Edoardo : [post n° 312386]

Di ritorno da una settimana in Alto Adige

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Son cose da “cattivi” che portan fuori dalla retta via dell’umile lavoro forse, ammirare ancora architetture come “ingenuotti” studenti? Tant'è ci sono cascato ed ho commesso peccato.
Confesso di avere ammirato questo ammasso grigio metallico, dall’autostrada.
Le superfici poligonali metalliche mi hanno affascinato e le ho capite nel loro emulare le conformazioni rocciose, pur avendo spesso criticato il decostruttivismo.
In mezzo alle montagne, una "roba" così ha il suo fascino.

Altresì mi ha affascinato il centro storico di Brixen e l'abbazia di Novacella del 1100, veramente un bell'esempio di conservazione e, per Bressanone, anche di convivenza col "moderno", sempre progettato.

Chissà tuttavia se il progettista di quel centro direzionale è un alieno o ha sei mani... od è solo un esempio di architetto che lavora come tale, da ammirare e/o criticare.

P.S. Terribili i fabbricati in cima a Plan de Corones, invece!
mari :
Senza dubbio lo sguardo lo cattura. Io ci sono passata più volte davanti e per forza di cose ti incuriosisce. E' la sede di una nota marca di abbigliamento sportivo. Ma più che l'edificio a me ha sconvolto un'intervista del proprietario dell'industria che mi capitò di vedere dopo il viaggio in Trentino Alto Adige. In quell'edificio hanno un nido e una palestra per arrampicata. E la direzione regala viaggi ai dipendenti mi pare ogni 5 anni, e ogni anno mettono a disposizione un maso per far fare le vacanze alle famiglie dei dipendenti.

C'è un altro edificio che sulla stessa strada mi ha fatto fermare, e lì sì che sono rimasta ad ammirare, è la cittadella del vino a Mezzocorona di Cecchetto (siamo ancora però in Trentino).

Su Brixen, hai ragione, il centro storico è splendido, gli erker decorati poi mi hanno proprio stupita. Comunque altra sosta che merita sono le terme di Matteo Thun a Merano.
Edoardo :
E brava! ;- ) ...una capatina a quelle terme ci sta, magari passando innocentemente dalla sede della FORST.
Ce ne fossero comunque di committenti con quella mentalità... non solo per il budget investito ma anche, a quanto pare, per la mentalità ormai rara in Italia nel vedere il dipendente come una persona da valorizzare, e non solo come un oggetto da usare.
mari :
Io consiglierei di fare tappa ad una cantina di Teroldego, passandoci sempre per puro caso ed innocentemente .. si intende.
Ily :
Anche io sono reduce (l'agosto scorso) da una settimana in quel di Arnthal... Consiglio sicuramente:
1) Visita al centro storico e castello di Brunico (una roba mozzafiato con cortile affrescato). Nel centro storico ci sono alcuni intonaci dipinti secondo me quattrocenteschi da estasi.
2) Il museo etnografico della provincia di Bolzano, che si trova a Venzone vicino a Brunico. In un maso padronale seicentesco con pareti esterne completamente affrescate, dispone anche di una vera fattoria didattica con orto, animali da cortile e da allevamento (capre, cavalli, asino, galline, oche) e veri edifici rurali in legno smontati e rimontati, completi di arredi originali e oggetti d'uso (i piatti in cucina, i letti fatti, il cassone col corredo della sposa...).
Ily :
Scusate, non è Venzone, che è a Udine, ma Teodone.
Poi segnalo anche il museo delle miniere di Predoi (altro bellissimo museo etnografico, sebbene più piccolo) e la visita alle miniere con il trenino dei minatori.
Ily :
Qui potete avere una vaga idea della cosa... Ah, pur trattandosi di ricostruzioni degli ambienti (ovviamente non sappiamo se in cucina ci fossero proprio quei piatti e quel pentolame, o il tavolo da pranzo fosse proprio quello) gli oggetti sono tutti autentici, le ricostruzioni estremamente fedeli, e la fattoria didattica viene coltivata regolarmente (presumo da volontari), e si tengono anche dimostrazioni di vari aspetti della civiltà contadina: tessitura, mungitura, fabbricazione di corde e cesti, cottura del pane eccetera (ogni giorno della settimana una lavorazione diversa).

