LuciaF : [post n° 397031]

Riprogettare la zona giorno nascondendo o mimetizzando la porta del bagno

Buongiorno,
pur pensando e ripensando alla disposizione del mio living, non riesco a trovare una soluzione che mi convinca al 100% per quanto riguarda la collocazione del bagno. Attualmente la porta di ingresso si affaccia su un piccolo corridoio, a destra una porta che va in soggiorno, davanti il ripostiglio utilizzato anche come attaccapanni a sinistra la porta della cucina e di seguito la porta del bagno. Vorremmo demolire il corridoio e il ripostiglio, e i tramezzi che portano alla cucina, creando un unico ambiente. il problema è che così facendo si noterebbe dal salotto la porta del bagno che resterebbe accanto alla cucina...non mi piacerebbe addossare librerie o pareti stondate davanti perchè sarebbero proprio davanti alla porta d'ingresso...pensavo più a una porta a filo muro magari rivestita di carta da parati, o intonacata con maniglia incassata. Il muratore ci aveva anche proposto di spostare la porta dell'ingresso da laterale al pianerottolo a frontale, sfondando quindi in cucina per poter quindi " creare qualcosa" davanti al bagno che non fosse subito a ridosso dell'apertura d'ingresso...Ma trovo che così sprecherei molto spazio e non avrei l'effetto di ariosità che vorrei invece ottenere aprendo tutto in un unico ambiente... Spero di essere stata abbastanza chiara e di ricevere qualche consiglio prezioso eoriginale a cui proprio non avrei pensato
Maia :
Gentile LuciaF, perché invece non pensa di rivolgersi ad un tecnico e pagare per ricevere qualche consiglio prezioso ed originale? Proprio perché preziose ed originali, le idee vanno retribuite.
Questa non è la posta del cuore.
Scusi la franchezza, ma il nostro lavoro va tutelato e pagato, siamo stufi di lavorare gratis.
Spero contatti un bravo tecnico, la soluzione arriverà sicuramente.
LuciaF :
Rimango un pò perplessa lo ammetto, perchè entro in questo sito in cerca di uno spunto e mi imbatto in una "bacheca" divisa per argomenti, il forum dove scrivo si chiama " serve un consiglio?"... Ed è quello che ho fatto, come anche altre persone d'altronde prima di me...non mi sembra di aver chiesto con tanto di piantina di riprogettarmi la casa...Apprezzo sempre la franchezza, e mi scuso se l'ho indispettita, tuttavia, mi chiedo cosa succederebbe se bussassi alla sua porta o a quella di un professionista e chiedessi come mimetizzare una porta. Se venissi a chiederle un consiglio su quale carta da parati utilizzare lei cosa mi risponderebbe? Che certi spunti si trovano nei forum o navigando in rete? Non voglio polemizzare oltre, chiedo nuovamente scusa per la mia ingenuità, io scuserò la sua frustrazione professionale.
john :
Gentile Lucia, il fraintendimento nasce dal fatto che questa non è una bacheca tipo "l'architetto risponde". Purtroppo il "ho bisogno di un consiglio" in questo ambito è rivolto ai professionisti che interpellano altri professionisti su questioni normative, burocratiche, tecniche, tecnico-giuridiche etc etc e non una sorta di aiuto per i privati alla ricerca di consigli pratici di arredamento. Ovviamente per piccole questioni nessun problema ma in questo caso si tratta di un caso ben specifico e non in linea con lo spirito di questo sito che, seppure possa sembrare, ha il ruolo di supporto tra professionisti.

Il Suo caso può essere trattato magari anche via web se trova professionisti disposti in altre sedi come riviste o appositi siti di arredamento, ma stia sicura che non avrebbe che una risposta vaga con lo scopo di approfondire poi con incarico.

La risposta della collega deriva dal fatto che oggi come oggi, e spesso solamente nella ns. professione, dato che avvocati e medici difficile che rispondano in questi canali se non per banali questioni, tutti si sentono tecnici pensando che "l'architetto" sia solo appunto un fantasioso consigliere, quando invece dovrebbe avere una figura molto più importante, quantomeno per il percorso di studi ed esperienze fatto.

