archilu : [post n° 230222]

Cambiare o non cambiare???

cari lettori di questa bacheca, vi scrivo per chiedere consiglio a tutti voi. Lavoro dal 2007 in uno studio d'architettura dove non mi sono mai sentita troppo una stagista, i due architetti mi hanno sempre messo in una condizione quasi paritaria e hanno cercato di coinvolgermi in tutto quello che fanno, ma a tutto ciò si unisce la dolente nota del compenso. Non percepisco nessuno stipendio seppur per raggiungere lo studio impiego 30 minuti all'andata e 30 al ritorno e lo faccio 2 volte al giorno, e seppur sono qui a tempo pieno. Ogni tanto arriva qualche piccolo rimborso spese ma è una cosa sporadica...loro, i due architetti, mi dicono che non sono nelle forza di darmi uno stipendio e di conseguenza sono "costretti" a comportarsi in questo modo economicamente nei miei confronti. Ora venerdì scorso mi è stato offerto un nuovo lavoro:occuparmi della sicurezza nei cantieri e nelle aziende..un lavoro quindi che poco a che fare con la progettazione. Dovrei ricominciare tutto daccapo, ma sarei pagata perchè questo studio d'architettura che mi ha proposto il lavoro, dice di essere nelle forze di pagare i suoi collaboratori e lavora in tutt'italia.
Io ora mi domando, la progettazione è quello che amo di più in questa professione e abbandonarla mi costerebbe un po'..ma è pur vero che a lavorare negli studi e a fare la professione libera il tempo passa e il guadagno tarda ad arrivare..e quindi cosa dovrei fare???? Cambiare ora a 27 anni e vedere di che si tratta o continuare a sperare in un futuro migliore e restare in questo studio?????
Se mi date un consiglio ve ne sarei grata!!!thank's!!!
Vichy :
io andrei non solo per i soldi ma:
1)l'esperienza di progettazione ce l'hai da curriculum
2)ti fai quella di coordinatore sicurezza sempre spendibile (oltre che essere pagata)
3) girando per cantieri hai più possibilità di fare conoscenza con imprese e altre figure e magari più possibilità di cambiare lavoro col passaparole che mandando cv

luca :
Se ti poni il problema evidentemente qualcosa non va, sei insoddisfatta. Devi decidere tu se rimanere dove sei e fare quello che ti piace facendo rinunce oppure crescere e fare nuove esperienze che possono essere non positive ma utili alla tua formazione di tecnico e persona. Io proverei altri ambienti e chissa che non possano essere più stimolanti.
massimiliano... :
domanda che rivolgere molto volentieri ai tuoi fantastici boss: ma come si giustifica una persona che lavora full time nel vostro studio (e quindi di lavoro ne avete!!!) e piangere miseria?
Io se fossi in te deciderei per il cambiamento! ma prima di farlo ne approfitterei per proporre ai tuoi boss uno stipendio! Se preferiscono perdere un collaboratore cosi' appassionato e ricominciare da zero con uno nuovo...non perdi nulla e digli da parte di Max from Singapore che sono due barboni!
tutto il meglio per te!
patri :
tre anni full-time con qualche sporadico rimborso spese sono decisamente troppi...
io accetterei il lavoro senza farmi troppi problemi, fare un'altra esperienza (pagata) può essere anche una buona occasione per stabilire altri contatti lavorativi, non si sa mai!
considera anche che il campo sicurezza, in genere, da qualche certezza economica in più della progettazione :-(
poi chissà... quando dici ai tuoi "datori di lavoro" che te ne vai magari salta fuori l'offerta economica e, se ne hai tempo e voglia, puoi sempre proporre per delle collaborazioni esterne, ovviamente retribuite!
in bocca al lupo!
isil :
Mi sento di aggiungere, ai commenti esaustivi dei colleghi, una sola cosa....Ricordati sempre che è il tuo mestiere, non il tuo hobby. Ci devi campare!
real :
concordo in pieno con i colleghi...e ricordati che:
1- bisogna rifiutarsi di lavorare senza essere pagati (capisco i primi tempi da neolaureati, ma dopo tre anni...) bisogna pretendere di essere pagati per rispetto del valore della professione
2- (piccola nota di colore: in alcune professioni come la nostra la parcella in origine era detta "onorario" che stando all etimologia della parola rappresenta la remunerazione per una prestazione intellettuale e artistica tamente elevata che la remunerazione veniva data non tanto per il servizio reso ma per l onore di averne goduto...riflettiamoci)
3- il cambiamento è sempre positivo...sempre
Ily :
Scusami Archilu... ma sono basita!!!
