Ma secondo voi, questo mestiere, tornerà ad avere una dignità?
Me lo chiedo perchè ovvunque ovunque le stesse situazioni: ma possibile che siamo solo inutili spreconi di soldi quando poi siamo noi i primi a non essere pagati(sia dal pubblico che dal privato!!!)?possibile che di fronte all'impresa di turno il cliente puntualmente zittisce noi ed ascolta l'imprenditore? possibile che siamo sempre noi l'intralcio nella realizzazione di un progetto e non il muratore improvvisato che non sà leggere i disegni? possibile ke il nostro lavoro valga così poco?possibile che di fronte al parente imbianchino io nn sono manco consultata e mi devo sentire una presenza scomodaaaaaa??????
Ditemi voi se si può andare avanti così.............
Carissimo/a Isil,
leggendo quello che hai scritto posso solo dirti che fino ad oggi sei stato sfortunato/a ad incontrare Imprese Edili, Muratori o Imbianchini che hanno eseguito i tuoi lavori.
Quando svolgo lavori edili sia di nuova costruzione che di ristrutturazione, ho sempre elogiato l'Architetto davanti ai proprietari.
Se qualcosa secondo me non è giusta, ho sempre dialogato in privato con il Direttore dei Lavori.
Secondo me dovresti scegliere e consigliare tu stesso le imprese esecutrici dei tuoi lavori ai tuoi clienti.
P.s. Per i tuoi futuri lavori, puoi anche rivolgerti a me.
Ti puoi fidare. -
leggendo quello che hai scritto posso solo dirti che fino ad oggi sei stato sfortunato/a ad incontrare Imprese Edili, Muratori o Imbianchini che hanno eseguito i tuoi lavori.
Quando svolgo lavori edili sia di nuova costruzione che di ristrutturazione, ho sempre elogiato l'Architetto davanti ai proprietari.
Se qualcosa secondo me non è giusta, ho sempre dialogato in privato con il Direttore dei Lavori.
Secondo me dovresti scegliere e consigliare tu stesso le imprese esecutrici dei tuoi lavori ai tuoi clienti.
P.s. Per i tuoi futuri lavori, puoi anche rivolgerti a me.
Ti puoi fidare. -
Purtroppo condivido il tuo disagio..sarà che il muratore ha più esperienza e per questo fa presa sul committente che cerca sempre di risparmiare..
e' un problema di carisma, se lo possiedi riesci a coinvolgere tutti e ad essere ascoltato dall'inizio, se sei come me non ne hai manco a pagarlo oro non c'è nulla da fare. Io personalmente vedo che di primo impatto ho reazioni di indifferenza e antipatia, poi piano piano riesco ad instaurare rapporti positivi, ma se in un colloquio con il cliente abbiamo piu' incontri riesco a trasmettere le mie idee solo al 5-6 colloquio ovvero a lavoro "finito". Poi e' vero che trascino i gruppi ma all'inizio chi non mi conosce non mi si considera e questo mi danneggia tantissimo
Ciao Doni,
non credo in quello che hai scritto.
Il muratore se avesse le capacità di eseguire alla lettera il progetto di un Architetto lo metterebbe in opera senza battere ciglio.
Il muratore si avvale della sua "esperienza" quando nell'esecuzione dell'opera si trova in difficoltà o si accorge che la sua esecuzione a regola d'arte gli comporterebbe un non guadagno rispetto alla somma preventivata.
non credo in quello che hai scritto.
Il muratore se avesse le capacità di eseguire alla lettera il progetto di un Architetto lo metterebbe in opera senza battere ciglio.
Il muratore si avvale della sua "esperienza" quando nell'esecuzione dell'opera si trova in difficoltà o si accorge che la sua esecuzione a regola d'arte gli comporterebbe un non guadagno rispetto alla somma preventivata.
Devi importi sul tuo terreno trovando una sintonìa con l'unica persona che conta, cioè chi paga, cioè il cliente facendogli capire che TU sei il progettista e sei l'unico tramite tra lui (i suoi soldi ergo) ed il lavoro. Fatto questo, siccome il tuo terreno è a monte di tutti i tecnici ingegneri compresi li gestisci ascoltando tutti ma facendo passare tutti da te. Non farti tagliare fuori. MAI.
