desnip : [post n° 295445]

Caldo e rabbia

Cari colleghi,
sarà perchè fa caldo, sono stanca e vorrei andare in vacanza, ma certi post mi fanno venire davvero delle reazioni da zitella isterica!
Possibile che non passi un giorno che non ci sia un post con qualcuno che chiede come fare per presentare una domanda di condono, come condonare il terzo piano abusivo del cliente o se può fare una sanatoria o deve aspettare il prossimo (!) condono...
Ma possibile ci sia una tale ignoranza e leggerezza sull'argomento CONDONO?
Guardate, se il livello di preparazione di quelli che escono dall'università è questo, ci credo bene che ci siano tutti questi problemi nel trovare un lavoro decente...
MRBLUE :
...purtroppo desnip non solo sull'argomento condono c'è ignoranza, ad esempio anche sull'argomento genio civile e affini c'è un'impreparazione assurda...non per difendere chi fa queste domande perchè anche preparando l'esame di stato bisogna studiarle queste cose, però difficilmente i corsi universitari ti preparano su queste cose che poi sono la materia prima per la professione vera e propria...comunque ogni tanto una reazione da 'zitella isterica' come dici tu ci sta proprio bene...brava, bis...
d.n.a. :
si.. è ora che trovi marito... stai proprio diventando una zitella isterica ;-)..
scherzi a parte.. il livello di "ignoranza" dei neolaureati è molto generalizzato su tutta la disciplina urbanistica, edilizia, normativa.. oltre che sui condoni.. e magari, anche se non so quanti anni hai, ma anche ai miei tempi, la formazione universitaria ad architettura sulle materie di cui sopra era pari ad 1 esame su 38, che proponeva tra l'altro un'infarinatura mooolto poco generale e nulla più, non fosse stato per la mia formazione da geometra (.. sccc dillo piano)non ci avrei capito un'emerito pazzo.. quindi immagino che le cose non siano cambiate di molto, da qui la scarsa conoscenza delle nuove generazioni appena laureate... detto questo, è per questo che è necessario, se si vuole fare veramente il libero professionista, passare per un tosto tirocinio sul campo, che ti insegni il più possibile per poter rispondere ai problemi della professione è d'obbligo.. da qui nasce che il compenso che un architetto può darti per lavorare nel suo studio, sia quello che sia, e non un onorevole stipendio.. perchè fino a prova contraria giustamente si viene pagati per quello che si sa fare e non per quello che si deve ancora imparare..
desnip :
Guardate, quando sono uscita dall'università ero ignorante su un milione di cose, come si prepara una dia, una concessione, la pratica per il genio civile, non ne parliamo. Perchè, effettivamente queste cose non si imparano all'università.
Ma il condono no, per piacere. Non mi dite che non si studia all'università... E' una di quelle poche cose teoriche che poi servono. Certo, non ti spiegano come si "prepara" la pratica di condono, ma CHE COSA E', sì!
E soprattutto mi deprime la mancanza di sensibilità... gente che aspetta il "prossimo condono", come se fosse normale che debba esserci. Vuol dire che non ha capito che cosa è.
Arch. Ir :
Mi sa che ad alcuni gli hanno condonato il timbro professionale.... che era abusivo....
mari :
Secondo me generalizzare non fa mai bene. La formazione universitaria è data in parte da ciò che l'università ti offre e in parte dalla responsabilità, dalle capacità e dalla voglia di fare e di imparare di ciascuno.

L'università con uno o due esami ci ha detto che esiste il TU Edilizia, il Codice dei Contratti Pubblici, etc.., ci ha più o meno approfonditamente spiegato cosa fare davanti a beni vincolati, ci ha permesso attraverso i laboratori, di mettere in pratica le leggi urbanistiche, etc..

