redazione p+A : [post n° 229284]

Ripristinare le Tariffe minime obbligatorie?

I rappresentanti degli Ordini professionali incontrano il Ministro Alfano per sollecitare una Riforma delle professioni, il ritorno ai minimi tariffari, e la possibilità di accedere agli sgravi fiscali a sostegno delle imprese.
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luca :
Follia, anziché rimuovere baroni si impongono medioevali balzelli
Tia :
Ma cosa vuole la Marcegaglia? I tubi non sono mica una prestazione intellettuale!
isil :
Ma per piacere!!!!!!!Fate ridere.........voglio vedere quanti sono i liberi professionisti che campano con opere pubbliche....ma studiamo delle vere tariffe universali! Non voglio fare battute sulla marcegaglia e ti tubi.....................................................................
Ily :
Più che altro si potrebbe eliminare lo sfruttamento selvaggio di noi ggggggggiovani???
E invece no, se fossi un'avvocata coi miei 1000 euri lordi mensili (come gli avvocati segretari post praticanti neoabilitati degli studi legali) sarei cancellata dall'albo senza pietà.
Questo si che è fare qualcosa per i ggggggggggggiovani!!!
Virtualmente :
Ovviamente il minimo tariffario è scomodo per molti, soprattutto in un periodo di corsa al ribasso. Di fatto tutti parlano su ciò che si "dovrebbe" fare ma nessuno fa. La librea professione, le attività "intellettuali" sono sempre sottovalutate e, soprattutto, sottopagate anche se poi implicano oneri e responsabilità: fai un progetto e realizzi una casa che non funziona e ti chiedono i danni, fai il tuo lavoro e ti portano una cesta di patate in cambio. La Marcegaglia, povera anima, è un donna che non sa quel che dice, e occupa una sedia che non le appartiene. Quante braccia tolte all'agricoltura...
giovanni sabia :
Dissento dall'ultimo intervento. La Marcegaglia sa perfettamente cosa vuole, ed ha sicuramente più argomenti per ottenerlo. Sicuramente conta più il parere unitario di Confindustria rispetto a una pletora di piccoli interessi di parte, spesso contrapposti, promossi da 20 rappresentanti diversi di categorie non produttive come la nostra, tutte categorie senza alcun potere effettivo.
isil :
o potere elettivo!!!..???...infondo siamo sempre 140.000 in tutta italia...che vuoi che siano 140.000 voti rispetto alla massa di voti cumulati eliminando tariffe, dia e kissà cosa altro
geppetto :
A mio avviso, l'eliminazione del cosiddetto "minimo tariffario" e l'eliminazione dell'iva nel regime detto "dei minimi" ha avuto conseguenze devastanti non solo per i "baroni" dell'architettura (cioè quelli che mantengono una sorta di monopolio delle opere pubbliche impedendo ai giovani di competere) ma anche ai colleghi giovani che fanno per lo più i collaboratori professionali o i "freelance".

Alla fine pagano sempre i più deboli, per cui se vi è un mancato introito da parte di chi progetta opere pubbliche, dall'altra un giovane collaboratore in regime dei minimi "costa" al titolare dello studio il 20% in più perchè non riesce a scaricare l'iva sulle sue fatture. E poi, oltre a questo, il giovane se lo scorda di chiedere più soldi e più sicurezza lavorativa, perchè se entrano meno "parcella" al titolare, quegli euro li deve recuperare il più possibile da altre parti, compresa la "parcellina" del giovane architetto collaboratore (che già costa il 20% in più, per le ragioni dette sopra).

Tralasciando discorsi tipo "ho vinto la gara con il 70% di ribasso complessivo, per cui se vuoi ti pago anche te con il 70% di ribasso", vogliamo parlare della qualità MINIMA della prestazione professionale? Che progetti escono da chi fa un ribasso così alto?

Il discorso pubblico vs privato è un po banale, perchè in realtà i minimi valevano anche per il privato, è solo che siccome nel pubblico c'era una sorta di "controllo" sulla parcella da soggetti terzi rispetto al progettista, non si poteva chiedere meno del minimo. Si è creato così un mercato "viziato", in cui chi lavorava nel pubblico era "il barone" (e in sostanza poi chi faceva realmente l'architetto, considerando la parcella...) e chi faceva un "privato" invece doveva adeguarsi al libero mercato (cioè con valori del 30% dei minimi, se andava bene...).

Insomma, alla fine i minimi servono per garantire una qualità architettonica e soprattutto EDILE che è appunto MINIMA, cioè la dignità del lavoro e di chi lo svolge.

In questo momento l'abolizione dei minimi e il considerare la prestazione dell'architetto come "servizio" anzichè come prestazione intellettuale a sè, è devastante.

Immaginate la cosa nel campo della medicina, se per farci operare occorre fare una gara fra chirurghi e valutare il massimo ribasso... eppure è questo ciò che è accaduto.

I "baroni" sono tali e rimarranno sempre tali, alla fine a pagarla sono i più deboli, cioè i giovani colleghi e chi non ha "santi" a cui inginocchiarsi per tirarsi fuori il pane.
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