kajinnn : [post n° 472069]

Un giorno triste

Cari colleghi e colleghe,
sono 7 anni che ho conseguito la Laurea e l'Abilitazione professionale. Dopo i primi lavori sottopagati, sfruttati e incompresi (tutti noi ci siamo passati, chi più chi meno), dal 2019 ho aperto partita iva. Nonostante gli alti e bassi della professione, più bassi che alti, me la sono sempre cavata. Mi sono sempre fatto rispettare nonostante tutto quello che può capitare. Sempre, fino ad oggi.

Una minima esperienza l'ho accumulata. Sono partito da piccoli interventi edili, fino a ristrutturazioni più importanti ad arrivare a nuovi titoli edilizi. Nuove Costruzioni. Dallo schizzo su carta, al progetto esecutivo fino alla direzione lavori. Nonostante abbia tantissimo da imparare, soprattutto nella D.L., me la sono sempre cavata. Anche perché non sono così orgoglioso e se ho necessità chiedo aiuto, chiedo informazioni. Sono uno di quei rompipalle sempre presente sul cantiere a vedere come vengono fatte le cose. In fondo, se non hai chi ti accompagna nel percorso da Professionista, in qualche modo le cose le devi apprendere. Studiare non è sempre la soluzione. Bisogna vivererle.

Proprio oggi, dopo circa 160 lavori, di cui forse solo un centinaio contrattualizzati (ho un file excel con tutto ciò che riguarda la mia professione) è sopraggiunta la mia più grande sconfitta. Dover fare un passo indietro e chiedere, io, di rinunciare all'incarico di direttore dei lavori.
Il tutto successo in quanto scavalcato nella linea decisionale del cantiere. Un cantiere nato sottosopra. Prima appaltato, poi sviluppato il Computo Metrico che doveva rispettare i prezzi dell'impresa. Per giunta un cantiere SB110%.

Nonostante il mio ruolo da D.L. delle Opere Architettoniche, l'impresa è stata edotta dal collaudatore (sì...avete letto bene... altro che figura finale ed esterna al cantiere) di spostare il fabbricato sul lotto. E mentre io, circa due settimane e mezzo prima, misuravo le distanze dei picchetti del tracciamento del nuovo edificio sul lotto, loro "confabulavano" alle mie spalle. Ed oggi, a fondazioni effettuate, ho trovato l'edificio...

... momento di riflessione ...

... spostato di sei metri più a valle.

Sì, non sei centimetri. Sei metri.

Ora, io mi definisco una persona calma e buona. Ovviamente sentirmi preso in giro e non rispettato ha fatto scatenare la mia ira. Il responsabile dell'impresa, alla mia domanda sul come fosse stato possibile senza un verbale di variante controfirmato, ha detto: "eh, me lo hanno detto".
Qui, proprio in questa affermazione, ho capito. Ho capito che gli altri professionisti Senior (il famoso Collaudatore di cui sopra) insieme alle mezze frasi del Cliente (unendo i puntini dopo varie telefonate posso confermarvi che il cliente ha espresso la volontà di "fare come volete ma voglio la casa) ha ordinato, senza averne titolo, lo spostamento dell'opera. Nemmeno senza una ragione plausibile. Anche perché c'è un verbale di consegna cantiere e di picchettamento nella quale l'impresa afferma sotto la sua responsabilità che tutto è possibile. Uno spostamento di per se semplice da risolvere con una variante. Ma non quando hai il lotto che va a rastremarsi. Non quando la posizione originaria, dai limite di confine, è al centimetro per rispettare le norme tecniche.

In parole povere lo spostamento dell'immobile non è risolvibile con una variante. Perché i vincoli non vengono più rispettati. E ora qui potreste subito pensare che come Professionista io non potevo tirarmi indietro. Che l'impresa si deve fare carico della demolizione delle fondazioni e ripristinare quanto previsto dal progetto autorizzato.
Purtroppo la situazione è così complessa che già vi dico che la strada non è percorribile.

In più, il Collaudatore che ha fatto il danno parlandoci telefonicamente mi ha detto "vabeh, si risolve facendo un riconfinamento e sistemando [n.d.r. falsificando] il confine.

Quindi mi sono trovato con le spalle al muro.
Da una parte il Cliente che si trova senza una casa, che deve finirla entro l'anno per svariate problematiche e che tacitamente ha espresso la volontà di fare "quello che volete" senza parlarne con il sottoscritto.
Dall'altra c'è un enorme presa in giro nei miei confronti che mi vedo scavalcato su ogni fronte. Dall'impresa e da alcuni altri professionisti.