Ma cosa dovrebbe fare in più? Usciti dall'Università, invece, a mio parere, tutto ciò basta per saperci trovare da soli le soluzioni ai nostri problemi, leggendo le leggi che sappiamo esistere, e interpretando le zone oscure di queste attraverso internet. Ne abbiamo tutte le capacità e la cultura per farlo. Potendo e dovendo essere autonomi almeno in questo gli studi devono pagarci adeguatamente!! E noi dovremmo pretenderlo.
biba :
mah...io avrò studiato in Burundi e voi tutti a Firenze forse, ma a me dentro l'università non è mai stato spiegato cosa fosse il condono, anzi vi dirò che mi sono laureata senza avere mai visto ad esempio una cosa basilare come un computo metrico (e mi sono laureata con 110, non è che mi tirassi le dita).
L'università è fatta dai docenti, non è uguale per tutti. Chi ha avuto bravi insegnati non sa che fortuna ha! E se la professione si impara sul campo, anche chi ha un capo che gli insegna qualcosa anziché delegargli solo la bassa manovalanza è molto fortunato!
Tenete conto che non per tutti e così, e state pur tranquilli che chi ha la testa sulle spalle se ne accorge da solo di essere ignorante!!!! E la cosa già lo fa incazzare abbastanza!!!!
Con tutto ciò, ognuno è libero di indignarsi quanto vuole, e ci mancherebbe altro! :-)
desnip :
Scusa, biba, neanche io ho mai visto materialmente come era fatto un computo metrico all'università, ma non dirmi che sui libri di urbanistica non si parlava perlomeno della legge 47/85?
Non dico gli ultimi 2 condoni, ma almeno quello più "vecchio", sai, le cose più antiche a scuola vengono fatte studiare, perchè fanno "storia"... Poi quello era il primo, era una novità...
al :
A livello generale, e cioè sulla impreparazione che da l'università sono d'accordissimo, che però poi tu, desnip, abbia reazioni da zitella isterica per la non conoscenza del condono, mi sembra esagerato...io conosco colleghi che non hanno idea delle misure minime di progettazione(che trovo un po più grave come mancanza), o dei titoli edilizi, o di cosa siano i RAI..e d'altra parte alcuni professori ancora ritengono che l'università debba dare cultura e non insegnare un mestiere..chiudo per altro ribadendo, come in passato, che il mestiere dell'architetto secondo me non esiste più in Italia, se non per pochissimi eletti, che non si confrontano certo qui sopra (ben inteso, me compreso)..
d.n.a. :
al...io.. io.. so cosa che vuol dire RAI!!!! Radio Audizioni Italiane :-)).. cosa ho vinto??
Arch. Ir :

Al, il problema non è non sapere nulla del condono appena laureati, il problema è non andarsi a vedere cosa è un condono e cosa è una sanatoria, prima di dare consulenze su un condono a un cliente che non tarderà a rendersi conto che l'opinione gratuita di un salumiere, certamente non sarebbe stata meno utile.

Dotting :
Che cosa curiosa, mi piacerebbe che fosse disponibile il tasto "quote" per trasportare alcuni di questi pareri qui espressi nell'altra discussione in cui si parlava di università (nello specifico laure 3 o 3+2)

In quel'altra discussione ancora un po' rischiavo di esser lapidato per aver fatto notare quello che per me è ovvio, che anche il percorso universitario più completo non forma per forza professionisti completi e che la differenza tra un tecnico e l'altro sta nelle conoscenze e non nel titolo di studio.

Detto questo credo che Arch Ir abbia centrato il problema, perché ci può stare che un professionista non sappia tutto di tutto, ma questo professionista dovrebbe aver la forza di rifiutare il lavoro per cui non è preparato.
Troppo comodo accettare tutti i lavori, poi correre per documentarsi il minimo necessario per salvarsi la faccia, non è così che si lavora.

Qui tra condoni e urbanistica in genere, strutture ed energetica siamo davvero alla frutta :D
Arch. Ir :
Infatti Dotting questi interventi sono uno più bello dell'altro e vanno incorniciati :-)

