Ascensori interni: l’integrazione perfetta nei progetti di ristrutturazione

L'installazione di ascensori interni rappresenta oggi una delle soluzioni più strategiche nell'ambito delle ristrutturazioni edilizie italiane, combinando valore immobiliare, accessibilità e innovazione tecnologica. In particolare, l'integrazione di soluzioni innovative per ascensori domestici permette di superare i limiti strutturali degli edifici esistenti con tecnologie all'avanguardia.

pubblicato il: - di Noesis per Stannah

Con il 75% di detrazione fiscale disponibile fino al 31 dicembre 2025 e un mercato in forte espansione, il settore degli ascensori domestici offre opportunità concrete per architetti e proprietari. L’Italia, con oltre 1 milione di ascensori installati ma solo il 4,9% degli edifici residenziali dotati di impianti elevatori, presenta un potenziale di sviluppo significativo, alimentato dall’invecchiamento della popolazione e dalle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

Normative 2025 e framework regolamentare

Il quadro normativo italiano per gli ascensori domestici si basa sul D.P.R. 162/1999 e successive modifiche (D.P.R. 23/2017), che recepisce la Direttiva europea 2014/33/UE. Di conseguenza, le normative tecniche di riferimento includono le UNI EN 81-20:2020 e UNI EN 81-50:2020, che hanno sostituito le precedenti EN 81-1 e EN 81-2 dal 31 agosto 2017.

Per i miniascensori, si applica la Direttiva Macchine 2006/42/CE con velocità limitata a 0,15 m/s, mentre le piattaforme elevatrici seguono le norme UNI EN 81-41. L’ANSFISA ha recentemente emanato il Decreto 05710 del 23 gennaio 2025 sulla formazione del personale addetto alla manutenzione, che introduce nuovi requisiti formativi obbligatori per gli operatori del settore.

La marcatura CE è obbligatoria per tutti gli ascensori installati dopo il 30 giugno 1999, richiedendo conformità certificata da Organismi Notificati accreditati. Il proprietario deve comunicare al comune competente l’installazione entro 60 giorni dalla dichiarazione UE di conformità, ottenendo un numero di matricola da esporre in cabina.

Le verifiche periodiche obbligatorie ogni 2 anni vengono effettuate da ASL, ARPA o Organismi Notificati di Tipo A accreditati secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012. Verifiche straordinarie sono necessarie dopo incidenti, modifiche significative o esiti negativi delle verifiche periodiche.

Incentivi fiscali e opportunità economiche 2025

Il Bonus Barriere Architettoniche rappresenta l’incentivo più vantaggioso con il 75% di detrazione fino al 31 dicembre 2025, distribuita in 10 rate annuali. Tuttavia, come evidenziato nell’analisi dei bonus edilizi ancora disponibili nel 2025, le opportunità fiscali richiedono una pianificazione accurata per massimizzare i benefici. I massimali di spesa variano per tipologia di edificio: €50.000 per abitazioni unifamiliari, €40.000 per unità per edifici con 2-8 unità, €30.000 per unità per edifici oltre 8 unità.

L’installazione deve rispettare le specifiche tecniche del D.M. 236/89 con certificazione di tecnico abilitato e pagamento tramite bonifico parlante. Inoltre, l’IVA agevolata al 4% (anziché 22%) si applica ai progetti di abbattimento barriere architettoniche, riducendo ulteriormente i costi complessivi.

Il Bonus Ristrutturazione offre il 50% di detrazione per le prime case (limite €96.000) e il 36% per le seconde case nel 2025, con progressive riduzioni al 30% entro il 2028. D’altra parte, il Superbonus rimane al 65% ma con severe limitazioni: solo per progetti con CILA presentata prima del 15 ottobre 2024 e come interventi “trainati” in condomini.

I costi di installazione variano significativamente: €15.000-30.000 per ascensori idraulici su 2-3 piani, €35.000-50.000 per sistemi elettrici su 4+ piani, €8.500-22.000 per miniascensori domestici. Con il Bonus Barriere Architettoniche, il costo effettivo si riduce del 75%, rendendo accessibili investimenti che incrementano il valore immobiliare del 15% per i piani bassi e fino al 20% per attici dotati di ascensore.

salita mini ascensore
salita mini ascensore

Requisiti tecnici e dimensioni minime normative

Il D.M. 236/1989 stabilisce le dimensioni minime per l’installazione di ascensori: cabine da 140×110 cm per edifici non residenziali nuovi, 130×95 cm per residenziali nuovi, e 120×80 cm per adattamenti in edifici esistenti. Le porte devono garantire apertura libera minima di 80 cm (75 cm per esistenti), con pianerottoli di distribuzione 150×150 cm (140×140 cm per esistenti).

I vani corsa richiedono generalmente 180×150 cm per nuove costruzioni non residenziali, 170×150 cm per residenziali e 160×140 cm per adattamenti. La fossa deve avere profondità 150-200 cm mentre l’extracorsa superiore richiede minimo 350 cm dall’ultimo piano.

