Ingenuo committente : [post n° 467038]

Consiglio parcella architetto

Buongiorno,
Vorrei chiedere un parere su una parcella che mi e' stata inviata dall'architetto.
La situazione: stavamo considerando di fare una piccola ristrutturazione nella casa in cui gia' abitiamo, e abbiamo chiesto qualche parere/idea all'architetto. All'inizio, non si e' parlato di costi/compensi (errore nostro). L'architetto si e' mosso a mio parere un po' a rilento, perdendo tempo su alcune progetti che erano chiaramente non in linea con quanto avevamo chiesto o che aggiungevano elementi non richiesti (es rifacimento pavimento in zone in cui avevamo specificato di non voler fare niente - che a pensare male mi ha fatto venire il dubbio che volesse solo aumentare il costo dei lavori e quindi la parcella); alcuni progetti erano poi legalmente irrealizzabili (es camera da letto posizionata in una finestra che da su cavedio, legalmente non possibile). Comunque, un po' di lavoro e' stato svolto e un progetto che ci piaceva e' infine arrivato - con un preventivo di costi intorno ai 30,000 euro.
Il problema: abbiamo deciso di non procedere con i lavori, sia per i costi (preventivo superiore alle nostre aspettative) che per le tempistiche (pensavo di passare la fase di progettazione piu' rapidamente e abbiamo bisogno di avere la casa sgombra da lavori entro gennaio - quindi ormai tempi troppo tirati.
La parcella: l'architetto ci ha comunque mandato una parcella, con un importo totale di 3,700. Qui vorrei un parere, perche' mi sembra una enormita'! Se normalmente la parcella e' intorno al 10% dei lavori, e il nostro preventivo era 30,000 euro - come e' possibile che ci chiede piu' soldi di quanti ne avrebbe presi se avesse dovuto lavorare mesi in piu' tra gestione cantiere, documenti, etc? Il calcolo e' stato fatto ad ore nella maniera seguente: 44 ore, moltiplicate per la tariffa "standard" (56 euro per professionista e 38 euro per aiuto), moltiplicate poi per aumento inflazione (ben il 46%!) perche' queste cifre sarebbereo state rilasciate nel 20001, e poi cassa e IVA.
La domanda: sono io ingenuo e queste sono cifre normali, oppure ci stanno cercando di fregare in maniera scorretta?
Grazie mille in anticipo!
archspf :
Argomenti simili ce ne sono almeno uno a settimana su questa bacheca e potrà fare eventualmente una ricerca per approfondire i punti che vado ad indicarLe, premesso che non potendo desumere, in mancanza del contraddittorio con la controparte, se le richieste formulate siano o meno disattese, pertanto si valuterà la questione sul piano meramente generale ed il più possibile oggettivo:
a) Eègrave (da entrambe le parti) che non vi sia stato accordo tramite sottoscrizione dell'incarico professionale e relativo preventivo di spesa: questi è sottoposto all'accettazione ed è redatto sulla base di parametri del professionista, in assenza di tariffari, fatta salva la possibilità di confrontare tale valore con quello derivante dall'applicazione del DM 17 Giugno 2016, il quale costituisce un "riferimento" per un "equo compenso", ma che allo stesso modo non rappresenta nè un minimo ne un massimo (quest'ultimo all'infuori dei casi di detraibilità dei costi ma che non riguarda il caso di specie);
b) il professionista aldilà del punto precedente, svolge un servizio ovvero delle prestazioni su richiesta esplicita del committente il quale può liberamente decidere di non proseguire con l'intervento, consapevole che il lavoro svolto fino a quel momento dal tecnico dovrà essere comunque remunerato: le attività sono indipendenti dal loro esito.
c) il caso di opere intellettuali peraltro vincola ad un rapporto esclusivo che prevede implicitamente che il "risultato" non possa (per ovvie ragioni) essere riutilizzato: è come un abito sartoriale.
d) "Se normalmente la parcella è intorno al 10% dei lavori" e chi lo stabilisce? la parcella è in funzione della tipologia di intervento, dimensione dell'immobile, grado di complessità, livello di approfondimento, tempo e competenze specifiche necessarie, completezza dei servizi, attività di consulenza, e solo in ultimo in base al costo dei lavori (es. direzione dei lavori è generalmente valutata su tale valore ma non necessariamente): la parcella calcolata in percentuale è semmai un espediente per dimensionare a grandi linee un importo standardizzato ed in ogni caso è estremamente volatile. Le basti pensare che alcuni progetti arrivano a superare il 30% del valore dell'opera;
e) il costo dell'intervento (si spera comunque quello stimato) è un valore che concorre solo a determinare un parametro, ma non significa affatto che il professionista margini su tale entità: la risposta è contenuta nel punto che precede soprattutto in relazione al "valore complessivo dell'opera": l'impresa ed i fornitori potranno realizzare l'intervento a costi anche molto differenti (sia in più che in meno);
f) in caso di interruzione di attività per volontà del committente (recesso anticipato), nei contratti è acclusa una clausola che prevede un compenso aggiuntivo sul lavoro svolto per mancato utile, considerando che il preventivo iniziale è redatto sulla base di una attività completa e la sua parzializzazione dà diritto a delle maggiorazioni;
g) a meno che non si tratti di attività a vacazione un progetto non è prassi valutarlo ad ore ma pur sempre possibile;