Nell'altro topic purtroppo non riesco a postare per problemi tecnici del forum, ma ero totalmente d'accordo con te, e avrei voluto aggiungere un pò di cose sui "quinquennali per forza".
Edoardo :
Io so che bisogna USARE SEMPRE IL CONDONO coi clienti che non si conoscono. Buahah! : D
Edoardo :
Al di là comunque della comprensibile "rabbia" nel leggere meno comprensibili errori... ...quello che a me fa rabbia è che nessuno qui parli di architettura, di quello che progetta, di quello che pensa... anche solo per confrontarsi. :-(
Non leggo quasi mai post dove qualcuno mette in condivisione le proprie esperienze, e devo dire che ho dei brutti, ma molto brutti presentimenti in merito.
Uno spazio come questo non dovrebbe essere tecnicistico secondo me, per questo esistono le sezioni tecniche... ...qui secondo me sarebbe bello far venire fuori il nostro lato prezioso, magari scrivendo cazzate, senza paura di condividere le idee e senza nè rancori nè divisioni classiste e anagrafiche, scrivendo "io quà, io là, io all'età vostra..." ecc ecc..
Vorrei veder scrivere un post da un'archistar che parla del suo progetto in terza persona, in incognito, ed uno/a di 25 anni smontarglielo ironicamente... senza sapere chi è realmente che scrive.
Insommma sarebbero d'arricchimento dibattiti aperti e rispettosi... ...come davanti a un fuoco, e soprattutto dibattiti sull'architettura.
ced :
bauhauahaauh desnip ti giuro che stavo per scrivere un post proprio riguardo questo argomento!!
La prossima volta che leggo la parola CONDONO in un contesto non appropriato divento maleducata!!

Edoardo...sei così romantico!!;)
Ily :
Oh ragazzi, non cancelliamo le zebre colla gomma (come direbbe Crozza) però bisogna anche spezzare una lancia in favore di chi fa le domande (me compresa, a volte), perchè:
1) Impossibile sapere tutto di tutte le pratiche: ad esempio io ho fatto pochissime paesaggistiche, per dire.
2) Il numero delle pratiche è molto ampio, e spesso le leggi cambiano varie volte, o vengono applicate in modi diversi in comuni diversi.
3) I moduli a volte sono molto diversi anche da comune a comune, chi esercita a Roma meglio si spari (metaforicamente parlando).
4) Giusto per semplificare le cose, gli stessi strumenti normativi hanno nomi diversi: in Emilia Romagna PRG e Regolamento Edilizio sono accorpati in un unico strumento che si chiama RUE, uno che non esercita in Emilia Romagna è difficile che lo sappia. Per non parlare delle regioni e provincie a statuto speciale.
5) Dipende da cosa uno fa di solito: un architetto strutturista conoscerà a menadito il Genio Civile, un architetto progettista le pratiche edilizie, un architetto restauratore le procedure della Soprintendenza, ecc ecc. Se uno non si occupa ad esempio di catasto, ma poi gli capita di fare un frazionamento o una variazione mi pare sia normale che chieda. Stessa cosa un architetto che firma una sismica per la prima volta (perchè magari normalmente fa tutt'altro ma poi il cliente glie lo chiede), o fa una stima senza averlo mai fatto prima, o magari semplicemente una pratica in un'altra regione con moduli/normative/pratiche diverse da quelle a cui è abituato.

Questo forum serve anche a questo dai!!! Desnip, tu sai sempre tutte le procedure di: catasto, genio civile, comuni, soprintendenza, magari anas autostrade e ferrovie se capiti in fascia di rispetto, tribunale? Dai non credo :-)))
sissi :
Io invece un po' li invidio (in senso positivo) quelli che prendono lavori pur non avendo la minima idea di cosa si tratti, poi cercano, chiedono, insomma sono intraprendenti, fanno bene ed è l'unico modo per imparare qualcosa, dato che l'università prepara poco (un conto è sapere cos'è una sanatoria e un conto è presisporre la pratica dall'inizio alla fine e questo di certo non lo si impara a scuola) e nella maggior parte degli studi si fa i disegna-segretari.
E poi le domande nella bacheca "consigli" sono a livello pratico-burocratico, se uno non ci è già passato non può conoscere le procedure, anche se ha anni di esperienza, tanto più che le pratiche comunali sono sempre in evoluzione.
Mimma :
Ma perchè non facciamo una rubrica chiamata " chiedi a Dotting e Arch.Ir" dall'alto della loro pluriennlale esperienza avranno la risposta giusta a tutti i nostri quesiti!! (tralaltro, dove è scritto che chi ha fatto le domande sul condono ha una quinquennale??). Nel frattempo io mi organizzo per la raccolta firme sul rimborso per gli anni sprecati...
Scherzi a parte, nessuno è uscito dall'università sapendo quello che c'era nella "vita reale". Tutti abbiamo fatto delle domande più o meno sceme, si hanno tanti dubbi e paure e penso che il rispetto per chi vuol sapere sia la prima cosa, anche se fa una domanda che a noi sembra stupida. Poi se la stessa domanda viene fatta dalla stessa persona per più di due volte consecutive
... beh lì è un altro discorso!
john :
Io credo che siano discorsi condivisibili da ambo le parti, essere tecnico presuppone una conoscenza di base...laurearsi e preparare per bene l'esame di stato non può voler dire sapere tutto del lavoro, della vita...non avrebbe senso...In Architettura poi (intesa anche come facoltà di studio) le discipline sono varie in modo quasi inconcepibile...Ricordo un vecchio detto..."L'architetto è un uomo che possiede ALCUNE nozioni su un GRANDE NUMERO DI ARGOMENTI...a poco a poco possiede sempre più nozioni su un maggior numero di argomenti, fino a quando non sa praticamente più NIENTE a proposito di TUTTO"...(per par condicio l'ingegnere alla fine sa TUTTO a proposito di NIENTE) Tutto ciò era affisso nello studio nel nonno di un mio amico che era architetto, ma di quelli veri, artisti, mastri, pittori, ingegneri, progettisti, urbanisti VERI, ed eravamo forse nel 1925!!!