E dalla telefonata con l'ingegnere ho edotto che nessuno mi avrebbe portato rispetto. Difatti la telefonata termina con sue testuali parole "facciamo il cambio di D.L. che ci penso io"....

Questo personaggio è rinomato faccia caos. Abbastanza anziano, ma non è una scusante. Unendo tutti i puntini, per il mio interesse - soprattutto per via dei bonus fiscali - ho deciso di fermarmi. Invocare maledizioni silenziosamente in mente, per poi tirarmene fuori.

Anche perché il metodo risolutivo dell'(ex) Collaudatore saranno come mentos nella coca-cola.

In tutto ciò, mi sento come se mi avessero pugnalato. E' una importante sconfitta, che immagino tutti dovremmo sperimentare nella nostra vita professionale. Ma è stata molto dolorosa. Non essere rispettato e passare per un giovane senza esperienza che, anche fosse vero, scavalca ogni tipo di contratto e normativa sulla direzione lavori. E nonostante sappia di essere dalla parte del professionista corretto e che tutela la propria immagine, sono altamente innervosito con me stesso perché a fine anno 2022 sapevo che c'era qualcosa di non giusto in tutta la preparazione del cantiere. Ed ero al limite se accettare o meno il lavoro. La rabbia, quindi, è maggiore perché non ho ascoltato il mio presentimento.

Alla fine, tutto fa' esperienza. Ma che brutta giornata.
Archifish :
La rinuncia è d'obbligo, per tutelarsi in quanto professionista. Presumo/spero ci sia un incarico dettagliato e sottoscritto dalle parti in cui sono disciplinate clausole di "uscita" e compensi spettanti. Resta da stabilire se ci siano gli estremi, le forze e la volontà, per rovinare la vita a chi pensa, con disinvoltura, di fottere il sistema (parlo di denunce, segnalazioni e vie legali).
Ciò premesso, forse mi sfugge, ma la committenza, in questo frangente, si rende conto delle implicazioni dell'accettare la situazione?
kajinnn :
Per fortuna, nei miei primi anni lavorativi, ho capito ed appreso come fare gli incarichi. Di conseguenza da una semplice stretta di mano (inquadratemi al tempo come un porta-borse di un parlamentare), ho iniziato a far siglare incarichi professionali di tutto rispetto. Non esageratamente complessi, ma nemmeno carta straccia.

Inoltre conviene al cliente: la mia manovra sarebbe stata quella di inviare PEC al Comune con la mia dimissione da D.L. con scritte le cause... e quindi denunciare l'abuso, attuale. Sanabile con Variante o meno non sarà mio compito.

La committenza ha convenuto con me che per non far ritardare i lavori mi firma la documentazione di rinuncia all'incarico e che tale incarico verrà preso da altro professionista. Di conseguenza manderà la documentazione all'ente per la mia sostituzione.

In tutto ciò, il cliente è stato edotto anche dal sottoscritto che se vuole andare avanti deve ora, in questo preciso instante, capire se e come riuscire a svincolarsi i vincoli (scusate il gioco di parole)... altrimenti rischia oltre alla denuncia penale e la possibile ed inesorabile ingiunzione di demolizione da parte dell'ente, anche il ritiro con ammenda degli incentivi fiscali.

E' una situazione troppo paradossale e, per me, spaventosa. Il voler andare avanti e fare muro di resistenza contro il sottoscritto per continuare il cantiere. Come detto, capisco il Cliente. Ma il Cliente non capisce me. Perché io son stato anche molto disponibile a rimanere nella D.L. a patto che uscissero dal cantiere persone scomode (e che nemmeno dovrebbero stare lì - riferimento al collaudatore) e che l'impresa demolisca il tutto. Ma le carte in gioco sono veramente tante e così rovinate che comunque tutto il castello crollerebbe.

