alex : [post n° 273200]

perché i giovani (ex) architetti non sono pagati?

sui giornali di oggi si legge:"Giornalisti precari in rivolta: venerdì a Firenze si apre una due giorni per stilare una Carta deontologica che costringa i giornali a riconoscere un giusto compenso. Anche i quotidiani che ricevono milioni di contributi pagano una miseria"

così i giornalisti decidono di tentare una strada per riuscire a recuperare un giusto riconoscimento del proprio lavoro, e noi?

perché non fare lo stesso?

Perché non organizziamo un incontro per parlare dei nostri problemi di riconoscimento lavorativo?
Potrebbe essere un primo passo per riuscire ad escogitare anche noi un documento per proporre un giusto compenso

aspetto molte risposte...
KT :
Ciao Alex, propongo di dare una mano ai giornalisti, una volta che avranno ottenuto ciò che chiedono avremo tanti "amici" che potranno sdebitarsi pubblicando anche la nostra protesta!
e.c. :
concordo!
ciondolo :
In Italia, per poter esercitare la professione dell’architetto, bisogna essere iscritti all’Ordine degli Architetti. Poi c’è la partita iva, l’Inarcassa, ecc.
La referenza PER TUTTI, dunque, è L’ORDINE.
Se gli studi di architettura si avvalgono della p.i. per reclutare manovalanza, e se lo fanno proponendo “gli stipendi” che propongono, allora questo vuol dire che tali pratiche:

sono legali;
e non vengono MAI …“poco consigliate” dall’autorità in materia (L’ORDINE).

Ora, a me pare molto strano che L’ORDINE, la «REFERENZA PER TUTTI», non sia a conoscenza del grande malcontento degli architetti-“dipendenti”. A occhio e croce, credo proprio che il numero di “dipendenti” sia maggiore (e non scrivo neanche «di gran lunga») rispetto al numero dei titolari, dei “capi”. Possibile che nelle segrete stanze degli Ordini nessuno sappia che una gran quantità di architetti lavora di fatto come DIPENDENTE all’interno di uno studio? Nessuno sa niente? Non è mai passata una «soffiata»? Nessuna Gola Profonda?
Ma che oscura stranezza.

Francamente, con i tempi che corrono in Italia, sconsiglio vivamente a tutti di “aspettare” ciò che fanno i giornalisti. Da una vita moltissimi di loro vivono nel precariato ma solamente l’altro giorno, guarda un po’ te che oscura bizzarria anche questa, il Giornalismo ha deciso di fare outing mettendo in luce le difficoltà di tanti giovani “della famiglia”.

E non lo potevano fare prima?

Come mai SOLO ORA il Grande ed Onesto Giornalismo Televisivo si ricorda dei propri figli precari?

Ma due anni fa non esistevano i precari, nel mondo del giornalismo? E tre anni fa? E cinque? Devo forse credere che i giornalisti precari si sono “precarizzati” tutti quest’anno?
alex :
attenzione però perché l'ordine non è un sindacato e non lo sarà mai, l'ordine non difende i diritti dei dipendenti degli studi, e non perché sia "cattivo", solo che l'ordine ha un altro compito, ossia controllare il corretto comportamento degli architetti del nostro paese, come l'ordine dei medici è uno strumento che serve al paziente che si accerta dell'autenticità della professione del proprio specialista, chiaro?

qui il problema è un altro, ed è tra colleghi!

sono dispiaciuto che così pochi colleghi rispondano a questo post, non siamo sempre tutti pronti a lamentarci di essere sfruttati?

dunque non c'è una moltitudine di colleghi che percepiscono 5-10 euro l'ora?

