Mikros : [post n° 437580]

Variazione catastale

Salve a tutti, perdonante "l'ignorantità", ma tra me e un collega è nata una disputa: se abbatto la parete divisoria tra soggiorno e cucina in modo da renderle direttamente comunicanti senza porte e senza variare le rispettive destinazioni d'uso, è obbligatoria la variazione catastale? Io dico di no perché pur essendosi ampliate (di pochissimo) le superfici dei due vani, questo non inficia sulla rendita catastale perché, appunto, le destinazioni d'uso restano invariate e non ci sono modifiche rilevanti tipo spostamento di impianti, ecc. Voi che dite? Grazie in anticipo!
gioma :
In caso di modifica della distribuzione interna il Docfa di aggiornamento va presentato.
ivana :
non sono d'accordo con gioma, l'obbligo sussiste solo se varia la consistenza/rendita catastale. In questo caso però il numero locali è invariato?
paoletta :
L'obbligo sussiste se e' stata eseguita una variazione di distribuzione interna. La demolizione di un tramezzo, di fatto unisce 2 locali: cucina e soggiorno con conseguente variazione anche dei rapporti aeroilluminanti.
Una difformita' del genere fra stato dei luoghi e planimetria catastale andrebbe a interferire con una compravendita per esempio.
ivana :
in effetti rileggendo la circolare dell'Ade, una "rilevante" modifica della distribuzione interna obbliga alla variazione...
archspf :
quoto @gioma e @paoletta e aggiungo anche una considerazione, banale direi: è il concetto di base sulla conformità tra stato di fatto, titoli urbanistici e catasto che deve far riflettere...
Mikros :
Grazie a tutti per le risposte.
In effetti il problema della difformità si presenterebbe in caso di successiva compravendita con tutti gli oneri di una variazione catastale tardiva e su questo eravamo d'accordo entrambi.
Il fatto è che la menzionata circolare dell'AdE, malgrado permetta modifiche interne, parla di "modifiche rilevanti" senza specificare il livello di rilevanza. Il dubbio mi veniva perché cucina e soggiorno restano esattamente dove sono e gli altri locali non "subiscono" interferenze o variazioni di sorta, né cambieranno in numero. Gli unici fattori che cambieranno di sicuro, ma sempre di poco (e non è neanche detto che il cambiamento sia sensibile), sono i RAI già menzionati da paoletta.
Domani chiederò lumi all'UTC perché la situazione mi sembra ancora dubbia. Terrovvi informati.
paoletta :
In sostanza come quelli che vanno in giro con il parabrezza rotto. Fino a quando mi scade la revisione vado in giro tranquillamente, poi quando sara' lo cambio.
Mikros :
Mi pare siano due cose diverse: se non ho intenzione di cambiare casa, mi pare che potrei anche continuare ad avere questa "gravissima" difformità, dato che non esistono revisioni per gli appartamenti a meno di querele, esposti o controlli (che non è detto risultino "punitivi"). La mia domanda però, era un'altra: è necessario farla perché variano le superfici seppur di pochissimo pur rimanendo inalterate consistenza e destinazioni d'uso, oppure no? Perché se la normativa e la circolare dell'AdE mi parlano di obbligo per modifiche sostanziali a parità di volume, ma questo obbligo viene a cessare se le modifiche sono di modesta entità, come al solito, manca la definizione di "modesta entità" come credo sia il mio caso. Ad ogni modo il RE permette l'apertura fra soggiorno e cucina e non cita altri adempimenti, né ne ha fatto cenno il tecnico che ho contattato al telefono che mi ha informato però che avendo attivato una procedura automatica per il deposito delle pratiche edilizie, sarò il sistema di volta in volta a richiedere gli atti necessari.
archspf :
Per modesta entità potrebbe essere la demolizione o costruzione di una spalletta.
Il solo fatto che la distribuzione sia cambiata fa scattare l'obbligo (ed il buon senso) dell'aggiornamento: qualsiasi differenza tra urbanistica e catasto è ostativa per qualsiasi altro futuro intervento!
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