura la storia, la tradizione e il futuro del famoso marchio svedese. "Questo progetto è incredibilmente speciale per noi", afferma Søren Øllgaard, Design Director di Henning Larsen. "Con il suo profondo legame con la Scandinavia, dai suoi paesaggi alla sua tradizione architettonica, World of Volvo ci ha dato l'opportunità di esplorare il profondo rapporto tra architettura contemporanea e ambiente naturale".

Situato nel quartiere degli eventi di Göteborg, sede di molti musei, parchi e luoghi di intrattenimento, World of Volvo è progettato attorno al concetto svedese di "Allemansrätten", il diritto fondamentale che tutti i cittadini condividono: muoversi liberamente mostrando rispetto per la natura e per gli altri. Questo principio è diventato non solo un diritto, ma una parte centrale dell'ethos svedese dei cittadini, delle imprese e delle organizzazioni, Volvo inclusa. Il riferimento alla natura è, oltre che nella permeabilità tra spazio interno ed esterno, nel concept per la struttura incentrato sull'idea di The Mountain (il paesaggio e la base dell'edificio) e The Tree (l'edificio stesso). La forma circolare del mondo di Volvo, la materialità del legno (in questo caso lamellare), la sua integrazione con il paesaggio, la sua apertura "un approccio che porta un pezzo nativo della natura svedese nel centro della città", afferma Sonja Stockmarr, Global Design Director for Landscape presso Henning Larsen. Una serie di collegamenti funzionali verdi mettono in relazione entrambe le sponde del fiume, promuovendo per i visitatori accessibilità fisica per camminare e andare in bicicletta, ripristinando la connettività ecologica e visiva di Mölndalsån.

Images by courtesy of Henning Larsen Architects © Render by  KVANT

© Photo by courtesy of Henning Larsen Architects

Factory International | Manchester

A Manchester invece, OMA presenta il Factory International, un nuovo spazio culturale che accoglierà i primi visitatori nel giugno 2023. Situato nel cuore della città, e sostenuto dal Manchester City Council, HM Government e Arts Council England, il progetto è "un edificio ultra flessibile che consentirà molteplici configurazioni e consentirà un lavoro artistico di invenzione e ambizione su larga scala che non viene realizzato da nessun'altra parte". Con un'area totale di 13.350 metri quadrati, sarà la sede permanente del Manchester International Festival (MIF), commissionando e presentando un programma annuale di lavoro interdisciplinare di importanti artisti provenienti da tutto il mondo. Una volta completato, il progetto sarà il primo grande edificio pubblico di OMA nel Regno Unito. "Non vedo l'ora di realizzare questo edificio artistico radicale per Manchester", ha affermato Koolhaas. "È meraviglioso partecipare al rinascimento di una città, ora ci si aspetta vera sperimentazione".

The Pyramid | Tirana

Arriviamo a Tirana, infine, dove quello che un tempo è stato il monumento al dittatore Enver Hoxha, poi base NATO, poi discoteca e spazio per eventi, oggi, grazie agli olandesi MVRDV, sarà capace di trasformarsi di nuovo. La struttura in cemento piramidale diventerà infatti, sede di caffè, studi, laboratori e aule dove poter gratuitamente imparare le materie tecnologiche, grazie al supporto di TUMO, associazione senza scopo di lucro che fornisce doposcuola per ragazzi sui temi delle nuove tecnologie, animazione, musica e film. "La trasformazione della Piramide mostra come un edificio può essere reso adatto a una nuova era, preservando allo stesso tempo la sua complessa storia, e dimostra che gli edifici storici brutalisti sono ideali per il riutilizzo" dichiara Winy Maas, tra i soci fondatori di MVRDV.

Al di là dell'atlantico con Studio GANG a New York

Chiudiamo con una tappa velocissima a New York. Qui, con apertura prevista nella seconda metà di febbraio, Studio GANG sta completando il progetto architettonico per il Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation situato presso l'American Museum of Natural History (AMNH) di New York. L'edificio di 21.367 metri quadrati presenta spazi interni cavernosi modellati utilizzando il "cemento proiettato", una tecnica inventata dal naturalista del museo e artista di tassidermia Carl Akeley in cui la struttura è formata spruzzando cemento strutturale direttamente sull'armatura senza casseforme, dando una sensazione scultorea alle superfici fluide in cemento. Il progetto espositivo interno è invece realizzato dallo studio di design newyorkese Ralph Appelbaum Associates, in collaborazione con il pluripremiato dipartimento espositivo del museo guidato da Lauri Halderman, mentre il teatro immersivo è progettato dalla società berlinese Tamschick Media+Space e lo studio di architettura spagnolo Boris Micka Associates.

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