Praticamente sei come un polso: devi ruotare e articolarti per non opporti troppo e rischiare di spezzarti, ma non devi mai mollare la presa. Se ruoti troppo ti scivolano via, se sei troppo rigido ti spezzi.
..questo è perchè siamo poco preparati, per fare DL, c'è bisogno di manico che non lo tiri fuori in due minuti....siamo professionisti allo sbaraglio!!! Per fare una buona DL c'è bisogno di molta gavetta, poi un può fare quello che vuole,ma in cantiere dopo la prima caxxata non ti sente più nessuno.
vogliamo parlare della D.L. se fatta da un architetto donna?Deve stare doppiamente attenta a quello che dice e che fa perchè parte già in svantaggio...cmque sono d'accordo con Edoardo: bisogna tenere insieme tutti (idraulico, elettricista, muartore, ecc.) ma nn farsi scavalcare assolutamente altrimenti è la fine.
....per fare una buona DL ci serve: 1) la possibilità di poterla fare; 2) farla; 3) farne altre acquisendo esperienza. Guai a sottostare ai timori che ci vogliono infondere coloro che hanno interesse a farci restare topi da CAD, essi non hanno doti superiori ed ognuno di noi è in grado di imparare, a prescindere dai nostri "Cari Leaders". Che non sono nati imparati.
Questo è poco ma sicuro, caro Edoardo! Ci circonda talmente tanta ignoranza, pressapochismo, improvvisazione e arroganza...da farci dubitare della nostra buona volontà di imparare un mestiere difficile, ma affascinante! Spero che siate tutti d'accorod con me nel ritenerlo ancora tale... :-)
Bella domanda Isil, anzi bellissima, e meritevole di alcune riflessioni.
E' innegabile che oggi l'architetto ha perso prestigio rispetto al geometra e all'ingegnere, e secondo me, in parte, per buoni (anzi ottimi) motivi.
Allora, secondo me è in parte sia colpa nostra, che colpa della committenza.
Concentriamoci su di noi:
1) Quanti architetti si propongono come TECNICI? Chi di noi si calcola le strutture dei suoi progetti? Quanti sanno fare una perizia correttamente?
2) Molti di noi propongono (sopratutto nella ristrutturazione di appartamenti) soluzioni che le persone comuni faticano ad accettare: pavimenti di resina, parquet in cucina, docce a pavimento nel bagno -con alluvione incorporata-, faretti incassati nel soffitto) e così via. Io, pur essendo architetta, ancora maledico il nostro collega che nel 1985 ristrutturò la casa dei miei genitori: splendido il muretto della terrazza a spigolo vivo, ma ormai tutto scrostato per la mancanza del gocciolatoio che “rovina la linea”; bellissimi i faretti nel controsoffitto, ma scomodissimi da cambiare e lampadine introvabili nella ferramenta sotto casa. Fantastico il “tavolo-mensola” nel cucinotto (fatto su misura), ma scomodo per mangiare. Bella la maniglia della porta scorrevole della cucina, disegnata in pezzo unico, peccato che mi sia rimasta in mano almeno tre volte nonostante le riparazioni. Elegante il parapetto in metacrilato delle finestre di camera mia, peccato che abbia paura di volare di sotto ogni volta che chiudo le persiane. Insomma, a volte sarebbe meglio abbandonare parzialmente l'estetica per il buon senso: il cliente medio vuole una casa comoda e carina senza spendere troppo, e sopratutto senza dover cambiare l'intero mobilio per adeguarlo alle “stravaganze” dell'architetto.
3) I geometri e gli ingegneri hanno il vantaggio innegabile di privilegiare -di solito- la praticità all'estetica -i geometri o gli ingegneri “creativi”, però, sono i più perniciosi in assoluto.
