Paolo : [post n° 253387]

Attenzione al post

Buon lunedì a tutti.

Volevo portare all'attenzione di tutti un fatto accaduto durante il week end: un mio lontano conoscente proprietario di una ditta di arredo su misura parlando del più e del meno mi ha detto di aver bisogno di un architetto.

Durante la conversazione una cosa mi è saltata all'orecchio. Io tipo mi tranquillamente detto che vuole un architetto che tanto con un 600/700 € al mese se la cava e fa "figo" mandare l'arch. dai clienti.

Ribattendogli che quelli sono i soldi che si prende la badante di mio nonno mi sono sentito dire: beh ho fatto venerdì sera una ricerca in internet e in un post ho visto che tutto sommato è la cifra media per portarmi a casa un architetto.

State attenti che questo post non diventi controproducente.
poipoi :
ma che sciocchezze bisogna sentire...
Ily :
Ma se fa una ricerca in internet vede anche le nostre sacrosante lamentele!!
E poi lo dico sempre ragazzi: NON SVENDERSI!!!

P.S. La badante prende 600 euro al mese più vitto e alloggio (e bollette).
Claudia :
ma scusate...è mai possibile che al giovane architetto si chieda lo sconto o ancora meglio si faccia lavorare sotto pagato e sfruttato, tanto le sue sono solo idee.....Perché questa gente non va dal dentista o dal medico specialista e chiede loro lo sconto????eppure pagano...e stanno zitti!!!caspita, ma per chi c'hanno preso,eh??!!?
desnip :
Appunto, vede le nostre lamentele!
Non vede nulla di concreto che lo convinca che con 600 euro al mese NON si porterà a casa un architetto!
Edoardo :
"Portarsi a casa un architetto"... ...è un'espressione che mi sa di bunga-bunga... ...oppure mi ricorda: "Cara, ti ho portato a casa un cagnolino!"
Chiudo il post, devo andare in giardino a fare i bisognini, se mi portano fuori i padroni.
desnip :
Forse ho usato un'espressione infelice. Ma era voluta, per esprimere il senso di squallore con cui è considerata la nostra professione.
sottopagata :
Già è triste ma è la dura verità, io è ormai quasi un anno che lavoro in uno studio a 600 euro al mese. E nn venite a dirmi che è sbagliato e non bisogna svendersi perchè sono stata ferma 6 mesi pensandola in questo modo e nonostante continuo a mandare curriculum nessuno si degna di risposta o al massimo si sono permessi di propormi di lavorare 3 mesi gratis.
E' vero ho poca esperienza ed il mio 110 e lode nn vale niente ma in effetti 3,5 euro/ora mi pare proprio poco. Ma che devo fare o questo o niente servirebbe un intervento serio dell'ordine che invece della situazione se ne lava le mani
Alfonso2 :
Ricordo cosa mi è stato detto dal mio primo datore di lavoro alla mia richiesta di aumento: di "architetti appena laureati ne trovo finchè ne voglio e quindi qualcuno che accetta il tuo stipendio li fuori c'è sicuramente".
Ily :
"E' vero ho poca esperienza ed il mio 110 e lode nn vale niente"

Ecco sottopagata: siamo noi stessi i primi a svenderci, dicendo "il mio 110 e lode non vale niente" e a considerare normale uno stipendio da raccoglitore di pomodori entracomunitario clandestino schiavizzato.
Proviamo a cambiare mentalità? sempio: sono laureata con 110 e lode non ho esperienza lavorativa, ma se ho preso 110 e lode vuol dire che sono brava e veloce a imparare, e quindi in poche settimane comincierò a essere operativa.

Visto come cambia tutto?
sil :
la dignità va pretesa, c'è poco da fare così come tirarsi sù le maniche è necessario per far sì che si possa ridere in faccia a certe proposte economiche
Alfonso2 :
Ily nonostante non possa che apprezzare quanto hai detto resta il problema del mercato. Ci sono troppi architetti in giro. Possiamo scrivere, cercare di cambiare mentalità ma finchè la domanda non supera l'offerta non ci sarà mai niente da fare.
Nell'enorme calderone italico si troveranno sempre architetti a poco prezzo.

E se tu forte del 110 cerchi di alzare il prezzo finirai fuori mercato. Nessuno paga di più quanto trova a meno.