Per edifici con vincoli strutturali, il D.P.R. 8/2015 prevede procedure di deroga con certificazione preventiva da Organismi Notificati, permettendo riduzioni di fossa ed extracorsa mediante misure compensative di sicurezza. Sistemi MRL (Machine Room Less) eliminano il locale macchine, ottimizzando gli spazi.

Le modifiche strutturali necessarie includono scavo della fossa, creazione di aperture sui solai, eventuale rinforzo delle fondazioni e costruzione del vano corsa in calcestruzzo armato. La ventilazione deve rappresentare il 3% della sezione orizzontale con apertura minima 40×50 cm.

Tipologie tecnologiche e soluzioni innovative

Gli ascensori idraulici utilizzano fluidi pressurizzati con sistemi innovativi come la tecnologia GMV Fluitronic, che riduce il consumo energetico del 50% e la potenza installata del 20% rispetto ai sistemi tradizionali. Utilizzano fluidi biodegradabili e motori DRY più efficienti, con capacità antisismica EN 81.77 livello 1. Ideali per edifici fino a 6 piani, offrono costi di installazione contenuti (€6.000-18.000 per piano) ma consumi operativi superiori.

I sistemi elettrici a trazione impiegano funi, pulegge e contrappesi con motori gearless a magneti permanenti per massima efficienza. I sistemi MRL eliminano il locale macchine, mentre le tecnologie rigenerative recuperano energia durante la discesa riducendo i consumi del 30%. Adatti per qualsiasi altezza, presentano costi iniziali superiori (€8.000-20.000 per piano) ma minori costi operativi.

I miniascensori rappresentano soluzioni compatte per spazi ristretti, con sistemi come il NOVA Suite Lift che richiede solo 68 cm di larghezza e consumi sotto 0,75 KW. In questo contesto, Stannah, leader mondiale nel settore, offre soluzioni innovative come documentato nella rassegna dedicata agli Uplifts by Stannah, con Uplift S2 che presenta altezza massima 4,5 metri, piattaforma 1010×790mm con funzionamento a sistema fune compatto e senza necessità di fossa.

Le soluzioni salvaspazio innovative includono piattaforme elevatrici senza cabina, sistemi autoportanti che non richiedono pareti portanti, e installazioni esterne con involucri resistenti alle intemperie. Aziende italiane come NOVA, MoviLift e Maspero Elevatori.

Sostenibilità energetica e innovazione tecnologica

I sistemi rigenerativi catturano l’energia cinetica durante la discesa convertendola in elettricità, ottenendo risparmi fino al 30% e reimmettendo energia nella rete elettrica dell’edificio. L’illuminazione LED con sensori di movimento e modalità standby riducono ulteriormente i consumi.

Le tecnologie MRL eliminano il riscaldamento/raffrescamento del locale macchine, riducendo del 70% il consumo energetico rispetto ai sistemi idraulici tradizionali. I motori a magneti permanenti e le cinghie piatte sostituiscono le funi tradizionali per funzionamento silenzioso senza lubrificazione.

L’integrazione IoT permette monitoraggio remoto, manutenzione predittiva e ottimizzazione dei consumi. I sistemi smart includono controlli touchless con riconoscimento vocale e gestuale, accesso biometrico e integrazione con domotica degli edifici.

I materiali sostenibili comprendono oli idraulici vegetali biodegradabili, finiture a basse emissioni VOC per migliore qualità dell’aria interna, e materiali riciclabili. Molti sistemi contribuiscono alle certificazioni LEED per edifici green.

Pianificazione dei tempi e coordinamento dei lavori

I tempi medi di installazione si attestano su 6 mesi dall’ordine al completamento e fino a 5 giorni per completamento e collaudo. I fattori che influenzano la durata includono numero di piani, installazione interna/esterna, lavori strutturali necessari, autorizzazioni comunali e accessibilità del cantiere.

Il coordinamento con altri lavori di ristrutturazione richiede completamento preventivo delle opere strutturali (vano corsa), integrazione di impianti elettrici e meccanici, gestione di polveri e detriti durante l’installazione, e coordinamento con amministrazioni condominiali per accessi e orari di lavoro.

La crescita settoriale prevista per il 2025 e la domanda sostenuta dagli incentivi fiscali hanno allungato i tempi di consegna, rendendo cruciale la pianificazione anticipata. L’integrazione in edifici occupati richiede particolare attenzione alla minimizzazione dei disagi e coordinamento con residenti.

