Tata 72 : [post n° 295268]

ho bisogno di un consiglio

Sono al momento impiegata presso un privato (settore metalmeccanico), in teoria sarei responsabile ufficio tecnico, in pratica rispondo al telefono, faccio caffè e firmo le raccomandate in arrivo. Possibilità di crescita: zero! Un mio caro amico mi ha "raccomandato" alla sorella, che ha una ditta di case in legno che sta riorganizzando l'azienda. Ho fatto il colloquio e lei, molto onestamente mi ha detto che all'inizio mi poteva garantire solo poche ore di lavoro alla settimana e pochi soldi, ma che una volta confermati alcuni progetti in ballo le cose cambierebbero in meglio.(I progetti sono moolto interessanti...) Inoltre, stando lì avrei anche la possibilità di collaborare con un ingegnere di quelli a cui il lavoro non manca mai. Cosa faccio? Mollo i 1000 euro mensili e mi butto all'avventura o resto lì a fare caffè?
Tiga :
Ciao, se uno non è contento non sta bene con se stesso. Tutto dipende se puoi permetterti di farlo e hai magari chi può aiutarti perchè convivi o stai con i tuoi etc, quindi puoi non avere il problema di arrivare a fine mese per qualche tempo. Inoltre occorre valutare la serietà della proposta di questa persona, perchè mi è capitato di di sentire proposte allettanti che dopo un mese si rivelavano dei flop con false promesse iniziali!Alla luce di queste considerazioni, se puoi cambiare e hai valutato che ci può essere un cambiamento positivo fallo perchè lo rimpiangeresti!in bocca al lupo.
Dotting :
Personalmente tecnici a cui il lavoro non manca mai non ne ho visti, quindi questo renderebbe l’ing. Di cui parli una creatura mitologica ;)
Detto questo dipende da un po’ di fattori la tua scelta,
- quanto potresti andare avanti con uno stipendio “da praticante”
- hai già un tuo bagaglio tecnico o loro dovrebbero “formarti”? Nel qual caso i tempi potrebbero non esser brevissimi
- per quanto riguarda la crescita io avrei qualche dubbio, a meno che non si tratti di qualche colosso del prefabbricato, le piccole società infatti non hanno bisogno di grossi uffici tecnici interni, per svariate ragioni che non mi metto ora ad elencare.
sissi :
scusa ma il 72 del nick è il tuo anno di nascita? perchè se tu fossi neolaureata forse ti consiglierei di buttarti (se puoi farti mantenere), se hai 40 anni la vedo un po' dura vivere con poche centinaia di euro al mese, insomma il discorso diventa più complesso, dipende da quale esperienza hai, necessità economiche, situazione famigliare (magari ti fa comodo il part time) ecc ecc.
Per quanto riguarda le promesse di crescita in fase di colloquio io non ci credo più...
Paolo :
Secondo me, visto che ti hanno proposto poche ore di lavoro alla settimana, potresti vedere di non mollare il tuo lavoro attuale, e organizzarti per poter seguire pure la nuova proposta.Magari puoi proporre di fare del part time nelle ore che più si conciliano con il tuo attuale lavoro, se la nuova azienda non ne fa un problema; se vedi che poi il nuovo lavoro può portarti a cose positive, puoi licenziarti dal vecchio e fare questa nuova esperienza. Conosco delle persone che sono impiegati in studi o aziende, che riescono, sia pur con grandi difficoltà, a non abbandonare la professione libera, dando appuntamenti nell'ora di pausa pranzo o all'uscita dal lavoro dipendente...ci si deve organizzare di questi tempi.
Tata72 :
Grazie dei consigli! Dotting, l'ufficio tecnico in effetti sarei io, con l'appoggio all'ingegnere (che è di quelli con la tessera giusta, fidati che lavora!), per quello intravedo un po'di luce in fondo al tunnel!! Dove sono ora posso ambire al massimo a fare caffè macchiato invece del semplice caffè...
Il part time sarebbe l'idea migliore, ma non me lo daranno mai!
Rischiare e fare sacrifici o rimanere qui a spendere lo stipendio sicuro in antiacidi?
Mi sa che mi butto... alla peggio andrò a fare caffè in qualche bar!!
desnip :
per sissi: a 40 anni può essere pure che uno è riuscito a mettere qlcsa da parte e può guadagnare un po' meno per qualche mese. Invece per un giovane sarebbe più difficile se non ha un'ancora di salvataggio (genitori).

Detto questo, anch'io non credo alle promesse in fase di colloquio, quante falsità ho sentito. Quindi, Tata72 accetta solo se ti mettono tutto nero su bianco, insomma una qualsivolgia forma di contratto.
sissi :
x desnip: ci sono millemila situazioni familiari ed economiche diverse sia a 25 anni che a 40.
Quello che purtroppo si riscontra (vedi il post più sotto) è che le possiblità di reinserimento lavorativo, nel caso in cui il nuovo lavoro non avesse esiti positivi - anche se auguro a tata che non sia così- sono molto più alte per un neuolaureato che per un 40 enne.
desnip :
Certo, sono d'accordo. Per questo le dico di essere attenta e guardare bene le sue cose, anche se fare un lavoro che non ti piace è una roba che ti rovina la salute.
Tata 72 :
Come diceva desnip, a 40 anni sono riuscita a farmi un gruzzoletto che mi permetterebbe di vivere per un po' con uno stipendio misero. Ho anche l'appoggio della famiglia e del fidanzato, ma il mio problema è proprio il non voler essere di peso. Mi dispiacerebbe poi rimproverarmi di aver lasciato lì il pane per aver seguito la poesia.
Intanto ieri mi hanno dato il primo "lavoretto" ( che riesco a fare anche se lavoro ancora di là): una piccola bifamiliare a un piano. Progetto di massima, impegno minimo... ma tanta gioia da parte mia!!!
asv :
1000 euro al mese per fare il caffè e firmare le raccomandate. Mi sembra un'eccellente opportunità di lavoro.
A mio giudizio i tempi bui che stiamo vivendo non devono ridimensionare i nostri progetti, o i nostri sogni. Sono semplicemente l'occasione per rivedere con maggiore gratitudine le poche, pochissime occasioni di lavoro che abbiamo oggi in Italia.
sissi :
Anch'io sono una sostenitrice della serie "piuttosto che niente è meglio piuttosto". Sono d'accordo che in questi tempi bisogna essere contenti solo per il fatto di avere un lavoro qualunque e magari uno stipendio "sicuro" (che poi 1000 euro netti non è che sia questo gran stipendio).
Però fare il caffè e firmare raccomandate per un laureato in architettura appassionato della professione no, non è un'opportunità "eccellente";
se poi uno è soddisfatto di fare caffè è un altro discorso ma non è il caso di Tata.
Tata72 :
Vedi asv, il problema non è fare il caffè o firmare le raccomandate. Ti assicuro che non mi tiro indietro di fronte a nessun tipo di lavoro, anche dopo la laurea ho fatto la baby sitter, la venditrice di mobili, la rilevatrice istat e ho fatto domanda per raccogliere mele e tabacco. Il fatto è che se voglio fare caffè io cerco un lavoro per fare caffè, non che mi assumi come architetto e poi ti diverti a umiliarmi quotidianamente dandomi della scema perchè ho sbagliato a capire un nome ( es. ha chiamato pino invece di lino). Per venire a lavorare qui ho detto no ad altre proposte, più modeste ma sicuramente meno umilianti. Per questo alla fine ho deciso di propendere per l'altra occasione: meno soldi ma sicuramente più serenità: ho lavorato anche durante il fine settimana a quel mini progettino, ma che soddisfazione!
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