Ma tu potresti dire di esser brava. E allora verrà a galla il secondo italico problema. Gli studi e il clientelismo.
E dopo esser sopravvissuta dovrai sperare che il tuo boss capisca che sei brava o incorrerai nell'effetto "armadio".

Si accorgeranno che ci sei quando mancherai.
desnip :
Non sono mai d'accordo sul fatto che "siamo troppi".
E' vero come numero sì, ma considerando tutte le branche e i settori, secondo me ci sarebbe posto per tutti.
Invece il lavoro se lo prendono sempre quei pochi.
sil :
i pochi appunto: ho visto studi d'interni campare con 4 - 5 dipendenti, una famiglia da mantenere, occupandosi di 4 -5 interni all'anno.. secondo voi quanto si fanno pagare a progetto??? e la gente continua a sceglieli perchè? hanno ESPERIENZA ma di chè? ho lavorato in moltissimi studi e nessuno aveva delle riviste aggiornate, nessuno andava alle fiere e poi volgio fare i guru degli interni.... alemno fatelo bene il vostro lavoro!
Alfonso2 :
Secondo me ci sono troppi tecnici in giro. Non ho i numeri ma a sensazione penso sia così.

Quando ho presentato il progetto di casa mia ho notato che sulle pagine gialle ci sono più studi di panifici in provincia di treviso. Secondo me non va bene.
sottopagata :
"Proviamo a cambiare mentalità? esempio: sono laureata con 110 e lode non ho esperienza lavorativa, ma se ho preso 110 e lode vuol dire che sono brava e veloce a imparare, e quindi in poche settimane comincierò a essere operativa."

Forse non sono stata chiara: io sono coscente di quello che valgo e per un po' ho persino creduto che il mio 110 e lode sarebbe servito a qualcosa ma sapete cosa vuol dire quando mandi 20 curriculum al giorno e nessuno ti risponde neanche.
Per chi esce ora dall'università la situazione è veramente drammatica (io parlo di Roma).Molti miei coetanei hanno un rimborso spese ancora più ridicolo del mio.
Due mie colleghe che hanno chiesto un aumento sono state mandate via senza troppi problemi.
Io a casa senza far niente non ci sto è per questo che accetto la miseria che mi danno.
E' vero che siamo troppi ma è ancora più vero che un minimo di tutela per le nostre condizioni lavorative dovrebbe esserci mentre invece fa comodo a molti che tutto rimanga così..

Alfonso2 :
Ti capisco e ti rispetto Sottopagata. La mia esperienza negli studi è stata molto brutta e ciò mi ha fatto cambiare strada.
Ricordo benissimo quello che era il pensiero del titolare dello studio (che era anche mio zio): "il neolaureato che viene qui, viene ad imparare". La sua ottica prevedeva che ogni ragazzo avesse un futuro da libero professionista; quindi l'esperienza in studio era un mero apprendistato per imparare anche gratis.
E' con la libera professione in seguito che si comincerebbe a fare i soldi. Ma purtroppo non è così per tutti.
poipoi :
ha ragione Alfonso2.
un architetto, almeno in Italia, deve ambire alla libera professione. L'alternativa è l'impiego pubblico, o l'inserimento nelle imprese di costruzione.
L'esperienza dei primi anni, spesso pagata poco o niente, serve per avviarsi alla professione. L'università fornisce nozioni essenziali, fondamentali, ma non sufficienti. Serve un periodo di esperienza sul campo.

Ma ritengo anch'io, da datore di lavoro, si debbano garantire dei diritti.

Se è vero che l'esperienza (pagata poco o niente) serve ad imparare, allora deve insegnare davvero. Personalmente ho accettato di buon grado di lavorare quasi gratis quando avevo la cognizione di imparare qualcosa. Altrimenti no, mi spiace, ma devi darmi quanto mi devi e anche di più.

Quindi il tema è concordare quanto si dà e quanto si riceve, e stabilire un prezzo per quello che avanza.

A differenza del lavoro dipendente, nella libera professione nessuna tutela è predefinita.
La tutela ce la dobbiamo garantire noi, volta per volta, con un accordo preventivo. Possibilmente scritto. Un contratto.

Non è difficile. Si scrivono due righe in cui si delineano i contorni del rapporto di lavoro, limiti, compensi, orari, doveri, diritti, e si fa firmare a entrambe le parti.
Il sindacato siamo noi. Diffidate di chi sostiene il contrario.
Ily :
X Sottopagata

"Io a casa senza far niente non ci sto è per questo che accetto la miseria che mi danno".