4) L'architetto è visto come “strambo”, e vedendo i progetti di alcune archistar non posso confutare questa percezione: se uno che ha appena visto la Casa Danzante e deve ristrutturarsi/costruirsi la casa evita gli architetti come la peste non posso dargli torto. Ho visto certe case nella prateria a firma di note archistar che in bagno hanno finestre (rigorosamente senza tende e con vetri trasparetntissimi) più grandi delle vetrine delle boutique sul corso.
5) Vogliamo parlare delle facoltà di architettura? O meglio, dell'insegnamento della progettazione all'interno delle stesse? Ai laboratori di progettazione non mi hanno MAI spiegato come si progetta un bagno per handicappati (ma si incazzavano se a revisione lo sbagliavi), in compenso ci facevano progettare in base ad astrusissime “idee progettuali” tipo il frattale, la macchia d'olio, l'ameba, la nave (?!?); oppure ci facevano progettare la casa del fanatico del fitnes senza scala, ma solo colla pertica per salire in camera da letto (ma guarda che le scale le fanno anche nelle caserme dei pompieri, sai?!?), o di quell'altro che si parcheggiava la spider in cucina. Oppure prendi 24 all'esame di Progettazione III “perchè si, il progetto funziona, è ben distribuito, razionale, ma non c'è ironia, è troppo convenzionale”. Mio esimio chiar.mo prof., siamo in centro storico, e sto progettando uno studentato, non scrivendo un articolo per il Vernacoliere (bella rivista satirica livornese), te ne rendi conto vero?!?
E comunque la casa frattale mi fa impazzire... si, dalle risate...
Al primo anno dell'ITG invece insegnano la disposizione più razionale della cucina e le dimensioni minime delle camere da letto.
E' innegabile che oggi l'architetto ha perso prestigio rispetto al geometra e all'ingegnere, e secondo me, in parte, per buoni (anzi ottimi) motivi.
Allora, secondo me è in parte sia colpa nostra, che colpa della committenza.
Concentriamoci su di noi:
1) Quanti architetti si propongono come TECNICI? Chi di noi si calcola le strutture dei suoi progetti? Quanti sanno fare una perizia correttamente?
2) Molti di noi propongono (sopratutto nella ristrutturazione di appartamenti) soluzioni che le persone comuni faticano ad accettare: pavimenti di resina, parquet in cucina, docce a pavimento nel bagno -con alluvione incorporata-, faretti incassati nel soffitto) e così via. Io, pur essendo architetta, ancora maledico il nostro collega che nel 1985 ristrutturò la casa dei miei genitori: splendido il muretto della terrazza a spigolo vivo, ma ormai tutto scrostato per la mancanza del gocciolatoio che “rovina la linea”; bellissimi i faretti nel controsoffitto, ma scomodissimi da cambiare e lampadine introvabili nella ferramenta sotto casa. Fantastico il “tavolo-mensola” nel cucinotto (fatto su misura), ma scomodo per mangiare. Bella la maniglia della porta scorrevole della cucina, disegnata in pezzo unico, peccato che mi sia rimasta in mano almeno tre volte nonostante le riparazioni. Elegante il parapetto in metacrilato delle finestre di camera mia, peccato che abbia paura di volare di sotto ogni volta che chiudo le persiane. Insomma, a volte sarebbe meglio abbandonare parzialmente l'estetica per il buon senso: il cliente medio vuole una casa comoda e carina senza spendere troppo, e sopratutto senza dover cambiare l'intero mobilio per adeguarlo alle “stravaganze” dell'architetto.
3) I geometri e gli ingegneri hanno il vantaggio innegabile di privilegiare -di solito- la praticità all'estetica -i geometri o gli ingegneri “creativi”, però, sono i più perniciosi in assoluto.
4) L'architetto è visto come “strambo”, e vedendo i progetti di alcune archistar non posso confutare questa percezione: se uno che ha appena visto la Casa Danzante e deve ristrutturarsi/costruirsi la casa evita gli architetti come la peste non posso dargli torto. Ho visto certe case nella prateria a firma di note archistar che in bagno hanno finestre (rigorosamente senza tende e con vetri trasparetntissimi) più grandi delle vetrine delle boutique sul corso.
