Fabio : [post n° 375286]

CILA per opere in corso di esecuzione

Gentili tutti,
devo intervenire in un appartamento dove hanno già eseguito le demolizioni e hanno deciso di sanare la situazione. Domandona...quale stato di fatto rappresentare visto che i muri sono già stati demoliti? Di atti di fabbrica non ce ne sono in giro e i tempi per recuperarli all'archivio sono lunghissimi.
ivana :
e tu quale stato di fatto vuoi asseverare con timbro e firma? Non puoi non avere la pratica presentata in comune. Che magari non c'è, o è a sua volta difforme dall'esistente. Visto che devono sanare conviene anche a loro pagare le sanzioni una sola volta.
Valy :
Ciao in questi casi io disegno uno stato di fatto depositato, uno stato di fatto rilevato e uno stato di progetto e poi nella tavola di confronto segno i classici gialli e rossi in più aggiungo il verde per segnalare gli abusi, quindi nel tuo caso segnerai in verde i tramezzi abbattutti e poi vai di conseguenza...
unico consiglio che ti do cmq di chiedere cmq una visura atti anche perchè essendo una sanatoria il comune andrà sicuramente a controllare lo stato depositato e se tu hai dichiarato o omesso qualcosa di falso è un guaio per te purtroppo. prova ad andare in comune a spiegare la situazione e vedere se riescono a farti avere le cose in poco tempo, spesso ti vengono incontro se spieghi la situazione come sta. in bocca al lupo!
john :
Sinceramente almeno in alcuni Municipi di Roma, la CILA in sanatoria con opere in escuzione è identica alla CILA come se si partisse da zero. Si dichiara che le opere sono in corso e si paga la sanzione ridotta. Niente di complicato. Ovvio che in base ai sopralluoghi almeno per me è stato sempre semplice ricostruire lo stato ante operam.
alsi :
penso che bisogna stare attenti comunque a quale ante si deposita, anche a Roma, ho trovato molta attenzione sulla consistenza dell'ante.
maya27 :
Quoto john per Roma. Anche se alcuni municipi della Capitale accettano come ante operam il dichiarato catastale, quindi la planimetria depositata in catasto. Però devi sempre e comunque inserire i riferimenti dei titoli abilitativi legittimanti l'immobile. Quindi, a meno che non sia un ante '67, anche se i tempi sono lunghi una ricerca la farei. Sull'atto di proprietà che riferimenti ci sono?!
Comunque, per il momento o fai sospendere i lavori oppure, se i clienti vogliono procedere, presenterai una sanatoria ad opere finite, sempre che non ci siano problemi strutturali o che l'intervento non debba comportare dichiarazioni al genio civile. (in questo caso ci sono anche sanzioni penali!)
Certo con i tempi che corrono, demolire muri così!
Ad ogni modo, in bocca al lupo.
ivana :
...però, anche se a Roma gli uffici accettano il catastale come anteoperam, resta il fatto che gli uffici non sono tenuti al controllo dell'esattezza delle dichiarazioni del tecnico e che la cila è sotto la sua diretta responsabilità nei secoli dei secoli. Quidi dichiarare un anteoperam basandosi sul catastale e non su di uno stato legittimato è un errore.
Fabio :
Il problema è che la pratica madre è un ante 67....e non ci sono riferimenti di pratiche (concessioni) utili
maya27 :
concordo con Ivana. Comunque il portare l'ante operam catastale non significa non riportare lo stato legittimato. A Roma accettano il catastale, ma devi comunque dichiarare i titoli abilitativi. Ma sta al tecnico (privato, non comunale) valutare la doppia conformità.
@Fabio: Per il fatto che sia un ante '67 senza interventi successivi è a tuo vantaggio, ma la planimetri catastale è all'impianto meccanografico? perché se in catasto c'è una variazione recente devi sapere chi e cosa l'ha portata e quindi una pratica correlata c'è!
alsi :
Io non ho mai trovato a Roma un tecnico che accetta il catasto. Inoltre ante 67 non vuol dire nulla se siamo nelle zone che ricadevano nel piano. Solo per quelle in campagna se escluse dal prg allora si puo provare
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