E secondo me sbagli, per vari motivi:
1) Avalli un sistema marcio, e contribuisci ad abbassare ancora di più stipendi miseri ben al di sotto della soglia di sussistenza.
2) Essere sottopagati alla lunga è frustrante, abbassa l'autostima e fa crescere dentro una rabbia cieca verso il sistema e il mondo intero. Fidati, parlo per esperienza personale.
3) Facendo un lavoro part-time (ad esempio la cassiera alla coop), o dando ripetizioni private, avresti tempo per aggiornarti, leggere di architettura, studiare nuovi programmi, andare a conferenze e dibattiti, eventualmente portare avanti piccoli lavoretti tuoi (DIA, catasto). Il lavoro part-time ti darebbe uno stipensio poco inferiore (o addirittura uguale) a quello dello studio, con maggiore soddisfazione personale.

"E' vero che siamo troppi ma è ancora più vero che un minimo di tutela per le nostre condizioni lavorative dovrebbe esserci mentre invece fa comodo a molti che tutto rimanga così".

Purtroppo finchè ci sarà gente che "piuttosto che stare a casa" prende 3 auro all'ora questa è fantascienza.

"un architetto, almeno in Italia, deve ambire alla libera professione. L'alternativa è l'impiego pubblico, o l'inserimento nelle imprese di costruzione"

E perchè non anche una collaborazione seria con uno studio tecnico?
meg :
scusa Ily...ma tu ragioni così perchè puoi permetterti di farlo...in tanti non possono stare a casa perchè hanno spese alle quali dover far fronte e se non vuoi buttare nel wc i soldi che con sacrifici i tuoi genitori (o tu stesso) hanno speso per farti fare l'università tenti almeno all'inizio di inserirti in questo mondo, invece di fare la commessa o altro.
Hai ragione che accettando stipendi miseri si abbassano gli stipendi di tutti, ma è ora di finirla di dare la colpa a chi si trova costretto a coprire con i propri sforzi le varie spese, senza aiuto o cmq poco aiuto (perchè devono vivere anche loro) dai genitori.
Tanto la concorrenza sleale e volontaria di chi fa un prezzo esageratamente basso la troverai sempre (come è sempre esistito).
Chi accetterà un lavoro in nero volontariamente pur di non pagarci le tasse e fregandosene dei contributi lo troverai sempre (come è sempre esistito)
Diamo le responsabilità a chi se le merita, cioè:
- a chi offre uno stipendio che sa per certo che serve a mala pena a pagarci tasse+contributi+commercialista
- a chi prende un collaboratore attribuendogli doveri di un dipendente ma non gli stessi diritti
- a chi si vanta di andare in vacanza in america e dei giri in barca l'estate davanti ai collaboratori-dipendenti sottopagati che non possono nemmeno permettersi una pizza la sera
- all'inutile ordine che dovrebbe vigilare sul comportamento dei propri iscritti e sui loro doveri
- all'inutile ordine che dovrebbe garantire i diritti dei propri iscritti, invece di chiedere tasse con le quali poi organizza aperitivi prima delle feste natalizie
Scusate lo sfogo, non ce l'ho con te Ily, prendo a pretesto la tua risposta perchè è snervante vedere sempre lo stesso commento a una situazione che non può cambiare partendo da chi è nella condizione di dover accettare un lavoro e non poter aspettare anni a casa l'occasione della vita (aggiornarsi vuol dire spendere soldi che non stai guadagnando). Anch'io ho iniziato sottopagata e di parecchio e so cosa vuol dire, ora per fortuna va molto meglio ma non mi sento di condannare chi ha fatto la stessa scelta all'inizio.
Edoardo :
Ha ragione poipoi (ma non solo lui).

Ci sono due discriminanti fondamentali però che fanno da tappo e possono indurre a squallidi ripieghi molti brillanti giovani di belle speranze che hanno bisogno di lavorare.