Tre anni gratis????
Grazie grazie grazie a nome di tutti i collaboratori precari e sottopagati, grazie per aver contribuito ad alzare la media dei nostri stipendi. Grazie per averci aiutato a non svenderci. Grazie per averci aiutato a farci prendere sul serio quando è il momento di farci pagare.
Se penso che gli schiavi dell'antica Roma ricevevano almeno il mantenimento...
P.S. Ma se volevi fare volentariato non era meglio Architetti Senza Frontiere?!?
P.P.S. Si vede che sei ricca di tuo e che non devi lavorare per mantenerti.
Alfonso :
x Max. Ciao Max, un altro architetto a Singapore? Io sono alloggiato lungo Ochard Street. Lavoro in cantiere a Marina Bay. Tu cosa fai bello a Singapore?
tes :
sono basita e perplessa, ma perchè lavorare per 3 anni gratis???? Abbi pazienza, se serve una terza persona full time in studio, non c'è lavoro abbastanza per pagarti?!
Sarò un'illusa a pensare che il lavoro preveda retribuzione e che accettare queste condizioni è completamente sbagliato...

P.s. per favore non mi dite "se avessi bisogno lo faresti anche tu" perchè HO BISOGNO E PER QUESTO NON LO FACCIO.
Andrea :
io sono INDIGNATO perchè da architetto mi sento offeso dal tuo lavorare gratis... non solo rovini la categoria e uccidi un mercato sempre più in crisi, ma soprattutto uccidi una professione che non può più vivere di queste cose, ma deve iniziare a vivere di parcelle e progetti pagati.
tu meriti quello che hai, perchè non capisci il valore di quello che hai buttato via lavorando gratis per tre anni.... vergogna!
elpianificator :
quotone per Andrea! dare la possibilità ai datori di lavoro di avere gente che lavora gratis rovina solo la nostra categoria...e poi francamente, come dormi la sera dopo 3 anni che lavori gratis? e ti fai problemi per accettare un lavoro che non è progettazione pura? scusate sono solo io che ho bisogno di soldi per vivere?
maurizio :
é inutile poi lamentarsi, ne abbiamo parlato decine di volte: finché ci sarà qualcuno pronto a "regalare" le proprie prestazioni, ci sarà sempre qualcuno pronto ad approfittarne...
comunque, a questo punto, credo che abbia ragione Ily....
meg :
Guarda...stavo per dirti "valuta la nuova offerta anche perchè è un campo che ti arricchisce anche dal punto di vista della progettazione, poi se proprio non vuoi cambiare non si sa mai che i tuoi capi davanti al fatto che te ne vai per un'offerta migliore si decidono a pagarti loro"....poi ci ho ripensato e se davvero i tuoi capi ti offrissero uno stipendio solo perchè ti sei resa conto che non si vive d'aria dando i risultati solo agli altri sarebbe ancora più degradante...sarebbe solo la conferma che se ora ti possono pagare lo potevano fare benissimo anche prima ma preferivano risparmiare soldi sulla tua pelle. Quindi io deciderei di andarmene a prescindere, direi "grazie tante ma ho trovato un lavoro che mi può dare competenze ed esperienza insieme ad un meritato stipendio e siccome voi non potete darmi entrambe le cose lascio il posto a chi sarà disposto a regalarvi il suo tempo".
Poi, ovviamente devi decidere tu, ma a volte anche l'abitudine e la pigrizia di non voler cambiare posto fa fare cattive scelte.
isil :
Archilu non te la prendere troppo, quando ci si espone bisogna essere pronti anche alle critiche! Anzi soprattutto a quelle...poi devi capire chi si urta sentendo certe cose!Noi abbiamo casa e famiglia da mandare avanti nella maggior parte dei casi e sinceramente ci rode un pò sentire che si campi di soddisfazioni perchè poi costringono anche noi, che non siamo + mantenuti, a campare di soddisfazioni. E ti assicuro che con le soddisfazioni non si paga l'affitto, le bollette ne si fà la spesa. Ma al di là delle scelte di vita, io vorrei cercare di far capire a quelli come te, che lavorano gratis o supersottocosto che c'è di mezzo il futuro di tutti noi in ogni nostra azione. Se tu scegli di lavorare gratis perchè abiti a casa con i tuoi o cmq hai altro con cui mantenerti un tuo collega non trova lavoro perchè è impossibile competere con la manodopera gratis! Ed è magari costretto a lavorare in un altro campo per mantenersi....pure lui ha studiato e fatto sacrifici come te no? Ribadisco un concetto: fare la'rchitetto è un lavoro non un hobby...dovete lavorare ed esigere di essere pagati! Va bene il discorso "devo imparare" ma sempre fino ad un certo punto!
