faby : [post n° 267529]

sindacato architetti?

ciao a tutti, sono anch'io una finta partita iva come molti di voi, volevo stimolare una discussione riguardo al fatto che il nostro problema è che non c'è nessuno che ci rappresenti a livello sindacale, non siamo uniti..io mi sono mossa e ho contattato la NIDIL-CIGL che si è mostrata disponibile ad aiutarmi ma comunque non dandomi garanzie perchè il fatto che sono legalmente una libera professionista mi mette in una situazione non definita e in quanto tale scarsamente difendibile.
ora io dico..ma ci sarà un modo per associarsi, per istituire "un qualcosa" (sindacato, associazione,..) che riesca a difenderci, io ho aperto partita IVA 5 anni fa ed ero una delle poche ma ora siamo in tanti!!
proprio ieri parlando con il consulente inarcassa dell'ordine mi è stato chiesto "ma com'è possibile che tu abbia dei superiori se sei libero professionista?" non conosceva il problema!!
è ora di BASTA, facciamoci sentire!!

ma la federarchitetti o la inarsind dove sono? non possono continuare a tutelare solo un certo tipo di architetti!! ci siamo anche noi!! e noi siamo il futuro!!
prendiamocelo questo futuro!!
siland :
il fatto è che abbiamo un ordine che dovrebbe tutelarci......lo paghiamo per questo
Isil :
No l'ordine nasce per tutelare i committent...ma come ho già detto in altri post, oggi siamo noi a dover essere difesi dalla committenza.
ciondolo :
Le antiche Corporazioni, ormai nate nella notte dei tempi, avevano lo scopo di impedire che i vari “professionisti” cominciassero a fare i capetti, costituendo piccoli regni e monarchie varie in continuo conflitto tra di loro. C’era un mercato da assicurarsi, e tutti avrebbero potuto mangiare, (e anche “molto”), se ci si fosse presentati “in blocco” di fronte alla società civile, evitando di apparire come tanti chiassosi galletti. In questo modo i clienti non sarebbero scappati, si sarebbero cioè rivolti SOLO A LORO e chiunque avesse voluto aprire un’attività AVREBBE DOVUTO FARE I CONTI CON LORO.

Se io voglio cercare di vendere un prodotto “di qualità” (“di qualità” perché certificato da me, che ci metto la faccia) è ovvio che mi presenterò al mercato nelle veci di benefattore, cioè come un signore interessato non tanto al profitto personale, quanto al benessere dei miei possibili clienti. Ciò non toglie, però, che questa lodevole attitudine sia solo UN MEZZO (E NON UNO SCOPO) con il quale tento di difendere I MIEI INTERESSI.

E poi, deontologicamente parlando, tutti quelli che si presentano alla società civile come “offerenti di servizi” hanno il compito di comportarsi bene, indipendentemente se sono un singolo o un ente. Altrimenti che faccio, mi metto a vendere una cosa che non è buona? Che invece di fare bene, fa male? Dico che sono un architetto ed invece non ho neppure finito l’università? No. Non si può fare.

Quindi, al di là del ruolo sociale degli Ordini, esiste anche la NECESSITÀ di difendere gli interessi (quelli leciti, ovviamente) degli iscritti agli stessi. Ed infatti, se provate a navigare nelle pagine ufficiali dei vari Ordini degli Architetti d’Italia vi renderete conto che la maggior parte dei servizi offerti (quelle “vocine” che non sono altro che richiami ad altri menù) “vivono” ad uso e consumo DEGLI ISCRITTI (o di coloro che abbiano requisiti per farlo.
poipoi :
si dà per scontato che un libero professionista dal momento in cui stabilisce da sé il compenso per il suo lavoro, non abbia bisogno di tutele particolari, visto che non è soggetto a contrattazione nazionale. Questo credo sia il motivo per cui qualsiasi forma sindacale fra i professionisti abbia poco senso.

Diverso è il discorso di alcuni organismi che a livello nazionale dovrebbero fare i nostri interessi come categoria. Gli ordini professionali sono rappresentati a livello nazionale dei rispettivi Consigli Nazionali (ingegneri, architetti, etc.) che hanno il compito di dialogare con il Governo qualora si decida di legiferare su un argomento di interesse per quella categoria. Il nostro Consiglio Nazionale, in passato, non si è distinto in particolar modo sull'azione di contrasto a provvedimenti che per la categoria sono stati un disastro, a partire dai vari condoni, alla deregulation sulle procedure edilizie, sugli appalti, sulle professioni junior. Speriamo che questo nuovo Consiglio abbia argomenti e forza per farlo meglio.
Ma per capire quanto il nostro attuale governo tenga in conto il parere dei Consigli Nazionali, basta vedere come si è vociferata la possibilità, nelle scorse settimane, di abolizione di quasi tutti gli ordini a parte architetti, ingegneri e autotrasportatori. Il giorno dopo erano solo avvocati e commercialisti a dover sparire. Il giorno ancora successivo era rientrato tutto.