A mio avviso sono in sintesi:

1) Mentalità volta allo sfruttamento del mero lavoro dei cosiddetti "Inseriti in organico" da parte dei titolari.
Non si investe su di essi, ma si utilizza il loro operato senza mettere questi potenziali VERI collaboratori, se capaci, in grado di tirare fuori gli attributi... ...magari implementando le potenzialità ed il fattuato stesso dello studio con apporti preziosi. L'apprendimento, quindi, avviene di rapina e di riflesso... essi diventano dei "Necessari fastidi" e nulla più, pronti ad essere rimpiazzati.
In questo contesto il "ricatto del rimpiazzo" impoverisce in primis il titolare che crede di fare il furbo, più che il collaboratore, ed egli se ne accorgerà solo col tempo.
2) Mancanza delle condizioni al contorno (se piace questo termine) indispensabili all'avvio della professione.
E queste condizioni vertono sulla libera concorrenza e la concorsualità, assenti in Italia.
Com'è che in un paese c'è solo un tecnico che fa i soldi e fa tutto lui e nel paese a fianco questo non è nessuno e ce n'è un altro che fa il rais? Cosa c'è sotto?

Questo lo scrive uno che vede la professione come un traguardo certo, e qui sono d'accordo con poipoi, ma allo stesso tempo si trova dentro quel maledetto solco generazionale che indurisce gli animi e stempra le passioni, che, senza che te ne accorgi, ti ammazza lentamente.

Sarebbe bello, infine, poter collaborare con più studi contemporaneamente, fatturare una bella percentuale e aprire gli orizzonti e le conoscenze... ma le logiche dominanti impongono austerità e circospezione.
Edoardo :
E' come una guerra in cui si è tutti contro tutti... ...chi scende sul campo di battaglia col carro-armato e chi con la fionda. Senza regole. Fino alla morte.
In questa battaglia l'armamento fa la differenza, armamento spesso ereditato.
Se a me danno una Ferrari e ad Alonso una Panda... ...il miglior pilota è quello che arriva prima? O no?
poipoi :
solo una precisazione x meg
l'inutile ordine (ti concedo anche l'aggettivo) sarebbe forse meno inutile se qualcuno segnalasse comportamenti scorretti.
Ma non mi risulta che questo venga fatto di frequente. Anzi. E mi chiedo perché, dato che stanno lì apposta...
desnip :
perchè spesso i comportamenti scorretti che vuoi segnalare sono degli stessi "compari" loro...
meg :
Te lo spiego immediatamente poipoi: perchè è peggio di come dice desnip...i comportamenti scorretti sono degli stessi che fanno parte dell'ordine...te lo dico per esperienza diretta! Hanno il loro bel studiolo con collaboratori-dipendenti-schiavi!
Il 95% di quelli che ci lavorano sono quelli che fuori sfruttano i giovani purtroppo. Almeno nella mia città!
poipoi :
desumo che non ci avete nemmeno provato.
meg :
eh, già! come tirarsi una martellata in fronte! :-) probabilmente dopo avrei potuto fare l'architetto solo in Amazzonia? Dite che ci sia mercato laggiù?! :-D
Daphne :
Sottopagata... sai che guadagni almeno 100 € più di me che mi sono laureata in un tempo che non si conta più in mesi e lavoro nello stesso studio dallo... stesso periodo?
Il vecchio milione col quale non ci fai più niente.
E per giunta ti senti dire che devi ritenerti fortunata!
Quella del 110 e lode è solo una zavorra, gli studi accademici, i corsi, gli altri corsi e la professione sono mondi completamente diversi. Puoi essere un bravo ideatore e compositore ma non avere nessuna stoffa per la professione e viceversa (tra i tecnici i viceversa sovrabbondano)
L'ordine... a Roma mi sono sentita rispondere che l'ordine è lì per guardare gli interessi del cliente. Il quale non sa neppure che un ordine esiste...
Fate voi!
E comunque è vero, oggi, 2011, con 600-700€ ti porti a casa un architetto. E con meno di quella cifra puoi portartene a casa tanti, giovani e belli, e cambiarli ogni mese!
Non dico che sono d'accordo con tutto questo, dico solo che se ambisci a diventare uno straccio di qualcosa devi piegarti a qualcosa, almeno i primi tempi, ed è un sistema che fa schifo
sil :
Vengo per snara tutte le vostre perplessità ed ogni vostro dubbie che tardavano ad arrivare.o. Se non vi rispondono ai curricola che inviate forse è perchè...AVETE GMAIL!!!! Questo orrendo parto di google fa finire la posta nelle cartelle di posta indesiderata, a me è successo con un sacco di persone e di studi a cui ho scritto e con colleghi che aspettavano delle risposte che tardavano ad arrivare. Sul serio non è una presa in giro!
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