guardate che la soluzione a questo problema non è cosa così difficile, basta organizzarci, riunirci stabilire delle regole e alla fine imporle (anche all'ordine)
dart :
la legge secondo "ciondolo"? Prova ad andare da un avvocato achiedere se sono legali...io ci sono andata, vediamo cosa ti risponde.
Poi tra l'altro, è anche divertente notare come il "capo" reagisce quando arriva del lavoro alla "manovalanza"...come uno che ti gha comprato e quindi tu non hai il diritto di esercitare per conto tuo....roba da matti, ma questo è un discorso che non centra e che meriterebbe un post a parte
carry :
Ricordo di aver letto da qualche parte che c'è un sindacato per gli architetti.
carry :
Ho trovato federarchitetti e inarsind, il secondo è a pagamento, il primo bho.
ciondolo :
Il copyright sulla difesa dei diritti dei lavorati non ce l’hanno i sindacati.
Grazie a Dio.
Ed infatti, nella notte dei tempi, le Corporazioni nacquero per difendere gli interessi degli associati. Il fatto che gli Ordini abbiano una valenza sociale (garantiscono alla comunità che i loro iscritti lavorino “a regola d’arte”) non li trasforma in mandatari di doveri-senza-diritti. Se andate sul sito dell’Ordine degli Architetti di Milano, troverete, nella sezione «SERVIZI IN SEDE» un elenco di prestazioni, ed una di queste è la «Consulenza agli iscritti per gli aspetti deontologici». E secondo voi, un ente che si cura degli aspetti deontologici dei propri iscritti non difende al contempo gli interessi degli stessi?
Guardate che i “dipendenti” sono prima di tutto degli iscritti.
e.c. :
alche il primo
dart :
i sindacati sono sempre a pagamento, poi chi ci lavora dentro è trattato peggio che peggio non si può, però ci sono e TUTELANO i diritti dei lavoratori. Mi sfugge solo un piccolo particolare, se noi diritti di fatto non ne abbiamo (salvo quello che, quando emettiamo fattura, è il caso che ci paghino) quali diritti sarebbero a tutelare???
alex :
conosco i nostri sindacati e secondo me possono essere d'aiuto, ma non rappresentano solo i sottopagati... rappresentano gli architetti, prima di tutto dobbiamo presentarci tra di noi, dobbiamo costituire un gruppo omogeneo, dobbiamo incontrarci e decidere che cosa vogliamo, per esempio un tariffario per chi lavora in uno studio d'architettura o ingegneria o di grafica, oppure le FERIE!

Incontriamoci

decidiamo che cosa vogliamo, poi se siamo tanti lo andiamo a chiedere ai sindacati, agli ordini, ai nostri datori di lavoro!

questo sito tante volte raccoglie grida di aiuto da colleghi sfruttati, disperati, delusi, vorrei che tutti qui partecipiate liberamente, mi rivolgo anche agli organizzatori di professione architetto
leli :
non potremmo magari organizzarci tutti insieme e per prima cosa contemporaneamente non pagare la prossima rata di inarcassa? Cioè è per fare un esempio... perché a mio parere ci vuole un'AZIONE. I giornalisti hanno usato il loro strumento per fare la loro azione. Noi dovremmo usufruire di un nostro "strumento"...pensiamoci..pensiamo a cosa potrebbe essere..Per quanto riguarda me ...sono arrivata a non accettare più collaborazioni interne allo studio proposte in quei termini che conosciamo tutti..qui nella mia zona. Certo anche a mio discapito..ma ho scelto di dire basta. Sono disponibile solo esternamente con la dignità di un vero professionista anche se vuol dire avere veramente poco lavoro e faticare tantissimo a procurarselo...
alex :
cara leli, prima di fare un'azione del genere ce ne vuole...

ad ogni modo prima di tutto ci vuole una piattaforma comune, che vada oltre inernet. La scelta che hai preso è sicuramente corretta ma sappiamo che finché ti trovi in un mercato senza regole è così difficile avere rapporti di lavoro, perché molti altri accettano di tutto!

io mi trovo a roma, ho scoperto che qui esiste un gruppo che si chiama "iva sei partita" presente anche in internet che lotta per un riconoscimento degli architetti che lavorano come liberi professionisti negli studi, voglio riuscire a promuovere un incontro all'esterno delle sedi degli ordini in uno spazio neutro con altri architetti, non per forza a roma, rispondete all'appello numerosi!
leli :
Ce ne vuole perché sono scelte troppo coraggiose??? Si Alex, e tra le righe il mio messaggio vuole significare che tutti insieme dobbiamo muoverci verso qualcosa coraggiosamente!! Altrimenti con soli pochi "martiri" non si può cambiare proprio un bel niente! Bè, proprio un bel niente no..perché fidati che nel mio caso di piccola zona di provincia comunque il concetto si sta diffondendo... da cosa nasce cosa...certo ci vuole follia...guarda ora probabilmente mi dedicherò alla raccolta della frutta per arrotondare...ma non mi importa...ho scelto e adesso nessuno più mi muove dalla mia scelta!!
leli :
ah dimenticavo che Iva sei partita la conosco, e ho anche firmato!
alex :
non pagare una tassa è una scelta che raramente porta un risultato positivo, piuttosto che mettere in difficoltà inarcassa ci ritroveremo more interessi e equitalia alla porta; piuttosto una specie di class action, o uno sciopero, hai mai pensato che oramai quasi i comuni chiedono il supporto telematico e che tutta quella vecchia generazione per cui la maggior parte di noi lavora non ci capisce niente di cad... dobbiamo promuovere degli incontri e risvegliare i colleghi che si piegano!
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