Gli architetti dipendenti sono circa il 45% degli iscritti, il resto sono liberi professionisti. Di questi liberi professionisti ce ne saranno un 40% di titolari e un 10% di "falsi dipendenti". La restante parte è costituita da normali free lance che alternano lavoro dipendente a un lavoro in proprio. Domanda: secondo voi, un sindacato che rappresenterebbe al massimo il 5% di una categoria già poco rappresentata come quella degli architetti, che forza avrebbe a livello nazionale per imporre una moratoria in questo senso?

Credo che l'unica sia quella di stabilire voi il prezzo che ritenete opportuno e non accettare niente al di sotto, senza aspettare che qualcuno scenda dall'alto a liberarvi.
matr :
@poipoi
illuminante suggerimento. secondo lei se andiamo da qualcuno a dire che siccome abbiamo più di 3 anni die sperienza lavorativa su diversi campi e parliamo correttamente 2 lingue oltre ad usare 10 sw diversi qualcuno accetta di assumerci a 30mila euro all'anno?. considerando che quel 40% di illuminati architetti praticanti che millantano di essere grandi progettisti, in larga parte progetta i cessi delle sure Marie e non gli serve nient'altro che l'italiano (e magari farebbe più comodo il dialetto) e sketchUp???
poipoi :
@matr
e con chi te la vuoi prendere se il mercato dell'architettura in Italia è quello che descrivi molto bene? Credi che se c'è un sindacato a perorare questa causa possa cambiare qualcosa? Il sindacato ci porta lavoro qualificato? Direi proprio di no.
Il problema non è il contratto, dipendente, autonomo, cocopro, partita IVA che sia. Il problema è il lavoro, che manca, dei soldi che non ci sono (per gli onesti), degli appalti che vengono affidati chissà come.
Ti consiglio di leggerti la lettera di dimissioni della presidente dell'ordine architetti di Aosta, http://ordine.architettiroma.it/notizie/13576.aspx in cui si fa un elenco dei veri problemi della categoria, delle condizioni in cui un architetto deve operare oggi e su ciò che nemmeno gli ordini sono in grado di fare. La casta degli architetti? Ma fammi il piacere.
matr :
@poipoi
guardi che su questo siamo tutti daccordo!. Ne vedo tutti i giorni di amministrazioni comunali che mi dicono "Vogliamo rifare questo, a costo zero" A COSTO ZERO??? come fai a venirmi a dire che vuoi fare un lavoro poco poco da 1 milione a costo zero???? Amministratori comunali che non hanno la minima idea di un come si faccia e dove si possa recuperare dei soldi per le opere pubbliche, che non sanno cosa siano concessioni e project... e quindi via avanti con i super ribassi dei progettisti, con le imprese che vincono gli appalti senza nemmeno aver letto una riga e formulando preventivi assurdi e via discorrendo... lo so bene che il problema è a monte. Ma dico io com'è possibile che non cambi niente??? Ovviamente parlo di ediliza pubblica perchè la privata in questo periodo non è quasi nemmeno da tenere in considerazione... non ti paga più nessuno...
CuttingEdge :
finchè non cambierà il concetto tutto italiano di Cosa Pubblica e il delirio di onnipotenza delle amministrazioni comunali, (come se il destino dell'italia fosse legato alle sorti di un comune da 6mila anime!) sarà davvero difficile che le cose migliorino. Io lavoro in un ufficio che si occupa solo di lavori pubblici. Nessuno oramai fa più gare, solo affidamenti diretti, costa meno.
faby :
si, ok, il problema è a monte, ma chi ci va di mezzo alla fine sono sempre i più deboli. E in quanto debole sarebbe auspicabile unirsi con altri nella mia stessa situazione. Da sempre l'unione ha fatto la forza, e io da sola non posso nulla.
Mai sentito parlare di Class Action?
Io ci proverò comunque a proporre il problema dei falsi autonomi alla Commissione P.O. del mio ordine, di cui faccio parte..vediamo se mi ascoltano..
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