...sarebbe un nome appropriato per la stragrande maggioranza dei "progettisti"...
A me le varianti stanno sulle scatole perchè già in fase iniziale di studio paiono inevitabili, come una spada di Damocle... ...diventano esse stesse il progetto, e il geom. sogghigna: "così ce la facciamo pagare...".
Ma è pazzesco. Se tu ti sforzi di prevedere la struttura quando fai l'architettonico vieni cazziato perchè se ne devono occupare gli ingegneri DOPO.
No, non è così che si lavora, secondo me.
Edoardo : [post n° 243557]
Arch. Salvo Varianti
Prevedre la struttura per me non vuol dire "sognare" ma concertarla con un ingegnere a monte ed evitare la variante in corso d'opera...
Sono d'accordo con te Edoardo!
Per me la fase progettuale dovrebbe essere come la pre-produzione di un film. Prima di girare infatti realizzano uno "storyboard" dettagliato (immagine per immagine, inquadratura per inquadratura) di ogni sequenza del film. Solo quando è completo e Regista, Sceneggiatore, Direttore della fotografia, Produttore, lo approvano, si comincia a girare.
Quindi solo quando un progetto è completo, si va in cantiere!
Per me la fase progettuale dovrebbe essere come la pre-produzione di un film. Prima di girare infatti realizzano uno "storyboard" dettagliato (immagine per immagine, inquadratura per inquadratura) di ogni sequenza del film. Solo quando è completo e Regista, Sceneggiatore, Direttore della fotografia, Produttore, lo approvano, si comincia a girare.
Quindi solo quando un progetto è completo, si va in cantiere!
..secondo me non esiste una variante per la struttura...........le varianti devono riguardare modifiche dovute a nuova distribuzione o modifiche ai prospetti....modifiche delle altezze per motivi di isolamento termico...ecc ma non strutturali!
Infatti, invece è prassi dissociare il prog. archiettonico (da presentare) dall'esecutivo, realizzato dopo.
Dove sono io comandano gli ingegneri, delegano il progetto a me (dopo aver fatto i conti delle distanze e delle superfici), poi il progetto "vero", non "in falso" diventa dominio esclusivo loro, con il risultato che nascono pilastri un pò ovunque.
Il mio collega ingegnere dà ragione a me ma pure lui non conta niente.
Il progetto viene visto come un compiacimento per farsi approvare il P.d.C., poi quello che conta e va in cantiere, la roba seria mica da architetti, viene fatto dopo con la variante. Meno tempo si impiega per produrre il progetto, meglio è, ad ogni costo.
Una progettazione DIS-integrata insomma.
D'altra parte m'hanno assunto e a livello umano (e professionale circoscritto al loro ruolo) sono ottime persone.
Dove sono io comandano gli ingegneri, delegano il progetto a me (dopo aver fatto i conti delle distanze e delle superfici), poi il progetto "vero", non "in falso" diventa dominio esclusivo loro, con il risultato che nascono pilastri un pò ovunque.
Il mio collega ingegnere dà ragione a me ma pure lui non conta niente.
Il progetto viene visto come un compiacimento per farsi approvare il P.d.C., poi quello che conta e va in cantiere, la roba seria mica da architetti, viene fatto dopo con la variante. Meno tempo si impiega per produrre il progetto, meglio è, ad ogni costo.
Una progettazione DIS-integrata insomma.
D'altra parte m'hanno assunto e a livello umano (e professionale circoscritto al loro ruolo) sono ottime persone.
X Edoardo
ma!...qui a studio i definitivi sono prossimi all'esecutivo, cioè, hanno una definizione molto alta, non si lascia nulla al caso. Gli edifici che progettiamo, vengono venduti a Fondi, banche...e al contratto si allega il progetto approvato, percui non puoi mica raccontare frottole!!!
cioè le varianti in corso d'opera si fanno per cose serie, hanno un costo non solo per la progettazione ma anche per la presentazione all'ufficio tecnico!
ma!...qui a studio i definitivi sono prossimi all'esecutivo, cioè, hanno una definizione molto alta, non si lascia nulla al caso. Gli edifici che progettiamo, vengono venduti a Fondi, banche...e al contratto si allega il progetto approvato, percui non puoi mica raccontare frottole!!!
cioè le varianti in corso d'opera si fanno per cose serie, hanno un costo non solo per la progettazione ma anche per la presentazione all'ufficio tecnico!
Pensavo che le varianti si facessero solo su desiderio del cliente (che le paga).
Mi sembra sbagliatissimo deontologicamente (e anche poco etico) fare una variante dovuta alla fretta nel presentare il progetto e poi farla pagare al cliente!!!
Mi sembra sbagliatissimo deontologicamente (e anche poco etico) fare una variante dovuta alla fretta nel presentare il progetto e poi farla pagare al cliente!!!
x Ily:
A volte è il cliente stesso a fare fretta perchè vuole il permesso in mano ma magari nn ha le idee proprio chiarissime su cosa vuole e ti dice lui stesso che poi si farà la variante (e te la pagherà). Questo per ristrutturazione appartamenti.
Altra cosa è quando magari hai a che fare con palazzo storico stra-vincolato e quando inizi a lavorare con tutti permessi del caso, demolisci magari un controsoffitto degli anni 50 vedi che nn solo le teste delle travi sono completamente andate ma le travi stesse nn sono recuperabili....e là per forza di cose devi fare la variante in soprintendenza per dire che il solaio lo butti via perchè nn puoi fare altrimenti.
Insomma, c'è caso e caso.
A volte è il cliente stesso a fare fretta perchè vuole il permesso in mano ma magari nn ha le idee proprio chiarissime su cosa vuole e ti dice lui stesso che poi si farà la variante (e te la pagherà). Questo per ristrutturazione appartamenti.
Altra cosa è quando magari hai a che fare con palazzo storico stra-vincolato e quando inizi a lavorare con tutti permessi del caso, demolisci magari un controsoffitto degli anni 50 vedi che nn solo le teste delle travi sono completamente andate ma le travi stesse nn sono recuperabili....e là per forza di cose devi fare la variante in soprintendenza per dire che il solaio lo butti via perchè nn puoi fare altrimenti.
Insomma, c'è caso e caso.
X Kia
Il primo caso è ovvio che è giusto che se il cliente mi fa fretta o non ha le idee chiare poi si paga anche la variante (mi è successo).
Anche il secondo caso è accettabile, naturalmente, purchè il cliente venga informato prima che potrebbero esserci imprevisti.
Qui si parlava di un arch. che fa un progetto approssimativo per risparmiare sui costi, e poi fa pagare una variante al cliente per rimediare alla sua sciatteria.
Tutto li.
Il primo caso è ovvio che è giusto che se il cliente mi fa fretta o non ha le idee chiare poi si paga anche la variante (mi è successo).
Anche il secondo caso è accettabile, naturalmente, purchè il cliente venga informato prima che potrebbero esserci imprevisti.
Qui si parlava di un arch. che fa un progetto approssimativo per risparmiare sui costi, e poi fa pagare una variante al cliente per rimediare alla sua sciatteria.
Tutto li.