5) Vogliamo parlare delle facoltà di architettura? O meglio, dell'insegnamento della progettazione all'interno delle stesse? Ai laboratori di progettazione non mi hanno MAI spiegato come si progetta un bagno per handicappati (ma si incazzavano se a revisione lo sbagliavi), in compenso ci facevano progettare in base ad astrusissime “idee progettuali” tipo il frattale, la macchia d'olio, l'ameba, la nave (?!?); oppure ci facevano progettare la casa del fanatico del fitnes senza scala, ma solo colla pertica per salire in camera da letto (ma guarda che le scale le fanno anche nelle caserme dei pompieri, sai?!?), o di quell'altro che si parcheggiava la spider in cucina. Oppure prendi 24 all'esame di Progettazione III “perchè si, il progetto funziona, è ben distribuito, razionale, ma non c'è ironia, è troppo convenzionale”. Mio esimio chiar.mo prof., siamo in centro storico, e sto progettando uno studentato, non scrivendo un articolo per il Vernacoliere (bella rivista satirica livornese), te ne rendi conto vero?!?
E comunque la casa frattale mi fa impazzire... si, dalle risate...
Al primo anno dell'ITG invece insegnano la disposizione più razionale della cucina e le dimensioni minime delle camere da letto.
Da quello che leggo siete tutti Architetti con molte idea nella testa che difficilmente riuscite a farvi mettere in opera dalle maestranze che sfortunatamente vi capitano.
Premesso che sono un piccolo imprenditore edile, specializzato nelle ristrutturazioni, voglio darVi un consiglio.
Durante i lavori siate più presenti sui cantieri perchè sporcandovi anche un po le mani acquisirete l'esperienza che vi manca.
Premesso che sono un piccolo imprenditore edile, specializzato nelle ristrutturazioni, voglio darVi un consiglio.
Durante i lavori siate più presenti sui cantieri perchè sporcandovi anche un po le mani acquisirete l'esperienza che vi manca.
X Giuseppe:
Purtroppo quello dico, prima che a lavoro, lo sento a tavola................e mi prende una rabbia XD XD XD!!!!!!
p.s. in che zona lavori?
x dony:
E' convinzione diffusa che il nostro lavoro sia semplice...... sai stiamo a studio a disegnare! il muratore invece si fà il mazzo...e tanto di cappello ma a ognuno il suo mestiere! vorrei portare molte delle persone che pensano ciò, una settimana a lavoro con noi, tra uccifi tecnici, regolamenti, leggi, pc, stampe, marche da bollo, corsi di aggiornamento, spese, commercialista, cantieri, preventivi, polvere....etc etc etc voglio vedere dopo aver lavorato 50 ore alla settimana in queste condizioni come stanno!
x ily:
Grazie Ily :) è una cosa ke mi stà molto a cuore
In effetti l'università è una gran sola come si dice a roma.......dopo nottate, sfacchinate, sacrifici enormi anche economici (la nostra facoltà non è proprio economicissima) professori che ti urlano in faccia, ti ritrovi a dover ricominciare da capo, nel mondo del lavoro dove è tutto troppo diverso per trovare un punto di contatto con il mondo accademico.Quando poi ti rendi conto ke in effetti tu uno studio con le conoscenze universitarie non lo sai mandare avanti è già tardino perchè hai quasi 30 anni....per non buttare tutto e per amore del tuo lavoro ti rimbocchi le maniche e vai avanti!!!! però faccio un ulteriore ragionamento ribaltando il punto di vista...... se l'università ci dovesse preparare al mondo del lavoro così come è oggi, la sua struttura dovrebbe somigliare di più al percorso di un geometra perchè la maggior parte del lavoro che ci fà campare è di natura quasi esclusivamente tecnico-amministrativa......e le nostre doti progettuali se ne vanno a far benedire con funerale dell'architettura annesso! In realtà dovremmo (troppo idealisticamente forse!!!) immaginare che i due mondi si vengano incontro! Da una parte l'università DOVREBBE FAGOCITARE quella parte pratica, squisitamente tecnica e perchè no, imprenditoriale che ci permette di sopravvivere dall'altra si dovrebbe attuare un avanzamento culturale (e civile!!!)! In questo mestiere ci vuole senso pratico ma anche slancio (ovviamente senza scomodare amebe o frattali :D )!