Per quanto riguarda la domanda, pur avendo io una buona capacità di visualizzare, il problema richiederebbe un sopralluogo, uno studio minimo degli spazi e dei gusti del cliente, e per essere tale almeno per come la vedo io, in questo caso servirebbe un incarico formale.
Maia :
Gli spunti si trovano in rete, sulle riviste, sui libri.
Lei ha chiesto dei consigli ben chiari in una bacheca che di solito è consultata dai professionisti per aiutarsi in un lavoro già difficile, senza metterci chi prova a farsi fare casa on line.
Bussi a qualche porta; cosa succederebbe?? Il minimo, il pagamento per la consulenza. Dal medico, avvocato o commercialista paga? Io direi di si. Poi parla di spostare porte, sfondare pareti.. senza pratica idonea è un abuso, lo sa vero?
La mia "frustrazione professionale", se esiste, esiste grazie alle persone come lei che pretendono di fare tutto da sole, facendo solo una gran confusione. Si stupisca di altro, tipo di muratori senza scrupoli che pur di prendere quattrini abbatterebbero i pilastri di fondazione, ma di certo sono stata scortese io, mi scusi.
LuciaF :
Gentile Jhon, la ringrazio comunque per la cortesia della risposta, devo dire che il fraintendimento nasce spontaneo dal momento che per iscrivermi al forum e quindi fornire i miei dati non è stato specificato da nessuna parte che quest'ultimo si rivolge esclusivamente a professionisti del settore. Chissà perchè. Forse perchè più alto è il numero di presenze e più si assicurano sponsor di livello. Ecco che in un certo senso quando si naviga in siti di consulenza e non il pegno in qualche modo si paga lo stesso. Come non detto, buon lavoro
LuciaF :
Farsi fare casa on line?!? Rimango basita. Ovvio che le pratiche edilizie verranno svolte con regolarità dal geometra che seguirà i lavori..la mia era davvero una domanda a livello estetico, per questo ho inserito anche il consiglio del muratore, per far capire che non avrei voluto avere nulla davanti ma solo mascherare una parete con magari qualche materiale innovativo. Per quanto mi riguarda poteva anche rispondermi un azienda che mi proponeva un catalogo di carta da parati o delle porte di design...per esempio. " Persone come me?!" e che persona sarei sentiamo? Non le sembra di esagerare? Sono una trentenne squattrinata che di certo non può permettersi l'architetto, all'acquisto della sua prima casa, che cerca idee belline per nascondere la porta del bagno. UHHHH che persona deplorevole. Davvero. Mi sa che non sono l'unica però perchè facendo due conti conosco solo il mio dentista che si è fatto progettare dall'architetto la casa, il restante milione di miei coetanei si è rivolto all'IKEA. Ah per la cronaca, tranquilla, ho trovato da me la soluzione, c'è una cattivissima blogger, probabilmente che faceva fatica ad arrivare ad avere una posizione, che ha creato un sito dove dispendia consigli gratuiti ( CHE CATTIVA PERSONA!!) perchè pensa un pò così ha tante visualizzazioni e gli sponsor che la pagano per questo. Bagni dal mondo si chiama...se le interessa per trovare degli spunti per i suoi prossimi lavori. Saluti
Giovanni :
Ciao LuciaF, purtroppo non avendo idea della spazialità, dello stile e dei tuoi gusti è difficile darti un consiglio. Potrei suggerirti, ma prendilo con le molle, di invertire il problema cioè rendere la porta più visibile, quindi trasformarla in un elemento di arredo, magari con un anta serigrafata o a specchio.
Considera inoltre che quasi tutti i regolamenti comunali obbligano ad avere un antibagno interposto tra il bagno e la zona giorno, cosa che una volta veniva risolta appunto con il corridoio. Ma ripeto non conosco la casa quindi non posso dirti più di tanto.
Ma più che il consiglio mi premeva dirti un’altra cosa. Nonostante questo sia il mio primo intervento, visito questo sito quotidianamente da anni. Gli utenti che rispondono qui, a differenza del blog che citi, non hanno nessun ritorno in termini ne economici, non essendo proprietari del sito e ne di immagine, essendo dei nick pressoché anonimi, per questo non puoi paragonare questa comunità di colleghi, che io ritengo ormai essermi indispensabile, all’altro sito, perché appunto nata con una filosofia diversa.
Altra cosa che voglio dirti è che la parcella del tecnico non varia in base all’ordine a cui è iscritto; non paghi di più un architetto, un ingegnere o un geometra per quello che sono, ma lo paghi in in base all’importo e alla complessità dei lavori, alle tariffe che un singolo professionista si da e soprattutto al regime fiscale al quale siamo immolati. Il consiglio è sempre quello di farsi fare più preventivi, magari nei lavori che farai in futuro potrai pensare di dare nuovamente fiducia alla nostra categoria. In bocca al lupo con i lavori :)

