Una forma inconsueta per un edificio scolastico, quasi una stella, perfetta per interpretare l'orografia di un paesaggio affacciato sul mare ma strettamente connesso al costruito. Siamo a Chiavari, nella città metropolitana di Genova, e il merito di quest'idea vincente è da attribuire a un team di giovanissimi di età compresa tra i 29 e i 32 anni, premiato dalla giuria con la seguente motivazione:

«Le diverse funzioni richieste dal bando sono contenute in un unico complesso edilizio radiocentrico, articolato in modo da definire spazi verdi aperti su tutto il perimetro dell'area. Al centro dell'edificio si trova una piazza dotata di copertura apribile. Il progetto è di livello qualitativo elevato. L'edificio proposto si inserisce nel contesto urbano e ambientale in modo armonico, fondendo qualità dell'architettura e innovazione pedagogica; gli spazi aperti appaiono fruibili, ben dimensionati e tali da favorire l'integrazione sociale».

Il bando del concorso internazionale di idee, bandito dalla Città Metropolitana di Genova, chiedeva infatti di ridisegnare il waterfront urbano nel levante di Chiavari per offrire alla città un plesso di servizi qualificati, in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e dei city-user, attraverso un processo di rigenerazione urbana e sociale dell'area della Colmata a mare.

I giovani architetti Matteo Paronuzzi, Simone Miraglia, Federico Zucchini (tutti classe 1994) e il collaboratore messicano Javier Ernesto Gonzalez (1991) propongono un'idea innovativa e articolata, che ben si discosta dall'immaginario dei tradizionali plessi scolastici, trovando nell'insieme di linee spezzate la forma ideale per dare il giusto spazio ai tre temi di progetto: contesto, studenti e cittadinanza.

«L'accessibilità è uno dei pilastri fondamentali - spiegano i progettisti - Sin dalle fasi iniziali è stato adottato un approccio inclusivo, assicurandoci che fosse accessibile a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche. Aspetto cruciale, la creazione di percorsi che garantissero una distribuzione agevole e priva di ostacoli».

immagine: © Vertex studio

Spazi esterni ispirati all'orografia dei monti sul golfo e pavimentazione che riprende le curve di livello delle montagne modellando le aiuole, le sistemazioni esterne, le scale e l'arredo urbano, fino all'edificio scolastico vero e proprio, dove l'intersezione del pavimento con l'edificio crea delle corti verdi. Proprio grazie a questa forma, le corti sono pensate per essere accessibili anche al di fuori dell'orario scolastico, offrendo funzioni specifiche in fasi successive di sviluppo, come spazi sportivi, aree giochi, zone relax e aree studio.

Un ambiente centrale aperto - l'agorà - da cui, come fosse il cuore pulsante della struttura si diramano le arterie, garantisce così il disegno di un polo interconnesso, un ambiente di scambio tra gli utenti e i diversi ambiti di studio. 

immagine: © Vertex studio

Spazi aperti e accessibili per nuove forme di socialità

L'intero progetto è guidato dalla volontà di creare spazi aperti per consentire lo sviluppo di nuove forme di socialità non convenzionali.

Ad ovest dell'edificio scuola, sorgerà un parcheggio seminterrato, sopra cui sarà realizzato un campo da calcio con a sud bar-ristorante e tribuna pubblica, e a nord uno spazio dedicato alle associazioni sportive.

All'interno, invece, le aule sono pensate come cluster, affiancando spazi informali per favorire la connessione tra gli ambienti e assicurare un'interazione funzionale reciproca. Ne deriva la definizione di ambienti educativi accoglienti e dinamici, che affida allo spazio il compito di diffondere conoscenza e interazione tra gli alunni.

Massima attenzione anche per il verde, parte integrante nella definizione della forma del progetto, orientata al massimo raggiungimento dei principi di sostenibilità. La vegetazione viene infatti utilizzata come elemento di mitigazione del clima, utilizzando zone verdi e giardini pensili per ridurre l'effetto isola di calore urbano e migliorare, al tempo stesso, la qualità dell'aria.

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