L'inizio dei lavori è previsto per il prossimo dicembre o, al massimo, entro l'inizio di gennaio 2024. Sta per concretizzarsi il progetto per la valorizzazione e la rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri a Napoli.

È quanto emerso lunedì 6 novembre durante la riunione della cabina di regia cui hanno partecipato il sindaco, Gaetano Manfredi e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La riunione è stata un'occasione per presentare il progetto di riqualificazione e di rifunzionalizzazione di Abdr Architetti Associati, il noto studio romano che ha firmato grandi opere, tra cui la stazione Tiburtina nella Capitale e il teatro dell'Opera di Firenze.

Nella storica struttura, progettata da Ferdinando Fuga per volontà di Carlo III di Borbone per ospitare i poveri del Regno di Napoli, troveranno spazio gli archivi e le sale di lettura della Biblioteca nazionale, gli uffici e gli spazi espositivi e congressuali del Comune di Napoli, attività commerciali e per la ristorazione, parte della collezione del Museo Archeologico di Napoli (Mann), spazi polifunzionali per la collettività, aule e uffici amministrativi per l'Università Federico II, oltre a una foresteria con 180 posti letto per gli studenti.

Napoli, il progetto per il Real albergo dei poveri, viste a volo d'uccello sul colossale edificio

Un progetto ambizioso che prevede una riqualificazione parziale, che interesserà gli edifici di due delle tre corti esistenti e che conta su uno stanziamento di 100 milioni di euro del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr. Il progetto dello studio Abdr accoglie la proposta contenuta nel piano di fattibilità tecnica ed economica (a firma del comune di Napoli) che prevede l'introduzione di una strategia complessiva di sostenibilità per la rifunzionalizzazione dello spazio, attraverso dispositivi battezzati "box in the box", ossia contenitori di funzioni innestati all'interno dell'involucro storico dell'edificio borbonico.

Il progetto esecutivo reinterpreta l'installazione di questi elementi modulari indipendenti, che, da un lato, hanno l'obiettivo di adattarsi al programma complesso, accogliendo gli impianti e le funzioni accessorie e restituendo riconoscibilità e uniformità al nuovo intervento; dall'altro aiutano a garantire la coesistenza del progetto contemporaneo con i vincoli dettati della soprintendenza.

Napoli, progetto di rifunzionalizzazione di Palazzo Fuga, gli spazi del Mann

L'ala del colossale edificio che prospetta su piazza Carlo III sarà in gran parte occupata dalle aule dell'Università Federico II, dagli spazi della Scuola superiore meridionale, ossia un istituto di alta formazione universitaria nato ad aprile del 2022 sotto l'ala dell'università partenopea, nonché dalla foresteria. Il braccio confinante con l'orto botanico sarà, invece, dedicato al Museo archeologico nazionale. In tutto 10mila mq, dove le grandi altezze consentiranno di realizzare leggeri percorsi aerei che si snoderanno tra i possenti muri.

Napoli, Real albergo dei poveri, la ricostruzione del cantonale

La succursale del Mann sarà ben riconoscibile dall'esterno, dove si rende necessaria la ricostruzione del cantonale, che sarà realizzato con una soluzione contemporanea ma che ricorda le tradizionali tessiture di mattoni. Il nuovo paramento si distacca dalle storiche murature, generando un effetto di sospensione. Il museo sarà, inoltre, dotato di una caffetteria con terrazza panoramica.

Reala albergo dei poveri, l'atrio della biblioteca nazionale

Nell'ala centrale, opposta all'ingresso, vi sarà la biblioteca nazionale con un'area studio, le sale lettura, spazi per esposizioni temporanee, un'area digitale con workstation per il gaming, una caffetteria, un bookshop e un'ampia terrazza. A caratterizzare l'atrio di ingresso vi sarà una scultore scala.

La terrazza e le sale lettura della biblioteca nazionale

All'interno del futuro hub della cultura ci saranno anche spazi per usi temporanei, per la ristorazione, sale per conferenze, uffici del comune (già ristrutturati) e sarà conservata la palestra esistente. Oltre alla rifunzionalizzazione e riqualificazione, il progetto richiede anche interventi di restauro.

La corte centrale, dove affacciano gli spazi della biblioteca nazionale

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