Barbara : [post n° 466763]

Direttore tecnico di impresa

Ho bisogno di confrontarmi con qualcuno che ricopra questo ruolo, sono stata nominata direttore tecnico di impresa edile ma il mio ruolo, pur formalizzato in camera di commercio, non è mai stato soggetto a un contratto formale (in sostanza non mi hanno mai pagato). Ho bisogno anche di capire, se qualcuno c’è passato, che esperienza è stata, o se, come sta succedendo a me, raccoglie solo una marea di grane. Sto realmente pensando di depennarmi anche in virtù delle responsabilità che mi sento gravare, anche se l’impresa crede che vada sempre tutto bene e continua a insistere che mi pagherà il prima possibile. Grazie mille a chi mi potrà dare qualche consiglio.
desnip :
Non avresti dovuto prendere nessun impegno senza un contratto scritto.
A me è stata chiesto qualche anno fa da un'impresa idraulica, avevamo pattutito un compenso per ogni certificaizone rilasciata, piccola cosa per 2 o 3 certificazioni l'anno.
Poi scopro, leggendo bene la normativa, che questo ruolo deve essere ricoperto in "esclusiva", cioè non è possibile contestualmente svolgere la professione libera. Ovviamente a quel punto ho deciso di non andare avanti, loro mi hanno detto che non "avevo capito bene la norma", che "tutti lo fanno", bla bla bla.
Allora ho ulteriormente approfondito e ho scoperto che effettivamente è così, cioè "tutti lo fanno", ma contravvenendo la norma perchè in teoria non ci sono controlli.
Per farla in breve: se ti danno uno stipendio con cui puoi vivere, prosegui, altrimenti, se hai necessità di fare anche altro, lascia perdere.
fulser :
concordo con desnip che non avresti dovuto farlo senza un contratto.
Credo però desnip che quello che facevi tu sia il "responsabile tecnico", che è un'altra cosa da "direttore tecnico", almeno se ho capito bene quello che hanno chiesto a Barbara.
Il "responsabile tecnico" effettivamente sarebbe da ricoprire in esclusiva, ragione per cui, per esempio, viene fatto spesso da professionisti in pensione o che non hanno altre attività; serve alle ditte di impianti per le certificazioni.
Barbara, a te hanno chiesto di fare il "direttore tecnico" per un'impresa edile, giusto? per partecipare, ad esempio, a gare d'appalto? Perchè le imprese edili hanno bisogno di un architetto o comunque di una figura con titolo adeguato per partecipare a seconda della classifica, e di un architetto nello specifico per gare che riguardano la categoria OG2, per esempio. Barbara, francamente non so come tu abbia potuto accettare questa cosa senza informarti e regolarizzare per bene il tutto.
Entrambe le figure hanno responsabilità non da poco, quindi non si fanno senza un contratto e accordi chiari, ci sono responsabilità penali di mezzo.
Questo detto in soldoni, poi consiglio di dare una letta alla normativa in merito, in rete trovate facilmente ampia documentazione.
Barbara :
Grazie per i vostri riscontri, io sono stata realmente superficiale ad accettare, anche a me hanno proposto un compenso per ogni certificazione che però per un motivo o per l’altro non arriva mai perché i soldi non ci sono mai. Come ha scritto fulser la figura di direttore tecnico non ti preclude altri lavori (mi sono informata bene prima, almeno su quello) ma ti preclude, naturalmente, di farlo anche per altre imprese… Mi entusiasmava l’idea perché era un modo per entrare nel merito dei lavori delle imprese, ma da dentro vedo quello che fanno e rabbrividisco e vorrei tornare indietro. Mi piacerebbe tanto credere che qualcuno abbia invece avuto belle esperienze che magari mi facciano ricredere, ma non ne trovo neanche uno che mi faccia capire che ne vale la pena….
fulser :
scusa Barbara, certificazioni?? qui c'è parecchia confusione: sei responsabile tecnico o direttore tecnico? NON è la stessa cosa, anche e soprattutto giuridicamente!!! Chiarisci prima questa cosa per favore, altrimenti rispondendo rischiamo di confondere ancora di più.
desnip :
Alla luce di quel che dice fulser, Barbara, credo anch'io che anche il tuo ruolo sia di responsabile tecnico.
