Tony : [post n° 232781]

Voi cosa fareste al mio posto?

Salve, vi leggo spesso ma non sono mai intervenuto.
Fino ad ora.
Ho dei dubbi su alcune scelte che dovrei fare e vi chiedo un parere personale.
Inizio un pò da lontano, descrivendo un pò il mio percorso e un pò la mia personalità.
Mi sono sempre occupato di disegno (artistico e tecnico), illustrazione, tecniche pittoriche e scultura raggiungendo sempre dei buoni risultati e ottenendo stima e supporto di tanti professionisti del settore. Ho lavorato come operaio apprendista nel settore delle decorazioni di interni ed esterni, disegnato ed eseguito numerosi trompe l'oeil, a 22anni ho firmato la prima copertina di un libro tutt'ora in vendita nelle librerie,ecc..
A un certo punto, iniziai a interessarmi sempre di più nei confronti dell'architettura, avevo circa 23 anni.. e devo dire che non avevo mai pensato neanche di iscrivermi all'università, perchè mi ero sempre arrangiato e sentivo di stare bene così..senza dover dimostrare niente a nessuno con un titolo.
Il fatto è che per fare l'architetto si devono conoscere un sacco di cose, e per impararle si deve andare all'università e per dimostrare di averle imparate ci vuole la laurea che assieme all'abilitazione consentirà di essere un architetto e di lavorare come tale.
Così decisi di risparmiare per qualche anno, in modo da avere una base per andare a studiare architettura in una grande facoltà italiana.
Premesso che pur essendo a conoscenza di un lontano parente che fa l'architetto e avendolo sempre ammirato pur incontrandolo solo una volta ogni 4 o 5 anni in tutta la mia vita, non mi è mai passato per la testa di considerarlo come un possibile aggancio e infatti il nostro rapporto (distaccato, quasi inesistente)é rimasto lo stesso, anche una volta iscritto all'università. L'unica differenza è che quando seppe dai parenti che mi ero iscritto ad architettura, mi fece gli auguri e disse che quando avrei finito sarebbe stato contento di avermi a lavoro con lui.
Ora, a 28 anni, mi sono laureato in corso con 100.
Lui mi ha rinnovato l'offerta ed è uno che fa architettura seria, da restauri di chiese a piani urbanistici passando per edilizia residenziale e edilizia pubblica per servizi, con un solo socio ingegnere..
Io non so che fare, perchè sono stanco dell'Italia e non mi piace come vanno le cose.
La mia idea era quella di andare in uo dei tanti Paesi in via di sviluppo e dedicarmi all'edilizia residenziale ecosostenibile (che è la mia specializzazione e che in Italia stenta a decollare), quindi tanti rischi e tanta avventura, zero sicurezze e un futuro tutto da scoprire.
A stare qui mi sentirei uno dei tanti raccomandati del caxxo che ammorbano il Paese, d'altra parte avrei occasione di imparare davvero tanto e di stare relativamente bene facendo comunque ciò che mi piace.. Ma sarebbe un lavoro ottenuto per nepotismo.
Bene, voi che fareste?
Ily :
Onestamente accetterei il lavoro: d'accordo che è un lavoro ottenuto per nepotismo, ma allora che dovrebbero dire tutti i figli che ereditano dai genitori un'attività ben avviata (ad esempio una pasticceria) proseguendola con onore?
Se il tuo parente non ti sfrutterà, ma ti paghera in maniera dignitosa io mi bacierei i gomiti! In fondo non ti ha micca raccomandato ad esempio per un concorso pubblico, o fatto entrare in un ufficio pubblico in quanto "parente di...".
Se dici che fa "architettura seria" (non è un palazzinaro, cioè) se davvero fortunatissimo!!! Puoi fare architettura ecosostenibile anche in Italia, anzi, è ancora un campo poco battuto qui da noi.
Se infine sei stanco di come vanno le cose in Italia, è venuto il momento di rimboccarsi le maniche e cercar di cambiarle, anche se ammetto che fare l'emigrante bohemnien ha un certo fascino.
sky :
Credo che possa essere una sfida anche restare in Italia, cercare di imparare bene un mestiere difficile, sentirti appagato della possiblità che ti viene data...! C'è differenza tra i raccomandati incapaci e viziati e i giovani volenterosi e determinati che hanno solo avuto una salutare botta di fortuna!!!
In bocca al lupo e alla faccia delle invidie! :-)
bonaparte :
fai molta attenzione: intanto c'è il detto "parenti serpenti" e poi gli anziani imprenditori ritengono che lavorare assieme funziona solo tra padri e figli (poichè gli uni prima o poi erediteranno il lavoro degli altri), per i restanti casi, meglio evitare..., inoltre sempre di Italia si tratta, io emigrerei e cercherei di costruirmi una vita altrove, sarò pessimista, ma questo paese non presenta troppi sbocchi per i giovani...
serena :
Consiglio da chi non ha più l'età per fare ciò che ti sto per dire:
Vattene ed anche in fretta!!
Prova a vedere (e sono certa che sarà così) se altrove le cose funzionano meglio che qui.
Nella peggiore delle ipotesi che tutto dovesse andar male, magari torni fra un anno o due, con un bagaglio di esperienza che qui non avresti potuto fare, se il tuo parente sarà ancora disponibile potrai andare da lui.
Magari intanto in italia avremo imparato come si lavora dagli altri paesi (su questo ho molti dubbi!!!!) e non sarà più una corsa a chi si intasca più appalti e/o tangenti sulle spalle dei poveracci!!
Questo è un paese senza alcuna prospettiva, chi ha mezzi e gioventù se ne vada subito!
matteo.s :
Fossi in te farei così:
- accetterei il lavoro dal tuo parente;
- impararei a fare il mestiere di architetto;
- cercherei organizzazioni serie che possano realizzare il mio sogno;
- inizierei una collaborazione dall'Italia;
- se la collaborazione è accettabile, lascerei il lavoro dal parente e inseguirei il mio sogno.