Bisogna mettersi in testa è la nostra disciplina che è lasciata allo sbando anche da chi fa le regole, perché ci sono ARCHITETTI che magari hanno sempre progettato solo ad un certa scala, o magari che non hanno mai progettato ma fatto cantiere vero, o al contrario solo concorsi di idee...ma sono ARCHITETTI e quindi si sentono autorizzati o gravati a sapere TUTTO...un condono? cosa è? Lo accetto che qualche tecnico possa non saperlo..ma se non lo sa, forse deve avere un altro ruolo...sempre tecnico...ma in altri campi... Per quanto mi riguarda se si nasce difensori si difende se attaccanti si fanno i gol, figure indispensabili in una squadra ma che sono ben distinte, ...la scuola calcio insegna tutto a piccole dosi, la VITA e le capacità e le inclinazioni personali fanno capire poi chi sarà difensore e chi attaccante e a che livello..poi se si vuole fare il bomber in serie A ma si è imparato o si sa fare solo il difensore in serie B c'è un errore di fondo...prendiamo un altra professione? il medico?a medicina studiano tutto, ma poi si specializzano, uno specialista cardiologo non sa una ceppa di neurologia, ve lo dico io, non visita pazienti epilettici, lascia fare ai colleghi...l'avvocato? un amministrativista non sa una ceppa di penale...non so se mi sono spiegato....nel nostro ambito tutti si lanciano su tutto ed è questo l'errore di fondo...o STUDI e impari a farlo per bene o meglio lasciar perdere....oppure qualcuno deve capire che anche nel nostro lavoro non tutto è per tutti...allora dopo aver insegnato un po' di tutto in facoltà...ci si deve poter specializzare...
Arch. Ir :
Mi dispiace Mimma, ho solo mezza laurea (presa anche a fatica) sono particolarmente ignorante e tutt'altro che colto, oltre che alle prime armi :-)

Prova a chiedere a Dotting per la rubrica, che non so se ha esperienza e specialistica, ma pare ben preparato oltre che sveglio.

Comunque pensi che sia a causa dei miei deficit culturali accademici e intellettuali che non ricordo di aver scritto, millantando rara sapienza, che la specialistica non serve a nessuno in nessun caso, scatenando la tua raccolta firme e la proposta di una rubrica a me intitolata?

luca :
io credo che questo dimostra come l'università italiana sia lontana dalla realtà, non si puo' "dare" solo teoria agli studenti: penso che in tutte le professioni purtroppo le varie scuole rilascino solo un pezzo di carta che vale la carta su cui viene stampato e questo nell'ottica "medioevale" di proteggere chi si passa il lavoro di generazione in generazione. LA disoccupazione ne è conferma.
Mimma :
Arch.Ir non penso che tu abbia deficit di nessun tipo, solo che mi sembra di ricordare che nell'altro post fossi oroglioso della tua triennale presa perchè giudicavi gli altri due anni inutili. E qui, riferendoti a quel post, sogghigni assieme a Dotting con l'aria di chi, non avendo perso tempo a studiare, sa un sacco di cose in più dei "quinquennaliperforza"...
Ma forse sono sensibile al caldo anch'io... :-)
Andrea :
Arch. Ir forse non te lo ricordi ma in post scritto da baldomoria, egli scrisse conse cosi'
"Le gratificazioni lavorative non sono tantissime, soprattutto a livello economico, ma sono sicurissimo che la gavetta è la stessa che avrei fatto con 2 anni di studi in più, e sono felice di non averli "buttati".