www.mondimedievali.net/Eccentrico/museo.htm
al :
Sicuramente il trentino alto adige è ricco sia di esempi di architettura contenporanea di qualita, che ben si adattano alla natura e al contesto storico e/o vernacolare esistente, sia di splendidi esempi di gestione del territorio e dei centri storici, che nel resto d'Italia sono rari. Però ci sono due aspetti da non dimenticare:
1) più si sale verso l'austria e più ci si sente stranieri in patria( gli autoctoni sono a tutti gli effetti austriaci del sud, nei modi, nella tradizione, ed anche nel senso civico e di rispetto per gli spazi pubblici)
2) parliamo di regione e provincie a statuto speciale, ove, mi si consenta la provocazione, anche i gerani alle finestre sono finanziati dallo stato italiano, pur di evitare, da quasi 100 anni, il sentimento di rivalsa verso lo stato italiano, successivo al risultato della I guerra mondiale. Ed infatti, appena si passa il confine con l'austria, ad esempio a passo stalle (val anterselva), vicno alla val pusteria, se è mantenuta la cura dell'ambiente, non c'è certo quella ricchezza e magnificenza di restauri di masi, di cura del verde, di magnificenza di fiori alle finestre che c'è in alto adige.
Edoardo :
E' vero al, scendendo verso Brunico sei in "territorio straniero", mentre di qua dal passo Furcia, a S.Vigilio già sembra de esse a Roma (per l'origine del turismo).
Ecco un esempio di "Pochepippe" nell'approvare architetture HOT a Brixen, per di più a ridosso della famosa abbazia Agostiniana della quale si intravede il tetto sotto (con la sua Keller / cantina.....)

http://imageshack.us/a/img577/3057/villastrana.jpg
Edoardo :
Interessante link Ily, grazie. ;- )
al :
Ma te le immagini le commissioni paesaggistiche nostrane, se gli presenti cose del genere, che ti fanno, salvo che tu o il tuo committente non abbiate la stessa tessera politica di chi ha in mano il comune? poveri noi..io quasi non giro più perché sono preso da un mix di invidia, benevola chiaramente, per i colleghi e rabbia...comunque se siete dalle parti di Cortina andate anche a vedere il villaggio Eni di Borca di Cadore (o Corte di Cadore), progettato da Edoardo Gelner, su incarico di Mattei alla fine degli anni '50, e nel villaggio, la meravigliosa chiesa firmata da Gelner e Scarpa
www.edoardogellner.org/Ita/Itinerari/corte.php
http://oberon.iuav.it/gellner/
mari :
al, la chiesa è troppo bella. Non ne conoscevo l'esistenza, stavo svogliando le foto dall'archivio Cisa: http://fototeca.cisapalladio.org/web/foto_scheda.php?valo=e_6_6723#.
Senza parole.
Edoardo :
Mattei... Scarpa.... ma che fine abbiamo fatto. : - (
al :
aggiungici Gellner che è il vero progettista di tutto..
pepina :
Ily...il museo di Brunico!!Lo conosco pure io!!!Ma parlami piuttosto di Venzone....ehehe giochi quasi a casa mia :)
Ily :
Pepina

Sono stata anche a Venzone nel 2009... Che dire, un borgo meraviglioso, e un esempio di ricostruzione secondo me fantastico (a parte quella specie di bunker in c.a. che spacciano - se non ricordo male - per municipio). Poi nei dintorni raccomando anche Spilimbergo, un centro storico pieno di intonaci decorati per tacere del castello per carità di patria (chi era con me dovette portarmi quasi via di peso).

