Marcello : [post n° 468000]
CILAS non pagate
Buongiorno a tutti i colleghi, mi ritrovo in una situazione che non mi fa dormire la notte per la rabbia. Avevo un contratto di collaborazione con un General Contractor dove io preparavo e depositavo le Cilas ai Comuni per superbonus 110% unifamiliari, comprensive di Ape Ante, Ape Post e Relazione ex L.10, e mi venivano pagate il mese successivo, dopo relativa fattura. Da febbraio non mi hanno più pagato, e mi ritrovo con più di 50 pratiche non pagate. Ovviamente mi sono rivolto all'avvocato, ma i tempi sono lunghissimi. Per ogni Cilas che depositavo mi facevo firmare dal cliente la lettera di affidamento incarico e la procura, i lavori sono tutt'ora in corso. Posso, secondo il vs parere scrivere ai vari comuni chiedendo che venga acquisita la dimostrazione del mio pagamento ai sensi delle norme sull'equo compenso? Tra l'altro di ben 18 pratiche ho anche pagato io i diritti Cilas, e i clienti non intendono rimborsarmeli perché sostengono che fanno parte dell'accordo mio col G.C. cosa che invece non sussiste nel contratto. Quindi i lavori si stanno effettuando sulla base del mio lavoro depositato e con i diritti fissi da me pagati, ed io non posso fare nulla? Opero in Sicilia, preciso che sono direzione lavori e nemmeno coordinatore per la sicurezza per questi cantieri. Ringrazio chiunque possa darmi un consiglio.
Domanda, quindi figuri solo come direttore lavori all'interno della pratica o anche come progettista ?
Intima l'archiviazione della pratica (con conseguente perdita degli incentivi) anche perchè, se la tua regione ha approvato il recepimento dell'equo compenso, il rilascio (formazione) del titolo sarebbe subordinato proprio al pagamento delle spettanze del professionista, pena l'annullabilità.
Se poi nel contratto è stata inserita la causa della responsabilità in solido tra G.C. (che immagino abbia solo la "delega di pagamento") ed il committente, puoi rivolgerti all'uno come all'altro esigendo quanto dovuto. In ogni caso sappi che anche se il G.C. agisse con mandato senza rappresentanza, essendo il Committente l'unico destinatario dell'incentivo, deve sempre e comunque rispondere in caso di mancato pagamento.
Questa storia che tanto è tutto pagato da qualcun altro deve finire e devono finirla i committenti che pensano di scrollarsi di dosso proprie responsabilità.
Se poi nel contratto è stata inserita la causa della responsabilità in solido tra G.C. (che immagino abbia solo la "delega di pagamento") ed il committente, puoi rivolgerti all'uno come all'altro esigendo quanto dovuto. In ogni caso sappi che anche se il G.C. agisse con mandato senza rappresentanza, essendo il Committente l'unico destinatario dell'incentivo, deve sempre e comunque rispondere in caso di mancato pagamento.
Questa storia che tanto è tutto pagato da qualcun altro deve finire e devono finirla i committenti che pensano di scrollarsi di dosso proprie responsabilità.
La ringrazio per la gentile ed esauriente risposta, ho sentito qualche amico in Comune e mi hanno risposto che loro non possono entrare in merito all'aspetto economico, questo mi toglie un'arma di difesa importantissima. Avevo letto che la dimostrazione dell'avvenuto pagamento è richiesta per pratiche come SCIA o PdC e non per le CILA, avete notizie in tal senso? Credo anche che a lavori iniziati non posso neanche più chiedere l'archiviazione della pratica. E' consigliabile inviare Pec ai comuni facendo presente che non sono stato pagato e richiedendo che venga acquisita la dimostrazione di avvenuto pagamento dal committente?Purtroppo i Comuni, nonostante la legge sull'Equo compenso, non ci tutelano. Ne sto vedendo di tutti i colori.
La norma per la Sicilia parla di equo compenso riferita a titoli abilitativi o autorizzativi. A questo punto l'unica strada che hai è l'avvocato e l'ordine (oddio, meglio dire disordine).
Già sentito l'Ordine, che serve solo a ricevere la tassa annuale, ma quando c'è da difendere gli iscritti, sono inesistenti. E' assurdo constatare, che dobbiamo necessariamente spendere altri soldi in cause che hanno tempi lunghissimi, per ricevere i nostri compensi. Sono disgustato.
Caro collega, siccome durante la mia ricerca ho trovato qualcosa di interessante che in qualche modo mi conforta, volevo condividerla. In Sicilia, le spettanze professionali erano disciplinate dall'art. 19 della L.R. n. 1 del 22 febbraio 2019, ma qui sta la sorpresa, nel 2021 con L.R. n. 23 del 06 agosto sono stati rivisti alcuni aspetti. L'art. 31 comma 1 di tale legge attesta quanto segue : "Il rilascio dei titoli abilitativi, siano essi di parte (CILA, SCIA) che di ufficio (PDC), e di ogni altro provvedimento relativo ad atti di assenso, è subordinato al pagamento delle spettanze per le prestazioni professionali svolte in favore dei richiedenti i titoli abilitativi di cui alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 e successive modificazioni, e concordate nel contratto, o atto equipollente, sottoscritto tra professionista e committente ai sensi dell'articolo 9, comma 4 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e successive modificazioni." - Mi sembra chiaro che rientrano anche le Cila, che ne pensate?