subito dopo ci sei tu che rispondi
"complimenti per la scelta, firmati tranquillo come dott. e aggiungilo anche sul timbro."

quindi vedi che sei d'accordo che gli anni della specialistica sono buttati
abbi almeno un po di coerenza con le tue affermazioni
desnip :
Ily, certamente io sono ignorante su TANTISSIME cose (è anche per questo che leggo questo forum, per informarmi).
Però, lo ripeto per l'ennesima volta, non mi riferisco nel mio post a come si prepara una pratica di condono che nessuno sa, uscito dall'università, ma a cosa è.
Possibile che uno non si chieda il significato di questa parola che presuppone l'estinzione di un reato penale?
Chi si laurea in architettura dovrebbe essere idealista, sognatore, mirare a fare architettura (poi tempo per disilludersi ce n'è!).
Invece questi mi pare non vedano l'ora di mettersi a condonare abusi, come se fosse la cosa più normale del mondo!
Mi sono capitati clienti che mi dicevano di voler fare una determinata cosa, e poi "aspettare il prossimo condono". E da parte di non addetti ai lavori, pazienza, non si può pretendere capiscano. Ma che lo dicano dei colleghi, no!
ced :
e se posso aggiungere, personalmente io prima di fare domande per lo meno una ricerchina la farei, per lo meno per evitare di utilizzare termini impropri...
google----wikipedia----condono edilizio
poi è ovvio che uno non può sapere tutto di tutte le pratiche del mondo e che questo spazio serve proprio per chiedere, però certe cose, soprattutto quando sono prolungate, fanno proprio cascare le braccia!!!
per cui, desnip, sono con te!!
Dotting :
Cara Ily:
"Stessa cosa un architetto che firma una sismica per la prima volta (perchè magari normalmente fa tutt'altro ma poi il cliente glie lo chiede)"

Ogni persona vede la professione a modo suo,ci mancherebbe ad esempio a mio avviso un architetto che non ha mai fatto "la sismica" dovrebbe aver la forza di dire al cliente, guardi, purtroppo questo lavoro va al di là delle mie conoscenze tecniche quindi le consiglio un mio collega più qualificato.
Accettare lavori per cui non si è pronti (oltre ad esser una violazione del codice deontologico) è (sempre a mio avviso) da incoscienti non da intraprendenti.

A Mimma:

Io possiedo una specializzazione ma non per questo mi sento migliore o più preparato di un triennale o di un geometra, io poi al contrario di tanti altri "tecnici" le domande e lo studio lo effettuo PRIMA di accettare un lavoro, ad esempio prima di accettare incarichi di redazioni "ex legge 10" ho passato mesi a studiare la normativa, a riprendere in mano la fisica dell'edificio, lo studio degli impianti ecc... ecc... Stesso discorso per la sismica;

Quindi quando mi trovo domande del tipo "ho il mio primo cliente che mi chiede uno studio energetico, cosa devo consegnare in comune" rimango basito.

Per finire, quando sento laureati magistrali che si sentono più preparati di un "collega" triennale non conoscendo il suo bagaglio tecnico ma solo perché hanno un pezzo di carta universitaria in più rimango sconvolto, ma di certo non sogghigno.

Edoardo :
Un vero idealista romantico compila una S.C.I.A. pensando a "carvare" sul muro della Fodoma ad Arabba-Porta Vescovo (pista nera n°3): curve strette... ...conduzione sulle lamine... ...Sole alle spalle e cristalli in controluce. Maledette S.C.I.A., sopratutto a febbraio.
ced :
Edoardo for president!!!
Arch. Ir :
Mimma il caldo colpisce duramente anche me ma ti assicuro che ho tutto da imparare da tutti, e non volevo certo sogghignare.