PS. Dimenticavo, rivestire la porta con la carta da parati no, ti prego.
desnip :
LuciaF non passi dalle mie parti.... non saprei reprimere i miei istinti omicidi.
ponteggiroma :
"Ovvio che le pratiche edilizie verranno svolte con regolarità dal geometra che seguirà i lavori"...e poi ancora..."Sono una trentenne squattrinata che di certo non può permettersi l'architetto, all'acquisto della sua prima casa"...
Ecco la sostanza!
A prescindere da tutto, è così che veniamo visti, ma di chi è la colpa?
ArchiFra :
gentile signora, lo sa vero che giocando su questa cosa che "l'architetto è un esoso artistoide" i geometri ci marciano e cheidono parcelle ben più salate rispetto a quella che le verrebbe chiesta per il medesimo lavoro da un architetto?
e comunque, bastava dare una scorsa superficiale al sito (cosa che si fa di buona norma) per rendersi lapalissianamente conto che questo è un forum per professionisti. su 100 post quanti sono di "arredatemi casa gratis on line" e quanti di argomenti tenici e burocratici?
comunque auguri, se trova il geometra che le permette di proporre il bagno direttamente sulla zona giorno, visto che è ammesso solo in rarissime eccezioni (monolocali, edifici storici vincolati)
LuciaF :
Grazie Giovanni sei stato molto gentile. Ti dirò, dopo il tuo intervento sono davvero tentata di provare a chiedereuna consulenza...anche se non ho idea della "tariffa che ogni singolo si da". Vedremo... Ps: il tuo ps mi ha fatto davvero sorridere, pensavo di avere avuto un' idea meravigliosa super cool ;-P
LuciaF :
Chiedo lapalissianamente scusa per non aver scorso il post ( qualunque cosa voglia dire) ..esoso artistoide non saprei, se mi rivolgerò ad uno studio comunque porterò con me un pò di Brioschi da offrire al professionista...non si sa mai ..siete un pò acidini
ivodivo :
Cavoli questo post è piuttosto inquietante per l'efficacia con cui involontariamente descrive lo stato in cui versa la nostra professione.
I nostri potenziali clienti che, seppur in totale buona fede e spesso con grande ingenuità (e forse è proprio questo atteggiamento che dovrebbe più preoccupare) ci considera come le amiche che incontri dal parrucchiere che tra una messa in piega e un colpo di sole si scambiano due chiacchiere sul colore delle tende.
I nostri colleghi che, anch'essi in totale buona fede ma soprattutto con una enorme e sempre più crescente esasperazione, reagiscono con grande veemenza e aggressività.
Speriamo che le cose cambino velocemente, per tutti.
(ma non ho grandi aspettative......)
e la domanda di ponteggiroma "ma di chi è la colpa?" è da condividere al 100%
Giovanni :
Figurati LuciaF,
purtroppo non essendoci un tariffario unificato, molti tecnici sparano prezzi a caso, chi troppo in alto magari approfittandosi del cliente, e, più spesso, chi spara troppo in basso, pur di prendere il lavoro, e anche in quel caso danneggia il cliente perchè ovviamente non riuscirà a dare una consulenza adeguata.
Appunto per questo ti consiglio di rivolgerti a più tecnici, anche perchè ritengo che ora come ora, grazie alle detrazioni fiscali che ci sono, convenga fare tutto in regola per non portarsi dietro un problema che in futuro potrà essere piu esoso risolvere. Ti rinnovo gli auguri per i lavori.
Per Ivodivo e Ponteggiroma penso che, aihmè, nella professione rientri anche il compito di formare il committente, partendo da zero o come più spesso accade da meno di zero, perchè purtroppo, per colpa di cattivi professionisti, risultiamo avere un immagine e un ruolo del tutto travisato.
Leonardo :
Gentile signora,
i consigli, si possono chiedere a chiunque, e sarebbe una cattiveria farsi pagare per un consiglio, appunto, un CONSIGLIO. Scommetto però che lei quando ha mal di pancia chiama il medico per sentire il suo consiglio, e quando esce dallo studio (attenzione!!! Vai tu da lui!!! Spesso noi architetti dobbiamo recarci anche in loco a spese nostre) lo paga gentilmente e lo ringrazia con tanto di "lei è proprio un bravo dottore" e magari lo va dicendo anche in giro pubblicizzandolo (chissà magari dopo averla visitata avrà semplicemente detto si faccia una ecografia...).
Ecco, io non so perché nella nostra PROFESSIONE ci viene chiesto di lavorare gratis. Davvero non me lo spiego.
Non siamo acidi, siete voi non addetti al settore che non afferrate le complessità di un mestiere come il nostro, che non me ne volete, non è assimilabile a quello che si vede in tv ne tanto meno assimilabile al simpatico amico fashion che sceglie il colore delle tendine e spara arredi a simpatia.
Un caro saluto e faccia come meglio crede.
desnip :
"rivolgerti a più tecnici", non vuol dire chiedere un consiglio a uno e un consiglio a un altro per non pagare. Significa precisamente farsi fare preventivi da più professionisti, in modo da sapere esattamente qual è la spesa a cui si andrà incontro e scegliere in totale serenità, quello che fa il prezzo più basso o quello che le sembra più professionale, come meglio desidera. Esattamente come farebbe per scegliere il muratore.
Giovanni :
Esatto Desnip è quello che intendo.
Aggiungo anche che non è detto che i lavori così come pensati ora siano effettivamente realizzabili.
Per questo Luciaf hai bisogno della guida di un buon tecnico.
ponteggiroma :
