Emilia-Romagna – Sisma, varato il Programma per riparazione e ripristino delle opere pubbliche e dei

Al via il programma per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati dal sisma del maggio 2012.

Al via il programma per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati dal sisma del maggio 2012: 1502 gli interventi proposti dai diversi soggetti interessati per un importo complessivo di 1 miliardo 337 milioni di euro di danni accertati.

Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, è stato predisposto dalla struttura tecnica del commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in seguito a un lavoro di rilevamento effettuato con la collaborazione dei comuni interessati dal sisma, con la Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e con la Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna.

I dettagli del programma sono stati illustrati questa mattina a Bologna dal sottosegretario alla presidenza della Regione Alfredo Bertelli e dagli assessori regionali Alfredo Peri (Infrastrutture) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive).
Sul sito regionale Dopo il terremoto, nella sezione degli atti per la ricostruzione, sono presenti le tabelle con tutti gli interventi previsti dal Programma, allegati alla delibera della Giunta.

Il Programma delle opere pubbliche e del beni culturali prevede gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e di ricostruzione degli edifici pubblici, comprendenti gli edifici di proprietà del demanio, della Regione, degli enti locali, di enti derivati o partecipati da enti pubblici non economici e destinati a pubblici servizi, di infrastrutture pubbliche, dotazioni territoriali e attrezzature pubbliche, nonché degli immobili di proprietà degli enti religiosi civilmente riconosciuti destinati a chiese ed opere parrocchiali e tutti gli edifici sottoposti alla tutela, sia quelli espressamente dichiarati di interesse storico–culturale, sia quelli che sono stati costruiti da oltre settanta anni, come definito dalla Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali.

Al momento il programma delle opere pubbliche e dei beni culturali comprende solo gli edifici pubblici e beni di proprietà di enti ecclesiastici. Con ordinanza il Commissario delegato stabilirà le regole per poter finanziare i beni culturali di proprietà privata quali: castelli, rocche, ville e palazzi. Tutto questo per garantire un finanziamento adeguato in grado di assicurare il restauro con miglioramento sismico dei beni culturali privati.

Il programma sarà attuato attraverso piani operativi annuali, predisposti dalla Giunta regionale nei limiti delle risorse disponibili, osservando criteri generali di priorità (stabiliti dalla Legge regionale 16/2012) e indicazioni stabilite dal Programma stesso. I piani saranno approvati attraverso ordinanze del Commissario delegato. Per la modesta entità e non congruenti con le finalità del programma stesso, non sono stati inseriti gli interventi il cui importo singolo risulta inferiore ad 50 mila euro. Questi interventi saranno realizzati con uno specifico provvedimento che sarà assunto dal Commissario delegato.

La legge regionale 16/2012 definisce che l’attuazione degli interventi inseriti nei piani operativi avverrà in due fasi. Nella prima fase verrà elaborato e presentato il progetto preliminare, sul quale verrà acquisito il parere di una commissione, consentendo di avere una previsione del costo complessivo della riparazione o ripristino del bene per l’eventuale rimodulazione del finanziamento che sia già stato definito o per l’ammissione di un primo stralcio funzionale. Nella seconda fase sarà sviluppato il progetto esecutivo a cui seguiranno le procedure di appalto e l’inizio dei lavori.
La Giunta regionale definirà, con apposito regolamento, le modalità di erogazione dei contributi previsti e le modalità di rendicontazione finanziaria, nonché i casi e le eventuali modalità di revoca degli stessi. Al fine di verificare la regolare e tempestiva realizzazione degli interventi, la Regione esercita il monitoraggio dell’esecuzione dei piani attuativi, sulla base della documentazione illustrativa dei risultati raggiunti e delle opere realizzate predisposta dai beneficiari dei contributi, secondo le modalità definite dal regolamento.
 

I NUMERI DEL PROGRAMMA
Così come indicato nella Legge regionale 16/2012 sulla ricostruzione, il programma viene articolato in due sezioni distinte: una riguarda gli interventi su opere pubbliche, per un importo complessivo di circa 385 milioni di euro (circa il 29% del totale, pari a 521 interventi) mentre la parte predominante è costituita dalla sezione riguardante i beni culturali vincolati che ammonta a circa 952 milioni di euro per 981 interventi (circa il 71% del totale).

Nella suddivisione in diverse tipologie d’intervento omogenee, sono state individuate 23 categorie di beni danneggiati. Il maggior numero di richieste è quello relativo alle chiese per un importo di circa 339 milioni di euro per 337 interventi. Subito dopo viene il settore delle attrezzature culturali per circa (214 milioni per 168 interventi) e quello attrezzature sanitarie e/o socio sanitarie per circa (138 milioni per 64 interventi).

Ad attuare gli interventi saranno 130 soggetti diversi: per quanto riguarda la loro distribuzione sono significativi gli interventi (698 su 1502) riguardanti l’Arcidiocesi di Bologna, la Diocesi di Carpi, il Comune di Ferrara, l’Arcidiocesi di Ferrara–Comacchio, il Comune di Mirandola, il Consorzio di Bonifica Burana, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena–Policlinico, il Comune di Finale Emilia, la Diocesi di Reggio Emilia–Guastalla e l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola.

Gli interventi con importi al di sotto dei 50 mila euro sono 376 con una spesa prevista pari ad 11 milioni e 562 mila euro, per i quali sono previsti cofinanziamenti per quasi 4 milioni di euro.

Sono ricompresi nel programma delle opere pubbliche anche quegli interventi a infrastrutture ferroviarie e opere idrauliche che si trovino fuori dall’Emilia-Romagna, in comuni terremotati della Lombardia, di proprietà di aziende con sede sociale nell’area terremotata (Fer, Consorzio Bonifica Emilia Centrale e Consorzio di Bonifica Burana). Per l’attuazione di questi interventi (costo complessivo di oltre 29 milioni di euro) sarà stipulata apposita convenzione che individui competenza alla spesa e soggetti attuatori.

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