E alla luce di quel che dici tu, sono doppiamente contenta di non aver accettato, perchè probabilmente quelle 200-300 euro a certificazione non sarebbe mai nemmeno arrivate...
Barbara :
Ti chiarisco subito, e cerco di chiarire anche me stessa, perché ho anche letto parecchie cose prima di accettare, malgrado mi renda conto che ho comunque accettato con una certa superficialità ahimè…. La nomina che abbiamo formalizzato anche presso Camera di Commercio (io sono institore dell’Impresa) è di direttore tecnico. Ho tuttavia letto che il direttore tecnico può anche coincidere con il responsabile tecnico avendone i titoli (e stranamente basta solo una laurea in ingegneria anche per firmare impianti elettrici, anche su questo poi avrei da ridire…). Pertanto trattandosi di una piccola impresa diciamo familiare il mio ruolo è comunque quello di firmare le certificazioni, cosa che mi sta pur essa stretta perché comunque non sono un elettricista e dovrei fidarmi di quello che combinano loro ahimè. Non ne ho ancora firmate e intendo in ogni caso studiare la materia prima di firmare con leggerezza, ma nell’insieme non mi sembra davvero una cosa da poco, men che meno se fatta in attesa che arrivino i soldi………. Grazie per la pazienza cari colleghi, io davvero sono combattuta se pensare che ne valga la pena, studiando e seguendo quello che fanno, oppure lasciar perdere dedicandomi alla libera professione e basta
fulser :
mi dispiace Barbara ma si, avresti dovuto verificare di più.
Quindi riassumiamo: per la CCIAA sei direttore tecnico di un'impresa di impianti, NON edile come dicevi, è corretto? Non so in base a quale cosa tu diventi allora RESPONSABILE tecnico, che è un'altra cosa: non conosco bene le ditte di impianti, per cui quello che so è solo per via indiretta per una cosa che seguivo anni fa, non so se c'è qualcosa di cambiato... ma per le certificazioni a loro serve un RESPONSABILE (NON un direttore) per le certificazioni. E questo è il caso di cui parlava desnip.
Non entro nel merito delle differenze tra le due figure, per entrambe trovi esauriente materiale in rete (attenzione a consultare fonti accurate, mi pare che adesso anche questo dobbiamo specificare), e suggerisco di rivolgerti ad una associazione di categoria (se ce ne è una nel tuo territorio) che ti possa aiutare in questa cosa (dalle mie parti, in Friuli, la CCIAA o Confartigianato o cose simili hanno degli sportelli per queste cose), altrimenti stiamo qui ore.
Detto molto brevemente ma proprio proprio per sommi capi:
- il RESPONSABILE tecnico firma le certificazioni per le ditte di impianti (o anche edili che fanno anche impianti, ce ne sono...), NON può fare altre attività continuative (come diceva desnip) e sarebbe bene ne sapesse almeno un po' di quello che firma (ma questo vale PER TUTTE LE COSE....);
- il DIRETTORE tecnico serve, per esempio, ad una impresa edile o a qualunque altra impresa coinvolta nei processi edili (ne abbiamo due anche noi come serramentisti, nel mio caso i titolari), descritto anche nel certificato della CCIAA, oltre ad altre cose, anche e soprattutto per partecipare alle gare d'appalto pubbliche; in particolare un architetto o comunque una figura con adeguato titolo serve per esempio per partecipare a lavori di importi sopra un certo importo, quindi capisci che è fondamentale; soprattutto, un architetto serve ad una impresa edile per partecipare a gare su beni vincolati, quindi il titolo è un valore importante che non va svenduto!