Valore immobiliare e tendenze di mercato 2025

L’installazione di ascensori incrementa significativamente il valore immobiliare con coefficienti specifici standardizzati per piano:

Con ascensore presente:

  • Primo piano: -10%
  • Secondo piano: -3%
  • Terzo piano: 0% (neutro)
  • Piani superiori: +5%
  • Ultimo piano: +10%
  • Attico: +20%

Senza ascensore:

  • Primo piano: -10%
  • Secondo piano: -15%
  • Terzo piano: -20%
  • Piani superiori: -30%
  • Attico: -20%

Un esempio concreto: un appartamento al quarto piano in un palazzo con ascensore ha coefficiente 1,0; senza ascensore il coefficiente scende a 0,70, con una perdita di valore del 30%.

Le tendenze architettoniche 2025 privilegiano ascensori in vetro per massimizzare luminosità naturale, personalizzazione estrema con materiali di pregio, controlli touchless e biometrici, cabine leggere in fibra di carbonio che riducono i consumi del 50%. L’integrazione con l’estetica dell’edificio diventa prioritaria con soluzioni su misura.

Il mercato italiano degli ascensori nel 2025 sta vivendo una fase di espansione significativa, trainato dalla crescente domanda di modernizzazione del patrimonio edilizio esistente. Il 67,9% del mercato si concentra su manutenzione e ammodernamento, il 32,1% su nuove installazioni. I “Big Four” (Otis, KONE, Schindler, TK Elevator) controllano il 60% del mercato insieme ai leader italiani.

Manutenzione e conformità normativa

La manutenzione ordinaria è obbligatoria con contratti affidati a ditte qualificate secondo D.M. 37/2008 e personale certificato. Le visite obbligatorie devono essere svolte ogni 6 mesi, verificando funzionamento porte, serrature, cavi, lubrificazione e sistemi di sicurezza. Tutte le attività devono essere registrate nel libretto d’impianto.

La manutenzione straordinaria riguarda sostituzioni di componenti principali (macchinari, quadri elettrici, porte, cilindri) e può richiedere verifiche straordinarie con dichiarazioni di conformità. I costi di manutenzione variano per tipologia: sistemi idraulici richiedono maggiore manutenzione ma componenti accessibili a piano terra, elettrici necessitano competenze specialistiche ma minore frequenza interventi.

Le responsabilità del proprietario includono conformità normativa, sicurezza degli utenti, rispetto del calendario delle verifiche periodiche e aggiornamento della documentazione tecnica. Il non rispetto può comportare ordini di fermo impianto e responsabilità civili/penali.

I sistemi di monitoraggio remoto moderni permettono manutenzione predittiva, riducendo guasti imprevisti e ottimizzando interventi. La digitalizzazione della documentazione facilita tracciabilità e conformità normativa.

mini ascensore: dettaglio del foro
mini ascensore: dettaglio del foro

Differenze tra sistemi elevatori e applicazioni specifiche

Gli ascensori tradizionali seguono UNI EN 81-20/50 e Direttiva 2014/33/UE con velocità 0,5-1 m/s, capacità 350-1800 kg, porte di cabina obbligatorie e sistemi di sicurezza estesi. Richiedono modifiche strutturali significative (fossa, extracorsa, locale macchine).

I miniascensori/piattaforme rientrano nella Direttiva Macchine 2006/42/CE con velocità massima 0,15 m/s, capacità tipica 250-500 kg, possibili barriere di sicurezza invece di porte, fossa minima (20 cm) ed extracorsa ridotta (270 cm). Autocertificazione possibile per percorsi sotto 3 metri.

I servoscala seguono UNI EN 81-40 per sistemi inclinati, seguono il percorso delle scale esistenti con modifiche strutturali minime. Disponibili come seggiolini o piattaforme per carrozzine, rappresentano la soluzione meno invasiva per accessibilità.

Le piattaforme elevatrici verticali (UNI EN 81-41) offrono varie dimensioni standard (80×125, 90×140, 110×140 cm), capacità massima 500 kg, velocità 0,15 m/s, principalmente per miglioramenti di accessibilità in edifici esistenti.

Prospettive future e raccomandazioni professionali

Il mercato italiano degli ascensori beneficia di drivers strutturali: invecchiamento demografico (10 milioni di persone vivono sole, 6 milioni over 65), urbanizzazione crescente, patrimonio edilizio da modernizzare (40% degli edifici oltre 30 anni), normative accessibility sempre più stringenti.

Le raccomandazioni strategiche per professionisti includono: priorità alle installazioni 2025 per massimi benefici fiscali, coinvolgimento precoce di professionisti qualificati per conformità D.M. 236/89, budget comprensivo di costi accessori (20-30% oltre fornitura ascensore), approvazione condominiale preventiva, valutazione di modelli energy-efficient per risparmi operativi a lungo termine.

L’evoluzione tecnologica verso sistemi smart, sostenibili e personalizzati continuerà guidata da domanda di efficienza energetica, integrazione domotica, e qualità estetica. Il settore rappresenta un’opportunità concreta per incrementare valore immobiliare, accessibilità e qualità abitativa, con il 2025 come anno ottimale per investimenti grazie agli incentivi fiscali disponibili.

miniascensori per interni prodotti Stannah