Anch'io quoto archspf per l'ultima frase, ma vorrei aggiungere che non ne posso più neanche degli architetti che si prestano a questi giochetti...
Marcello, è da febbraio che non ti pagano e hai continuato a lavorare, dovevi smetterla al primo mese che non ti hanno pagato...
Cmq sì, puoi chiedere le spettanze anche per la Cila, è chiaro.
Marcello, è da febbraio che non ti pagano e hai continuato a lavorare, dovevi smetterla al primo mese che non ti hanno pagato...
Cmq sì, puoi chiedere le spettanze anche per la Cila, è chiaro.
Non è così semplice, collega desnip, precisiamo che le pratiche di Superbonus sono ben diverse di una Cila diciamo normale, ho continuato per altri due mesi, che è il tempo necessario per monetizzare il primo SAL in un periodo dove il governo gentilmente ha creato diversi paletti. Constatando il perseverare mi sono fermato, ma credimi non sono ne uno sprovveduto e neanche un tecnico alle prime armi. Bisogna esserci dentro per poter comprendere.
Complimenti per il tuo lavoro...... non so' come si faccia a seguire 50 pratiche come progettista.... io non ci riuscirei...manco lavorando 24h su 24h.....
Marcello, sin dall'inizio del superbonus, quando non si sapeva che sarebbe successo tutto 'sto casino dei crediti, mi sono rifiutata di farmi pagare dopo che i committenti avessero recuperato i soldi. Almeno un acconto o il pagamento dello studio di fattibilità me lo avrebbero dovuto anticipare. Il problema di "recuperare" doveva essere loro, non mio....
Lavorare gratis in attesa che il committente recuperi i soldi equivale nè più nè meno che ad anticipare soldi in attesa di recuperarli, visto che noi abbiamo ogni giorno spese, tasse, contributi e compagnia cantante che non aspettano...
Quindi perchè dobbiamo "anticipare" noi e non loro?
Lavorare gratis in attesa che il committente recuperi i soldi equivale nè più nè meno che ad anticipare soldi in attesa di recuperarli, visto che noi abbiamo ogni giorno spese, tasse, contributi e compagnia cantante che non aspettano...
Quindi perchè dobbiamo "anticipare" noi e non loro?
Credo che l'incazz@tura e quandi la ferrea volontà di ottenere ciò che è dovuto, debbano essere proporzionali all'impegno profuso ed al volume del compenso.
Nel tuo caso, considerando quanto "cuba" il lavoro svolto sia in termini di tempo che economici, sarei categorico nell'arrivare ad una drastica soluzione della vicenda. Detto in parole povere, considerato che le tue spettanze dovrebbero essere una cifra decisamente considerevole, siamo nel classico caso in cui, senza guardare in faccia nessuno, si deve pretendere il compenso a costo di passare alle vie legali (optando per soluzioni anche poco diplomatiche e possibilmente tra le più "rapide" possibili). Dopotutto mi pare di cogliere, partendo dall'esistenza di incarichi firmati, che non vi siano grossi dubbi in tema di successo. Tuttalpiù i tempi saranno biblici, ma il gioco dovrebbe valere la candela, il legale è già stato interessato, spero saprà consigliarti al meglio su quale strada intraprendere. Di certo sta solo a te decidere se e quanto mediare tra tempi/costi/benefici. L'ideale sarebbe portare a casa il più possibile nel minor tempo possibile, indipendentemente da chi deve sborsare il tuo compenso.
Nel tuo caso, considerando quanto "cuba" il lavoro svolto sia in termini di tempo che economici, sarei categorico nell'arrivare ad una drastica soluzione della vicenda. Detto in parole povere, considerato che le tue spettanze dovrebbero essere una cifra decisamente considerevole, siamo nel classico caso in cui, senza guardare in faccia nessuno, si deve pretendere il compenso a costo di passare alle vie legali (optando per soluzioni anche poco diplomatiche e possibilmente tra le più "rapide" possibili). Dopotutto mi pare di cogliere, partendo dall'esistenza di incarichi firmati, che non vi siano grossi dubbi in tema di successo. Tuttalpiù i tempi saranno biblici, ma il gioco dovrebbe valere la candela, il legale è già stato interessato, spero saprà consigliarti al meglio su quale strada intraprendere. Di certo sta solo a te decidere se e quanto mediare tra tempi/costi/benefici. L'ideale sarebbe portare a casa il più possibile nel minor tempo possibile, indipendentemente da chi deve sborsare il tuo compenso.
L'azione legale è appena stata avviata e interessa sia il General Contractor che i singoli clienti, ma oltre questo sto inviando le Pec ai vari uffici SUE dei Comuni interessati, specificando che, le mie spettanze, per come concordate, non sono state pagate e che ai sensi del C5 art. 31 L.R. 23 del 06.08.2021 il Comune è tenuto ad richiedere al cliente l'attestazione di avvenuto pagamento del tecnico. Inoltre, al sensi del Comma 4, qualora siano state inviate integrazioni da altro tecnico, sono da rigettare se non accompagnate da Revoca del precedente tecnico con dichiarazione del saldo delle sue spettanze, oppure da atto legale che dimostri un contenzioso con lo stesso.