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INDICE

1.

Introduzione

2.

Concorrenza religiosa

3.

Assalto alle culture tradizionali

4.

Semplificazione geometrica contro connettività

5.

Architettura per il nuovo millennio

6.

Astrazione e perdita delle piccole scale

7.

Il fondamentalismo geometrico di Le Corbusier

8.

Architettura classica

9.

Fondamentalismo come forza determinante nell'architettura del ventesimo secolo

10.

Modularità ed omogeneizzazione

11.

Fondamentalismo geometrico contro la monumentalità

12.

Il ruolo delle astrazioni nella costruzione e distruzione degli edifici

13.

Radici politiche delle astrazioni disumanizzanti nell'architettura

14.

L'esigenza dell'astrazione per distruggere classi della società

15.

Conclusione


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IL FONDAMENTALISMO GEOMETRICO

di Michael W. Mehaffy e Nikos A. Salingaros

La principale radice del disegno modernista la si trova nell'Italia fascista. I manifesti futuristi dichiararono una guerra totale contro l'architettura (e la società) del passato. Riprendendo la credenza Nazista tedesca "in una nuova società" quella subordina l'individuo agli obiettivi politici e sociali più alti, il regime di Benito Mussolini ha patrocinato alcuni degli esempi più caratteristici dell'architettura modernista. Giuseppe Terragni, Luigi Moretti, Adalberto Libera e molti altri hanno costruito edifici in "puro" stile modernista. La loro flagrante associazione con il fascismo trasforma gli edifici storici in elementi scomodi, cercando, attraverso dilettanteschi espedienti, di ignorare totalmente quelle costruzioni. Diversamente dalla Germania, il modernismo in Italia fu promosso dal Fascismo e le sue relative aspirazioni architettoniche erano in sintonia con la filosofia totalitaria del regime circa al futuro.

L'astrazione disumanizzante è stata abbracciata in anticipo dagli architetti modernisti tedeschi del ventesimo secolo. Questo periodo è ben conosciuto in Germania come il momento del rifiuto dell'individuo, e una credenza che una nuova architettura della macchina avrebbe risposto alle esigenze sociali della classe operaia. Successivamente il nazismo fece proprio questo spirito operaio socialista insieme ai primi momenti di uno stile architettonico modernista. Gropius (che è stato direttore del Bauhaus dal 1919 al 1928) ha prodotto le "curtain walls" e le fenestre a nastro dello "Stile Internazionale". Ludwig Mies van der Rohe (che diresse il Bauhaus dal 1930 al 1933), fieramente affermava che: "L'individuo è insignificante; il suo destino non è ciò che ci interessa". Nel 1921, ideò i grattacieli di vetro. E affinchè tali strutture potessero poi essere abitate, le aspirazioni degli individui furono subordinate al convincimento che un edificio è come un'astrazione.

Sia Gropius che Mies van der Rohe emigrarono negli Stati Uniti per divenire, poi, rispettati e famosi nel mondo, anche se in primo luogo avevano offerto i loro servigi ad Hitler. E benchè avesse egli stesso preferenze architettoniche forti, Hitler ha rifiutato e disprezzato il modernismo come stile. Egli, inoltre, guardò con sospetto politico gli architetti del Bauhaus, poiché antecedentemente, tutti avevano avuto collegamenti con il movimento socialista in Germania. Mies van der Rohe aveva progettato un monumento agli eroi comunisti Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, mentre l'architetto svizzero Hannes Meyer (chi diresse il Bauhaus dal 1928 al 1930) introdusse corsi obbligatori su Marx e Lenin. Il punto è che l'architettura modernista, lontano dall'essere una reazione al nazional-socialismo come successivamente cercò di spacciarsi, fu in realtà il fratello filosofico. È soltanto un incidente storico se i due aspetti sono stati separati.

I pochi iniziali lavori dagli architetti modernisti furono incarichi commissionati da individui ricchi che promuovevano le avanguardie artistiche; o dalle città europee che avevano governi locali politicamente su linee radicalie che promuovevano il collettivismo. Erano questi due tipi di clienti che hanno comprato dal modernismo promettendo che il loro stile architettonico, geometricamente singolare poteva divenire veicolo atto a trasformare la società. Anche se niente di tutto ciò è mai accaduto, questa promessa ha fatto appello direttamente ai regimi totalitari. Gli architetti modernisti hanno continuato a elemosinare dai governi per costituire un fondo per i loro progetti. Progettato l'edificio di Centrosoyuz e concorso senza successo per la costruzione del palazzo dei Soviet a Mosca, Le Corbusier allora invitò il governo collaborationista francese ad effettuare il suo programma per la distruzzione di Algeri.

CONTINUA...