Ragazzi grazie tutti per le risposte, altri punti di vista sono sempre uno spunto per affinare le ulterioremente le riflessioni.....in realtà mi rendo stò rendendo conto (e correggetemi se sbaglio) che l'architettura è un fatto raro di suo, perchè troppo raramente si incontrano gli elementi che fanno l'Architettura (architetto in gamba, committente lungimirante e benestante, manodopera-impresa capace e comprensiva). Non so se può essere considerato un retaggio universitario ma devo ammettere che la distinzione tra architettura ed edilizia c'è, si vede e corrisponde ad una differenza culturale prima che economica! Se vuoi fare l'architetto devi lottare quotidianamente contro molti ostacoli, il carattere te lo devi necessariamente fare (poi c'è chi ci nasce...beato lui!), mandare giù rospi..........ma essere denigrato questo no, sono stanca di sentire che non serviamo a niente! Ma non è a muso duro che si risolverà questo problema.....siamo noi i primi a dover scendere dal piedistallo, mettendo bene i piedi per terra, tenendo bene in testa che i nostri lavori li facciamo in casa d'altri!
Purtroppo quello dico, prima che a lavoro, lo sento a tavola................e mi prende una rabbia XD XD XD!!!!!!
p.s. in che zona lavori?
x dony:
E' convinzione diffusa che il nostro lavoro sia semplice...... sai stiamo a studio a disegnare! il muratore invece si fà il mazzo...e tanto di cappello ma a ognuno il suo mestiere! vorrei portare molte delle persone che pensano ciò, una settimana a lavoro con noi, tra uccifi tecnici, regolamenti, leggi, pc, stampe, marche da bollo, corsi di aggiornamento, spese, commercialista, cantieri, preventivi, polvere....etc etc etc voglio vedere dopo aver lavorato 50 ore alla settimana in queste condizioni come stanno!
x ily:
Grazie Ily :) è una cosa ke mi stà molto a cuore
In effetti l'università è una gran sola come si dice a roma.......dopo nottate, sfacchinate, sacrifici enormi anche economici (la nostra facoltà non è proprio economicissima) professori che ti urlano in faccia, ti ritrovi a dover ricominciare da capo, nel mondo del lavoro dove è tutto troppo diverso per trovare un punto di contatto con il mondo accademico.Quando poi ti rendi conto ke in effetti tu uno studio con le conoscenze universitarie non lo sai mandare avanti è già tardino perchè hai quasi 30 anni....per non buttare tutto e per amore del tuo lavoro ti rimbocchi le maniche e vai avanti!!!! però faccio un ulteriore ragionamento ribaltando il punto di vista...... se l'università ci dovesse preparare al mondo del lavoro così come è oggi, la sua struttura dovrebbe somigliare di più al percorso di un geometra perchè la maggior parte del lavoro che ci fà campare è di natura quasi esclusivamente tecnico-amministrativa......e le nostre doti progettuali se ne vanno a far benedire con funerale dell'architettura annesso! In realtà dovremmo (troppo idealisticamente forse!!!) immaginare che i due mondi si vengano incontro! Da una parte l'università DOVREBBE FAGOCITARE quella parte pratica, squisitamente tecnica e perchè no, imprenditoriale che ci permette di sopravvivere dall'altra si dovrebbe attuare un avanzamento culturale (e civile!!!)! In questo mestiere ci vuole senso pratico ma anche slancio (ovviamente senza scomodare amebe o frattali :D )!
