Federica : [post n° 73123]

POS

Le responsabilità della redazione del POS (Piano Operativo Sicurezza) ricadono sul DL, anche se è l'impresa che lo deve redigere?
grazie
lorenzo :
il datore di lavoro dell'impresa lo deve fare redigere e casomai metterlo a disposizione della dl
Fede :
Quindi se l'impresa non lo redige,al DL non può essere contestato niente? Se non chiedo troppo mi puoi dare un riferimento normativo? Grazie!
lorenzo :
In caso di ispezione i soggetti puniti dalla legge saranno l'impresa ed il committente (ed il coordinatore in fase di esecuzione se il pos è associato ad un psc). La direzione lavori non ha compiti di sicurezza, se non riceve contestualmente l'incarico di coordinatore.
Per il riferimento normativo basta che vedi la 494 che parla di obblighi del committente, dei coordinatori, dell'impresa, dei lavoratori autonomi, ma non della direzione lavori.
anto :
esatto, l'art.5 della 494/96 parla delle responsabilita del coordinatore per l'esecuzione dei lavori.
non sempre il DL ricopre la figura del Coordinatore. in questo caso è quest ultimo che ha responsabilità.
IL Cel ha l'obbligo di far presentare all'impresa il POS se quest'ultima deve lavorare in 494, e le responsabilità ricadono su di esso.
ciao
laurark :
non ricordo la fonte ma a me risultava che in sede civile la DL non ha responsabilità ma in sede penale si.
in caso di incidente viene richiamato anche lui in causa.....non sarei così tranquilla solo per il fatto che la DL non è espressamente nominata nella 494.
lì si parla di responsabile dei lavori e credo che questo includa anche la DL.....
lorenzo :
Specifichiamo
Dal punto di vista della Legge le figure con compiti di sicurezza sono committente/responsabile dei lavori, datore di lavoro/dirigente/preposto/lavoratori autonomi e i coordinatori.
La direzione dei lavori non ha compiti di sicurezza.

In caso di incidente grave in un cantiere è normale che il pm mandi avvisi di garanzia a tutti, compresa la direzione dei lavori. Il direttore dei lavori può avere colpe se, comunque al di la delle proprie responsabilità, non ferma i lavori su indicazione del coordinatore, o in assenza del coordinatore non ferma i lavori per cantieri con pericolosità tali da mettere in pericolo grave ed imminente i lavoratori.
darch :
secondo me il direttore dei lavori è tenuto a fermare i lavori, dopo aver sentito la committenza, allorchè il coordinatore ritenga che ci sia un pericolo grave ed imminenente.
In secondo luogo il coordinatore della sicurezza redige il PSC recependo tutto quanto è scritto nei Pos delle imprese che vi partecipano; ma le imprese sono scelte dal committente e se queste non sono dotate di POS, (capita spesso soprattutto con le piccole imprese, magari che lavorano in subappalto) e non lo consegnano il corrdinatore cosa può fare per tutelarsi?
lorenzo :
il coordinatore per l'esecuzione non redige il PSC; è vero il contrario, che le imprese redigono il pos dal psc.
Il coordinatore per l'esecuzione deve redigere il psc solo per varianti, dove prima non era previsto.
Mai però che il psc derivi da un pos. Vale il contrario
darch :
ovvio che sia il coordinatore in prgettazione a redigere il POS... ma diciamo che nella maggor parte dei casi c i due coordinatori coincidono con la stessa persona per cui mi riferivo a quella persona...
Tra il POS e il PSC esiste secondo me un rapporto biunivoco... nel senso che attraverso i pos un coordinatore viene a conoscenza di tutte le caratteristiche dell'impresa e siccome il psc tratta cosa fanno tutte le imprese in un cantiere... non ho detto il psc deriva da un pos, ma che il psc recepisce le informazioni dai pos delle imprese sul cantiere e redige una programmazione e coordinazione...
lorenzo :
sono le imprese a dover recepire le informazioni sul psc e fare il pos, che è un piano di dettaglio del psc.
E poi spiegami: come si può ispirarsi da un pos, quando il coordinatore in fase di progettazione redige il psc prima della gara d'appalto e della comunicazione dell'impresa vincitrice? Tanto che il psc è parte integrante del progetto da mettere in gara?
laurark :
hai ragione, è logico, però anche a me a volte in piccoli appalti, in cui l'impresa era già scelta per la DIA, il progettista per la sicurezza ha chiesto il POS prima, per inserirlo nel piano e perchè lui costruiva il tutto anche in funzione di come l'impresa è organizzata al suo interno.

le logiche valgono entrambe ed in effetti è la legge come al solito ad essere mal fatta.

come questo fatto che si debba comunicare il nome dell'impresa insieme alla DIa, almeno qui a Milano, mentre sarebbe logico doverlo fare solo prima dell'inizio dei lavori, come era prima.

Per le responsabilità della DL invece, è chiaro che se c'è un coordinatore è scaricata su di lui, ma quando il piano non fosse necessario oppure il DL non lo avesse richiesto, penso che il responsabile dei lavori in ultima amalisi sia lui, meno dei committente, visto che deve conoscere bene la legge!

Non per darvi torto, anzi!
se riusciste a convincermi dormirei sonni più tranquilli!!
:-))
grazie
laura
darch :
è chiaro che per i lavori pubblici e opere di notevole importanza si segue l'iter descritto da lorenzo, tuttavia per opere di medeste dimensioni (che poi sono quelle che personalmente affronto più spesso) è meglio conoscere prima i metodi e le caratteristiche dell'imprema appaltatrice più che non imporre uno schema che tanto poi non seguirebbero... tanto più che appunto in questi casi l'impresa è scelta ancora prima di presentare la DIA, altra situzione è quella dei lavori pubblici...
lorenzo :
Nella nostra professione e soprattutto nel campo della sicurezza vige la Legge, ma prima di tutto la regola del buon senso.
In caso di lavori pubblici, è evidente, il pos è successivo al psc, e quindi non ci sono storie.
Nel caso del privato, come dite voi, è importante (quindi concordo con voi) che il coordinatore lavori in stretta collaborazione specialmente con le imprese, o al massimo con l'impresa madre. Questo vale sempre però se c'è un dialogo costruttivo tra le parti; in caso contrario, se la ditta non sa cosa sia la sicurezza e lavora in barba a tutto quello che il buon senso consiglierebbe, beh fate voi.

Comunque per la mia esperienza (spero la vostra sia più gratificante) il coordinatore viene nominato in zona cesarini prima dell'inizio dei lavori, le imprese credono che la sicurezza sia appendere il cartellone fuori il cantiere e ti realizzano un pos per grazia ricevuta.
Quindi in questi casi una rigida applicazione della legge permette al coordinatore di non rischiare per colpe non sue
laurark :
hai ragione che la sicurezza e sottovalutata da impresa e committente.
da parte nostra c'è sempre l'attenzione ad avvertire da subito il tecnico....che però tante volte devo dire è lui che consegna all'ultimo il piano, quando quindi i lavori sono già stati progettati e invece sarebbe bene che la cosa avvenisse almeno prima del contratto, per permettere all'impresa di rendersi conto se il preventivo davvero copre tutto.

Il italia si fanno le leggi e poi le si "arrangia"!
lo trovo terribile e assurdo, ma oramai ho imparato ad adattarmi....mi dicono che sono austro-ungarica.....

intanto il rapporto ore lavorate/rendimento credo che nel nostro paese sia pessimo, proprio perchè non procediamo mai con metodo ed ordine!
Essere ELASTICI mi va bene, ma non pasticcioni...
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.