Io sono dell'idea che di pratico, in genere non si sa un tubo dopo aver fatto 3 anni e non si sa un tubo nemmeno dopo averne fatti altri 2, anche se mi pare evidente dai post di molti di voi che invidio, che certe facoltà hanno una marcia in più; però nonostante la poca fiducia che ho nella preparazione universitaria, e anche se sono orgoglioso nel mio piccolo dei miei studi perché ho faticato parecchio e non certo perché sono più furbo, avrei voluto essere un "quinquennaleperforza" per ragioni che mi pare ho scritto in un post che è apparso giorni dopo la pubblicazione, nell'altro topic.



Andrea, la coerenza che cerchi la troverai nelle affermazioni ottuse di chi senza argomentare, consiglia a tutti a prescindere di fare i due anni, e in quelle di chi consiglia a tutti a prescindere di farne tre.

Se tu ti senti di consigliare a tutti i ragazzi insoddisfatti del corso di laurea che stanno frequentando, a prescindere dalle aspettative personali, a prescindere dall'età ecc.... di continuare a fare la specialistica perché non ci sono alternative, beh sei un ottuso coerente che dovrebbe evitare di dare consigli.

Se poi vuoi consigliare a tuo nonno, felice infermiere in pensione, di iscriversi alla quinquennale di ingegneria biomedica perché è molto qualificante, assicurandogli che non butterà via un solo giorno della sua vita, spero ti mandi a quel paese.

Io se permetti, faccio i complimenti anche ai ragazzi entusiasti di intraprendere il tirocinio da geometra dopo il diploma perché non vogliono "perdere tempo", ritengo siano scelte personali, e gradirei continuare a complimentarmi con chi fa scelte nella vita che lo soddisfano, senza che qualche personaggio che ha fatto scelte diverse si senta troppo offeso.
desnip :
Mah... esco fuori dal mio post, ma direi che i complimenti ai ragazzi entusiasti di intraprendere il tirocinio da geometra bisogna farli quando è la carriera che hanno scelto perchè gli piace questo lavoro, non quando hanno deciso di farlo per non "perdere tempo"...
Ily :
DottIng

Possiamo dire che un laureato quinquennale studia per CINQUE ANNI, un laureato triennale per TRE ANNI... Quindi mi sembra logico che il laureato quinquennale abbia studiato più cose, o le stesse cose in modo più approfondito, no? Mi sembra lapalissiano.
Poi un laureato triennale può essere molto più colto e preparato di un quinquennale, ovviamente, ma in generale la laurea magistrale (la mia, che se non ricordo male è anche equipollente alla specialistica 4S che consente anche di fare l'esame di stato da ingegnere) è più completa di quella triennale...
Andrea :
Arch. Ir io ti ho solo ripartato le frasi dette da te, visto che affermavi di non aver ma detto che i 2 anni della specilistica sono anni buttati
non ho mai espresso una mia opinione sulla specialistica ne triennale, e non capisco perche te la prendi tanto
Tata72 :
ma davvero siamo arrivati a dire che studiare è una perdita di tempo? Ho capito male, vero?
poipoi :
Ogni lavoro è così. C'è la teoria e poi la pratica. Vale per un poliziotto e per un avvocato, per un medico o per un architetto. L'università dà la teoria, poi lavorando si fa pratica. Ma senza aver studiato non vai da nessuna parte. La teoria serve. Soprattutto per una professione volendo anche poco specialistica come la nostra.
Capisco lo sconforto di chi esce dall'università e realizza di non saperne abbastanza, ma chi vuol fare architettura non può smettere di studiare, di aggiornarsi, di crescere professionalmente, se vuole essere competitivo e fare bene il proprio lavoro.
poipoi :
Desnip. Non ti è venuto in mente che potrebbe non essere un architetto ma un privato?
Ily :
GRANDE POIPOI!!!
Ma serve anche la famosa "cultura generale", quella che permette di non farsi menar per il naso da un politico trombone, o da un finanziere ciarlatano, o da un avvocato azzeccagarbugli, o ancora di capire una nuova legge, o semplicemente scrivere un ricorso alle poste per una raccomandata persa o in banca per un estratto contro incomprensibile... o perchè no, una lettera d'amore alla persona che ci piace ;-)
Dotting :
Ily:
"Possiamo dire che un laureato quinquennale studia per CINQUE ANNI, un laureato triennale per TRE ANNI."

