Edoardo : [post n° 275428]

Incubo, da interpretare?

Vado a Firenze col treno per fare un esame, oggi nel presente, importantissimo per convalidare gli studi, una tappa obbligata.
Sono in ritardo e, una volta a Santa Maria Novella non ricordo più la strada per raggiungere la sede dell'esame. Non ho alcuna cartina.
Smarrito, entro in un bar e chiedo informazioni. Con sorpresa vedo alla cassa del bar una mia ex collega, invecchiata, che sbotta a piangere e scappa nel retro.
Allucinato da quell'episodio esco, e decido di arrivare lo stesso costi quel che costi. Il ritardo aumenta.
Arrivo in una fantomatica "Via degli Innocenti" che associo subito all'Ospadale degli Innocenti, piazza Santissima Annunziata. Ecco che, terminato il fronte strada, scorgo la piazza ed il monumento equestre del Giambologna, come una visione metafisica.
Svolto per entrare nella piazza ma il paesaggio urbano muta, non lo riconosco più. Una sequenza di condomini residenziali ordinati, giardinetti.. ...insomma, mi trovo in un luogo non precisato fuori dal centro e con il cuore in gola. Ecco che mi decido ad interagire: mi infilo in un concessionario di auto, spacciandomi per un loro cliente, e mi faccio spiegare la strada... ...o anche solo farmi dire da loro dove sono. Mi ridono in faccia, compassionevoli, e mi spiegano che sono lontanissimo dal centro, molti km... ...ed ecco che mi sveglio.
luca :
tuttttttti dovremmo fare analisi, cerca anche tu un bravo psicoterapeuta, la facolta' di architettura lascia molti traumi ahahahah
Andreo Arch. :
Non mangiare la peperonata la sera prima...poi è normale che fai questi incubi......:)
Edoardo :
Infatti la peperonata la mangio a colazione. Quell'esame vitale a cui non sono riuscito ad accedere era forse il mondo dell'architettura per chi può fare architettura, dal quale mi sento ormai escluso? L'essere finito in una concessionaria, Honda peraltro.. ...come la mia auto, non è forse stata la metafora di una carriera dirottata in provincia, esaurita ora in quanto manca il lavoro, che scelsi prima della crisi proprio per potermi permettere qualche agio, tra cui l'auto? Mi sono auto-punito inconsciamente? Mah.
Ora, col senno di poi, la ragione mi dice che feci bene a scegliere la provincia piuttosto che i posti fighi, gli studi "IN"... ....ma il mio inconscio si ribella... ...e l'altra notte ne ho avuto la prova.
luca :
io seriamente farei un poco di analisi, credo ci sia molto di piu' di quel che credi
sil :
ahahaha è una bella interpretazione quella che ne dai. Io attualmente lavoro in una topaia, letteralmente. pensa che non ho nemmeno una scrivania vera. Mi spaventai quando venni a fare il colloquio ma accettai subito perchè non avevo visto mai nessuno studio trattare temi di questo genere, inoltre l'idea di essere l'unico collaboratore e dover imparare un sacco tutto da sola mi allettava, credevo potesse essere una grossa spinta professionale. Non mi sbagliavo. Rispettoagli studi blasonati con le bercelona all'ingresso per far attendere i clienti, qui ho imparato un sacco, certo, ogni tanto, quando mi giro intorno e vedo cose vecchie del 1972 mi viene da piangere, per la puzza e scorgo gli acari che mi salutano, ma i sw non mancano e i progetti neanche e molto grossi ed interessanti.
sil :
ah beh ovviamente non è l'america neh....per i soliti motivi
Ily :
Buongiorno Edo, onestamente non vedo il nesso concessionario auto/vita in provincia, ma lo vedo semplicemente come un tuo desiderio inespresso relativo alle auto (ad esempio il famoso Porche triturbo aspirato di cui si parlava ;-) ).
Per quel che riguarda l'esame, potrebbe essere che ti senti "bloccato" come architetto, forse perchè sul lavoro non puoi progettare (essendo tu, mi sembra di aver capito, un progettista "puro").

P.S. Dove ti devo mandare la parcella per la mia fine analisi pissicologica? ;-)
john :
premetto che non analizzo, faccio l'architetto (o almeno ci provo) e quello che scrivo è per "giocare" all'interpretazione :)

Secondo me il fatto che tu ti trovi in una città d'arte e riconosci molto bene i monumenti e ciò che ti circonda vuol dire che hai molto a cuore le radici della tua professione e che sai che non è ridotta solamente al mero fine del guadagno ma nasconde qualcosa di più profondo. Il fatto che tu però non abbia la cartina e ti senta perso immagino voglia dire che il mondo profondo che ti lega all'architettura tu non sappia dove sia e l'esame che devi raggiungere è quel banco di prova, essenziale, ma lontano dallo spirito interiore dell'architetto che ti indica che senza un giudizio e una prova che ti farà qualcun'altro non andrai da nessuna parte. L'amica nel Bar che piange mi sembra chiaro che sia la componente della paura del fallimento, del fatto che nonostante la fatica, lo studio ed il fascino della disciplina che ami alla fine ti potresti ritrovare dietro la cassa del bar, che nell'immaginario collettivo (senza offesa per i baristi) è un lavoro pratico, non intellettuale e ben lontano da quei "monumenti" che tu vedi e dall'architettura. Oltretutto la tua amica scappa, piange, si sente fallita e si vergogna di farsi vedere da te...

Poi d'improvviso ti trovi in quella che forse è quello che oggi tu vedi come la realtà, fatta di edilizia, di schemi lontani forse dalla bellezza dell'architettura come la intendi tu,ovvero come arte (case, giardinetti, condomini); realizzazioni anonime, regolari, comuni, ma necessarie.

Curioso il fatto che questi schemi siano anche lontani dal centro dell'architettura secondo me, dal centro della città, ma sopratutto dal famoso esame fondamentale per andare avanti.

Facessi un sogno del genere lo interpreterei così su di me...

scusate se ho azzardato in un campo che non mi compete :)
luca :
seeee comprendo la buona volontà ma chi fa i tarocchi spiega i sogni, chi si occupa di analisi non spiega nulla, poiché il paziente/cliente ci deve arrivare da solo. Un sogno non ci spiega nulla della vita, sono piu' interessanti le situazioni, gli umori, i sentimenti, i dubbi e le incertezze che ci possono essere spiegati con i meccanismi psicologici che utilizziamo e che possiamo imparare a gestire. L'ansia, la depressione le varie sfumature dei sentimenti che spesso ci vengono accollate in varie situazioni della vita posso essere gestite i un modo imprevedibile, specie quando troviamo i manipolatori emozionali del mondo del lavoro. Chi lavora con le interinali può capire.
Edoardo :
Ok, grazie a tutti... ...mi cercherò uno bravo, anzi, una brava!
luca :
devi essere tu, quando sei pronto e se sarai pronto a decidere di fare un viaggio alla ricerca di te stesso, allla scoperta delle paure, delle incertezze e del significato delle emozioni
desnip :
Quello di dover fare uno o più esami per convalidare il mio corso di laurea e non riuscire mai ad arrivare in tempo, essere in ritardo per vari motivi, anche solo perchè le gambe pesano come macigni... per me è un sogno ricorrente.
L'ho fatto più volte da quando mi sono laureata e anch'io mi sono data le mie spiegazioni.:-)
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