redazione p+A : [post n° 316080]

L'abolizione degli Ordini professionali

M5S ha presentato un disegno di legge, ora depositato al Senato (?), per sopprimere gli Ordini professionali. Una riflessione sui primi 2 articoli: è realmente possibile eliminarli? I vantaggi e svantaggi di una simile proposta.
Leggi la notizia:
[p+A news: L-abolizione-degli-Ordini-professionali]
Paolo :
VANTAGGI DI UNA SIMILE PROPOSTA: € 155,00 l'anno che rimangono nelle mie tasche (per qualcuno anche di più).
SVANTAGGI DI UNA SIMILE PROPOSTA: Nessuno, per me gli Ordini non sono mai serviti a nulla, mai serviranno a nulla, non mi tutelano e mai mi tuteleranno (vedasi aumenti abnormi di Inarcassa neanche minimamente osteggiati dai signori dell'Ordine).
DR COSTA :
Il vantaggio???? Risparmio 270 € l'anno!!!!!!!!!
Tanto li aboliranno e poi rinasceranno sotto altro nome.
Martina :
gli ordini professionali dovrebbero controllare il regolare svolgimento dell' attivita professionale dei propri iscritti . Ma l' italia è una vera e propria jungla dove i piu' furbi prevalgono .In una società civile gli ordini professionali svolgono un' attività importante . In questa jungla chiamata italia , gli ordini non hanno motivo piu' di esistere . Il mercato della libera professione non ha piu regole , se non quelle dettate dal codice civile-penale dove regnano gli avvocati .
Luigi Grimaldi :
Sicuramente bisogna lavorare ad ampio respiro su questa proposta ma non si può ignorare che la maggior parte degli iscritti agli ordini professionali sentono come una violenza inaudita quello che è stato disposto nella riforma delle professioni; assicurazione obbligatoria, formazione continua obbligatoria e consigli di disciplina sono visti come diktat calati dall'alto e l'assenza di alcuna posizione in favore degli iscritti da parte degli ordini rispettivi di appartenenza ha generato un diffuso malcontento fra i professionisti iscritti. Al di la di tutto Vanno riformate le libere professioni per garantire una maggiore libertà di accesso ed uno snellimento della burocrazia ne renderebbe più agevole l'attività.
La nostra proposta è un primo approccio al problema che può essere certamente migliorata; l'immobilismo e le critiche senza possibilità di appello non portano da nessuna parte, i professionisti hanno bisogno di risposte certe e soluzioni sostenibili non c'è più spazio per approcci approssimativi e strumentali...
al :
Sinceramente io non capisco l'esigenza di eliminare gli ordini, o meglio la capisco nella logica molto "anarchica" di non voler accettare quello che alcuni di voi definisce “il diktat calato dall'alto relativamente alla formazione continua, alla assicurazione obbligatoria e ai consigli di disciplina”. Allora, cominciando dall' ultimo punto: i consigli di disciplina, esistevano anche prima, nel senso che vi erano delle commissioni, istituite da ogni ordine provinciale, i cui componenti erano spesso gli stessi componenti del consiglio dell’ordine, che vigilavano sul rispetto delle norme deontologiche, comminando, ove previsto, adeguate sanzioni in caso di comportamenti difformi da parte degli iscritti. Oggi possiamo dire che, in barba della “spending review” che avrebbe dovuto prevedere una razionalizzazione della spesa pubblica con relativo risparmio, nel caso degli ordini è stato invece introdotto questo nuovo consiglio, composto sempre da architetti, scelti si dal presidente del tribunale, ma su una rosa di nomi proposta comunque dal consiglio dell’ordine, ove unico vincolo è che tra questi nomi non ci siano gli stessi componenti del consiglio dell’ordine proponente. Quindi stessa risultato, ma con maggiori costi…
Per il resto, dopo la sbornia post sessantottina della laurea per tutti, durata oltre 40 anni, essendosi accorto qualcuno che detto andazzo aveva provocato un numero abnorme di tecnici ( ma anche avvocati, medici, commercialisti, veterinari, ecc) rispetto al resto del mondo occidentale, spesso poco o per nulla preparati, a prescindere dall’esame di stato, per cercare di porre rimedio a ciò, non potendo introdurre ne numeri chiusi veri ne chiusura di alcune sedi universitarie, ecco che ha partorito l’assicurazione obbligatoria e la formazione continua.
Ebbene l’assicurazione per chi lavora in proprio dovrebbe essere un ovvietà, perché tende a proteggere sia il cliente, sia il tecnico assicurato, nel caso di errori, da cui nessuno purtroppo è immune. Per chi al contrario non lavora in proprio, le così dette finte partite iva, questo obbligo non c’è, almeno fino a quando non si firmano progetti, assumendosene in proprio le relative responsabilità… quindi secondo me anche questo è un falso problema.
Per quel che riguarda la formazione continua, anche qui io non ci vedo nulla di scandaloso, e lo scrivo qui sopra con cognizione di causa, specie se si va a dare un occhiata alle richieste di consigli, di un altro settore di questo blog, ove viene tristezza e scoramento sia per il livello di ignoranza che queste richieste spesso certificano in molti colleghi abilitati, ma ancor più per il bieco livello a cui si è arrivati, come tipologie di lavoro, per tirare avanti.
Semmai speriamo che detta formazione sia all’altezza, e non le solite fesserie tipiche degli architetti. E qui, lanciando una provocazione, in fin dei conti i geometri questa formazione ce l’hanno da anni..fosse anche per questo, e cioè che a livello generale sono più preparati dell’architetto medio, che riescono ad accaparrarsi un maggior numero di commesse?
Infine ‘sta sulfa del maggior accesso alle professioni. Ma non vi bastano i 150.000 architetti, i 230.000 ingegneri più geometri e periti edili, di cui non conosco il numero preciso, ma che alla fine generano un tecnico a famiglia allargata?
Semmai l’unico vero problema è la babele normativa generata da Stato, Regioni, Provincie, Comuni e chi più ne ha più ne metta che dovrebbe essere smontata, ma questo non avverrà mai. Anzi, con l’asseverazione generalizzata, e le relative responsabilità che il tecnico deve assumersi, anche di fronte a norme assurde e contraddittorie, unitamente all’eliminazione di un tariffario di riferimento, ecco che è stato realizzato il delitto perfetto..le professioni intellettuali, o almeno alcune di queste, come la nostra, che fino agli anni ’60 erano particolarmente ambite, sia per l’aspetto economico che di riconoscimento di status sociale, sono diventate il ricettacolo della insoddisfazione, economica, professionale, sociale, ecc. ecc…. e malgrado tutto ciò, ancora si parla di maggior accesso “democratico” alle professioni…bah, da chi le ha distrutte, chiedere ciò, è proprio una bella provocazione…e chiaramente non mi riferisco a chi scrive qui sopra, ma ai soloni politici di ogni schieramento che ci hanno portato a questo stato di cose, e a chi proponendosi come novità, vuol fare anche di peggio, comprandosi il voto di alcuni, per un tozzo di pane, e cioè la ventilata eliminazione del costo di iscrizione.
Luigi Grimaldi :
ok abbiamo letto le chiacchiere... ma le proposte innovative dove sono?
io leggerei meglio cos'è scritto qui...