A. Il nepotismo nel privato NON esiste, esistono solo raccomandazioni
B. le raccomandazioni esistono in tutte le organizzaioni "umanitarie".
C. le architetture "ecossotenibili" che vengono realizzate nei paesi in via di sviluppo sono decise a tavolino in grandi studi di architettura del primo mondo, quindi non c'è bisogno di spostarsi in loco.
Isil :
Io dico sempre.....tutto il mondo è paese! Quindi:
a. accetta di fare la gavetta dal parente che magari ti paga e ti insegna pure qualcosa.... sinceramente per come la vedo io la raccomandazione è ben altra cosa
2. prosegui secondo la linea ke suggerisce matteo s. devi avere le spalle coperte per spostarti in 1 altro paese dove s parla 1 altra lingua, ci sono altre leggi abitudni....etc..etc.
3. Siamo tutti frustrati in questo paese, ma molti di noi scelgono di rimanere perchè è il loro paese, nonstante tutto.
tuc :
SI INFATTI, non farti tanti scrupoli!!! e per che cosa? per scappare via? Formati bene.. cerca di essere il piu' indipendente il prima possibile.. e se per allora avrai mantenuto salde le tue convinzioni cambia qls!!!!
desnip :
nepotismo è inserire nel mondo del lavoro incapaci presuntuosi e scansafatiche, non dare una possibilità a chi, alla "veneranda" età di 23 anni si è iscritto all'università e a 28 si è già laureato... quindi in teoria dovrebbe avere tutti i numeri.
In america la segnalazione è una cosa positiva, senza di quella non si entra in nessuna grande azienda o studio, è in Italia che la raccomandazione acquista un'accezione negativa, perchè gli elementi che vengono "segnalati" sono quasi sempre i peggiori, quindi il contrario dell'ordine naturale delle cose.
Ily :
Anche perchè allora è "nepotismo" consigliare a un amico un bravo artigiano di cui magari siamo affezionati clienti da anni...
Sissi :
Tieni presente che per lavorare nelle organizzazioni umanitarie serve un buon curriculum, non è detto che ti prendano subito, quindi se fossi in te proverei a lavorare nello studio del tuo parente, soprattutto perchè dici che fa architettura seria e in questo periodo non è semplice trovare un buon lavoro in uno studio. Poi sei sempre in tempo a cambiare, cmq non lo vedo come nepotismo... in bocca al lupo!
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