«[...] A 45 anni dalla prima personale a Palazzo Patrizi, in questa ricchissima mostra Augusto Mazzini si svela nella sua seconda vita di disegnatore con un'ampia esposizione di sue opere che vi farà dimenticare che è stato - anche - un noto architetto»

Il complesso museale della contrada della Tartuca di Siena, sapientemente rinnovato dall'architetto senese Andrea Milani, compie 10 anni e per l'occasione dedica una mostra all'architetto e illustratore Augusto Mazzini. In "Quanta carta - Augusto Mazzini, una vita di segni" sono esposte oltre trecento opere grafiche dell'autore, tra disegni, schizzi e illustrazioni realizzate con tecniche miste.

Già dal titolo risulta chiaro che ad accogliere il visitatore vi sia una produzione molto ampia che racconta la vita dell'autore e al tempo stesso della sua città, Siena.

Quanta carta - Augusto Mazzini, una vita di segni - al Museo della Contrada della Tartuca
© foto Arch. Michele Razzi

Mazzini, classe 1939, oltre ad essere un grande illustratore, è anche architetto e urbanista. Tra i tanti progetti a scala urbana si ricorda la realizzazione del centro direzionale della Banca Monte dei Paschi di Siena realizzata tra il 1993 e il 1998. È stato docente di Urbanistica nelle università di Siena, Firenze e Ferrara. Giovanissimo, divenuto assessore della sua città all'età di 26 anni, portò Alvar Aalto a Siena, individuando in lui la figura ideale per la realizzazione di "un'opera unica e necessaria": un Centro Culturale grande e aperto, che, sfortunatamente, rimase sulla carta.

Il soffio modernista e assolutamente contemporaneo dell'architetto senese si manifestò, nuovamente, anche nella scelta politica, condivisa con i membri della sua stessa amministrazione, di chiudere al traffico il centro storico della città di Siena. Siamo alla metà degli anni '60 e questa decisione strategica si rivela la prima ad essere stata presa in tutta Europa.

Tale freschezza di idee è chiaramente presente e caratterizza evidentemente tutti i disegni dell'autore. Sin da bambino dimostrò, infatti, grandi doti di illustratore e, dopo un iniziale periodo influenzato dall'opera di Saul Steinberg, seppe individuare molto presto un suo stile unico e inconfondibile. Disegnatore accanito, Mazzini usa lo schizzo quale strumento di lettura della realtà, mezzo conoscitivo e interiorizzante.

"Lo schizzo vede più di quello che io pensavo di disegnare".

Il grande numero di opere mostra sempre un tratto vivace ed estroverso e un occhio singolare sul mondo. Unici risultano le inquadrature e i punti di vista che lasciano intravedere, in alcuni disegni, ad esempio, gli arti dell'autore al centro o al margine della scena.

Le due anime, quella grafica e quella dell'architetto, coesistono e si manifestano in ogni schizzo. L'architettura è, in qualche modo, sempre presente, anche quando ad essere rappresentate siano solo figure umane. Seppur persone e oggetti a volte vengano tagliati dal bordo del foglio, il segno grafico, in dissolvenza, lascia sempre presagire una loro continuità, un oltre che è spazio, e dunque architettura. Quest'ultima, a volte incorniciata fortemente in figure chiuse a volte libera all'interno del foglio, dona profondità o, spesso, continuità laterale ad ogni disegno.

L'uso indistinto del colore o del nero mostra una dimestichezza e una maestria di espressione molto coinvolgente. Il segno è profondo, netto anche quando si sovrappone in più gesti grafici, e sempre chiara si manifesta la sua essenza di lente sul mondo.

Il grafico e l'architetto sono due anime perfettamente coincidenti nella figura di Mazzini e il suo pensiero si manifesta chiaro e brillante in tanta carta: schizzi e opere ad osservazione del mondo.

Le pareti della mostra sono infatti intrise di racconti e visuali.
Disegni monocromatici e schizzi a colori si alternano nell'allestimento a creare composizioni intriganti. Tanta carta e tanti segni in uno spazio che ricrea una sorta di antologia di vita vissuta, con frammenti di città che appaiono e scompaiono ma che si offrono come sfondo alle tante opere.

L'esposizione resterà aperta fino al 7 gennaio, visitabile: venerdì e sabato dalle 18 alle 20
e domenica dalle 10,30 alle 13,00

Quanta carta - Augusto Mazzini, una vita di segni - al Museo della Contrada della Tartuca
© foto Arch. Michele Razzi

Museo della Contrada della Tartuca
© foto Arch. Michele Razzi

QUANTA CARTA - AUGUSTO MAZZINI
UNA VITA DI SEGNI

8 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024

Complesso Museale
della contrada della Tartuca
via Tommaso Pendola, Siena

Orari
- venerdì e sabato | 18-20
- domenica | 10:30-13:00

brochure della mostra [ PDF » 23,1MB ]

pubblicato il:

dic 08
gen 07

Augusto Mazzini. Una vita in tanta carta Siena omaggia l'artista/architetto tartuchino
Museo della Tartuca, Siena

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