Sabato sera ho avuto modo di conoscere a cena il capo ufficio tecnico di un comune dove lavor(avo). Esso è stato nominato dal sindaco ed ha anche un ruolo nel comune della città limitrofa dalla quale è stato parzialmente trasferito. Insomma, sto povero cristo pareva rassegnato, scavato, svuotato... ...poi parlando, a fatica, è emerso tutto il suo disprezzo per l'attuale sistema di nomine dei tecnici comunali, dell'eccesso di dirigenti, di un sistema malato dove la politica nomina persone spesso non all'altezza che "Non ci mettono più la faccia come una volta" e non in grado di gestire i progetti, firmando.
Insomma, uno che si potrebbe definire "assimilato" dalla burocrazia che si lamentava della burocrazia stessa e del sistema reso fallace da una legge recente che ha drasticamente diminuito il potere e la competenza degli architetti comunali, con una proliferazione di "manager" messi su dai partiti, puri burocrati.
Per un "esterno" come me è stato un confronto abbastanza commovente, utile a non generalizzare su una categoria spesso bersaglio di insulti e accuse.
Edoardo : [post n° 273730]
50 enne architetto scoppiato, ma lo capisco.
Effettivamente non ho capito se è un idealista o si lamentava per mettere le mani avanti e proteggersi da eventuali sospetti nei suoi confronti. Ma penso sia un idealista, categoria a rischio.