"Un altro passo importante verso la piena fruizione dell'area archeologica centrale di Roma, la più grande al mondo in un contesto urbano straordinario". Così Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, ha presentato lo scorso 21 settembre la riapertura - dopo quasi mezzo secolo - della Domus Tiberiana, la grandiosa residenza imperiale estesa per circa 4 ettari sul Colle Palatino, con affaccio sulla valle del Foro Romano.

Risale infatti agli anni '70 la chiusura dell'area archeologica a causa di gravi problemi strutturali che ne avevano completamente compromesso la fruibilità e che, finalmente, oltre al riattraversamento delle iconiche e poderose arcate su più livelli, simbolo della città storica, ripristinano la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino attraverso la rampa di Domiziano e gli Horti Farnesiani.

Così, attraverso il Clivo della Vittoria, il visitatore potrà immergersi nel mondo antico e ripercorrere l'antico cammino dell'imperatore e della corte per raggiungere la grandiosa residenza privata.

foto: © Emanuele Antonio Minerva, Ministero della Cultura

La storia: dall'origine del nome agli ampliamenti

Eretta sul versante nord-occidentale del Colle Palatino nel I secolo d.C., la Domus Tiberiana rappresenta il primo palazzo imperiale che comprendeva, oltre alle residenze, anche vaste aree a giardino, luoghi di culto, ambienti destinati alla guardia pretoriana a tutela dell'imperatore e un intero quartiere affacciato verso il Foro Romano, un'area molto amata dall'aristocrazia romana per la sua posizione facilmente accessibile.

Nonostante il nome rimandi all'imperatore Tiberio, alla guida dell'impero dopo la morte di Augusto, le indagini archeologiche hanno dimostrato che, a gettare le fondamenta del palazzo fu Nerone, poco dopo l'incendio del 64 d.C., coincidente con l'edificazione della Domus Aurea e in continuità con le più antiche dimore aristocratiche.

Le principali trasformazioni risalgono però ai periodi sotto gli imperatori Domiziano ed Adriano che la ampliarono e la resero grandiosa. La residenza continuò a vivere fino all'età tardo-antica, diventando addirittura sede pontifica nel VII secolo sotto Giovanni VII, per poi cadere in stato di abbandono ed essere ripresa in mano, nel XVI secolo, dalla famiglia Farnese, che realizzò sulle terrazze scenografiche gli Horti Farnesiani, splendido giardino destinato ad ospitare una nuova corte.

foto: © Stefano Castellani

Imago imperii: l'allestimento e il nuovo percorso di visita

Curato da Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, con l'organizzazione di Electa, l'allestimento è strutturato per raccontare, attraverso i 13 ambienti, la storia del monumento nei secoli. 

Inoltrandosi nel nuovo percorso, ricavato tra le sostruzioni cave del fronte nord, il visitatore viene guidato attraverso sette sale, di cui quattro comunicanti con vista privilegiata sul Foro Romano, e le restanti, sul fronte opposto, dedicate alle proiezioni di documentari e alla ricostruzione olografica della struttura.

Un itinerario nella storia, accompagnato da un percorso tattile e dalla visione delle porzioni architettoniche restaurate, dei servizi con le terme imperiali e delle infrastrutture connesse, delle superfici decorate a stucco sul "ponte di Caligola" con le pitture raffiguranti i soggetti della vita di corte.

Allo stesso modo, l'allestimento segue una logica tematica all'interno degli ambienti del quartiere di epoca adrianea che accoglieva i servizi, le botteghe per la vendita al dettaglio e, con buona probabilità anche le attività amministrative. A corredo del racconto della vita a corte, l'ampia selezione delle centinaia di reperti ceramici, in metallo e in vetro, di statuaria e decorazioni tattili messi in luce durante gli scavi degli ultimi 30 anni arricchiscono la ricostruzione storica: dal vasellame che riporta alle tipologie di merci e ai consumi alle monete che ricostruiscono le transazioni economiche, fino ai sontuosi arredi degli spazi occupati dalle corti con le informazioni desunte dalla statuaria e i culti misterici del Palazzo, da Dioniso a Mithra e agli egizi Iside e Serapide. 

Il nuovo allestimento è accompagnato dalla pubblicazione di un volume edito da Electa che guida alla storia della Domus Tiberiana e al racconto dei restauri e dei ritrovamenti degli ultimi decenni nell'area del palazzo imperiale 

DOMUS TIBERIANA - visita
• 1 - 30 settembre | ore 9.00 - 19.00
• 1 - 28 ottobre | ore 9.00 - 18.30
• 29 ottobre - 31 dicembre | ore 9.00 - 16.30
*la biglietteria chiude sempre un'ora prima

+info e biglietti: colosseo.it

Particolare della figura di un gladiatore dagli affreschi della cosiddetta "latrina del gladiatore" di età neroniana | foto: © Stefano Castellani

foto: © Emanuele Antonio Minerva, Ministero della Cultura

Particolare del frutto del limone dagli affreschi della cosiddetta "latrina del gladiatore" di età neroniana, prima attestazione iconografica in Italia | foto: © Stefano Castellani

foto: © Stefano Castellani

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