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INDICE

1.

Introduzione

2.

Concorrenza religiosa

3.

Assalto alle culture tradizionali

4.

Semplificazione geometrica contro connettività

5.

Architettura per il nuovo millennio

6.

Astrazione e perdita delle piccole scale

7.

Il fondamentalismo geometrico di Le Corbusier

8.

Architettura classica

9.

Fondamentalismo come forza determinante nell'architettura del ventesimo secolo

10.

Modularità ed omogeneizzazione

11.

Fondamentalismo geometrico contro la monumentalità

12.

Il ruolo delle astrazioni nella costruzione e distruzione degli edifici

13.

Radici politiche delle astrazioni disumanizzanti nell'architettura

14.

L'esigenza dell'astrazione per distruggere classi della società

15.

Conclusione


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IL FONDAMENTALISMO GEOMETRICO

di Michael W. Mehaffy e Nikos A. Salingaros

Il materiale maggiormente abusato nell'architettura del ventesimo secolo è stato il calcestruzzo. I pannelli rettangolari vuoti in calcestruzzo grezzo aboliscono la ricchezza delle superfici, perdendo, così, la naturale struttura presente nei materiali naturali quali la pietra ed il legno. Il calcestruzzo ha una superficie poco gradevole, ma notevoli proprietà plastiche. Gli architetti, in tal modo, hanno fatto degli sforzi per produrre grandi pannelli quadrati di calcestruzzo, che da allora sono usati come moduli nelle costruzioni. Questa pratica ha poco significato per un materiale che è la quintessenza della versatilità. Il calcestruzzo può essere usato per le più svariate figure e formati richiesti, e tali realizzazioni possono essere eseguite su o fuori il luogo di costruzione; allora, perchè lo si trasforma e lo si usa sopratutto in moduli? E perchè usare rigorosamente quei piani rettangolari? La ragione è che un'enorme immagine di grandi pannelli quadrati è incisa nella memoria collettiva degli architetti del ventesimo secolo, i quali la riproducono sensa pensare.

È in questo intenzionale e deliberato intento di rifiuto verso quelli che sono i bisogni umani e il loro collegamento sensoriale alle superfici architettoniche, che il fondamentalismo geometrico rivela chiaramente i suoi obiettivi. Rimuovendo il colore e la struttura dall'ambiente costruito per lasciare esposte brutali superfici in calcestruzzo grezzo (seguendo Le Corbusier ) si negano due dei sensi umani: percezione del colore e tatto. Due altri sensi, udito ed olfatto, sono assaliti quando il calcestruzzo è usato in pareti interne. Poiché il calcestruzzo è acusticamente "duro", produce un eco sgradevole se confrontato con quello, certamente più piacevole, dai materiali acusticamente più morbidi, quali possono essere il legno o l'intonaco di calce. In più, le superfici di calcestruzzo grezze tendono a rilasciare polvere con il tempo ed ha non soltanto un odore sgradevole, ma rappresenta anche un rischio per le funzioni respiratorie. I Romani, che furono i primi ad usare estesamente il calcestruzzo come materiale da costruzione, non lo hanno mai lasciato a faccia vista nelle grandi superfici esposte.

Questa ingannevole insistenza per le superfici senza alcun significato informativo è legata ad altre idee quali la modularità. Il disegno modulare accoppiato con l'omogeneizzazione si è transformato in una espressione visiva del fondamentalismo geometrico nei nostri periodi. Tutto ciò non ha niente a che fare con i benefici commerciali della produzione modulare. La costruzione modulare che impiega i pannelli rettangolari vuoti è semplicemente conformata come una mascherina visiva del disegno. Uno spostamento profondo ed ampio si è presentato quando gli architetti hanno smesso ad usare moduli complessi all'interno di un sistema di disegno libero, e hanno cominciato il montaggio di componenti vuoti in una griglia modulare rettangolare.

Le costruzioni belle del passato sono state create per mezzo di moduli architettonici pienamente complessi e dettagliati. Mille anni di architettura islamica hanno contato sulle mattonelle di ceramica modulari per i loro più gloriosi effetti. Tali moduli sono essi stessi internamente complessi, e servono a generare una ordinata complessità sopra una grande superficie. Il diciannovesimo secolo ha visto la produzione in massa di complessi pannelli decorativi e di elementi architettonici, come quelli usati dall'architetto francese Hector Guimard per la realizzazione dei componenti per le entrate della stazione della Metro di Parigi. L'International Style, tuttavia, ha insistito sull'uso di grandi moduli vuoti così da eliminare tutte le informazioni sulla struttura. In tal modo, il modulo più grande è quello migliore.

L'omogeneizzazione crea una superficie continua che è poi percepita come singola unità. Essa realizza questa omogeneizzazione travestendo e ricoprendo il più possibile i moduli angolari. Con i mattoni, questo effetto è ottenuto minimizzando la larghezza della muratura e scegliendo i relativi colori e consistenze in modo da mescolarsi con il materiale del mattone. Il risultato è una muratura legata preferita dai modernisti durante il tardo periodo del ventesimo secolo; una parete in mattoni ma fatta per assomigliare ad un singolo unico materiale. L'erezione di pareti ossessivamente liscie ed omogenee sono una negazione della libertà creativa legata all'uso di piccole unità. L'omogeneità modernista è l'opposto dell'intenzionale contrasto cromatico fra i mattoni e la più vecchia muratura tradizionale, dove anche lo spessore della muratura è paragonabile alla larghezza del mattone in sé.

Nei lavori in muratura, l'effetto di omogeneità è realizzato nascondendo gli interspazi fra una pietra e l'altra. Le pietre rettangolari lisce sono organizzate su una superficie piana con i loro bordi che si toccano, senza che siano mostrate le connessioni tra i vari elementi. Ciò produce una continuità nella superficie della pietra, la quale è visibile soltanto attraverso la sua lunghezza. Un effetto simile è ottenuto con i pannelli di vetro. Diversamente dalle lastre di pietra, il vetro come materiale da costruzione deve essere sostenuto attraverso i relativi bordi e non attraverso la propria superficie interna. Ciò nondimeno, si realizzano enormi pannelli di vetro in rapporto alla intrinseca resistenza del materiale, con una minima struttura di supporto. L'effetto voluto è una parete continua di vetro. Altri materiali sono trattati allo stesso modo operando una rimozione delle informazioni. In molte recenti costruzioni, come il museo Guggenheim a Bilbao, la superficie curvata è ancora trattata come una unità continua di fogli metallici.

CONTINUA...