Mi permetto di dissentire, personalmente io spendo circa 1500-2000 euro l'anno in corsi di formazione, probabilmente li avrei spesi anche se non fossi stato un dott. mag. ma ad esempio un "semplice" geometra, quindi un tecnico vero non smette mai di studiare.

Il gap di conoscenze tra un 3 e un 3+2 viene quindi consumato in massimo 6 anni e non parlo di cultura, ma di bagaglio tecnico.

Quindi reputo assurdo "discriminare" un professionista per essersi fermato alla laurea, io discrimino invece i professionisti che non svolgono con dignità e conoscenza il proprio lavoro, indipendentemente dal titolo di studio.

P.s.: io ho frequentato una specialistica in scienze dell'architettura e dell' ing. edile e su 20 esami circa posso dire che solo 4 o 5 mi hanno lasciato qualcosa di concreto che mi è poi servito nel mondo del lavoro, se avessi fatto questi esami come "corsi singoli" credo (ripeto, credo) che adesso non sarei un tecnico troppo diverso da quello che sono, certo, avrei un foglio a3 in meno appeso in ufficio che fa sempre la sua porca figura ma senza di esso avrei un carico di incendio più basso e un luogo di lavoro più sicuro :D (prima che qualcuno si arrabbi, è una battuta ;) )
john :
@Dotting, perfettamente d'accordo sul fatto che non si debba mai smettere di aggiornarsi o di studiare....ma permettimi di dire che ci sono colleghi, magari ad inizio carriera che 2000 euro l'anno per aggiornarsi non li hanno!
poipoi :
dotting
la legislazione italiana stabilisce che per svolgere alcune professioni c'è bisogno di una laurea che comporta certi studi, un'abilitazione specifica, l'iscrizione a un Albo. Non conosco la situazione ad ingegneria, ma ad architettura mi risulta, ad esempio, che gli iunior non facciano l'esame di tecnica delle costruzioni, per intenderci quello che serve per il calcolo del c.a.

Il sistema di certificazione professionale che abbiamo in Italia è piuttosto semplice.
C'è un Ente, l'università (MIUR), che certifica che certi esami sono stati superati con successo. Lo stesso MIUR certifica poi che quell'architetto ha superato con successo un Esame di Stato. A fronte di questo c'è un Ordine professionale che ti iscrive in un Albo e controlla che tu non compia atti indegni nei confronti della collettività. Dal prossimo anno controllerà anche che tu svolga periodicamente l'aggiornamento professionale continuo.

Ora possiamo discutere sulla bontà o meno di un sistema di questo tipo rispetto a una cultura "fai da te" di stampo più anglosassone. Immagino però sarai d'accordo che dal punto di vista del privato cittadino questo modello dà qualche garanzia in più rispetto a un mercato libero di persone che possono anche improvvisarsi professionisti come avveniva fino ai primi del '900. Fermo restando il fatto che Le Corbusier non era architetto, Scarpa non era architetto, e che esistono tantissimi architetti che fanno danni.
inca1996 :
io sono daccordo con Ily (primo post):
non si può sapere tutto e comunque se non ho avuto la fortuna di imparare prima, grazie a bravi professori o bravi datori di lavoro nel periodo gavetta, prima o poi dovrò imparare....
io penso che sia fondamentale imparare sul campo, e se per uno dei pochi clienti che ho, mi trovo ad affrontare un argomento nuovo, mi fccio un culo quadrato per arrivare a capire come saltarci fuori, questo vul dire chiamare la regione-la provincia-il comune-gli enti vari per avere delucidazioni e anche chiedere info su un forum dove ci sono persone reali che fanno progetti reali.
secondo me è proprio il bello qui, che spesso ci si risponde su quella che è l'esperienza e su quello che ci è realmente capitato: i burocrati degli enti invece ci leggono la legge e basta.
e in italia lo abiamo già detto le leggi vanno sempre interpretate.
Desnip, ho fatto tante domande su questo forum e spesso mi hai risposto anche tu, ho tenuto i vostri consigli e informazioni in gran considerazione, leggo anche i post in cui non ho nulla da dire, ma imparo qualcosa di utile.
se così non fosse questo forum con la sezione "hai bisogno di un consiglio" potrebbe anche non esistere.
Dotting :
John:
Io non ho detto che per aggiornarsi bisogna spendere quelle cifre, io ho portato il mio esempio, si può tranquillamente puntare sul fai da te, si spende molto meno ma si impiega più tempo o, cosa migliore, per i primi anni lavorare per un professionista e "rubargli" il mestiere.
Quello che volevo dire è che la formazione di un tecnico è composta da molto altro rispetto al mero percorso universitario.

