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un Architetto iunior può firmare un apliamento per locale commerciale

Ciao a tutti, sono un'architetto iunior e mi è stato commissionato l'ampliamento di un locale destinato ad attività commerciale. Come in ogni lavoro che mi viene affidato, anche questa volta ho mille dubbi sul mio potere di firma, poichè la normativa non si esprime chiaramente. Il dimensionamento del locale è abbastanza modesto, siamo sui 120 mq, il progetto si avvale di soluzioni molto semplici che non implicano modifiche allo schema strutturale e le procedure di lavorazione che verranno applicate nella fase esecutiva sono assolutamente di tipo standardizzato. Alla luce di queste informazioni, volevo chiedere ai colleghi più esperti di me se in effetti posso firmare questo tipo di progetto, e se qualcuno ha già avuto esperienze del genere gradirei qualche parere e consiglio sulle progettazioni e pratiche che un architetto iunior può firmare in maniera del tutto autonoma. Grazie!
Valy :
Ciao io penso che tu lo possa firmare, naturalmente ci vuole il buon senso di saper prendere atto se sei in grado o meno di farlo. Io parto dal presupposto che se lo può fare un geometra allora perchè non può farlo un arch. iunior? (primo) e secondo , quello che ho imparato in questi anni di lavoro è che tutto ciò che non è esplicitamente negato in una legge allora è possibile.
Comunque, navigando sulla rete ho trovato questa serie di FAQ rivolte a un arch. iunior responsabile dell'Ordine di Roma che è molto utile magari trovi qualcosa anche per il tuo caso.

www.architettiroma.it/quaderni/puntob/consulenza/index.asp

Buon lavoro
Arch. Ir :
Salve colleghi, ha perfettamente ragione Valy.
Per le costruzioni semplici, se operate utilizzando metodologie standardizzate, potete seguire in autonomia tutto il processo edilizio.

Io sto seguendo anche l'ampliamento di una casa di civile abitazione;
si tratta di una struttura mista in muratura portante, con porticati in legno e platea di fondazione in calcestruzzo armato.

Per info teniamoci in contatto, scrivetemi qui: email

Il termine "semplice" non implica in se limiti dimensionali di volumetria o superficie, e naturalmente la pericolosità sismica della zona su cui si va ad operare, quando lo si fa in completa autonomia, può essere motivo di rigetto della pratica che comunque andrà giustificato e argomentato dagli uffici tecnici.
Le sentenze future, chiariranno i limiti operativi oggi non del tutto definiti.









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