Questo è il mondo del lavoro!

P.s.: questi discorsi andrebbero fatti agli studenti, nelle università..................................!
archilu :
cari colleghi, grazie a tutti davvero per i pareri..volevo ribadire che non sono ricca per niente di mio...ho solo sopportato questa situazione perkè appena uscita dall'università mi sono accontentata di "fare la gavetta". Poi ora..dopo quasi tre anni e dopo essere arrivata ai 27 anni mi sono effettivamente resa conto ke qualcosa doveva cambiare!!! Come dice luca: per pormi il problema c'è qualcosa che non va!...A dir la verità io nel frattempo ho anche fatto qualke lavoretto per conto mio e ho cominciato a guardarmi attorno ma inutile dirvi ke in qualsiasi altro studio la situazione era pressochè la stessa....
Per massimiliano:
ho parlato con i miei boss..ma il risultato non è stato affatto quello di preoccuparsi di tenermi con loro dandomi uno stipendio..anzi mi hano detto ke il loro studio è sempre aperto per me, che è giusto che io faccia questa esperienza anche se secondo loro non ci vuole la laurea in architettura per occuparmi di sicurezza, ed è intuile dirti che hanno continuato a ribadire il fatto che la situazione economica è difficile altrimenti si sarebbero comportati diversamente con me e anzi loro sono convinti che tutto questo passerà(si ma quando??? e se po non passa!?!??!)
Per isil:
Grazie..sapevo di scatenare le furie di altri colleghi..hai ragione tu..questo è il mio mestiere e ci devo campare..troppo spesso il nostro lavoro viene sottovalutato nonostante i sacrifici siano davvero tanti per raggiungere la laurea...
Grazie davvero a chi mi ha compreso e a chi si è lasciato trascinare dalla rabbia che forse giustamente ha scatenato questo mio intervento!
isil :
Allora archilu.....un grande in bocca al lupo!
:)
paddy :
premesso che le ragioni che ti hanno spinta a rimanere in questo studio sono soltanto tue , ma non pensi che dietro tutta questa gentilezza da parte dei tuoi capi non si nasconda un po' di opportunismo nei tuoi confronti??
e se da parte loro non avverti questo, tu , dopo tre anni, non ti senti sfruttata??
la tua esperienza l'hai fatta, ci stai soltanto rimettendo tempo, impegno e soldi!!
meg :
archilu...purtroppo prima apri gli occhi su queste cose, meglio è per te soprattutto! Anch'io al mio primo lavoro difendevo i capi credendo che avessero almeno rispetto e stima per me (anche solo per il fatto che lavoravo per loro ad una cifra ridicola 10h al giorno) poi ho realizzato alcune cose:
- nessuno ti dona le proprie conoscenze se non gli tornano utili per qualche scopo (a meno che non siano la tua famiglia, il/la fidanzato/a, i migliori amici...e a volte nemmeno loro)
- nessun capo che ti vede cercare un altro posto ti dipingerà le tue nuove prospettive come le migliori per te (è ovvio che non potendo puntare sullo stipendio i tuoi capi ti fanno apparire il loro come il più gratificante)
- se non ho soldi per pagare dignitosamente una persona anche solo per farmi le fotocopie e rispondere al telefono significa che non è ancora arrivato il momento di ampliare lo studio e, per quanto a volte le giornate siano corte, mi arrangio da sola
- se ho una cifra ridicola per poter pagare una persona e ho troppo lavoro per me sola, significa che posso prendere un collaboratore a ore, prendendo la cifra che ho a disposizione e dividendola per una cifra oraria dignitosa e da questo avrò le ore che il collaboratore mi potrà dedicare
Purtroppo queste semplici logiche considerazioni ti fanno capire che nemmeno i tuoi capi sono esenti dall'essere definiti sfruttatori. E inoltre quando parli di sentirti trattata alla pari da loro purtroppo non rispecchia la realtà...capisco che ti riferisci al modo di interagire con te, ma sentirsi alla pari presuppone un rispetto, una stima e una comprensione delle esigenze dell'altro che nella tua situazione non c'è.
Scusa, ma non è un rimprovero nei tuoi confronti è solo che ci siamo passati quasi tutti e vedendo che la storia si ripete alle volte vorremmo poter evitare che altri commettano gli stessi errori.
