L'obiettivo del concorso internazionale era chiaro: modernizzare l'istituzione museale secondo i più avanzati standard in termini di sostenibilità e accessibilità e rafforzare l'offerta culturale greca, anche nell'ottica del turismo internazionale. E per un ampliamento importante come quello del museo più grande della Grecia, nonché il più ricco al mondo in materia di arte ellenica, la scelta non poteva che ricadere su di lui: David Chipperfield, maestro sul campo con un'esperienza maturata negli ultimi 35 anni che l'ha visto coinvolto - tra gli oltre venti interventi sparsi in quattro continenti - anche nella recente ristrutturazione della Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe a Berlino e delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco, a Venezia.

Così, con la raffinatezza e l'attenzione alll'esistente che contraddistingue i suoi progetti, Chipperfield - insieme allo studio greco Alexandros N. Tombazis & Associateswh-p ingenieure, Werner Sobek e Atelier Brückner, e Wirtz International (per il progetto di paesaggio) - lascia alle linee dell'edificio neoclassico di Ludwig Lange ed Ernst Ziller, risalente al 1866-1874, la guida del nuovo intervento, evocando il paesaggio urbano e utilizzando i nuovi volumi per incorniciare la natura.

Il progetto verte, infatti, su un gesto semplice quanto forte e deciso: prolungare il basamento dell'edificio storico fino alla strada, permettendo così di aggiungere due piani di gallerie sotterranee. Un'azione che, oltre a generare circa 20.000 mq di spazio aggiuntivo e un lussureggiante parco verde aperto a tutti in copertura, punta a rafforzare il legame con la città, rendendo il museo parte attiva nel ritmo urbano e un invito ai passanti a fermarsi.

Senza entrare in competizione con l'architettura esistente, il progetto di Chipperfield costruisce, quindi, una nuova ambientazione per l'edificio storico, confermandone il valore di punto focale urbano e disegnando un insieme armonioso di spazi che garantisce l'equilibrio tra vecchio e nuovo.

Al volume dell'ampliamento spetterà il compito di ospitare le principali funzioni pubbliche del museo - biglietteria, negozio, ristorante, auditorium e spazi espositivi permanenti e temporanei - organizzati simmetricamente nel rispetto dell'architettura storica. Riecheggiando l'antico ideale greco dell'agorà, il giardino pensile del museo sarà, invece, un tranquillo spazio pubblico sopra la vivace città, dedicato ai momenti di aggregazione.

Corte centrale di connessione tra vecchio e nuovo | © Filippo Bolognese Images

Contatto con il passato e sguardo verso un futuro sostenibile

Partendo proprio dalla topografia del sito e dalla rilevanza dell'imponente edificio neoclassico affacciato sulla grande piazza verde, l'intervento di Chipperfield realizza una nuova facciata in diretto contatto con l'ambiente urbano circostante, che permetterà ai passanti di sbirciare attraverso per scorgere i nuovi spazi.

Varcata la soglia, i visitatori saranno guidati in un percorso di due piani adibiti ad aree espositive continue, come un intermezzo tra il caos della città e la quiete dell'austero edificio ottocentesco.

L'enfatizzazione del contrasto tra vecchio e nuovo sembra, quindi, essere l'elemento chiave: utilizzando un raffinato linguaggio architettonico di volumi puri e netti, viste diagonali e materiali in netta contrapposizione con quelli storici, il progetto genera un gioco di luci e ombre ben calibrato, ambiente ottimale per ospitare l'esposizione di manufatti e sculture della collezione. 

Non meno importante la strategia della sostenibilità, riassumibile in due punti chiave: volumi ex novo orientati ai bassi consumi energetici e arricchiti con infrastrutture verdi e pubbliche; rivitalizzazione della struttura esistente, sfruttando, dove possibile, i fattori climatici naturali. L'integrazione del giardino pensile favorisce, infatti, l'ecosistema urbano, mitigando l'impatto degli effetti dell'isola di calore sul centro della città.

Anche la scelta dei materiali dei nuovi volumi è studiata in funzione del controllo dell'umidità negli spazi espositivi, supportata dalla presenza di una nuova infrastruttura MEP con strategia di ventilazione ibrida.

Il nuovo complesso visto dalla strada | © Filippo Bolognese Images

Dai parchi del XIX secolo al giardino pensile, accessibile da tutte le direzioni

Il disegno del verde, affidato ai paesaggisti belgi Wirtz International,  si ispira alla tradizione dei parchi romantici del XIX secolo che circondavano gli edifici museali neoclassici nelle città europee, configurandosi come un insieme di texture mutevoli e variegate; la sua quota rialzata rispetto al livello stradale, però, gli conferisce l'aspetto di un paradiso verde, un'oasi che guarda dall'alto la frenesia della città.

Il parco è accessibile da tutte le direzioni e un cortile interno, ribassato e riparato nel cuore del complesso, unisce "vecchio" e "nuovo", offrendo un luogo d'incontro per i visitatori. Qui, in completa armonia, il nuovo disegno combina armoniosamente prati e spazi verdi con zone densamente piantumate di piante mediterranee e resistenti alla siccità, il tutto connesso da percorsi curvilinei e rampe che collegano spazi aperti su diversi livelli. Così, se lo spazio centrale della corte interna vede gli elementi del paesaggio riflettere l'ordine simmetrico dell'edificio neoclassico, lateralmente il parco si trasforma nella fluidità organica di un paesaggio romantico.

Vista dell'edificio storico nel contesto del nuovo parco | © Filippo Bolognese Images

Entrata e accesso al parco | © Filippo Bolognese Images

Spazio espositivo | © Filippo Bolognese Images

Spazi espositivi attorno alla corte centrale | © Filippo Bolognese Images

Spazio espositivo | © Filippo Bolognese Images

 CREDITI DI PROGETTO 

Progetto: National Archaeological Museum, Atene
Concorso: 2022
Cliente: Ministero della Cultura e dello Sport, Grecia

Architetti: David Chipperfield Architects Berlin
Partners: David Chipperfield, Martin Reichert, Alexander Schwarz

Project architect(s): Annette Flohrschütz, Franziska Rusch
Team: Bernhard Danigel, Anke Fritzsch, Kolja Hein
Grafica e render: Ute Zscharnt

IN COLLABORAZIONE CON
Executive architect: Tombazis and Associates Architects S.A., Athens
Strutture: wh-p GmbH Beratende Ingenieure, Stuttgart

Sostenibilità e costruzione: ServicesWerner Sobek, Berlin
Progetto del verde: Wirtz International Landscape Architects, Schoten

Consulenti allestimento: Atelier Brückner, Stuttgart
Render: Filippo Bolognese

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