sissi : [post n° 255232]

Consegne urgenti... forse!

Ciao a tutti! Mi rivolgo a tutti i collaboratori - finti dipendenti - archisegretarie ecc: ma anche nei vostri posti di lavoro succede che quando avete tutte le tavole pronte da conseganare al comune o gli esecutivi da consegnare al cantiere, o qualcosaltro da consegnare o chiunque, all'ultimo minuto cambiano parti intere del progetto? X es. dopo mesi passati a preparare una pratica comunale si accorgono il giorno prima della consegna che le superfici che erano state calcolate (e approvate) tre mesi prima non vanno più bene; oppure dopo che sono stati disegnati tutti gli esecutivi di terrazzi, tetti, aiuole, pluviali, serramenti e via dicendo e l'impresa è pronta a costruire, arriva il tuo capo tutto agitato e ti dice: "No, quei parapetti non piacciono più, la copertura con verde pensile costa troppo, mettiamo le piastrelle, i serramenti di quel tipo costano troppo, mettiamo questi altri, le gronde le cambiamo..." e poi la solita frase: "Dobbiamo rifare le tavole più presto possibile, siamo già in ritardo!". Ma cavolo! Ma otto mesi fa quando i vertici aziendali hanno partorito il progetto e relativo budget non sapevano i costi? Perchè il parapetto di cui è stato fatto un campione sei mesi fa, visto e approvato da tutti, e disegnato dappertutto adesso che è ora di montarlo non piace più?
E poi non vi capita che vi dicono: "devi fare subito questo lavoro, è urgentissimo!" e allora ti metti a disegnare, ti fermi la sera, riduci la pausa pranzo, e quando le tavole sono finite chissaperchè rimangono sulla scrivania per qualche giorno prima che qualcuno le guardi. Nel primo studio in cui ho lavorato pensavo di essere capitata male ma ora sono al mio quarto posto di lavoro e la storia è sempre la stessa; sono stata in studio piccolo, studio medio e grossa società, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Qualcuno di voi che magari è ad un livello un po più alto del mio sa spiegarmi cosa c'è dietro questo meccanismo?
kia :
Ordinaria amministrazione. Ormai nn mi incazzo neanche +.
goccia :
C'è ancora chi pensa che sotto il regime dell'urgenza si produce di più. Se provassi a non sottostare a certi capricci, a fare la tua pausa pranzo e a non fermarti la sera per cercare di tamponare le solite urgenze, vedrai che forse un pò di considerazione per il tuo lavoro ti verrà data.
luca :
giusto ieri ne parlavo con un amico, lui dipendente a tempo indeterminato e io interinale. Lui aziendalista e io che non vado un passo oltre le mansioni. Lui che si ritiene facente di un gruppo e io che me ne frego perché so che l'utilizzatore è una finestra nella mia vita.

Di fatto sono stato accusato di indifferenza all'azienda, di fatto credo che l'azienda se mi volesse potrebbe offrire qualcosa in piu'.

E' un dubbio amletico, un continuo conflitto, un percorso personale di esperienze che mi ha portato alla piu' completa indifferenza dovuta all'innumerevole quantità di aziende incontrate, e questo continuo cambiamento è andato avanti indifferentemente dalla qualità del lavoro svolto. Di fatto sono un free lance a tempo determinato.