Barbara :
Responsabile tecnico. Questo è il mio ruolo. Ho anche sbagliato nomina, no comment. Loro mi chiamano sempre direttore tecnico e io me lo sono messo in mente. Grazie davvero per i consigli. Datemi quanti ne volete che ne ho bisogno, chiamerò anche in CCIAA per avere informazioni, ma visto l’andazzo sono pronta a salutarli……
sclerata :
io lo sono stata nell'impresa edile dove lavoravo per questioni di gare e soa faceva comodo la mia laurea.

ovviamente mai pagata "in più" per questa responsabilità
ero giovane e non ci ho mai fatto caso più di tanto alla cosa, ma col senno di poi...anche no.
fulser :
esatto sclerata, proprio lì volevo arrivare, tu eri evidentemente un direttore tecnico; gli facevi enormemente comodo; e tra l'altro implicava per te anche responsabilità penali.
Il responsabile tecnico invece è un'altra cosa, è il caso di Barbara (finalmente ci siamo arrivati). Anche quello responsabilità penali, e vale quello che ti aveva detto desnip: ruolo che implica nessun altra attività continuativa.
Barbara ti consiglio di studiare per bene l'argomento e di farti aiutare per risolvere la cosa.
Barbara :
Vi ringrazio molto, già voi mi avete aiutato a chiarire il ruolo.
Pensavo potesse essere un’opportunità di crescita importante ma mi sto rendendo conto che per rivestire questo ruolo bisogna essere già esperti, e le imprese, penso per comodità, preferiscono delegare ad altri il compito di certificare. Grazie davvero vediamo come andrà a finire
fulser :
Lo è si un'opportunità, ma devi esserne consapevole. Le imprese non "preferiscono" delegare le certificazioni, è la normativa che glielo impone. Se potessero, preferirebbero fare per conto proprio probabilmente, ma diventerebbero il controllato che diventa il controllore, è per questo che interviene la norma.
Adam Richman :
@ fulser: Solitamente il ruolo di responsabile tecnico non è svolto direttamente dal titolare dell'impresa, purché in possesso dei requisiti di cui all'art. 4 del D.M. 37/2008? Immagino che nella impresa che ha incaricato Barbara nessuno abbia tali requisiti...
@ Barbara: l'impresa di cosa si occupa esattamente: impianti, opere edili, di tutto un po'?
Barbara :
L’impresa si occupa di ristrutturazioni appartamenti quindi sia impianti sia opere edili. Io, al di là di volermi studiare gli impianti che dovrei certificare, secondo loro dovrei anche seguirli e coordinarli logisticamente. Ma in realtà la cosa ora diventa più complicata e forse infattibile perché ho comunque una attività da libera professionista che non intendo lasciare, è quello lo dirò molto apertamente all’impresa. Manderò comunque anche una mail per info alla mia CCIAA
Adam Richman :
Ok. Tieni presente che casi come fuga di gas o incendio per cortocircuito su impianti fatti da altri ma certificati da te sulla fiducia ti espongono a grandi rischi penali ed economici. Eventualità rare e catastrofiche, ma è giusto considerarle, soprattutto se non hai piena consapevolezza né vieni pagata
fulser :
scusate, ho letto solo ora.
@Adam, certamente è possibile, io però ho dato per scontato che lo abbiano chiesto a Barbara proprio perchè non avevano in azienda una persona in grado di svolgere il ruolo. Non è raro che succeda questa cosa. Visto che ci siamo, proprio il DM 37/2008, art. 3 c. 2 specifica quanto già detto da desnip: "2. Il responsabile tecnico di cui al comma 1 svolge tale funzione per una sola impresa e la qualifica è incompatibile con ogni altra attività continuativa".
Invece nel caso dell'azienda in cui lavoro non abbiamo responsabili tecnici ma DIRETTORI tecnici. Noi non facciamo impianti. In ogni caso Barbara, come già ripetutamente detto, visto che entrambe le figure presuppongono responsabilità penali, non è un ruolo da affrontare alla leggera.
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