Per l'applicazione della rivalutazione può consultare il sito dell'Istat -> https://rivaluta.istat.it/

Per avere maggiore contezza della congruità dell'importo è sufficiente che inserisca i parametri dell'opera e le attività svolte in questo applicativo -> https://www.professionearchitetto.it/tools/parametri/
Edilizia > Edifici Esistenti > E.20 (salvo diversa tipologia)

Se poi avesse ancora dei dubbi può sempre riferirsi alla commissione consultiva dell'ordine.
Ingenuo committente :
Grazie mille per la risposta molto esaustiva! Concordo a pieno sui punti a/b/c. Riguardo al punto d, il 10% a cui facevo riferimento credevo fosse una media di mercato (da conoscenti che hanno ristrutturato di recente e ricerche online che indicano cifre tra il 7-12%). Evidentemente cosi non e' e ne prendo nota! Ma se ho sbagliato io a non chiedere chiarimenti su questo in anticipo, mi sembra molto scorretto da parte dell'architetto non chiarirlo - soprattutto se si parla di valori molto alti.
Un chiarimento sul punto (h), ma la rivalutazione Istat si applica a partire da che data? Il 2001 indicato dall'architetto, o il 2016 (data dell'ultimo DL che stabilisce i compensi adeguati/suggeriti)?
Grazie ancora
Ingenuo committente :
E aggiungo, e' lecito chiedere il dettaglio delle ore fatturate? (arch dice X ore, voglio vedere su cosa e' stata spesa ogni ora?). Altrimenti, si e' completamente alla merce' di qualsiasi cosa dica l'arch e puo' anche dirmi 1000 ore...
archspf :
Non complichiamoci la vita. Chiederei al professionista un prospetto dei costi non basato sulla vacazione ma appunto nel dettaglio di ogni prestazione con la consapevolezza che il risultato potrà anche essere superiore a quella determinata forfettariamente.
Ingenuo committente :
Non ho capito bene cosa intende con "prospetto dei costi non basato sulla vacazione".
Ma a prescindere da questo, il punto e' che trovo difficile credere che 3700 euro sia davvero una cifra "a mercato" per un progetto+preventivo di massima di una ristrutturazione residenziale da 30,000 euro (quindi chiaramente non un lavoro troppo grosso/complesso)
ArchiFra :
Come detto dal collega nel primo messaggio, può benissimo rivolgersi alla commissione dell'ordine a cui il tecnico è iscritto e chiedere la revisione della parcella. Non possiamo noi su un forum dirle se è congrua o meno perché entrano in gioco tante variabili
archspf :
Le sono state date tutte le informazioni necessarie affinché in autonomia possa procedere ad una valutazione, tenuto conto in ogni caso che si è in un libero mercato.
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