Il Borgo di Ognina rappresenta, per Catania, uno degli agglomerati marinari più importanti della città, un angolo affascinante ricco di storia, incastonato lungo la costa e con lo sguardo rivolto verso l'Etna. Stradine strette e barche colorate sono i tratti caratteristici di questo brano di città, un tempo considerato periferico ed oggi, a tutti gli effetti, inglobato all'interno dell'intera struttura urbana.

La proposta di BODÀR e MDU, vincitori del concorso di progettazione bandito dal Comune di Catania lo scorso settembre per la rigenerazione integrale dell'area di lungomare, parte proprio dall'attenta lettura di queste peculiarità, riconoscendolo come "un piccolo cretto generato dalla concrezione vulcanica".

Come illustrato nel bando, il progetto auspicato dall'amministrazione comunale verteva su una soluzione capace di creare un sistema di spazio pubblico tra città e mare, orientato alla comprensione del significato di tradizioni, cultura e memoria per rafforzare relazioni sociali e migliorare la qualità di vita degli abitanti.

La proposta di BODÀR e MDU parte da tre considerazioni fondamentali:

  • Catania è una città di pietra basaltica caratterizzata da un rapporto conflittuale con la vegetazione
  • lo spazio pubblico della città si definisce sempre come vuoto tra l'edificato o come spazio residuale tra le infrastrutture
  • il rapporto tra città e mare è sempre mediato da differenti condizioni topografiche o urbane e quasi mai diretto. 

Il progetto si concentra, quindi, sui diversi gradi di urbanità che convivono nella città attuale, da piazza Nettuno che cede il passo alla massa vegetale spontanea, fino al nucleo storico del borgo, dove il tessuto edilizio si riaddensa avvolgendo la chiesa e il porticciolo. 

Una trama narrativa tra superfici minerali e suoli vegetali

Il progetto si sviluppa su un'intelaiatura lineare che corre su una dorsale a sezione costante lungo l'intero waterfront, connettendo le diverse realtà che incontra e garantendo la continuità dei tre sistemi di mobilità pedonale, ciclabile, carrabile.

Alla base del nuovo disegno vi è una divisione in sub-sistemi di ambientazioni di superfici minerali e suoli vegetali.

Il primo è definito da un passo regolare, attraversa l'intera sezione trasversale e culmina con l'elemento tridimensionale del "chiosco"; il secondo è, invece, descritto da un passo intermedio più serrato che occupa esclusivamente la parte tra la "nuova colata basaltica" e la scogliera.

Il terzo e quarto, infine, sono rispettivamente costituiti da integrazioni vegetali intagliate sul suolo e dalla distribuzione delle alberature che si inseguono per svelare visuali sul paesaggio e sulla città.

All'organizzazione del masterplan si aggiungono interventi specifici orientati alla creazione di spazi per la socialità, come la piazza di Ognina, con la previsione del recupero  in ottica di centralità urbana attraverso la demolizione dell'attuale cavalcavia e il raccordo dei due lembi adiacenti con la quota della piazza.

Anche l'inserimento del verde gode di una logica precisa e puntuale, con episodi di "libertà controllata" attraverso spaccature nel terreno e aree più strutturate finalizzate alla creazione di uno spazio pubblico e pedonale, destinato alle relazioni tra persone e paesaggio urbano. 

Con pochi gesti decisi e consapevoli, il lungomare si prepara, così, a diventare uno spazio di mediazione tra dimensione urbana e geografica, che da un lato si offre come vassoio di interazione tra città e mare, dall'altro si presenta come un piano elettivo di interazione con il paesaggio costiero.

Graduatoria provvisoria

  • 1° classificato: Bodàr bottega d'architettura · MDU architetti · AEl Progetti srl · EKO - TEK ENGINEERING srl · SMART ENGINEERING srl · Studio Associato Caniparoli · Geologia e Ambiente dei Dott. Caniparoli · Arch. Viviana Ragnini (giovane professionista)
  •  2° classificato: Progetto CMR Engineering Integrated Services srl · DONTSTOP Architettura srl · TECHNOSIDE srl · Paghera Ecoproject Group srl · Dott. Geol. Saro Di Raimondo · Dott. Geol. Orazio Caruso 
  • 3° classificato: nuvolaB architetti associati · ACS Ingegneri · Netmobility srl · CMA srl · geol. Dott. Enrico Paolo Curcuruto
  • 4° classificato: DODI MOSS srl Arch. Laura Bragalini · Arch. Cecilia Marzullo 
  • 5° classificato: Arch. Nicolò Privileggio - PSAU- Privileggio Secchi Architettura e Urbanistica · Arch. Manuel Clasadonte  · Arch. Michele Mazzoleni REDESCO PROGETTI srI · Ingegneri Consulenti sI · TPSL Consulting srl · Dott. Geol. Carlo D. Leoni · Consult Engineering srl · Pianificatrice territoriale Ludovica Lasagni 

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