Consiglio, se lo studio non ti promette nulla, paga poco e tanto sai nel profondo che prospettive reali non ci sono fregatene e non ti far mettere in ANSIA per colpa di altri.
sissi :
No, non è un problema di ansia o di incazzatura, ho lavorato in posti dove facevano terrorismo psicologico, sono sopravissuta e ora non mi ammazza più nessuno.
Il mio discorso è una riflessione su questo modo di lavorare che a mio avviso non ha senso ed è controproducente per lo studio o azienda che sia. Nell'ufficio in cui lavoravo prima si lavorava in quel modo e ora si trovano a rischio chiusura, pensavo che altri posti fossero più organizzati, invece è la stessa storia anche nello studio nuovo. E' una delusione. E' che il mio lavoro mi piace e mi appassiona ma quando vedo queste situazioni proprio non le capisco, mi sembra che in cima alla piramide della gestione del progetto ci siano degli incompetenti.
Inoltre le ore straordinarie le ho ridotte all'indispensabile senza farmi problemi altrimenti si va ad alimentare questo modo malato di lavorare.
Claudia :
I primi di dicembre salta fuori un condono..'entro il 31 va sistemato!!!' Mi faccio in 4 per metterlo a posto...Sapete come è andata a finire? Siamo al 21 di febbraio ed è ancora sulla mia scrivania e deve essere rivisto tutto.....No comment!!!
Kia :
Io mi sono fatta l'idea che più che di urgenza si debba parlare il + delle volte di disorganizzazione (dei capi). Cnque anche io ho cose sul tavolo da mesi che aspettano di essere guardate e firmate. L'ho fatto notare almeno 5 o 6 volte ma niente. Adesso sono passata ai post-it e ai cartelli veri e propri con tanto di freccia, che poi nn si dica che nn mi preoccupo delle cose di studio. Se neanche così si prende la briga di darsi una mossa, ad un certo punto sono solo affari suoi.
desnip :
sissi, non ti è mai capitato, quando eri all'università, di avere le tavole pronte a 2 giorni dall'esame, e al prof o, peggio, all'assistente, viene il capriccio all'ultimo momento di modiifcare quasi tutto e quindi giù a fare nottate per riuscire a fare l'esame? quindi, storia vecchia...:-)
quanto alla seconda parte, e al trovarsi scartoffie che aspettano sulla scrivania, ti dirò che io ne ho di pronte da prima di Natale per un cliente che mi ha letteralmente tolto la salute, mi ha tenuto il fiato sul collo, mi stava talmente tra i piedi che gli ho dovuto rendere conto pure di qualche piccolo week end che mi sono presa tra le festività, come se rubassi tempo al suo lavoro... e ora, da quando è lui che mi deve portare un documento che manca, non si vede più! Quindi non è solo colpa della disorganizzazione dei capi.
Ed ogni volta che mi ricapita sto a dire che la prossima volta non mi farò fare scema e invece ci ricasco sempre come una broccola!
Alfonso2 :
Leggendo i vostri commenti salta subito all'occhio come a volte i capi non sappiano fare i capi. In qualsiasi master di management insegnano ad evitare quello che scrivete.
Urgenza può anche diventare emergenza, allora la richiesta dei capi può starci. Se poi i disegni fatti con sacrificio restano sul tavolo bisogna fare due cose:

1) spiegare al collaboratore come mai l'urgenza è venuta meno. Può essere colpa del cliente, del comune, ecc. ecc.

2) scusarsi. "Il lavoro che credevo molto urgente non si è rivelato tale. Mi dispiace averti fatto lavorare così. Scusami" Una frase così non costa niente e non fa perdere la stima del capo, se c'è.

Certi manager queste cose non le capiscono.
desnip :
perchè i capi non fanno corsi di management.
Per lo più si ritrovano a farlo per grazia ricevuta.
Ily :
"Una frase così non costa niente e non fa perdere la stima del capo, se c'è"

Anzi, delle due l'aumenta...
KITTY :
"Il lavoro che credevo molto urgente non si è rivelato tale. Mi dispiace averti fatto lavorare così. SCUSAMI"

Alfonso sai che stai parlando di pura fantascienza vero?
Alfonso2 :
Non è fantascienza. E' buonsenso. E furbizia.

Comportarsi male con i collaboratori significa che prima o poi un problema mi tornerà indietro.
La correttezza a volte costa poco o niente e può dare tanto.

Il mio intervento stava solo a menzionare il fatto che purtroppo la maggior parte dei capi non sanno fare i capi perchè col loro comportamento i problemi gli torneranno indietro.
goccia :
Alfonso concordo con te pienamente. Dare considerazione ai propri collaboratori premia sempre... e aggiungo anche che non servono i corsi di management per sapersi comportare con gli altri ma solo un pò di buon senso.
sil :
la prossima volta rispondigli come mi diceva mia nonna: "purtroppo ce n'è solo una cosa che ci tocca fare per forza..." SE SI TOCCANO GLI AMMENNICOLI VUOL DIRE CHE HANNO CAPITO
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.