nel caso dei privati, siamo scottati da clienti tirchioni (e spesso ignoranti) che ti promettono mari e monti pur di strapparti un disegnino a scrocco e dall'altro clienti che finora hanno avuto poco a che fare con l'edilizia e che credono ancora che il geometra sia il tecnico "dei poveri" e l'arch. quello "dei ricchi". Bè la colpa, se proprio dobbiamo darla a qualcuno, è della prima categoria a mio modesto parere. Ho visto post su questo forum in cui giovani architetti chiedevano i consigli più improbabili pur di accattivarsi clienti con richieste assurde. A quello che mi è sembrato di capire la sig.ra Lucia appartiene alla seconda categoria e si è vista travolta dal nostro impeto passionario, non conoscendone i retroscena.
Giovanni :
Ponteggi sinceramente penso sia più colpa di colleghi (a qualunque ordine appartengano) scorretti che dei clienti. Passi pure l’inesperienza di giovani professionisti (sono giovane anche io) che purtroppo rimarranno scottati, ma pensa a quanti professionisti “adulti” hanno studi dove prendono qualsiasi lavoro, anche se sanno che non verrà pagato, solo perché hanno giovani “collaboratori” sottopagati (se va bene) e quindi per loro va comunque bene farsi pagare un progetto ogni dieci. Quanti potenziali lavori toglie dal mercato chi agisce in questo modo. Penso che un professionista serio debba anche dire di no ad un cliente e a contrattualizzare il più possibile il proprio rapporto, un po come si una fare in altri paesi. Poi è vero bisognerebbe sensibilizzare di più la società sul ruolo dei liberi professionisti.
ponteggiroma :
Giovanni, quelli di cui parli tu sono casi particolari e quei lavori non si prendono per tenere sotto botta i giovani collaboratori solo per il gusto di vederli sgobbare. A volte faccio anch'io operazioni di questo genere, eppure ti assicuro che non sono grosso né tantomeno dotato di collaboratori da sottopagare. Il motivo per cui si fanno certe consulenze o prestazioni sottocosto è puramente "politico", ma non nel senso negativo del termine, bensì per garantirsi possibili e ci sia augura, futuri contatti più profiqui. Il nostro lavoro non può essere assoggettato a parametri rigidi, ma spesso bisogna essere flessibili ed adattabili alle situazioni contingenti. Ma questo è un altro discorso...
Giovanni :
Questioni di punti di vista Ponteggi :)
Per le mie esperienze in Italia e quelle che mi raccontano i miei compagni di università sono casi frequenti in molti studi. Personalmente non lo ritengo corretto, perché in questo modo si riducono anche le entrate IVA e cassa, con un aggravio ancora maggiore per la collettività. Magari se tornassero i minimi almeno avremmo un gettito minimo garantito di entrambe, anche se poi ci sta la scappatoia di lavorare gratis...
All’estero le uniche volte che ho visto lavorare gratis era per beneficenza; gli studi danno consulenza gratuita per qualche ora e i clienti invece di pagare l’architetto pagano all’ente a cui è destinata l’iniziativa. Ma noi in Italia rimaniamo flessibili... a 90 XD
desnip :
@Giovanni: ovviamente il mio chiarimento era per Lucia :-) Visto che c'è sempre la scusante di non aver capito bene...
Giovanni :
Nessun problema @desnip hai fatto benissimo a chiarire le mie parole che potevano essere interpretate male :)
LuciaF :
Cari Amici!!! ;-P
Ci tenevo a comunicarvi che alla fine ho contattato un architetto, che mi farà un progetto per la mia zona giorno CHE PAGHERO'. Spero che alla fine ne valga la pena. Non ho chiesto mille preventivi perchè fondamentalmente seguiremo noi i lavori, e per le pratiche ormai ci eravamo già rivolti al geometra.
Volevo però rispondere da "non addetta ai lavori" al quesito di ponteggi... più che geometra=poveri architetto=ricchi l'idea ( per lo meno la mia) è geometra=gente e case comuni. E perchè mi sono fatta questa idea? Dunque vediamo... devo ristrutturare casa e vado a curiosare su siti tipo houzz dove digito architetto Firenze...mi viene fuori una lista di professionisti con il loro portfolio che sfoglio..case bianchissime, grandissime, con finestre luminosissime a tutta parete, panorami sull'oceano, cucine grandi come un campo da calcio. Scusate se passa il messaggio " non è per tutti". Quelle foto le caricate voi. Non parlerei di colpa, ma sicuramente è chiaro il target a cui vi rivolgete (o sperate di rivolgervi). Ora io non so che tipo di clienti avete, io non ho mai riflettuto sul mio status ma se proprio dovessi sicuramente non mi definirei povera..sono poche le persone che a 30 anni si comprano casa senza l'aiuto di papi&mami..ma neanche ricca (niente vista oceano, solo giardinetti comunali purtroppo). Diciamo quindi che sarei nella media, come forse la maggior parte delle persone. Ecco...alle persone "medie" il messaggio che arriva è questo, SAPEVATELO.
Per la cronaca, nella mia cucina MARRONE E DISORDINATA vengono preparati 11 pasti al giorno (3 colazioni, 3 pranzi, 2 merende e 3 cene) quando va bene che non ci sono amici a cena perchè abbiamo la fortuna di tornare a casa a mangiare e siamo due adulti con pupetto di 3 anni e altro pupetto in arrivo (quindi a breve saranno 15 pasti al dì)...capite bene che a volte i vostri progetti bellissimi sono lontani anni luce dalla quotidianità. Quindi per concludere il messaggio che arriva è questo " bello, meraviglioso forse costoso ma soprattutto poco utile"...e io conosco solo gente ricca che si può permettere il lusso di spendere per cose belle e inutili.
