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INDICE

1.

Introduzione

2.

Concorrenza religiosa

3.

Assalto alle culture tradizionali

4.

Semplificazione geometrica contro connettività

5.

Architettura per il nuovo millennio

6.

Astrazione e perdita delle piccole scale

7.

Il fondamentalismo geometrico di Le Corbusier

8.

Architettura classica

9.

Fondamentalismo come forza determinante nell'architettura del ventesimo secolo

10.

Modularità ed omogeneizzazione

11.

Fondamentalismo geometrico contro la monumentalità

12.

Il ruolo delle astrazioni nella costruzione e distruzione degli edifici

13.

Radici politiche delle astrazioni disumanizzanti nell'architettura

14.

L'esigenza dell'astrazione per distruggere classi della società

15.

Conclusione


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IL FONDAMENTALISMO GEOMETRICO

di Michael W. Mehaffy e Nikos A. Salingaros

Le professioni di progettista e di urbanista hanno adottato una sorta di filosofia dogmatica basata sulle figure geometriche. I modernisti del ventesimo secolo hanno applicato male l'astrazione geometrica finendo per cancellare gli elementi tradizionali compositivi e costruttivi, oltre alla vitale rete di cultura urbana e sociale. L'introduzione di tali astrazioni all'inizio del ventesimo secolo hanno avuto conseguenze catastrofiche per i tessuti urbani delle nostre città e per le qualità "umane" delle singole costruzioni. Molti autori hanno precisato le deficienze del disegno modernista; ma, è soltanto identificando il nucleo matematico del suo credo che è possibile capire i danni fatti da questo sull'ambiente, e porre il fondamento per un'architettura più ricca nel futuro.

Sosteniamo che l'ordine e la bellezza fissati dalla eccessiva semplificazione geometrica è di una natura artificiale e isolante, generando una forma di alienazione ambientale per le nostre comunità. La gente normale percepisce in modo intuitivo che l'architettura e l'urbanistica contemporanea sono staccate da quei valori che sono giudicati sacri. Nel mondo industrializzato, la reazione al saccheggio del tessuto urbano conduce a forme di introversione, a modi di vivere asociali e ad un rifugio verso le periferie. Nel terzo mondo, invece, tutto ciò conduce ad un rancore -- un fremito di rabbia -- contro i paesi che sono identificati come principali artefici di questo processo distruttivo. Molti percepiscono l'imposizione di una geometria semplicistica come guerra delle nazioni industrializzate contro le culture tradizionali.

I volumi più semplici sono la sfera, il cilindro, il cono, la piramide, il cubo, mentre piastre rettangolari o forme prismatiche sono preferite per i grattacieli. Si sente spesso descrivere tali strutture come "sculture", ma ciò è falso. I primi modernisti hanno copiato le forme lucide e lisce delle macchine, le quali erano espressione di un'estetica popolare di alcuni circoli artistici di quel tempo (minimalismo; cubismo), che a loro volta hanno influenzato le forme industriali, che allora hanno retroagito nel disegno architettonico, e così via. Le risposte autoreferenti fra il disegno industriale, l'architettura e "l'estetica della macchina" legano l'arte degli anni 20 al modernismo in tutte le sue relative forme. Ciò ha poco a che fare con la scultura in generale, applicandosi soltanto a quelle sculture che già soddisfano l'estetica modernista. Le costruzioni moderniste possono essere considerate come "sculture" soltanto all'interno dell'estetica che essi stessi definiscono.

Inoltre, le sculture sono opere artistiche create per essere viste. Questa concezione della forma osservata che è soltanto un aspetto dell'architettura, è finita col divenire elemento dominante in grado di gestire il processo costruttivo. In gran parte perduto nel programma modernista è la suprema importanza dell'architettura come contenitore di vita e al servizio delle necessità degli esseri umani, ma anche in grado di collegare i bisogni di ciascuno di noi con quelli degli altri e con la natura in una complessa configurazione archetipa. I filosofi e gli psicologi precisano che l'esperienza nella pratica costruttiva dipende dall'interazione con le funzioni della vita più profonde che soltanto l'esperienza può rendere coscienti. Tuttavia l'architettura del nostro tempo si è ridotta ad una gigantesca scultura minimalista, all'interno della quale gli esseri umani sono costretti a vivere.

La qualità delle superfici ha un effetto profondo nel modo con il quale la gente percepisce ed interagisce con le costruzioni e con l'ambiente urbano. Il fondamentalismo geometrico è più deleterio sulle piccole scale. Esso influenza molto meno la grande scala (come per esempio i programmi urbani ed i volumi generali delle costruzioni), ma determina tutti i particolari del nostro ambiente giornaliero ad un grado incredibile. Il fascino per le superfici alienanti ha separato gli esseri umani dal loro intorno, rendendo impossibile un loro collegamento con i nostri sensi. Il senso intrinseco nel disegno di ciascun edificio è stato rimosso dall'ambiente costruito, eliminando così tutte quelle informazioni messe nel disegno delle superfici, le quali, normalmente, permetterebbero a ciascun individuo un profondo legame attraverso le associazioni mentali. Uno dei principali mezzi con i quali gli esseri umani si relazionano con il loro mondo é andato così distrutto.