Poipoi:
perdonami, si parlava di un arch sez. B che dispone sia di una laurea sia di un abilitazione professionale, non sto certo dicendo che anche "pino lo spazzino" può fare il progettista ;)
Mi riferivo poi a lavori semplici, in cui il gap tra una sez. A e una B è limitato e molto spesso, grazie all'esperienza lavorativa quasi inesistente :) E questo non vuol dire che chi ha fatto il "+ 2" abbia buttato via del tempo ma non vuol neppure dire che un magistrale sia per forza un tecnico più preparato.

Non so se un triennale faccia tecnica (io credevo di si), ma di certo fa scienza delle costruzioni e quindi apprende fondamenti e metodo di studio, necessiterà di molto tempo per diventare uno strutturista è ovvio, ma anche un 3+2 avrà bisogno di tempo (sicuramente meno) perché non è certo un esame in più rispetto ad un triennale che ti trasforma in un ing. civile (che avranno nel proprio corso universitario 6 o 7 esami di "strutture") ;)

Inca:
ma ci mancherebbe, è ovvio che devi imparare, credo però che un professionista debba imparare prima di accettare il lavoro e (almeno io) non mi riferivo alle domande "semplici" ma a chi fa domande che fanno intuire grosse lacune sull'argomento trattato, lacune così grandi che dovrebbero portare un tecnico a non accettare il determinato lavoro :)

Il vero tecnico infatti sa sempre quello che fa perché fa solo quello che sa ;)
desnip :
Poipoi, non mi è venuto in mente che sia un privato, perchè se uno scrive "un mio cliente ha realizzato un'opera abusiva, ecc.", mi pare ovvio che sia un tecnico, no?
E poi non mi riferisco a uno specifico post, ma al fatto che non passa un giorno che non ce ne sia uno di tale tenore.
inca1996 :
beh può essere un privato che finge....
daltronde ultimamente abbiamo fatto fronte (quasi) comune contro i privati che vengono a chiedere info qui....
desnip :
Allora spero che siano tanti privati che fingono...:-)
E cmq non sono contraria ai privati che chiedono, ma a quelli che chiedono per poi portare il lavoro ai geometri!;-)
Dotting :
"fatto fronte (quasi) comune contro i privati che vengono a chiedere info qui"

Come mai scusate? Sono d'accordo che non è corretto effettuare consulenze via web, ma non credo che qualche dritta o consiglio possa sostituire poi la presenza di un tecnico "vero" a seguire una determinata pratica :)
desnip :
Infatti penso che inca1996 si sia espressa male: nessuno di noi ha fatto fronte contro i "privati"....:-)
Certo, p+a è un sito fatto per i professionisti, ma se anche un non addetto ai lavori viene qui a chiedere consiglio, nessuno lo caccia via.
NN :
In risposta a chi parlava di stipendio "onorevole"....
inviterei a riflettere su stipendio "onorevole" e stipendio "dignitoso"!
8 euro all'ora li prende la donna delle pulizie...(a confronto con il mio che per la cronaca è di 2 euro all'ora)
non è bello arrivare a quasi 30 anni, volersi sposare e non solo non poterlo fare ma chiedere i soldi a mammà per vivere e alla fine dell'anno chiedere per pagare il commercialista o la benzina a fine mese...NON E' BELLO! NON SOLO NON è ONOREVOLE MA NON è NEANCHE DIGNITOSO!
e voi con la scusa della crisi sfruttate l'occasione, però macchina nuova, viaggi e chi più ne ha ne metta!
torno a ripetere, sono fortunata...alla fine, faticando, ho 2 lavori...però voi mettetevi una mano sulla coscienza ogni tanto! e non nascondetevi dicendo che dobbiamo imparare che quando ci dedicate un quarto d'ora del vostro preziosissimo tempo si mette a piovere!
ll80 :
Concordo a pieno titolo!!!
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