ps: desnip...Le assicuro che se come me si occupasse di risorse umane dopo la prima settimana ne avrebbe già compiuti diversi di omicidi se le basta una persona un pò pungente che chiede consiglio in un post. Per essere sagace ci vuole di più, la prossima volta si sforzi se proprio vuol fare una battutina
ponteggiroma :
Hai capito Lucia, che peperino...!
Comunque complimenti, hai colto in pieno il problema della nostra categoria e mi fa tanto piacere sapere che hai incaricato un collega, pur non essendo ricca.
Visto che la discussione è servita almeno a farti capire che il binomio geometri=poveri (ceto medio) e arch=ricchi è ormai superato?
Per la cronaca, ho usato il termine "poveri" volutamente e non a fini offensivi, ma semplicemente per accentuare la discrepanza nella concezione dei non addetti fra le due categorie
Giovanni :
Si @LuciaF purtroppo questa è un po' colpa nostra, che tentiamo di esporre progetti più grandi e lasciamo quasi nascosti quelli, diciamo così, alla portata di tutti. Aggiungici che da un sondaggio fatta poco più un anno fa solo il 10% dei tecnici promuove la sua attività su internet, e che gli studi dei professionisti, almeno dalle mie esperienze, sono perlopiù degli appartamenti adattati; uno si sente anche un po a disagio a suonare se non conosce nessuno. Forse facciamo erroneamente passare che l'architetto (e l'architettura) non è cosa per tutti. Non ho pensato a dirtelo prima, il 26 e il 27 di questo mese alcuni studi, da quel che vedo pochi, organizzeranno eventi aprendo al pubblico per far conoscere come lavorano, magari potrebbe essere interessante. E per la cucina, disordinata va benissimo, il disordine in cucina è Bellezza :)
Leonardo :
A me qualcosa ancora non quadra... perdonatemi.
La bontà guida il mondo, non ci piove, ma il buonismo è insopportabile...
Signora cara, quello che ha fatto è ammirevole, avrebbe anche potuto mandare all'aria tutta la categoria dopo alcuni messaggi che ha ricevuto. Ma alcune cose che leggo per me non sono altro che pregiudizi. L'architetto costa e fa cose non utili è uguale a dire i bianchi sono meglio dei neri, gli uomini meglio delle donne, i rossi portano sfortuna. Sono luoghi comuni che se non vengono sfatati è perché poteri forti preferiscono che sia ancora cosi. Sappia che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo (AL MONDO) in cui è consentita la progettazione a geometri, ingegneri, periti tecnici e, ascolti bene, periti agrari. Non crede sia una vergogna? Le piacerebbe andare dal cardiologo per una visita al cuore sapendo che, per risparmiare 4 soldi (e non è mica tanto vero) la sta visitando un otorino?
Sappia ancora signora, che quello che fa in casa è ammirevole, ma non c'è NESSUNA figura professionale migliore dell'architetto per poterle progettare una cucina funzionale oltre che con qualità estetiche e termoigrometriche.
Sappia ancora, signora, che un geometra che progetta è semplicemente una persona che ha deciso, per soldi o per esperienza di fare questo lavoro, ma che non ha mai studiato realmente per farlo. Così come, non me ne volete, un ingegnere che progetta è una persona che non ha mai studiato (se non parzialmente) per progettare. Cosi come un architetto che fa grandi infrastrutture commette un errore enorme a non affidarsi alla collaborazione di uno o più ingegneri.
Sappia, infine, che la mia non è presunzione, ma è semplicemente una illustrazione dello stato delle cose così come è, e che non esiste alcuna laurea/corso/master/apprendistato adeguata alla progettazione se non la laurea in Architettura.
Mi rendo naturalmente conto che se passano messaggi sbagliati non è certo colpa sua, lungi da me, ma evidentemente di pochi individui che fanno soldi a palate con clienti milionari e si superpubblicizzano (leggi la caz**a "archistar", come se Brunelleschi si fosse chiamato "archistar" a suo tempo... ma vaff...), nonché di uno stato, e me ne dispiace, che da ormai un secolo non regolarizza e disciplina la progettazione rendendola esclusiva di noi architetti.
desnip :
@LuciaF non ci crederai, ma alla fine devo ringraziarti. :-)
Proprio nei giorni scorsi ho pensato di scrivermi a Houzz ma, quando ho visto i progetti dei colleghi mi sono demoralizzata perché io non ne ho di così.... Ora sono risollevata.
Se, per caso, navigando, capiterai anche sul mio, di blog, vedrai di quante e quali cose, e come, si occupa un architetto.
john :
LuciaF ha centrato il punto. La cosa strana, però, almeno per me, è che, a mio avviso un pochino si contraddice; Perché se nell'ultimo post ci spiega "chiaramente" come funziona la percezione dell'architetto da parte dell'uomo della strada ed in maniera impeccabile sembra cogliere in pieno il problema, nel primo post si "presenta" come una persona (lo evidenziano i verbi che utilizza) che sta tentando da sola insieme al marito/compagno di sistemarsi casa? Bastava porre il quesito in modo differente. Perché se si pensa che l'architetto sia adatto solo alle ville di Miami si viene in un forum di architetti a chiedere consiglio? E' esattamente come pensare che entrare in un negozio di cucine sia inutile dato che spesso hanno esposti solo modelli con isola centrale e cappe aspiranti mastodontiche adatte per cucine da 45mq quando molto spesso la gente comune ha al massimo 2,50m lineari in soggiorno per poggiare al muro tutto il necessario o al massimo una cucina abitabile di 9mq. Eppure la gente nei negozi di cucine ci entra eccome, quindi qualcosa non mi torna.

