Luz : [post n° 151336]

Partita e IVA e conto coreente bancario....

Sono iscritta all'Ordine e ho da poco aperto partita IVA, rientrando nel nuovo regime minimo La mia commercialista mi ha detto che per la rintracciabilità dei compensi devo aprirmi un conto. Quando le ho detto che avevo già un conto intestato solo a me, lei mi ha suggerito di aprirne uno non per persona fisica ma come ditta individuale. Non sono sicura della necessità di questo nuovo conto, considerando che lavorerò come consulente e non come libero professionista con proprio studio.
Sapete rassicurarmi???
beppe :
Devi avere un conto corrente, ma non è necessario avere un conto dedicato solo per l'attività. Puoi avere uno o più conti in cui metti dentro tutto. La legge dice che devi avere un conto corrente, che poi sia quello tuo o quello della famiglia poco importa, l'importante che le tue entrate ed uscite transitano per quel conto.
Le banche sarebbereo felici, con tutti questi conti dedicati e per quanto costano in Italia.
lara :
Io sono libera professionista ed ho un solo conto che svolge la funzione di conto professionale e conto personale.
Tutti i miei pagaenti vengono addebitati lì.
Penso che non sia obbligatorio il conto, rivolgiti ad un altro commercialista perchè ognuno dice la sua.
ciao
ele :
...il discorso dei due conti separati lho sentito anche io e parecchi lo hanno fatto (non valutando...appunto quanto costa la gestione di due conti correnti!). A me il commercialista non ha detto niente ma le voci che c sono in giro sono quelle dei due conti separati
Raddy :
anch'io a breve entrerò nel regime minimo. mi sono letta la circolare, scarichi il pdf nel sito dell'agenzia delle entrate, e lì c'è scritto che è obbligatorio tenere un conto dedicato alla partita iva. e cmq ci sono conti che non costano un'enormità, io ho guardato il sito della mia banca e ce nè uno a 5€ al mese.
desnip :
Non è vero che ci vuole un conto a parte, basta avere almeno un c.c. poi, se uno vuole, può averne quanti ne vuole. Da quello che ho visto lo fanno persone che non vogliono rendere tracciabili tutte le loro entrate, intestandone uno a un familiare.
Quindi non farti abbindolare da consulenti finanziari che propongono c.c. dedicati.
Piuttosto ho anch'io una domanda: questa norma sembra una grande novità del forfettone, ma non era già previsto dal decreto Bersani?
desnip :
guarda, considera 5 euro al mese, mettici le imposte di bollo trimestrali (9 euro ca. al trimestre), le spese per le lettere contabili, e vedrai che alla fine dell'anno non è proprio una spesa irrisoria...
A meno che uno guadagni davvero bene e allora si può permettere tutti i c.c. che vuole.
ele :
d'accordo con desnip sui costi del c.c.! Ma poi...a parte quello che una guadagna...è assurdo che io deposito i miei soldini in banca e mi facciano pagare per il loro deposito!
mari :
cmq vi consiglio di chiedere se ci sono convenzioni con inarcassa. In una banca (la Banca Popolare del Materano, ma non credo sia l'unica) ho scoperto che erano convenzionati con inarcassi e quindi pago 5 euro circa ogni trimestre....praticamente 20 euro all'anno
mic :
effettivamente non è indispensabile, sopratutto perchè i primi tempi non avrai questi grossi introiti e guadagni da quello che ho capito la diversificazione del conto per il professionista è indispensabile quando si ha un certo volume di affari!e dall'altra parte serve per controllare ed eliminare il lavoro nero
nik :
il mio commercialista ha detto che PER ORA non è obbligatorio un CC dedicato all'attività, però io l'ho aperto ugualmente, perché il conto personale è cointestato e ci sono entrate ed uscite di svariati generi (compreso il mutuo) e persino io faccio fatica a ricostruire e giustificare tutti i movimenti!
il conto professionale è più "ordinato" e non sfugge nulla nè a me, nè al commercialista.
INARCASSA ha delle convenzioni con la Banca Popolare di Sondrio.
sul sito www.inarcassa.it c'è tutto.
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