Ed io me la vedo bene ad andarmene.. e se il castello crolla lo guarderò da fuori la recinzione.
arko :
" se il castello crolla lo guarderò da fuori la recinzione."
Te lo auguro, ma quel "se" dice tutto. Questi personaggi sono noti, rappresentano una tipologia ben definita e diffusa ovunque. Non perdono mai, anche quando perdono. Preparati all'evenienza che il tuo senso di rivalsa non trovi appagamento o che, in caso positivo, rimanga solo una piccola ed inutile soddisfazione marginale e secondaria rispetto ai rimpianti per qualcosa che avrebbe potuto concludersi diversamente.
kajinnn :
Ne sono consapevole.
Non voglio gioire per eventuali problematiche altrui (anche se ammetto in questo caso sarebbe appagante). Come hai ben detto, forse mai arriveranno. E da una parte se riescono a completare l'immobile ne posso solo gioire in quanto l'opera realizzata porterà sempre il mio nome. Ma un cantiere tossico e gestito male è logorante. Con certi elementi è logorante. Chi prende il mio posto ha esclamato "siamo tutti maggiorenni qui, ci penso io".
Ecco quale è l'ambiente. Convinti di avere ragione e che comunque nessuno andrà a contestargli il lavoro. Sono io troppo ferreo a difendere la professione e la normativa?
Quanto ci sarebbe da discutere.
sclerata :
kajinnn io sono alcuni anni ormai (e il superbonus ha creato situazioni al limite del surreale) che mi sto scontrando con un pressapochismo allarmante. Io non sono una pignola, non sono di quelle che scassano i maroni con esecutivi al millimetro perchè so benissimo che le cose devono anche poter essere costruite fisicamente e in certi contesti il millimetro è follia.
Però ultimamente mi sto trovando a dover cercare di sanare cose sanate a metà, nate male all'inizio, già con disegni sbagliati in partenza, a cui vengono "attaccati" pezzi abusivi che poi vengono sanati 10 anni dopo ma sanati riportando errore su errore... nella migliore delle ipotesi penso a tecnici "sbadati" e nella peggiore (che è quella giusta di solito) vedo tecnici finti tonti, dinosauri che sono abituati a lavorare quel tanto al sacco tanto poi si fa la variante della variante della sanatoria.
Mi sono trovata in mano un titolo edilizio vecchio di uno stabile mai terminato e che un mio cliente ha comprato in asta. Non c'è una superficie calcolata correttamente (non è calcolata proprio... c'è scritto camera 14 mq) non c'è un RAI calcolato correttamente (non vengono mai detratti i 60 cm in basso) ed è un progetto del 2008! e a questi filibustieri il PDC l'hanno rilasciato...
Non dico quello che penso.

E a me la commissione paesaggio del MIO comune rompe le scatole per due finestre invisibile da qualsiasi punto di vista, di una taverna che invece di guardare in una bocca di lupo guardano su una intercapedine, aperta sopra, ma pur sempre un'intercapedine, interrata. O ti perseguitano manco fossi un criminale perchè hai fatto la facciata del tuo capannone grigia scura con una banda gialla, che viene reputata troppo impattante, quando a fianco è un tripudio di verde acido, blu elettrico e ferro corten...
kajinnn :
sclerata , ma difatti hai ragione. Se ci mettiamo a guardare lo scempio del panorama edilizio italiano è pura follia. Ed è da intrepidi e volenterosi nel metterci le mani e ricavarci qualcosa di plausibilmente conforme alle carte. Su questo, nonostante il mio primo impatto fu' destabilizzante, c'ho fatto l'abitudine. Se devo mettere le mani su di un edificio esistente, accendo lumini e candele profumate e prego tutti i Dèi dell'Universo.

Ma è il confronto con altri professionisti che mi ha veramente destabilizzato. Non quelli bravi, ovvio. Ma quelli veramente, passatemi il termine, assomiglianti a feci di un non presunto essere. Quelli che "si è sempre fatto così" "tu non riuscirai a cambiare le cose" e ti vedono sempre come il meno opportuno del "gruppo". Quelli che quando il cliente pone una domanda, loro rispondono solo quello che si vuole sentire il Cliente e non la verità. Tanto poi il tutto, con l'ente, si accomoda in un secondo momento.
ponteggiroma :
Tranquillo, hai fatto quello che andava fatto, ma a mio avviso la stai vivendo troppo male questa situazione. Ho letto attentamente quanto da te riportato e l'unico consiglio che posso darti è: barra a dritta, prosegui sempre con lo stesso spirito, ma non angustiarti troppo per queste situazioni, perché se vorrai continuare con la professione, sarai costretto a scontrartici molto spesso.
kajinnn :
@ponteggiroma grazie mille! Bisogna farsi il callo
ponteggiroma :
direi piuttosto: pelo sullo stomaco
Ily :
Prima di fare la rinuncia, fai un verbale timbrato e firmato in cui dichiari apertamente che quanto è successo è stato fatto in aperta violazione con le tue istruzioni e con il progetto autorizzato.
Poi, segnalazione all'Ufficio Tecnico del Comune, ai Vigili Urbani e al tuo ordine di appartenenza (a cui ti consiglio anche di chiedere suggerimenti su come agire, per tua tutela), per scagionarti completamente dal punto di vista civile e penale (perché spostare un edificio di SEI METRI temo proprio che rientri nel penale) ed evitare sanzioni disciplinari dall'Ordine.

