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INDICE

1.

Introduzione

2.

Concorrenza religiosa

3.

Assalto alle culture tradizionali

4.

Semplificazione geometrica contro connettività

5.

Architettura per il nuovo millennio

6.

Astrazione e perdita delle piccole scale

7.

Il fondamentalismo geometrico di Le Corbusier

8.

Architettura classica

9.

Fondamentalismo come forza determinante nell'architettura del ventesimo secolo

10.

Modularità ed omogeneizzazione

11.

Fondamentalismo geometrico contro la monumentalità

12.

Il ruolo delle astrazioni nella costruzione e distruzione degli edifici

13.

Radici politiche delle astrazioni disumanizzanti nell'architettura

14.

L'esigenza dell'astrazione per distruggere classi della società

15.

Conclusione


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IL FONDAMENTALISMO GEOMETRICO

di Michael W. Mehaffy e Nikos A. Salingaros

Un sistema gerarchico complesso si compone di elementi e di processi che accadono su moltepli e differenti scale. Tutte le scale interagiscono per creare un intero costituito di parti interdipendenti. La teoria dei sistemi complessi dice che tutte le scale maggiori dipendono dalle scale minori. Tale coerenza gerarchica risulta dal collegamento di una sequenza delle scale per creare un sistema complesso [3, 4]. Come con le patologie in un sistema biologico, le scale più alte nella gerarchia dipendono, ai fini di un corretto funzionamento, interamente dalle scale poste gerarchicamente più in basso. Una malattia uccide una pianta o un animale attacando le relative cellule. Gli architetti stanno usando la teoria dei sistemi in un modo distruttivo. Comportandosi come un agente patogeno, il fondamentalismo geometrico rimuove la connettività dalle scale ambientali più piccole. Ciò garantisce che non ci collegheremo mai ad alcuna scala maggiore, indipendentemente da ciò a cui assomiglia la scala più grande.

In opposizione ai sistemi complessi, il fondamentalismo geometrico perde l'interconnessione gerarchica esistente ai diversi gradi di scala, eliminandole tutte tranne quella più grande. Le astrazioni focalizzate sulla singola scala -- quella più grande -- eliminano ogni considerazione verso tutte le altre scale che coopererebbero normalmente al fine della creazione di un sistema complesso ed interconnesso. Ciò è pericoloso in quanto riduttivo: non capire che i sistemi viventi non possono esistere su un solo livello gerarchico implica una perdita di coerenza del sistema. Ciò dà luogo ad un risultato matematico che invalida le asserzioni formulate e le pratiche contradittorie generate anche dalle altre discipline.

In un sistema sociale, la semplificazione geometrica eccessiva individua in un gruppo di persone un elemento unitario (e non considera l'interazione che esiste tra le varie persone del gruppo). Questo modo di pensare elimina ogni forma di considerazione verso l'individuo; spiegheremo più tardi l'estrema pericolosità insita in tale astrazione. In un sistema architettonico, lo stesso errore matematico elimina le scale minori della struttura e si concentra soltanto sulla scala più grande. Astrazioni di questo tipo generano, poi, un'esigenza verso una eccessiva semplificazione, al fine di una "purezza" della struttura. Tuttavia, è questa azione che distrugge un sistema complesso, sia esso una società, un edificio o una città vivibile.

Le conseguenze negative dei programmi modernisti di "rinnovamento urbano" sono state ben documentate. All'apice del dominio culturale modernista durante gli anni del secondo dopoguerra, era pratica normale spianare con i bulldozer le povere periferie per costuirvi l'utopia modernista, rappresentata da alti blocchi di edifici a torre. La conseguenza era l'allontanamento della gente povera da quei luoghi ed un conseguente uso di quei suoli resi liberi per funzioni commercialmente più lucrative. Questo processo presuppone una serie di astrazioni. Il primo è che la gente è considerata in termini di gruppi, una "categoria" sociale le cui dimore possono essere distrutte senza alcun rimorso e che può essere riassegnato, a quella "categoria" un diverso luogo in un'altra località scelta dal pianificatore. Per fare questo senza rimpianti nella coscienza, la categoria deve essere trattata come un insieme astratto -- i diversi esseri umani cessano di esistere in questa astrazione; la gente si transforma in una classe perdendo, così, la propria identità.

Come possiamo giustificare una forzatura che obbliga una categoria sociale a vivere in un edificio a torre? Perché essi ritengono che tutto ciò è buono per loro, secondo la credenza modernista (cioè, i residenti devono essere destinati a godere l'idea geometrica che è loro imposta). Tutto ciò malgrado gli psicologi ambientali abbiano screditato questa modalità con una massa di dati sperimentali. Questa tipologia urbana riflette l'uso di una astrazione (le costruzioni) per giustificare lo sradicamento e lo spostamento di un'altra astrazione (la gente). I pianificatori modernisti considerano i palazzoni a torre come residenze o posti di lavoro ideali per la gente, la quale può essere trattata come categoria astratta; i poveri e la classe operaia dovrebbero abitare in questi palazzoni a torre, mentre la borghesia e i ricchi dovrebbero lavorare in palazzoni a torre per uffici. Lo sbaglio sta nel seguire astrazioni geometriche semplici che ignorano i principi del disegno urbano.

Abbiamo identificato ed esaminato il modo di pensare che inventa e sostiene tali astrazioni. Ciò fa parte del fondamentalismo nella sua più ortodossa applicazione e non si limita all'architettura o all'urbanistica. Per spiegare gli aspetti più evidenti dell'ambiente costruito nel ventesimo secolo, quindi, ci riferiremo alla filosofia totalitaria, all'estremismo ed alle forze che hanno generato l'Olocausto. Inevitabilmente, alcuni lettori obietteranno per un tale confronto. Tuttavia, siamo convinti del collegamento filosofico importante fra di questi modi di pensare.

CONTINUA...