Architecture-Studio Paris

Il mio tempo a Parigi può essere diviso in due parti, la fase "Architecture-Studio" e la fase "tutto il resto"; la prima, di circa quattro mesi, non può essere definita propriamente uno "stage" nel senso di fase intermedia di formazione professionale ma più uno "step” propedeutico alla ricerca di un lavoro all’estero.

Questo perchè una esperienza di lavoro in uno studio di fama internazionale può diventare un biglietto da visita per opportunità di lavoro in studi, magari meno rinomati, in cui però è più facile formarsi professionalmente.

Lo studio è molto grande, circa 130 persone: otto associati, capi progetto, architetti assistenti e stagiaires; A-S ha un metodo molto rigido di gestione del lavoro, una organizzazione schematica che va dalla concezione dei progetti alla loro archiviazione; tutto deve seguire un cammino preciso delineato all’alba dei tempi dal padre fondatore e a cui neanche Chirac in persona si sognerebbe di sottrarsi.

La forza di questa agenzia nasce dal fatto di avere alla base otto associati, otto architetti che, seppure dividendosi tra il lavoro nei propri singoli studi e quello di A-S, riescono a gestire la grande quantità di lavoro che passa ogni giorno sotto le loro matite.

Qualche anno fa mi trovavo a passare per Strasburgo e decisi di dare una occhiata al Parlamento Europeo che, insieme al quartiere della "petite france" ed alla cattedrale era uno dei motivi per cui

mi ero spinto fin là.

E' stato in quella occasione che ho conosciuto A-S e che ho cominciato ad interessarmi al loro lavoro.

Tempo dopo sono venuto a sapere che anche il più noto "Istituto del mondo arabo", niversalmente noto come opera di Jean Nouvel a Parigi, era un loro progetto.

Tuttora ancora non si è ben capito chi sia stato il vero e proprio autore del progetto, voci di corridoio sostengono che sia stato uno degli associati di A-S, Rodo Tisnado, e che per motivi a me sconosciuti sia stato firmato da J. Nouvel, ancora adesso la faccenda è avvolta da un fitto velo di ambiguità che la rende interessante e misteriosa, ad ogni modo, e per diritto di cronaca, devo dire che al piano interrato dell'agenzia, sancta sanctorum in cui vengono esposti plastici e tavole di progetti ed accolti ospiti illustri e orde di delegazioni cinesi cameradigital-muniti, svettano in bella mostra le tavole originali del progetto oltre al plastico di studio, a voi le ragionevoli conclusioni.

Il Parlamento europeo e l'istituto del mondo arabo sono ovviamente i progetti di punta che dovrebbero far si che, chiunque in possesso di diploma di laurea in architettura (inclusi quelli delle lauree on-line), sia a conoscenza dell'esistenza di questa agenzia, cosa non sempre vera in Italia dove mi spesso mi succede di sentirmi dire "Architécture-Studio...che!?".

Tra i loro progetti parigini i più interessanti sono senza dubbio la chiesa Notre Dame de l'Arche d'Alliance nel tredicesimo arrondissement, un tempio dal volume cubico chiuso verso l'esterno ma la cui forma elementare contribuisce a creare una intensa atmosfera di raccoglimento al suo interno, gli Alloggi universitari a porte de Clignancourt, complesso di tre edifici affusolati che si affaccia sul Periferique (l'equivalente del G.R.A. romano o delle tangenziali milanesi) e che per questo è stato progettato con una grande quinta separatrice che isola gli alloggi dal rumore del traffico ed accoglie al contempo la circolazione verticale di accesso ai vari piani; la particolare collocazione dell'edificio ha portato alla conclusione di adottare un caratteristico disegno per le finestre che hanno tutte il medesimo orientamento rientrando e fuoriuscendo dalla sagoma dell'edificio.

Altri progetti degni di nota sono il complesso di Alloggi per anziani a Belleville, l'edificio per alloggi al il Parc Citroen, il Palazzo del Judo nella parte sud della città e l'edificio residenziale nell'ottavo arrondissement, vera e propria "fetta" di architettura larga circa cinque metri con una stretta facciata inclinata in legno ed ampie vetrate a doppia altezza.

Non è possibile definire A-S come talento "visionario", persino l'Istituto del mondo arabo con i suoi innovativi moduli a fotocellula è frutto di una felice intuizione seguita da un lavoro di progettazione metodico estremamente razionale.

La loro è una Architettura funzionale con slanci creativi utilizzati, a dire il vero, più di una volta nelle loro architetture, senza per questo sminuirne la validità, ma che sono sempre e comunque il risultato di un cammino metodologico consolidato, una ricetta cui sembrano far riferimento tutti i loro lavori; pur variando il principio, la scintilla da cui nasce ciascun progetto, quella che poi ne costituirà l'anima, il loro è dunque un linguaggio architettonico ben definito i cui particolari aspetti sono riconoscibili in ogni architettura.

Il settore concorsi può essere definito come elemento trainante dell'agenzia; una quantità enorme di progetti vengono sfornati ogni anno per concorsi prevalentemente in Cina e nel medio oriente.

Questo particolare fascia della produzione architettonica lascia molto spazio alla fantasia e creatività dei progettisti che ci lavorano, penalizzati a volte dai tempi brevi a loro disposizione, ma che comunque possono esprimersi senza troppi vincoli (come succede in ogni concorso di progettazione) il successo di molti di questi progetti sia che si tratti di progettazione urbanistica che di progettazione architettonica hanno fatto guadagnare ad A-S una considerevole notorietà in oriente; progetti come il Masterplan per l'Esposizione Universale di Shanghai del 2010, La Cité des Sciences di Chongqing, il nuovo Masterplan per La Mecca e quello per la città di Tirana sono motori importanti che hanno fatto conoscere il loro lavoro al di fuori dei confini francesi.

Alcuni di voi si staranno chiedendo allora il perchè non sia rimasto a lavorare in questa agenzia, in effetti è una domanda lecita, una buona risposta potrebbe essere che due personalità forti non riescono a convivere in uno stesso ambiente lavorativo, ciò non scontenterebbe nessuno e tutti ne uscirebbero con una certa aura di fascinosa affermazione; la risposta in effetti mi piace talmente tanto che ho deciso di farla diventare la versione ufficiale, troppo piccolo io in confronto ad una agenzia come A-S non provo neanche a fare confronti, preferisco fare la mia strada prendendo solo il meglio dalle mie esperienze lavorative ed avendo l'accortezza di consegnare il peggio al dimenticatoio per farne dell'ottima muffa.

 

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Pier Andrea Notari, Architetto

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