Regione Liguria – Edilizia residenziale – Contributi all’eco-edilizia

Il contributo, erogabile soltanto per gli interventi che raggiungono almeno un livello di sostenibilità prefissata, è dipendente dal costo di costruzione dello specifico intervento e può variare da un minimo del 7,50% fino a un massimo del 25%

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Maria Bianca Berruti, ha definito i criteri per l’erogazione dei contributi da destinare agli interventi di edilizia residenzialeche si dimostreranno particolarmente efficienti sotto il profilo della sostenibilità ambientale.

Gli interventi che potranno beneficiare dei contributi integrativi regionali saranno quelli di edilizia residenziale sociale ricompresi nel Programma Regionale per il social housing e che saranno oggetto degli Accordi di Programma Quadro Locali per la Casa che verranno sottoscritti a partire dall’inizio di ottobre.

Il contributo regionale, erogabile soltanto per gli interventi che raggiungono almeno un livello di sostenibilità prefissata, è dipendente dal costo di costruzione dello specifico intervento e può variare da un minimo del 7,50% fino a un massimo del 25% dello stesso costo di costruzione.

In altri termini, ipotizzando il costo medio di costruzione in circa 1.200 €/mq, i contributi regionali potranno variare tra i 90 €/mq e i 300 €/mq, proprio in funzione del livello di sostenibilità dell’intervento proposto.

I criteri in base ai quali verrà valutato il livello di sostenibilità dell’edificio sono 9 e interessano vari aspetti della qualità ambientale delle costruzioni: dal contenimento dei consumi termici invernali all’illuminazione naturale, dalla produzione di acqua calda sanitaria alla quantità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, fino ad arrivare al contenimento delle emissioni di CO2 o alla massimizzazione della permeabilità delle aree esterne.

Per sostenere gli interventi che sperimenteranno le soluzioni costruttive dell’edilizia sostenibile, la Regione Liguria ha provveduto a stanziare un milione di euro che dovrebbero sufficienti per la realizzazione o il recupero di circa 120 alloggi di edilizia residenziale sociale caratterizzati dalle elevate prestazioni qualitative.

La consegna degli elaborati progettuali alla Regione Liguria è fissata per il giorno 10 settembre.

Si tratta di un provvedimento che, inserendosi nella più vasta azione della giunta regionale tesa alla promozione della qualità del costruito, introduce quale elemento di connotazione della qualità la sostenibilità dell’edificare.

Il provvedimento rappresenta infatti un significativo passo verso la promozione di politiche edilizie ecoefficienti e sostenibili, finalizzate a orientare anche il mercato immobiliare verso il "buon costruire" e il "buon abitare".

L’edilizia sostenibile, cioè edifici costruiti con criteri rispettosi dell’ambiente, che consumino meno risorse energetiche e idriche e inquinino meno, riducendo le emissioni in atmosfera di gas serra, è uno degli impegni assunti dalle politiche di promozione della qualità edilizia della Regione Liguria, nella consapevolezza che l’introduzione di criteri di sostenibilità nel settore delle costruzioni residenziali costituisce un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Protocollo di Kyoto e al contenimento dei consumi di energia utilizzando risorse rinnovabili e limitando il consumo di quelle non rinnovabili.

Il comparto residenziale ligure è un settore particolarmente significativo rispetto al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità essendo responsabile di circa il 35% di emissioni di gas serra e i cui consumi energetici sono più del 28% dei consumi complessivi di energia.

Il consumo medio di energia per gli usi domestici è pari a 1.177 Kwh per abitante leggermente superiore alla media nazionale pari a 1.142 Kwh/ab, con punte massime di 1.259 Kwh/ab nella provincia di Imperia.

Sono svariati i fattori che incidono negativamente sull’impatto ambientale del settore edilizio in Liguria.

In primo luogo, occorre considerare il periodo di costruzione dell’edificio, dato che gli edifici residenziali costruiti prima del 1981 hanno una domanda energetica superiore del 30% rispetto ai limiti stabiliti dalla normativa nazionale.

Molto importante è anche il modello insediativo utilizzato: il 21,82% dello stock abitativo ligure è infatti composto da edifici mono o bifamiliari, cioè le tipologie edilizie che hanno i peggiori rapporti di forma e quindi quelli caratterizzati dalle più elevate dispersioni termiche.

Oppure, la densità abitativa delle due province caratterizzate dai più intensi fabbisogni energetici residenziali, Imperia e Savona, sono anche quelle che hanno la densità inferiore, pari a poco più di 175 ab/kmq.

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