Con il conto alla rovescia iniziato per la XX edizione dei Giochi del Mediterraneo, che dal 13 al 22 giugno 2026 vedrà protagonista Taranto "città dei due mari", iniziano anche le procedure per la realizzazione degli impianti sportivi che ospiteranno la manifestazione.

Tra le sei strutture da realizzare ex novo - oltre alle 45 già esistenti - lo Stadio Olimpico del nuoto è stato oggetto di concorso di progettazione in due fasi, la cui vittoria è stata assegnata in questi giorni allo studio MDU architetti di Prato, in raggruppamento con OPEN ingegneriaESA engineeringPaesaggisti per caso per le opere di paesaggio e Andrea Fiaschi e Alessio Mincioppi come consulenti.

Nella valutazione delle 37 proposte arrivate in prima fase, poi ridotte a 5, la giuria - composta, tra gli altri, anche da Benedetta Tagliabue - ha scelto quella di MDU architetti "per la lodevole integrazione percettiva con il mare e con il contesto identitario, storico e paesaggistico dell'area di Torre d'Ayala".

Un edificio ponte tra terra e mare insomma, che con estrema linearità e semplicità riesce a diventare icona e ad integrarsi nel contesto, grazie alla copertura leggera ispirata, nei colori, alle tonalità del mare, che ne fa quasi dissolvere la consistenza.

Il progetto, si integra infatti con l'area del parco costiero, caratterizzato dalla presenza di significative tracce archeologiche e dalla presenza della torre settecentesca che costituisce l'accesso al parco, assumendo, al tempo stesso, il ruolo di attrattore della città e, non da meno, parte attiva nella rigenerazione del contesto urbano.

"In particolare - si legge ancora nella nota della giuria - è stata sviluppata in maniera coerente e innovativa l'articolazione fra spazi collettivi all'aperto e spazi specialistici al chiuso, organizzando in modo chiaro ed efficace i flussi legati alla fruizione sportiva e quelli legati ai percorsi distributivi delle differenti funzioni inserite".

Flessibile e innovativo dal punto di vista funzionale, il progetto si distingue, inoltre, per l'oculatezza delle scelte costruttive e materiche, per le soluzioni tecnologiche e impiantistiche e, in particolare per l'uso intelligente dell'acqua e dell'energia - recupero e riuso, contenimento dei consumi, cogenerazione - positivamente valutato nell'ottica della fruizione e della gestione di lungo periodo, quale eredità dei Giochi di Taranto 2026.

L'intervento nel dettaglio

Assecondando la morfologia del terreno, il progetto si articola su tre livelli e garantisce, così, il rapporto visivo tra le due piscine, il mare e l'andamento della costa, mimetizzato e al tempo stesso riconoscibile per la grande copertura della piscina che appare come una sorta di "vela" sostenuta dall'azione del vento. 

Alla piscina al chiuso, posta in posizione più elevata, si accede direttamente dal viale principale, anticipato da una nuova piazza urbana connessa con l'edificio della torre d'Ayala, che segna il collegamento con l'area parcheggio ed il viale alberato pedonale/ciclabile.

A rendere più organico l'intervento ai fini della riorganizzazione della costa, poi, è l'aggiunta di un piccolo molo connesso a una banchina ribassata per l'accesso al mare per le attività in acque libere; e ancora una gradonata - con funzione di tribuna - che degrada verso il mare, realizzata sia per accogliere gli spettatori che come luogo di sosta per la socializzazione o per prendere il sole.

Si aggiunge al complesso una piccola spiaggia connessa con il retrostante giardino, che offre la possibilità di usufruire del mare o dell'ombra degli alberi a scopo ludico o come attività di relax connessa con le attività principali, tra cui il bar ristoro, alcuni ambulatori di carattere medico- sportivo e tre spazi palestra da poter utilizzare anche per corsi sportivi, alla rieducazione motoria o alle attività ginniche per categorie protette. 

Massima attenzione, infine, per i materiali, ispirati ai colori del luogo, come le pavimentazioni color terra, le alberature tipiche e le murature nel caldo colore della pietra contribuiscono fattivamente all'integrazione del nuovo intervento nel paesaggio.

CREDITI DI PROGETTO

Progetto: MDU Architetti
Progetto strutture: OPEN ingegneria
Progetto impianti: ESA engineering
Valutazioni geologiche: Geologo Andrea Fiaschi

Consulenti paesaggisti: Paesaggisti per caso 
Consulente tecnico: Alessio Mncioppi

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