Bonus verde in vigore per tutto il 2020: novità e conferme

Il bonus verde - nato con la legge di Bilancio 2018 - viene prorogato anche per tutto il 2020. A pensarci è stato il Milleprorghe (il Dl è in vigore dal 31 dicembre), il tradizionale decreto di fine anno che allontana nel tempo termini in scadenza. E in scadenza era anche il bonus del 36 per cento che incentiva il rinverdimento di superfici minerali. Destinato a tramontare con il 2019, l'incentivo fiscale è stato mantenuto in vita per un altro anno.

I benefici che possono derivare sul piano ecologico dall'incentivo al rinverdimento sono diversi: dal miglioramento del comfort termico e dei consumi energetici degli edifici che si dotano di tetti verdi, fino all'incremento della qualità dell'aria e alla riduzione dell'effetto "isola di calore".

La detrazione Irpef  - come già specificato - è del 36 per cento e va calcolata sulle spese sostenute nel 2020 per i seguenti interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni,
  • impianti di irrigazione e realizzazione pozzi,
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Per la riattivazione dell'incentivo, il Milleproroghe prevede coperture pari a 0,2 milioni di euro per l'anno 2021, a 5,9 milioni di euro per il 2022 e a 3,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030.

Per un approfondimento sulle novità 2020 riguardanti i bonus edilizi si rimanda agli articoli:
Ecobonus 2020: ecco come sarà a partire dal 1° gennaio con l'entrata in vigore della Legge di Bilancio
• Legge di Bilancio 2020: ok al bonus facciate, prorogate le detrazioni per ristrutturazioni e acquisto di mobili
Bonus facciate ristretto alle zone "A" e "B" dei piani urbanistici
Ecobonus: sconto in fattura solo per lavori dai 200mila euro in su

"Green bonus": attenzione al tetto di spesa

Come nello scorso anno, la detrazione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche spetta fino al tetto di 5mila euro. Tale soglia va considerata per ciascuna unità immobiliare, che, per usufruire dell'incentivo, deve essere ad uso abitativo. Le spese devono essere documentate e sostenute da chi possiede o detiene l'immobile. Dunque la detrazione massima è 1.800 euro per immobile (36 per cento di 5mila). 

Nel caso di interventi sulle parti comuni esterne dei condomìni, la detrazione spetta fino ad un importo massimo di 5mila euro per appartamento. Nei limiti dei 5mila euro devono intendersi ricomprese anche le spese di progettazione e di manutenzione connesse all'intervento incentivato.

La detrazione spetta al singolo condòmino nel limite della quota a lui imputabile, «a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi». Sia che si tratti di interventi realizzati sulle pertinenze di un appartamento che di rinverdimento di parti comuni di edifici condominiali, i pagamenti devono essere effettuati con strumenti che garantiscano la tracciabilità delle operazioni (per esempio, bonifico bancario o postale).

La detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

di Mariagrazia Barletta

 

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