Forza e coraggio, in bocca al lupo per tutto e considera che cambiare non vuol dire fare quello per sempre, può essere sempre una parentesi mentre ti cerchi con più calma un altro posto che ti dia soddisfazione professionalmente ed economicamente.
lella :
archilu sono spiazzata!!!!! non è possibile lavorare tre anni e non essere pagate!!!!! per te ma anche per tutta la nostra categoria!!!! scusa se mi permetto ma furbi loro (sì sì ti hanno coinvolta ma solo fin dove volevano loro) e tonna tu che hai accettato la situazione.
OGNI LAVORO DEVE ESSERE RETRIBUITO! ALTRIMENTI NON VALE NULLA.
per rispondere alla tua richiesta: sei giovanissima tirati su le maniche e CAMBIA!

PS: scommetto che quando esternerai la tua decisione di cambiare potrebbe anche arrivare lo stipendio ... chiedi il doppio per tutto quello che non hai ricevuto prima!!!!!!!
good luck.
Alfonso :
Cara Archilu, ti racconto la mia esperienza. DUrante gli studi ho lavorato nello studio di mio zio, e come te lavorato tanto, mi sentivo importante e non prendevo che 300 € ogni tanto che mi venivano dati con magnanimità. No c'erano soldi. Lo studio aveva molti progetti ma la crisi si cominciava a sentire, ecc. ecc. quindi mi sentivo pure un"costo" per lo studio. Peccato che essendo mio zio il titolare poi dovevo assistere ai viaggi all'estero che faceva con mia zia, alla costruzione della sua villa, ecc. La morale? Non lavorare gratis. Tutti si lamentano, credimi, tutti. Non troverai mai un professionista che ti dice di stare bene. E con questo tutti tenderanno a pagarti poco e quando capita. Tutti ci cascano, all'inizio non c'è niente da fare, ma devi considerarla una lezione per la vita. In bocca al lupo. PS. Dopo lo zio ho girato ancora per un paio di studi e poi sono andato in una azienda. Degli studi ero orami stufo - tutti, ripeto tutti facevano la stessa fatica a pagare.
Ily :
X Alfonso:

Complimenti, bella faccia tosta tuo zio!!! E' proprio vero che i parenti 9 volte su 10 ti sfruttano e basta...
Scommetto che magari veniva pure a pranzo a casa tua a Natale.
Giordana :
effettivamente é vero, non essere pagati rovina, anzi annienta la nostra categoria. Ma quando accettate " le gavette aggratis" non pensate alla fatica fatta per gli esami?agli scoramenti per scienza delle costruzioni?alle nottate sui disegni?
FATEVI VALERE!siamo dei professionisti e dobbiamo essere trattati e pagati come tali, anche a 25 anni!
Alfonso :
Conosco bene queste situazioni: il titolare ti chiama, ti dice che c'è una crisi terribile, tu ti demoralizzi e provi quasi pena per il tuo boss. Questi discorsi vengono di solito fatti di sera e tu torni a casa convinto che la colpa sia della crisi, del sistema, ecc. Sei demoralizzato e ti trovi pure a difendere il boss parlando con i tuoi genitori/amici/colleghi. Certo la crisi c'è e molti studi sono in difficoltà ma credetemi che per molti professionisti la crisi significa che invece che andare in ferie sul mar rosso andranno a Jesolo. Ma nessuno andrà in ferie in campagna per pagare voi. Così è la vita.
archilu :
X Alfonso:
Bravo..è esattamente così..scatta effettivamente un complesso mentale e psicologico tale da farteli difendere i tuoi boss...ti sembra che poi sia normale che non ti paghino...ora sarò io scema, ho offeso la categoria, ho indignato questo mestiere ecc ecc..ma intanto è stato così per me..proprio come descrivi tu caro alfonso!!!!
Ora tu per quale azienda lavori e com'è lavorare in azienda???
Alfonso :
Appunto e la cosa più brutta è che dietro alle tue spalle magari i soldi dai clienti li prendono eccome. Onestamente provo rabbia per quello che ho sofferto a causa dei miei vecchi capi. Un Natale rovinato dicendomi il 23 dic. che non c'era più lavoro e molti altri week end in cui dovevo dire no a gite e viaggi con la mia ragazza. Io lavoro in una azienda in veneto, settore contract e lavoro come capoprogetto.
