redazione p+A : [post n° 310769]

Formazione obbligatoria: l'Ordine non può limitare la concorrenza

Il diritto dell'Unione europea non ammette che un ordine professionale imponga ai propri iscritti un sistema di formazione obbligatoria che limiti la concorrenza. È quanto emerge da una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea.

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Ily :
Quindi, quali effetti pratici avrà su di noi?
al :
Secondo me semplicemente che, come recita già l'art 7 comma 2 del Dm 137/2012, cioè l'ultima riforma delle professioni " i corsi di formazione possono essere organizzati....oltre che da ordini e collegi, anche da associazioni di iscritti agli albi e da altri soggetti, autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi", garantendo così la concorrenza...
gg :
La questione riguarda un aspetto specifico del regolamento, che, stando alle prime bozze in circolazione, prevede l'esclusiva per gli Ordini sugli argomenti deontologia, previdenza e compensi professionali. Il Consiglio Nazionale dovrà tener conto di questa sentenza e rivedere il regolamento.

Per i molti architetti che, per passione o necessità, lavorano nella formazione, è di vitale importanza sapere come gli Ordini decideranno se il tal corso è valido o meno per la formazione continua. E qual è il criterio per l'assegnazione dei crediti.
Con questa sentenza gli si dice che non possono fare come vogliono.

Per gli altri effetti pratici, se 2 crediti l'anno riguarderanno questi argomenti (deontologia, previdenza e tariffa), allora ci potrebbe interessare il fatto che gli Ordini non possono avere l'esclusiva.
Ily :
Scusa gg, quindi non solo siamo OBBLIGATI a fare i corsi, ma pure SU COSA DECIDONO LORO?!? Quindi ad esempio un architetto non potrebbe decidere di prendere tutti i crediti in restauro, o in arredamento, o in topografia, o in urbanistica, o in progettazione strutturale, o progettazione condominiale a seconda del campo di proprio interesse?
Anche perché per leggere il codice deontologico non serve un corso, a mio parere...
Se un corso è valido... mi dici che se ad esempio mi iscrivo a un corso di topografia presso il collegio dei geometri, o di arredamento tenuto da una scuola privata, non vale se prima non mi danno il permesso?

P.S. Ma la partecipazione alle commissioni dell'ordine garantisce crediti formativi?
mari :
Per capire cosa siamo obbligati o meno a fare bisogna attendere che il regolamento diventi definitivo ed ufficiale, per ora è solo una bozza.
La bozza dice che dei 15 crediti annuali da ottenere, 2 devono riguardare le materie: deontologia, previdenza e compensi professionali. Per il resto dovresti poter seguire ciò che ti pare, purché il corso sia validato dall'Ordine o dal CNAPPC.

Infatti non è a te che devono dare il permesso di seguire un corso, ma ai soggetti esterni che vogliono organizzare un corso valido per l'attribuzione dei crediti. Questi corsi devono ottenere la validazione da parte dell'Ordine territoriale o del Consiglio Nazionale. Questi ne valutano la qualità, danno l'ok al corso e gli attribuiscono i crediti.
Arch. Ir :
si la deontologia....
ci sarà da ridere, non la conoscono nemmeno loro, il consiglio nazionale ha coniato le inesistenti professioni di architetto iunior e pianificatore iunior confondendole con i titoli professonali, dando luogo di fatto, a codici deontologici non conformi con la normativa vigente.
Non era facile raggiungere livelli così bassi nella qualità scadente dell'operato su cose così semplici come dei codici deontologici.
Ily :
X Mari

Ma se io ad esempio, anziché frequentare corsi sponsorizzati dall'ordine (magari perché non c'è nulla che mi interessa), conosco l'associazione culturale Tal dei Tali, o l'istituto professionale Pinco Pallo, che ad esempio organizzano un corso di storia dell'arte, o di storia dell'arredamento, o il collegio dei geometri che organizza un corso di topografia, e voglio seguirli per conto mio, come posso fare a farmeli convalidare dall'ordine? Ricordo che quando ero laureanda ad esempio seguii un corso di 4 giorni a Siena sulle tecniche costruttive tradizionali organizzato dal comune. Era un corso più per decoratori che per architetti ma per la mia tesi fu utilissimo (e sarebbe utilissimo per qualsiasi architetto che si occupi di restauro, e infatti fra i partecipanti c'erano diversi architetti): se adesso frequentassi un corso del genere come potrei fare a farmelo convalidare dall'ordine?