www.ediltecnico.it/17809/m5s-e-abolizione-degli-ordini-professionali…
marco :
abolizione degli ordini? se ne parla da un sacco di anni senza che sia mai cambiato nulla. inoltre, se li eliminassero davvero, i soldi per la quota d'iscrizione ce li chiederebbero in qualche altro modo (tipo iscrizione a registri pubblici per architetti, che a quel punto sarebbero indispensabili). un punto interessante del disegno di legge, secondo me, riguarda la formazione continua: un nuovo modo escogitato per spillare soldi in un momento nero per la nostra professione. ritengo che l'aggiornamento costante sia fondamentale per un architetto al fine di rimanere sempre competente e competitivo; però è diritto di ognuno di noi scegliere quelle che sono le forme ed i contenuti ritenuti più idonei a tal compito. temo invece che la formazione continua sarà solo un gran business per gli apparati di accreditamento e formazione... un po' come è accaduto per le certificazioni energetiche
al :
Ing. Grimaldi, questo è un blog che si chiama bla bla...se le mie sono chiacchiere, per altro argomentate, le sue lo sono altrettanto, ma meno argomentate..invece di rimandare ad un altro blog, poteva rispondermi nei punti..comunque stia tranquillo, ho letto la sua intervista, come ho visto velocemente varie repliche, che mi è sembrato fossero comunque sufficientemente argomentate..anche la mia lo sarà, quando ne avrò il tempo, e cioè probabilmente questa sera, perché per fortuna ho tanto lavoro da svolgere, durante la giornata. Buon lavoro anche a Lei
ponteggiroma :
continuo ad avere dubbi sulla necessità di abolire gli ordini ...
Dott Grimaldi, sinceramente quando nella sua intervista parla di ....attuali regole deontologiche la cui verifica e rispetto non sarebbe più controllata dagli ordini/consigli di disciplina ma demandata alle funzioni della normale giustizia ordinaria... mi viene da sorridere se penso di aggiungere anche le norme deontologiche a quelle civili, penali ecc...
Invece delle chiacchere varie, come dice lei, mi riesce a spiegare in 2 o 3 punti sintetici quali sarebbero i motivi per cui gli ordini/collegi attuali non vanno bene? A me ancora non sono chiari.
Gino :
SE SO DOVESSE REALIZZARE SAREBBE UNA FAVOLA.
L'Italia dei burocrati e dei parassiti rinuncerà a milioni di euro??? Non credo. Ma lo spero!
totuccio :
un bel risparmio di € 340 all'anno
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