Basterebbe esporre prima il problema con l'approccio giusto, consapevoli di rivolgersi a "professionisti" senza pregiudizio, sapendo oltretutto che nella nostra materia conta non solo la conoscenza dell'argomento ma anche l'approccio che il "singolo" professionista ha della materia stessa.

La colpa è un po' della categoria, che vede all'interno molti soggetti con manie di grandezza ed ormai a mio avviso totalmente "fuori dal tempo e dello spazio" che ha abusato dei termini "architetto" e "architettura", ma anche della clientela/gente comune che purtroppo con internet pensa che le "professioni", appunto, siano semplicemente un hobby, che l'architetto sia semplicemente un bravo arredatore con uno spiccato senso del gusto. Perché anche in medicina succede, ormai il medico viene interpellato per sintomi tendenzialmente complicati perché per il resto c'è la parafarmacia o il blog omeopatico, dove si pensa che il farmacista sia medico. Ed infatti la gente prende antibiotici contro il raffreddore non sapendo, molto spesso, che quest'ultimo è causato da un virus e l'antibiotico si occupa dei batteri.

I clienti che mi sono procurato nelle mie esperienze mi hanno sempre detto "ma tu sei solo architetto?". Perché a volte posso sembrare anche uno psicologo,arredatore,artista o semplicemente dico la mia su cose che non sono neanche scritte sui libri che ho studiato, ma sono semplicemente frutto della mia attitudine a capire cosa vuole il cliente che spesso ha la sensazione di aver avuto lui "l'idea" e io la abbia solo "affinata e messa a norma" e forse questo è proprio vero, ma non ha nulla a che fare con "l'architettura". Proprio perché non c'è un principio assoluto nel progettare ma anzi, per chi deve sistemare casa serve, appunto un consigliere che renda funzionali e a norma i propri gusti, non ci vedo nulla di male, ma questa per me non è architettura, è un "mestiere" riguardante l'edilizia che ci siamo inventati insieme ai geometri/ingegneri/periti perché di architettura vera (che racchiuderebbe tra l'altro urbanistica, ingegneria strutturale, impiantistica etc etc) se ne fa molto poca in Italia.

Altro discorso sarebbe quello di fare,quindi, il progettista di una nuova struttura dove servono conoscenze molto più approfondite e probabilmente l'architetto non sarebbe in grado di gestire da solo tutto l'iter. Questo perché "fare l'architetto" non è SOLO avere gusto estetico e saper organizzare spazi e arredi, ma è solo una infinitesima parte di una disciplina molto più ampia e che ci ha preso una bella fetta della nostra vita per studiarla e approfondirla. Fare architettura è qualcosa di mooooolto più grande che in Italia si fa pochissimo, o almeno io ne vedo molto poca, ed il 90% delle persone comuni ignora cosa sia. Più di quest'ultimo argomento io mi chiederei di chi sia la colpa e non del solo fatto di come vengano percepiti gli architetti, che per di più, oggi, fanno semplice edilizia/arredamento ma di architettura neanche l'ombra.
ivodivo :
Il post di LuciaF ha aperto una voragine......molto interessante.