Alfonso :
Archilu scusami ma mi sono accorto ora di non averti risposto. A lavorare in azienda mi trovo bene. La forma mentis dell'architetto non serve a molto perchè io tratto numeri e €. Certo non ti nascondo che ho avuto non poche difficoltà a farmi valere. Fossi stato ingegnere qualche vantaggino lo avrei anche avuto.
Sissi :
Al di là di tutte la critiche sull'accettare o meno di lavorare gratis, leggendo i vostri post ho spesso l'impressione che le scelte siano 2: o lavorare sottopogati- gratis ma fare esperienza e ottenere grandi soddisfazioni, oppure avere uno stipendio che permette di mantenersi ma costretti a fare un lavoro "noioso", (pur inerente al nostro campo) e che porta a maturare poca esperienza. E' proprio così? Io lavoro da 5 anni, come tanti ho cominciato con rimborso spese all'inizio, poi man mano e cambiando posti di lavoro lo stipendio è aumentato (anche se non è eccezionale ma x ora mi accontento). Quello che ho riscontrato dalla mia esperienza lavorativa e dopo tanti colloqui è che negli studi dove ti propongono stipendio basso-gratis anche l'esperienza che puoi acquisire è limitata, forse perchè non investendo su un collaboratore sanno che questo se ne può andare da un momento all'altro; invece negli studi o società dove ti offrono un compenso più consistente c'è la possibilità di fare più esperienza. Io ormai ho imparato a diffidare degli studi che pagano poco, non solo per la questione puramente economica (ho 30 anni e non posso lavorare per la gloria) ma soprattutto per una questione di crescita professionale, se ti offrono un compenso consistente (o almeno decente) vuol dire che si aspettano che tu rimanga con loro magari per qualche anno in modo da avere un riscontro. Nel mondo del lavoro a nessuno interessa la tua crescita professionale, interessa che il lavoro venga svolto bene, poi sta a te trovare il posto che ti permette di crescere e acquisire nuove esperienze. Ovvio che se uno studio non può pagare un collaboratore promette almeno la possibilità di crescere, ma questa crescita è poi reale?
Ovviamente non voglio generalizzare ma ho esposto l'idea che mi sono fatta secondo la mia personale esperienza, dove mi hanno pagato di più ho anche imparato di più, dove mi hanno pagato poco ho imparato poco. Un grosso in bocca al lupo a tutti!
giakk :
Quanto mi sono ritrovato in questa discussione...
Purtroppo la vivo da più di un anno.
E pensare che prima di accettare avevamo parlato chiaro: "a me serve uno stipendio" dissi "non posso certo lavorare per la gloria!"
E l'arch prontamente mi ha promesso una percentuale su ogni progetto.
Ma non sapevo io, all'epoca, dei tempi biblici, dei pagamenti che non arrivano mai, dei mesi che non vedo nemmeno i soldi per rientrare con le spese... che tristezza.
Eppure a 27 anni ero laureato, 110 e lode, dopo un anno esame di stato, abilitato, e adesso non riesco nemmeno a mettermi da parte i soldi per iscrivermi all'ordine.
Ma vi sembra giusto?
So che sembra facile... "lascia, cerca altrove" ma stupidamente penso sempre che cambierà.
E' vero, sto seguendo personalmente molti progetti, sia nuove costruzioni che restauri.. ma ovviamente il mio nome non figura mai. Sono sempre e solo il valido collaboratore.
Mi sento una nullità alla soglia dei 30 anni a non riuscire a campare del mio lavoro, e a dover fare anche dell'altro per far uscire qualche euro.
Vedo i miei compagni di scuola passare in BMW e ho la nausea, e mi riferisco a persone che avevano l'insegnante di sostegno, non esattamente dei geni.
E penso che forse se mi fossi evitato 35 esami..
fio :
io ho avuto un'esperienza simile ben 8 anni fa (e non eravamo in piena crisi!): laureata da due anni, lavoravo in uno studio con un misero stipendio. come promozione mi fu proposto di lavorare non più a stipendio ma a percentuale. accettai felicissima! risultato: in 7 mesi ho riscosso 40 euro. inutile dire che ho cercato un altro lavoro, e dopo altre esperienze ora ho finalmente uno studio tutto mio. pochi giorni fa mi ha ricontattato il mio ex capo, che oltre a dirmi che ancora non capisce perchè io me ne sia andata, mi chiede di aiutarlo a partecipare a dei concorsi, senza pensare minimamente ad alcuna retribuzione! un'ulteriore conferma del fatto che il lupo perde il pelo, ma non il vizio!
buttati tranquilla in questa nuova avventura lavorativa: da noi si dice "quando si chiude una porta si apre un portone"!
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