Ma hanno già gettato le fondamenta?
Ily :
Io non ho mai progettato/costruito niente, perché ormai faccio solo progettazione e DL di restauro e consulenze varie di restauro e di analisi dei dissesti, ma io sinceramente non riuscirei a rimanere Direttrice dei Lavori in un cantiere con una ditta che agisce platealmente alle mie spalle, perché vorrebbe dire lottare giorno per giorno, passare ore in cantiere tutti i giorni, insomma perdere una marea di tempo e probabilmente rimetterci anche sonno e salute. Anche no, sinceramente. Quindi secondo me tu hai fatto benissimo.

Io attualmente faccio DL SOLO con una delle aziende con cui collaboro, e di cui mi fido totalmente perché so come lavorano.

Guarda, una situazione simile è successa anche a me... ho rischiato una causa civile per un lavoro da niente (restauro di un vano scala ottocentesco) e da quel momento ho detto MAI PIU' direzione dei lavori di imprese di cui non mi fido.

L'importante, Kajinnn, è che TU possa guardarti allo specchio con la schiena dritta!
kajinnn :
@Ily grazie per l’incoraggiamento e per aver riportato la tua esperienza. La rinuncia già l’ho fatta e ho firmato il cambio di DL…. “Ovviamente” sul cantiere ancora non era pronta l’ufficio mobile, la baracca, di conseguenza non si era fatto nessun iscrizione sul giornale dei lavori. Quindi nessuno sa di quando e come le fondamenta, sì, sono state fatte.

Dentego un g.d.l. Online con firma digitale e data certa nella quale nel giorno “x” avevo verificato i picchetti per il posizionamento e tutto era conforme al progetto.

Poi l’impresa in tre giorni senza dire niente a nessuno ha fatto quello che ha fatto. E mi è anche stato detto “eh ma l’impresa non c’entra nulla”….

Fare varie denunce? Non so… ma sicuramente chiamerò in comune che con la istruttrice della pratica ho un buon rapporto per metterli in guardia… anche in futuro di eventuali escamotage che vorranno provare
Ily :
Se ti posso dare un consiglio per il futuro: per cominciare a scrivere il giornale di cantiere basta un quaderno. Io di solito uso i quadernoni grandi a quadretti, ovviamente non ad anelle, di cui numero personalmente TUTTE le pagine scrivendo "in data tot io, arch. Ily, in qualità di direttrice dei lavori del cantiere di... sito in via Tal dei Tali, ho numerato le pagine di questo quaderno di cantiere, in cui andranno riportati ecc ecc ecc". In questo modo puoi fare anche i verbali di tracciamento ;-).
Ah, ovviamente se fiuto che la ditta non è affidabile al 100%, fotografo le pagine del quaderno volta per volta, dopo ogni sopralluogo! Il quaderno se la baracca non è ancora pronta lo puoi tenere anche tu, temporaneamente.

"Dentego un g.d.l. Online con firma digitale e data certa nella quale nel giorno “x” avevo verificato i picchetti per il posizionamento e tutto era conforme al progetto".

Beh ovviamente fa fede la tua parola, soprattutto se hai un verbale con firma digitale! Io preferisco sempre l'analogico (quaderno cartaceo) perché - per il tipo di lavori che dirigo io - è utile anche come promemoria. I cantieri di restauro sono assai complessi... e quando viene il funzionario della Soprintendenza possiamo dargli fisicamente in mano il quaderno e questo fa sempre un'ottima impressione.
Però nel tuo agire non vedo nulla di sbagliato, o imputabile a negligenza grave.
kajinnn :
Ma difatti io penso di aver fatto tutto il possibile. Forse avrei potuto fare di più, dormire in cantiere. Ma non è ciò che dovrebbe fare il D.L.

Quindi sono sereno. Un po' indiavolato per come son stato trattato ma, in fin dei conti, anche questa è esperienza. Una volta i professionisti erano trattati con i guanti.
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