X Arch. Ir

Anche perché il codice deontologico è su internet: ad esempio io l'ho letto. mi sembra un testo semplice da capire e non bisognoso di fantomatici corsi di approfondimento.
john :
E' solo una TASSA, in momento di crisi...agli ordini e a qualche società che fa corsi, magari di proprietà di qualche consigliere degli ordini o prof universitario, non bastano più i soldi....
Ily :
Ma poi: se uno fa l'architetto di scavi archeologici (esistono!), l'architetto studioso di tecniche costruttive tradizionali, o lavora al restauro di scavi archeologici (quindi roba greca, romana, medievale ecc), per lui (e il suo lavoro) sarà molto più utile seguire magari corsi di storia e storia dell'arte, di latino, di cultura materiale romana/medievale, di tecnica dello scavo archeologico eccetera, piuttosto che i corsi ufficiali sponsorizzati dall'ordine. In quel caso, la formazione continua obbligatoria di fatto impedirebbe a quell'architetto di approfondire le proprie conoscenze del suo campo specifico. Faccio un esempio terra terra: se un architetto deve studiare le rovine di un monastero del XIII secolo, se conosce la regola di San Benedetto e la cultura materiale dei monaci dell'epoca riuscirà a capire anche da poca rovine a cosa poteva servire un certo ambiente dell'edificio, o perché certi particolari costruttivi erano fatti in un modo o in un altro... Peccato che simili conoscenze siano esterne al campo dell'architettura in senso stretto...
Arch. Ir :
Ily, ammesso che il collegio geoemtri ti permetta di frequentarli (non è detto, alcuni li potrai frequentare, altri no), devranno essere valutati probabilmente caso per caso dall'ordine.
Insomma, niente di buono per noi.....
mari :
Ily, se vuoi formarti veramente in tecniche costruttive o se vuoi entrare nel mondo della cultura materiale o dell'archeologia dell'architettura, devi passare per istituti di ricerca (vedi Iscum di Genova) o per le università ed i dottorati in conservazione, scuole di archeologia (vedi Siena), è un mondo piuttosto ristretto. Si impara soprattutto standoci dentro e studiando dai libri. Formarsi in questo campo con corsi che servono per maturare crediti per la professione lo vedo alquanto improbabile.
Ma te lo immagini Tiziano Mannoni formato attraverso corsi validati da un Ordine professionale? Non ti suona un po' ridicolo? :-)
Per il resto se vorrai ad esempio seguire un corso di storia dell'arredamento che sia valido per i crediti, ti informerai se il corso ha ottenuto la validazione dall'Ordine territoriale degli architetti o dal CNA e se l'ha ottenuto ti riconosceranno i crediti dovuti.
Arch. Ir :
I codici deontologici sono semplicissimi testi, errati.
Hanno prodotto codici per ogni figura professionale, inventando di fatto la professione di pianificatore iunior, che la normativa nazionale di riferimento definisce invece, professione di pianificatore, unica per entrambe le sezioni dell'albo per le figure del pianificatore territoriale e del pianificatore iunior.
Tale codice deontologico è di fatto carta straccia dal momento che anche ogni ordine è denominato coerentemente alla normativa nazionale. ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori in riferimento alle professioni svolte da ogni ficgura professionale iscritta a tale albo.
Gli ordini stessi infrangono quindi coerentemente alla leggei, i codici deontologici in vigore, che di fatto, non hanno alcun valore.
E lo stesso organo che non si è dimostrato in grado di produrre una deontologia in linea con la normativa nazionale, dovrebbe validare i corsi sulla deontologia?
Vogliamo parlare dell' obbligo deontologico di scrivere il titolo per esteso, specificato per tutti tranne che per il settore a sezione a?
Io voglio vedere una targa di un professionista sulla porta del suo ufficio, che riporta "Dott. Mag. conservatore dei beni architettonici ed ambientali nome e congnome" e soprattutto voglio vedere in tutti gli elenchi dei professionisti di ogni albo provinciale, e in tutti i timbri ufficiali forniti dagli ordini i titoli scritti per esteso, visto che lo impongono nella deontologia loro stessi. O forse poverini, non hanno spazio?
Arch. Ir :
mari, è ridicolo che l'ordine abbia il potere di validare corsi di cui non capisce nulla.
Se Ily fa un dottorato in restauro, per mantenersi l'iscrizione all'albo, dovrà probabilmente seguire contemporaneamente i corsi validati dall'ordine su come avvitare il tappino della penna a sfera in ufficio.
Arch. Ir :
il nocciolo della questione cari colleghi, è che probabilmente dovrete dichiarare di seguire i corsi validati dall'ordine durante il vostro orario di lavoro, e che il vostro costo orario è tot €, in questo modo finanzierete di fatto chi fa i corsi.
Ecco perchè la reale utilità e la questione etica legata alla formazione continua, si rivelerà l'ennesimo terreno fertile alla speculazione.
Ed ecco perchè dubito he una seconda laurea in materie tecniche venga certamente considerata ai fini dei crediti (discorso diverso per i geometri, che spingono per far laureare i propri iscritti per altri motivi).
Ily :
Mari, io mi immagino SAVERIO MURATORI a seguire corsi di tipologia urbana ;-)
Quanto al dottorato di ricerca in restauro, per ora rimane nei miei pii desideri ;-).
Io la scuola di archeologia di Siena correrei a farla a occhi chiusi, ma di corsa!!! Così come il corso di restauro quinquennale dell'Accademia di Belle Arti.
Il problema però sono gli €€€...
Quanto a studiare dai libri, provvedo per conto mio ;-)
gg :
Forse se c'è chi fa confusione fra il DPR 328 e il codice deontologico, allora sarà il caso di obbligarli davvero dei corsi di ripetizione. Parliamo di questa riforma delle professioni. Cerchiamo di non uscire dall'argomento.