Tanto per aggiungere un dato che secondo me non è per nulla secondario e per dimostrare che le archistar non c'entrano nulla rispetto al delirio in cui versa la nostra professione: sapete quanti siamo in Italia? 150000!!!!!!! Vuol dire 1 architetto ogni 400 abitanti!!!!!!
Sapete che il numero di architetti italiani corrisponde alla somma di quelli spagnoli, francesi, inglesi e turchi?
Sapete che il numero di architetti tedeschi si aggira intorno ai 100000?
Come si può pensare che con questi numeri e con l'annullamento dei minimi tariffari la professione possa garantire standard di qualità decenti?
Giovanni :
Non sono d'accordo con te @Leonardo. Non penso che sia la formazione accademica a rendere migliore un architetto a un ingegnere o altro nella progettazione di "una cucina funzionale". Penso che la nostra laurea ci dia una preparazione olistica ma poi ognuno debba completare la sua formazione in "bottega" e specializzarsi, se lo vuole, in quello che desidera. Penso anche che in Italia le figure all'interno o che collaborano con gli studi siano poche, in genere è sempre qualcuno (arch, ing, geo) che si è "adattato" a fare anche quello (il tecnologo ad esempio). Quando poi dici che in Italia ci sono molte più figure a cui è consentita la progettazione ritengo sia una mezza verità, ognuno opera nei limiti consentiti dalla legge. Ti faccio un esempio, in UK ogni cittadino può richiedere da solo i permessi per gli interventi edilizi, nonostante questo la grandissima maggioranza si affida a tecnici. Inoltre sempre in UK puoi vedere studi di geometri (laureati e no) che si occupano del restauro di chiese vincolate, questo perché hanno ottenuto l'accreditamento dopo corsi e formazione. Quello che ci manca, dal mio modesto parere, è la collaborazione tra più figure, metti che gli studi sono soprattutto di piccole dimensioni o condotti da un singolo professionista, e lo sono sempre stati sia in tempi di crisi sia in tempi migliori. Forse continuiamo a dare sempre l'impressione manzoniana di Azzeccagarbugli; i clienti vengono da noi quando il danno è fatto e pretendono che noi lo risolviamo, anche quando non si può (e ci sono numerosi colleghi che gli danno corda perchè ovviamente pecunia non olet). Mettici infine gli architetti f(a)umosi e gli "architetti d'interni" vedi come possa venire fuori la nostra immagine. Ma in questo post alla fine si parlava solo di una porta :)
Giovanni :
@ivodivo penso che i numeri dipende da come si prendono e da come si leggono. In Italia non dico tutti ma la stragrande maggioranza di chi lavora in uno studio di architettura è architetto. Questo perchè "costretti" ad aprirsi una partita iva, visto che di assunzioni non ne vedo, quasi tutte "collaborazioni" (anche quelle da 500 euro al mese, ma questo è un altro discorso). Come ti sarai reso conto il "regime fiscale" di inarcassa conviene rispetto a inps o altro quindi si è architetti per "convenienza". Invece per esperienze non tutti quelli che lavorano negli studi all'estero (ti parlo soprattutto di UK che li ho capito meglio come funziona XD) sono architetti, anzi sono molto pochi o a volte solo uno su una decina. Molti non sono neanche laureati, e anche chi avrebbe i requisiti per iscriversi all'ARB decide di non farlo per convenienza. Addirittura in quelli che noi chiamiamo gli uffici tecnici comunali non c'era neanche un tecnico. Per questo preferirei un sondaggio dove si conti non il numero di architetti, ma di chi lavora nell'architettura. Ovviamente è più difficile farlo in questo modo, tipo in UK trovi un disegnatore (magari apprendista) che fa "l'architetto" e in Italia un architetto che fa il caddista. Ci tengo a sottolineare che queste sono solo mie opinioni non mi reputo il portatore di nessuna verità :)
ponteggiroma :
Potremmo parlare del "nostro" paese e cercare di eviscerare gli aspetti reali della professione?
Chiedetevi piuttosto: ma io cosa so fare? cosa ho da vendere? Bé, se a una domanda così, la risposta unica che potete dare è l'Architetto, allora è chiaro dove sta il problema...
john :
Vebbé ponteggi, hai ragione come sempre ma hai sopratutto il dono della sintesi...quello che intendevo io nella mia risposta molto più articolata era esattamente quello che hai appena detto....
LuciaF :
Va beh, ormai sono di casa!
X Leonardo: Il mio pregiudizio se così si può chiamare nasce dalla mia ignoranza in materia ( nel senso di ignorare) e si forma attraverso l'immagine che voi stessi date della vostra professione ( come ho spiegato). In altre parole, non è che io fin da piccola odiassi gli architetti eh, semplicemente ora che ho bisogno di ristrutturare casa navigando un pò in rete mi ero fatta l'idea che non fosse "roba " per me. Per tutto il resto non ho le conoscenze per poter argomentare, ma qualcosa mi dice che hai ragione quando dici che lo stato non tutela la vostra professione nè fa chiarezza in merito perchè è l'atteggiamento che riscontro anche nel mio lavoro.
X desnip: ormai mi sono affezionata :-)!! se mi dai il sito do volentieri un occhiata...e se posso darti un consiglio, te comunque iscriviti su houzz perchè è il primo sito che esce fuori dai motori di ricerca con parole chiave tipo "ristrutturare", e anche perchè quando ti si aprono 15 pagine di professionisti e le hai guardate tutte, è difficile che uno si metta a cercare anche altro. Poi magari incontri anche una come me, che scorre fino alla pagina 7 pur di trovare qualcosa di realistico e normale ;)
X john: Non credo di essermi contraddetta, e hai capito benissimo. Io sono entrata qui per sbaglio, come sono entrata per esempio anche in arredamento.it ( dove tra l'altro mi è stato risposto di postare la pianta per studiare delle soluzioni) o in houzz per prendere spunto, perchè pensavo di ricevere qualche dritta su come nascondere la porta del bagno e sono stata travolta, sono nati piccoli battibecchi, perchè non avevo capito che questo sito fosse rivolto a professionisti... e non avrei mai pensato di rivolgermi ad un architetto per farmi fare un progetto o un preventivo per i motivi indicati dopo. L'ho fatto perchè dalla discussione è emerso il fatto che secondo alcuni di voi il tariffario rispetto a quello di un geometra non si distanzia di molto ma la professionalità si, e quindi ho detto: proviamo. Per utilizzare il suo stesso esempio è come se entrassi nel negozio di mega cucine che diceva lei per curiosità ( e va bene... per rifarla uguale da mondo convenienza...) e scoprissi che in realtà il costo più o meno è il solito ma la qualità nettamente migliore.
X Giovanni :sei gentile come sempre ma non credo che andrò all'opening degli studi d'architetti, già sono stata fortunata ad averne trovata una simpatica, non vorrei sfidare la sorte ;-P
A parte le battute spero che alla fine della fiera la mia casa venga spettacolare.. sarà un pò anche merito vostro! Buon lavoro davvero a tutti! Ciao
john :
Comunque LuciaF, nonostante tutto fa piacere confrontarsi con chi dimostra di avere intelligenza ed intelletto. Perché secondo me questo hai dimostrato e non tutti riescono ad argomentare, sopratutto di fronte alle prime "rigidità". Speriamo che questo evento capitato "per caso" ti porti a realizzare una soluzione che ti piaccia. La cosa che un po' mi intristisce è che mentre grazie anche al nostro contributo troverai una buona soluzione grazie ad un/una collega mentre la percezione che molti hanno di noi architetti non cambierà se non si decide di cambiare rotta in modo generale ed organizzato e non solamente facendo capire "uno ad uno", che capita per caso, quale realmente sia il nostro lavoro.
Giovanni :
@ponteggiroma ho portato gli esempi dell'estero perché ho trovato semplicistico dire che il problema è che siamo in tanti e che il lavoro c'è lo contendiamo anche con altre figure. Poi dire di saper fare l'architetto è cosa ardua, uno può fare l'architetto ma sicuramente non saprà fare tutto ciò che riguarda l'architettura. Secondo me la cosa che è mancata, e che manca, in Italia è la voglia di investire, per chi può o poteva permetterselo, energie e denaro nella professione. Ci si è accontentati di quello che veniva, quando e se veniva, (e lo si fa ancora). Si predilige fare 10 SCIA al giorno per un impresa e sperare che ne venga pagata una piuttosto che far capire all'impresa che quelle "carte" si pagano perchè servono a far crescere lo studio e a migliorarne la qualità. A dare uno stipendio decoroso anche ai "collaboratori" per continuare a formarli e non a farli scappare (tanto c'è chi li sostituisce). E questo a cosa ha portato, a giovani che "perso per perso" mi butto anche se non lo so fare, anche se non ho idea neanche di quanto costi il mio lavoro, perché un costo non lo hanno (abbiamo) mai avuto. A continue gare al ribasso tra professionisti costretti a farlo per poter almeno riuscire ad ammortizzare i costi fissi. Non si è mai pensato neanche ad uno sciopero dei professionisti (anche professioni non tecniche) per il ritorno dei minimi, dire basta; per un mese, una settimana, un giorno non firmiamo nulla. Ci possiamo mai aspettare che un qualsiasi governo, cliente, "palazzinaro" abbia qualche attenzione per noi se siamo i primi a non rispettarci svendendoci. In questi anni solo una manifestazione la settimana scorsa; sabato... della serie venerdì ho la vista in cantiere e lunedì devo passare in comune....
desnip :
Scusa, Giovanni, ma chi è, anche tra i dipendenti, che fa uno sciopero di una settimana?
ivodivo :
@Giovanni
https://www.forexinfo.it/equo-compenso-sciopero-professionisti-avvoc…
Guarda che lo sciopero c'è appena stato.................

