desnip :
Ma non c'è da stupirsi: gli italiani sono un popolo di creativi è normale che si appassionino a questa disciplina!:-) E poi se pensiamo alla nostra tradiizone storica nel settore, che non ha eguali nel mondo...
Una cosa è certa, però, per trovare lavoro dobbiamo trasferirci in Cechia o Polonia.
Tony :
:..non solo,consideriamo che del costruito in Italia agli architetti spetta solo il 5%!!!!!!!!!!!!!!!!!
luca :
ORRORE che è la Cechia, non se chiama Repubblica Ceca?????????
Per quanto riguarda la Polonia li per lavorare e poter accedere all'esame di stato devi avere la pratica obbligatoria in cantiere e a studio, un abisso rispetto all'esame di teoria che si fa qui in Italia
lullaby :
fa piacere vedere nei commenti un anonimous che nota la relazione inversa che intercorre tra il numero di architetti e i paesi dove la qualità dell'architettura non è granché, né come dibattito che come produzione: e cita grecia e italia...:(
luca :
ahahahahahah amica mia prima di parlare, prendi un low cost e vai a vedere, il muro di Berlino è caduto 20 anni fa
al :
non condivido l'intervento di desnip e non capiscol'ultimo intervento di luca..nel primo caso, ricordo che la disastrosa situazione percentuale tra architetti e popolazione, vale per tutte le professioni intellettuali, in italia(ingegneri, medici, avvocati, commercialisti, veterinari, ecc..), ma saremo proprio tutti geniacci, rispetto all'estero, o forse l'accesso all'università e alla laurea è da noi un po troppo facilitato? Condividendo appieno poi il commento di anonimous nel collegamento richiamato, che tante domande dovrebbe porre, giustamente evidenziato da lullaby, e quindi non capisco cosa intende successivamente luca...
luca :
non ve preoccupate ogni tanto sto fuori ;P
Francesco R. :
ciao a tutti

riguardo al discorso del 5%, ho una cosa interessante da raccontarvi...

la mia compagna é portoghese, anche lei architetto, e mi ha riferito che nel suo paese la situazione sta diventao grosso modo come da noi, ovvero tanti ingegneri si son messi a firmare lavori di architettura, mentre gli architetti locali non possono fare il contrario.

su iniziativa dell'ordine degli architetti (che nota bene, é unico nazionale e con solo 2 sedi, Porto e Lisbona) é stata presentata una proposta di legge per estromettere gli ingegneri dalla firma di lavori di architettura.

Udite udite, la cosa é stata approvata!

pertanto, in un paese dove non esistono i geometri (nostri grandi concorrenti) tra 2 anni gli ingegneri non avranno più la possibilità di firmare un architettonico.

mi chiedo: ma farlo anche da noi?

allora, chi ci sta?

ciao!
al :
è bello quello che tu racconti, Francesco, però, la scorsa settimana, per vedere finalmente un convegno sui nuovi titoli e procedure edilizie ove si capisse qualcosa e non si facesse politica, sono dovuto andare a Castellanza, ospite del collegio dei geometri di Varese ( a chi interessa venerdì prossimo ce ne è un altro, organizzato sempre da loro, a Varese), poi mi sono spostato in uno sulla sostenibilità nel recupero e restauro, internazionale, con interventi di relatori italiani e stranieri che presentavano lavori fatti nei rispettivi paesi...ebbene, oltre alla differente qualità progettuale estera, malgrado la ns tradizione storica, architettonica e urbanistica, non vi dico la capacità di eloquio..gli stranieri, chiarissimi, parlavano "a braccio", cioè senza nessuna traccia da leggere, gli italiani invece sembravano i vecchi presentatori del telegiornale con il pacco di fogli da leggere..e malgrado ciò, non erano nemmeno tanto bravi..e in più, mi sono sentito dire, tanto per cambiare, che noi architetti siamo artisti...mentre le altre figure professionali sono tecnici...alora ho riopensato a due convegni di carattere urbanistico, organizzati dal comune di Milano, ove buona parte degli architetti partecipanti non sapevano cosa fosse uno standard urbanistico, le zone omogenee, ecc...e allora penso che la credibilità che abbiamo ce la meritiamo, dovremmo fare un po di autocritica e forse, anche un po vergognarci, prima di gaurdare all'estero...
desnip :
per Luca: si può dire anche Cechia.
per al: ma non si lamentano sempre che in Italia ci sono pochi laureati?

per tutti: ma non sapete cogliere l'ironia?! Io non ho nessuna intenzione di trasfermi da nessuna parte: il lavoro in Italia non mi manca.
Isil :
Tutto vero anche se ovviamente generalizzando no si bbraccia la complessità della situazione (ci sono architetti veramente in gamba!), ma possibile che siamo noi, 30nni di oggi a pagare lo scotto? Possibile che le loro colpe segnaranno per sempre il nostro futuro?
al :
desnip, quella è politica..è volontà di egualitarismo becero.. leggiti "TOGLIAMO IL DISTURBO" di Paola Mastrocola e poi ne riparliamo...ed è un po contraddittorio dire che ci sono pochi laureati,e poi leggere sul CORRIERE DELLA SERA, non sul gazzettino di Rocca Canterano, che già nel 1980 avevamo il più alto numero di medici, per popolazione, o l'anno scorso, che gli avvocati iscritti a Roma e Milano, erano più di quelli di tutta la Germania e la Francia messa assieme...dovremmo essere noi, classe intellettuale del paese, a soppesare bene quanto ci viene raccontato..e il post iniziale con i suoi dati(che per altro sono gli stessi di 10 anni fà), dovrebbe far pensare e suddividere le notizie di propaganda politica, di chi soffia sul fuoco del precariato, dopo averlo creato con apposite leggi, dalla realtà..
Tony :
Sapevo del Portogallo...ho letto un intervento del collega che tiene un blog dal Portogallo, qui su Professione architetto.
Avere 350.000 tecnici che possono firmare un architettonico, non è cosa da poco.
Per una legge ad oc tipo Portogallo è impossibile. facciamo i seri. le lobby ( Ing e Geom hanno un peso maggiore del nostro).
Purtroppo dopo il 1968 la facoltà è scaduta. Troppo.
Gli iscritti sono saliti a dismisura e un alegge vecchissima ( del 1927), permetteva la progettazione a tutti.
Per la nostra generazione e le prossime è andata. Fine. Sperate di essere nel 5%. A me non è ancora capitato. saluti. Tony
Francesco R. :
scusa Toni, ma le cose non cambieranno MAI finchè qualcuno non comincerà a provare...

fare i rassegnati non ha senso, provare a muoversi tutti insieme per cambiare qualcosa ne ha. anche se non produce effetti nell'immediato.

se si lascia andare la cosa, tra 20 anni con una nuova generazione le cose saranno ulteriormente peggio. Non ti sembra?
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