ily. Stiamo parlando di un provvedimento che verrà deciso fra Ordini provinciali e Consiglio Nazionale. Il sospetto che stiano tutti dalla stessa parte ce l'abbiamo forte. La sensazione è che in questa storia manchi un vero rappresentante dei professionisti. Però non si può dire che si tratta di un provvedimento sbagliato in sé. Il principio mi sembra sacrosanto. Dipenderà da come verrà messo in pratica.

Riguardo ai luminari, se le cose andranno come per altre professioni, immagino ci saranno tante modalità di esenzione: pubblicazioni, dottorati, maternità, malattia, etc.
desnip :
A proposito dell'argomento, come si fa a lavorare nel campo della formazione, cioè per quegli organismi che organizzeranno questi corsi, visto che allo stato attuale la vedo come l'unica fonte di reddito?
Arch. Ir :
Nessuno fa confusione tra il dpr 328 e i codici deontologici, ma semplicemente questi ultimi, non sono conformi al dpr in questione.
Si tratta quindi di malafede o incapacità?
In entrambi i casi il compito di validare i corsi ai fini dei crediti dovrebbe essere dato ad altro organo.
Ily :
In effetti l'ordine che decide quali corsi sono validi e quali no potrebbe configurare un chiaro conflitto di interessi...
Halfway :
se va avanti così mi sgancello dal mondo altro che dall'Ordine... Ma si può? La deotologia professionale sì certo, e quando poi torno qui (a lavorare fino alle 20 per recuperare le ore del corso) mi vedo tramacci e magan magna...
Kia :
al di là della questione economica (i corsi costano) , ci sarà anche la questione pratica e cioè conciliare la frequenza ai corsi con la presenza nello studio altrui, che nel bene e nel male è fonte di entrata certa (per lo meno nel mio caso, perchè hanno sempre pagato).
E' anche questo che mi fa venire il mal di testa, cioè il pensiero di dover conciliare tutto e sinceramente per conciliare tutto, si va incontro ad un sicuro esaurimento nervoso perchè la giornata è fatta di tot ore e quelle destinate al "riposo/vita/c***i miei" sono sempre meno!
desnip :
Non è così semplice kia. Ti deve andare bene se puoi fare i corsi fuori dall'orario di lavoro....
Se le 2 cose coincidono , il risultato sarà: ore e retribuzione diminuite + corso da pagare.
Kia :
@desnip: esatto, c'è anche questo problema.
Ily :
E poi ci sono anche le scadenze che aumentano:
- assicurazione
- inarcassa
- dichiarazione dei redditi
- ordine
e adesso pure i bollini del detersivo, ops, volevo dire, i crediti formativi.
Ma è possibile che si lavora sempre lo stesso numero di ore e sia la retribuzione netta che la qualità della vita peggiorano? Ma non dovrebbe essere l'opposto?
Arch. Ir :
molti corsi gratuti, saranno tali perchè autofinanziati dalla nostra presenza durante il nostro orario di lavoro.
Lupo5476 :
Il principio dell'aggiornamento è valido, però vorrei predisporre un iter personale e non soggetto ad imposizioni.