Forse conoscere un pochino di numeri, attualità e stato delle cose male non farebbe ;-D.

I numeri sono indiscutibili ed evidenziano una discrepanza pazzesca con il resto d'europa che guarda caso corrisponde anche ad una discrepanza pazzesca con le condizioni di lavoro ed economiche in cui versiamo noi poveri architetti italiani...........se siete contenti così...........

Io credo che numeri così alti e tariffari inesistenti sia un cocktail devastante.
Giovanni :
@desnip ti avevo risposto con un lungo intervento ma a quanto pare me lo hanno censurato. Avevo scritto varie cose ma dato che lo faccio di getto non mi ricordo molto XD. Per brevità ti riporto: sciopero trasportatori di circa una settimana nel 2013, sciopero taxi (...), sciopero avvocati (lo fanno spesso ed è ora in corso uno di una settimana in puglia), sciopero giudici di pace in corso (non so se solo a Roma o tutta Italia) proclamato per un mese. Avevo scritto anche altre cose ma visto che non sono state pubblicate lasciamo stare.
@ivodivo lo "sciopero" di cui parli e porti un articolo l'ho citato nel mio intervento. Il problema è che non è stato uno sciopero come tu e l'articolista sostiene (in realtà lei lo usa come sinonimo) ma una manifestazione, cosa ben diversa. Sui ritorni dei minimi sfondi una porta aperta. Sui numeri abbiamo idee diverse, ripeto in Italia siamo tutti architetti perché ci "conviene" a livello fiscale e siamo quasi nella totalità "autonomi". Da altre parti non è così e in studi di 400 persone di architetti c'è n'erano una decina (me compreso).
Leonardo :
Il buonismo no, vi prego, ci sta Papa Francesco che fa una battaglia al giorno contro il buonismo.
Per chi dice che i numeri non sono importanti: prendete i notai e moltiplicate il loro numero per 5 (discrepanza Italia/Francia per numero di architetti), e vedete che non solo guadagnano 5 volte meno ma poi succedono 2 cose: o ci sta il megastudio che fa soldi a palate e il resto ha le briciole, oppure si azzuffano tra di loro e fanno una gara al ribasso tra scorrettezze e furbizie varie.
Faccio esempi con altre professioni proprio perché in questo modo il nostro disagio è bello che schiattato in faccia.
Giovanni :
@Leonardo il mio non è buonismo; vedo le cose da un altro punto di vista ma non per questo penso che io abbia ragione e tu torto. Penso che in Italia studi d'architettura con più di 15 persone (regolarmente assunte) siano un'eccezione e che quando capita queste siano nella quasi totalità quasi tutte laureate e abilitate (ing o arch) a volte al massimo si trova qualche geometra o una segretaria. Quindi l'architetto si "adatta" a ricoprire più ruoli (vedi sicurezza, antincendio, anche segretario...ecc), che potrebbero fare altri professionisti, con una preparazione diversa, ma che in Italia sono assenti. Quanti studi in Italia prendono un giovane appena uscito dalle superiori lo formano a proprie spese fino a farlo diventare uno specialista tecnico (senza laurea) nel settore che cercano? E quanti invece cercano un "giovane architetto con esperienza residente max in provincia" a P.IVA e costo quasi zero? Quello che penso che in Italia è mancato è la collaborazione ed "empatia" tra colleghi (tecnici in genere) nel riuscir a fare fronte comune ad un problema che invece è comune. Nel non scendere a "compromessi unilaterali" che non avvantaggiano ne il singolo professionista (che al massimo copre le spese) ne l'intera categoria che subisce il colpi.
Ma ripeto la mia non è verità assoluta è solo una modestissima opinione.
ivodivo :
Scusa Giovanni ma sai che non capisco proprio il tuo ragionamento...........(oh, anche io penso come te che ognuno giustamente espone la propria opinione senza pensare di avere ragione per forza........)

Non voglio insistere, ma come si può pensare che essendo così tanti (lo ricordo in maniera ossessiva...........150000 uno ogni 400 abitanti) tutti ricoprano un ruolo di progettista e per di più regolarmente assunto??????? E' naturale che ci si debba adattare.

E poi, secondo te, se tu titolare di uno studio hai bisogno di un tecnico (per qualsiasi mansione: catasto, sicurezza.....) e hai la possibilità di scegliere tra un geom o un arch allo stesso costo (anzi forse l'arch lo puoi pagare addirittura meno del geom) chi segli?.........

Poi per carità nn è che il numero è l'unico problema che abbiamo, ma tutte le questioni che tu poni mi pare proprio siano derivate da questo aspetto.

Non capisco neppure il ragionamento per cui conviene essere iscritti ad INARCASSA: forse intendi dire che è una cassa che da più certezze e solidità rispetto ad INPS. Peccato che in periodo di tremenda crisi come quella iniziata qualche anno, fa la peculiarità che ha la nostra cassa di pretendere comunque il versamento dei minimi abbia causato una riduzione drastica degli iscritti (nn voglio tediarvi coi numeri ma sono alcuni anni che gli iscritti sono in negativo........e un motivo ci sarà......).
Giovanni :
@ivodivo penso che inarcassa convenga perché se un abilitato si iscrive alla gestione separata inps come disegnatore non potrà mai firmare un eventuale "carta" nel caso trovi un cliente per sé (oltre al fatto che è un po' più "sicura" la prima della seconda). Questo perché ovviamente le assunzioni reali sono quasi nulle. Per quanto riguarda il problema dei numeri cerco di spiegarmi meglio; in Italia non trovi lavoro appena finisci le superiori o lo trovi molto meno rispetto ad altri paesi. Perciò penso che chi ha una passione e possibilità economiche (nonostante tutto da noi costa meno l'università) continua gli studi per prendersi una laurea, sperando che possa aiutarlo nel trovare un lavoro, almeno migliore. Poi purtroppo una volta uscito dall'università si troverà quasi costretto ad aprirsi una partita iva, con iscrizione all'albo e tutto il resto; alla fine vedrai dentro gli studi poche figure tecniche, architetto, ingegnere, geometra che si occuperanno di un po' di tutto. All'estero non è così; vedrai giovani e adulti con diploma che si occupano ognuno di una cosa specifica, questo perché, sempre secondo me, trovando lavoro più facilmente e velocemente che in Italia (senza contare salario, tutele e prospettive di carriera migliore al di là del titolo) non sempre si iscrivono ad albi, che ne sono molto di più che in Italia (ti parlo soprattutto di UK e Irlanda che conosco meglio) e quindi risulta più difficile calcolare nel numero dei professionisti tecnici attivi. Per questo dicevo che secondo me bisognerebbe fare confronti, più che il numero degli iscritti all'albo, il numero di persone che lavorano nel campo tecnico.
Poi da titolare di qualunque tipo di società sceglierei un dipendente in base a quello che sa fare non in base a laurea o altro.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.