Ragazzi grazie tutti per le risposte, altri punti di vista sono sempre uno spunto per affinare le ulterioremente le riflessioni.....in realtà mi rendo stò rendendo conto (e correggetemi se sbaglio) che l'architettura è un fatto raro di suo, perchè troppo raramente si incontrano gli elementi che fanno l'Architettura (architetto in gamba, committente lungimirante e benestante, manodopera-impresa capace e comprensiva). Non so se può essere considerato un retaggio universitario ma devo ammettere che la distinzione tra architettura ed edilizia c'è, si vede e corrisponde ad una differenza culturale prima che economica! Se vuoi fare l'architetto devi lottare quotidianamente contro molti ostacoli, il carattere te lo devi necessariamente fare (poi c'è chi ci nasce...beato lui!), mandare giù rospi..........ma essere denigrato questo no, sono stanca di sentire che non serviamo a niente! Ma non è a muso duro che si risolverà questo problema.....siamo noi i primi a dover scendere dal piedistallo, mettendo bene i piedi per terra, tenendo bene in testa che i nostri lavori li facciamo in casa d'altri!
Caro Giuseppe, CI FOSSE il lavoro per cui sporcarsi, ci fosse la possibilità di essere protagonisti anzichè succubi! Non tutti hanno il culparato per essere autonomi, o i contatti per avere le commesse! In Emilia, zona Bologna è tutto paralizzato da metà 2008, altro che sporcarsi!!!
X ISIL
La soddisfazione maggiore ce l'ho tutte le volte che un mio conoscente mi chiede un parere TECNICO sul lavoro del muratore in casa sua, non sul colore migliore delle piastrelle del bagno ;-)
O quando due inquilini del mio palazzo sono venuti a chiedermi rassicurazioni su alcune crepe trovate nel loro appartamento :-)))
La soddisfazione maggiore ce l'ho tutte le volte che un mio conoscente mi chiede un parere TECNICO sul lavoro del muratore in casa sua, non sul colore migliore delle piastrelle del bagno ;-)
O quando due inquilini del mio palazzo sono venuti a chiedermi rassicurazioni su alcune crepe trovate nel loro appartamento :-)))
Carissimo Isil,
principalmente lavoro nella Provincia di Bari, ma ogni tanto, quando riesco a trovare lavoro fuori, mi sposto con piacere.
Ho ristrutturato due appartamenti a Roma, uno a Milano, due a Bologna ed una villa in provincia di Taranto.
Tu in che zona operi principalmente?
Posso chiederti di avviare un rapporto di collaborazione?
Se sei interessato puoi contattarmi telefonicamente al 3476111884.
Se hai domande o dubbi puoi tranquillamente chiamarmi.
Ciao.-
principalmente lavoro nella Provincia di Bari, ma ogni tanto, quando riesco a trovare lavoro fuori, mi sposto con piacere.
Ho ristrutturato due appartamenti a Roma, uno a Milano, due a Bologna ed una villa in provincia di Taranto.
Tu in che zona operi principalmente?
Posso chiederti di avviare un rapporto di collaborazione?
Se sei interessato puoi contattarmi telefonicamente al 3476111884.
Se hai domande o dubbi puoi tranquillamente chiamarmi.
Ciao.-
Caro Edoardo, la paralisi lavorativa è generale, anche a Bari esiste ma non dal 2008 ma da parecchi anni prima.
Purtroppo con la crisi che stiamo vivendo, le imprese edili ricorrono ai licenziamenti.
Gli operai per necessità si inventano piccole imprese edili.
Dalle mie parti su ogni lavoro ci sono 20 preventivi.
Il committente sceglie quello più basso a discapito della qualità e della sicurezza.
I risultati sono quelli che sono.
Però a voi architetti un riprovero va fatto.
Quando visionate i preventivi anche voi privilegiate quelli con gli importi più bassi.
Purtroppo con la crisi che stiamo vivendo, le imprese edili ricorrono ai licenziamenti.
Gli operai per necessità si inventano piccole imprese edili.
Dalle mie parti su ogni lavoro ci sono 20 preventivi.
Il committente sceglie quello più basso a discapito della qualità e della sicurezza.
I risultati sono quelli che sono.
Però a voi architetti un riprovero va fatto.
Quando visionate i preventivi anche voi privilegiate quelli con gli importi più bassi.
Forse si privilegiano quelli con l'importo più basso per non perdere il cliente... ...mah, io non sò un caxxo in fondo, sono un topo d'ufficio.