X Al

Io ero in Valle Aurina (Arnthal) che è proprio al confine con l'Austria. Gli unici problemi che ho avuto era una cassiera dello spaccio di Predoi (Prettau) che parlava solo tedesco, e le didascalie solo in tedesco a una mostra temporanea del museo delle miniere. Per il resto parlavano tutti Italiano più che bene (certo, magari mi salutavano in tedesco, ma poi passavano subito all'italiano) e nelle edicole c'erano tutti i giornali italiani e nei musei tutte iscrizioni bilingui. Mi sono molto stupita (piacevolmente) perché pensavo che non avrei notato la differenza rispetto a Innsbruck. Poi ovviamente tra di loro parlano tutti tedesco ma se culturalmente sono austriaci non penso sia un grave problema... Io ad Arnthal mi sono trovata davvero bene!!!
Ily :
No, Pepina, ma la facciata della villa padronale te la ricordi? Io dissi a mia madre (ero in vacanza con lei) che la visita al museo valeva solo per quella facciata... avevo gli occhi coi cuoricini... per tacere del fatto che adoro i musei etnografici e che avrei tanto voluto studiare le case in legno tipiche della zona :D ah si, e al ristorante annesso avevano pure un ottimo goulash ;-)
Ily :
Comunque la villa padronale del museo etnografico... no, parliamone... appena l'ho vista ho fatto gli occhi a cuoricino :D
al :
Ily anch'io sto sempre benissimo lassù..fosse per me mi trasferirei di corsa in alto Adige. Quello che volevo far notare è che secondo me certa cura, certe bellezze, certi riusciti accostamenti tra contemporaneo, antico o vernacolare, non fanno più parte della cultura italiana generalizzata, diversamente da ciò che si vede li, che è Italia per finta, o in Svizzera, o in Germania, o in nord Europa..ma non nella maggior parte dell'Italia.
Ily :
Al, ma quanto hai ragione? Temo purtroppo che sia questione di mentalità. Ecco, se penso alla situazione di Pompei e la paragono col museo etnografico di cui sopra mi viene una discreta rabbia, sai? Perché immagino che mantenere una villa seicentesca con facciate affrescate, mobili d'epoca, fienile, cantina, giardino all'italiana e annesso parco di 3 ettari con orti animali e vere case coloniche (masi in legno che anziché essere stati abbattuti o lasciati andare in malora sono stati smontati e rimontati) costi, e parecchio anche. Eppure ci riescono, e la loro cultura è tramandata (attraverso il museo e le dimostrazioni a scolaresche eccetera) e genera reddito (il museo è completo di ristorante interno con menù tipico e ovviamente book shop con negozio di prodotti di artigianato locale). Per non parlare del parco archeologico (un villaggio neolitico ricostruito, con dimostrazioni di cultura materiale neolitica) perché era troppo lontano...
E perfino un paesino di 500 abitanti (Predoi) ha il suo piccolo museo etnografico (sulle miniere e la vita dei minatori) e la visita alle miniere di rame, gettonatissima (bisogna prenotare prima).
Ecco, perché in certe zone d'Italia invece non funziona niente, e i beni culturali sono allo sfascio? Perché a Pompei non si riesce a fare 1/10 di tutto questo? E non mi si dica che mancano i soldi, visto che l'unione europea si è ripresa 100 milioni di euro destinati al meridione perché non sono stati in grado di proporre modi credibili per usarli.
A Napoli c'era un gioiello, ed è stato bruciato :-(((
al :
Ily, ricordati però che per fare certe cose ci vogliono i soldi, e il trentino ha uno statuto speciale che la ricopre di quattrini... con i quali penso sia più facile mettere in atto certi programmi..ed è solo una puntualizzazione che rafforza comunque la loro volontà e il loro senso civico...in fin dei conti ci sono anche altre regioni a statuto speciale, che assolutamente non vogliono o non sono in grado di raggiungere gli stessi risultati
Edoardo :
Ma vogliamo parlare dei cambi di pendenza della Sylvester, che è la cosa più importante? :-D
pepina :
@Ily ne avrei tante da raccontare su Venzone, Brunico ecc ecc...
mari :
Ily, tu veramente vuoi paragonare le cure di cui ha bisogno un museo come quello di cui tu parli e quelle di cui necessita un sito archeologico di 65 ettari? Un sito con 1000 problemi anche di carattere idrogeologico. Dovresti sapere anche che dare una funzione e rendere "vissuto" un monumento come nel caso di un museo rende molto più facile la conservazione. E' proprio tutt'altra situazione.

Dovresti anche capire da te che la mentalità in questo caso non c'entra proprio niente. Pompei è amministrata da una soprintendenza speciale, sottoposta direttamente al Ministero. La schola armatorum è crollata per gli stessi motivi per cui si sono verificati crolli alla Domus Aurea ed al Colosseo a Roma. I motivi sono in gran parte i tagli di bilancio che il governo da anni decide a danno dei Beni Culturali.

A Pompei poi hanno fatto susseguire 3 soprintendenti in un anno e mezzo, praticamente nessuno dei 3 aveva il tempo di programmare la conservazione. Dopodiché i soprintendenti sono stati commissariati, privati dei loro poteri e i commissari non erano archeologi ma un ex prefetto e un funzionario della protezione civile che di conservazione sanno ben poco. Poi altro problema è che negli anni hanno drasticamente ridotto l'organico.

Quanto al problema della "mentalità" c'è anche da ribadire che a pochi chilometri da Pompei c'è il sito di Ercolano, che funziona bene e dove lavorano costantemente équipe internazionali che ricevono altrettanto costantemente ottimi riconoscimenti a livello mondiale.

Ci sarebbe tanto altro da dire, ma lascio che tu legga quello che dice Settis (non uno qualunque): www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=77100

Ily :
Appunto, Mari... Guarda caso ad Ercolano le cose hanno cominciato ad andare bene quando sono arrivati gli inglesi. Perché? E perché l'Unione Europea si è ripresa 100 milioni di finanziamenti?
TIA :
Caro Edoardo, a tal proposito ti segnalo un blog di architettura interessante:
http://costruttoridifuturo.com/2012/01/10/salewa/
(parla dell'edificio da te citato, ma ci sono anche altri edifici dello stesso architetto)
http://costruttoridifuturo.com/2012/12/24/la-passeggiata/
(parla della Forst)

PS: Per me non è mai sbagliato "ammirare" architetture! :)

Edoardo :
Grazie TIA. Guardando l'opera penso che in effetti poter decidere tutto, anche nel dettaglio, deve essere una bella e costosa sensazione.
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