La mia impressione, dopo averne frequentati un paio organizzati ..., sia invece, la solita “mangiatoia”.

Dovevano abolire gli Ordini, invece hanno abolito le parcelle ed istituito un obbligo di frequenza con tanto di codice a barre...!!!
Dopo 35 anni d'iscrizione, pubblico un sito con alcuni progetti e mi ritrovo la scritta obbligatoria (..sic..) “In collaborazione con: Ordine degli Architetti, P.P.C. della provincia di (…)”.

Quale collaborazione, forse intendevano la lettere annuali di sollecito pagamento della Tassa d'iscrizione ?
Ora, finalmente una innovazione, il Coordinatore...
desnip :
non ho capito niente...
Kia :
Scommettiamo che il mio capo che è in pensione ma ha lo studio sarà esonerato dai corsi? così i corsi me li devo fare e pagare io, scontrandomi con lui che romperà le scatole perchè sono in "orario di lavoro".....e che alla fin fine ne beneficerà perchè magari qualcosa imparo a sicuro vantaggio dell'attività che svolgo per lui....
Andrà a finire così, me lo sento...
Ily :
Certo che andrà a finire così!!! Perché, hai forse qualche dubbio?!?
Ily :
Così come saranno esonerati i professori universitari, mi ci gioco il timbro!
Lupo5476 :
Prova a rileggere.
desnip :
non ho capito perchè sei obbligato a mettere la collaborazione dell'ordine sul tuo sito, e cosa intendi quando parli della figura del coordinatore come innovazione. Grazie.
Lupo5476 :
Il sito è ospitato da un noto portale che si occupa di Architettura, le spese di “web hosting” sono pagate dagli Ordini di appartenenza che vi aderiscono, compreso il mio .
Pubblicando alcuni dei miei progetti, mi è stata evidenziata l'opportunista di avere un sito personale ospitato su un loro sistema esterno.
Un programma avrebbe trasformato il tutto, in un sito autonomo con uno specifico indirizzo web, quindi bastava procurasi un dominio “*.it”
La sorpresa è avvenuta dopo, un “web hosting” americano e l'aggiunta (NON MIA) della scritta di “collaborazione” …. Il risultato complessivo lo approvo, peccato che mi sia precluso, la cancellazione di questa "collaborazione".
La questione del Coordinatore, nello specifico degli aggiornamenti frequentati, ho trovato sempre la stessa persona, un membro del Consiglio dell'Ordine; un dubbio, che sia ovviamente a pagamento ?
Ciao.
gg :
@Lupo5476
Esistono centinaia di modi per pubblicare i propri progetti senza pubblicità o obblighi... E qual è l'ordine che obbliga questo?
Lupo5476 :
Errata corrige la parola “opportunista” va sostituita con “opportunità”.
Circa l'Ordine di appartenenza è del Nord d'Italia.
Quando mi sono accorto della “collaborazione..” era troppo tardi.
Utile alla collettività (oltre che a noi), se queste organizzazioni fossero state trasformate in libere associazioni di scopo.
Probabilmente vi sarebbe stata la fila per iscriversi...?
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