Marce : [post n° 447612]

Studio di psicologia (Lombardia)

Buongiorno a tutti. Ho un cliente che possiede un appartamento (uso residenziale) all'interno del quale ha adibito da anni una stanza a studio di psicologia. E' legale o è forse necessario un cambio di destinazione d'uso?
gioma :
E' necessario consultare i reg. locali.
Se l’attività professionale in questione prevede contatti con il pubblico,  la stanza utilizzata come studio dovrebbe avere ingresso autonomo e risultare distinta dagli spazi abitativi. Bisognerebbe -dunque - procedere con un frazionamento e cambio destinazione d'uso della porzione adibita a studio in A10.
ivana :
non ricordo se è un regolamento locale o nazionale, ma è possibile non effettuare il cambio d'uso se si mantiene un tot rapporto in percentuale tra diversi usi. Come consigliato da gioma verifica nei regolamenti.
desnip :
Anch'io possiedo un appartamento e in una stanza esercito l'attività professionale... si chiama uso promiscuo dell'abitazione, non credo ci siano preclusioni a meno che si abiti in condominio.
ArchiFish :
@desnip
la discriminate, in questo caso è la "regolare" apertura al pubblico. Tu, architetto, in teoria, potresti esercitare senza ricevere clienti o recandoti da loro. Nel caso di uno studio di psicologia non c'è margine interpretativo. Esistono svariati chiarimenti in merito, compreso un parere dell'ordine degli psicologi di non ricordo quale provincia o regione.
Concordo che la cosa comporti una tragedia burocratica e spesso l'impossibilità di adeguarsi, ma la teoria vorrebbe che si debbano rispettare una serie di normative ed assolvere ad adempimenti specifici, sia sotto il profilo "sanitario" che urbanistico-catastale.
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