Arch&Cons : [post n° 326717]

Quali consigli dareste voi ai giovani che non trovano un impiego?

Vista la situazione italiana, quali consigli dareste voi ai giovani che, magari appena laureati, non riescono a trovare un lavoro per fare esperienza? Ci sono gli studenti che dicono "piuttosto vado a fare altro", ma non sanno che in realtà "l'altro" non esiste e che tutti i settori in Italia sono nella stessa barca. Dite che davvero l'unica soluzione è quella di provare a cercare lavoro all'estero, almeno per chi (a seguito di prove di invio curriculum) vede che comunque le proprie competenze sono prese almeno in considerazione (anche se poi rispondono che stavano cercando un connazionale con competenze legislative già formate) dagli studi stranieri che contatta? Che consigli dareste voi davanti a questa situazione italiana che sembra irrisolvibile?
Luca :
Io fra 20 giorni mi laureo ma in realtà sono 2 anni che lavoro come modellatore 3D e Renderer per studi di architettura diversi e saltuariamente (quando mi chiamano). La situazione è critica, soprattutto se guardata rispetto a figure "simili" come geometri e ingegneri edili che invece ancora riescono a rimanere a galla in questa situazione italiana indecente.

Molti mi dicono che l'unica soluzione è andare all'estero ma io in questa ipotetica soluzione ci trovo enormi difficoltà. Non è propriamente una cosa che può realizzarsi con una certa facilità. Per andare all'estero bisogna avere alle spalle una certa sicurezza economica (un bel po di soldini per vivere per i primi mesi all'estero), dei contatti già creati dall'Italia, delle possibilità lavorative / colloqui già fissati dall'Italia almeno all'inizio, una padronanza della legislazione locale evidentemente (e fortunatamente) diversa dalla nostra, una padronanza eccezionale della lingua visto che il nostro è un ruolo tecnico e c'è bisogno di chiarezza massima anche nella comunicazione.
Potrei elencare altre caratteristiche imprescindibili da avere per potersi trasferire all'estero ma mi fermo qui.

E' vero che andare all'estero è una soluzione (forse l'unica) ma è anche vero che è una "soluzione" che comporta problematiche, spesso, di non facile risoluzione...quindi, a mio avviso, spesso è una soluzione solo "sulla carta" ma non praticamente.

Quello che io farò (sbagliando o no, non lo so) è innanzitutto fare l'esame di stato e provare a superarlo. In questo modo sarò architetto (altrimenti non sono niente). Nel frattempo sto cercando di spargere la voce al massimo tra conoscenti, amici, parenti anche se non è un passaparola su cui ho molta fiducia, ma per iniziare senza investire è l'unico modo. Tuttavia credo nel passaparola. Sicuramente puoi avere più possibilità redigendo pratiche catastali piuttosto che progettando (non si progetta più da anni) e le pratiche catastali le puoi fare solo come professionista abilitato, quindi l'esame di stato serve a quello.


Continuerò a mandare curricula in giro e a NON abbassarsmi a farmi sfruttare fino all'osso dal primo studio che capita: devo imparare e crescere molto, è vero, ma nessuno può permettersi di sfruttare il mio lavoro sottopagandomi in un regime di moderato schiavismo. Posso lavorare gratis (per prova) 1 mese, ma certamente non di più.
L'obbiettivo non è arricchirmi, diventare ricco ne progettare grattacieli in Italia. Il mio obbiettivo è guadagnare uno stipendio GIUSTO, decente per il lavoro prestato.
Luca :
Io fra 20 giorni mi laureo ma in realtà sono 2 anni che lavoro come modellatore 3D e Renderer per studi di architettura diversi e saltuariamente (quando mi chiamano). La situazione è critica, soprattutto se guardata rispetto a figure "simili" come geometri e ingegneri edili che invece ancora riescono a rimanere a galla in questa situazione italiana indecente.

Molti mi dicono che l'unica soluzione è andare all'estero ma io in questa ipotetica soluzione ci trovo enormi difficoltà. Non è propriamente una cosa che può realizzarsi con una certa facilità. Per andare all'estero bisogna avere alle spalle una certa sicurezza economica (un bel po di soldini per vivere per i primi mesi all'estero), dei contatti già creati dall'Italia, delle possibilità lavorative / colloqui già fissati dall'Italia almeno all'inizio, una padronanza della legislazione locale evidentemente (e fortunatamente) diversa dalla nostra, una padronanza eccezionale della lingua visto che il nostro è un ruolo tecnico e c'è bisogno di chiarezza massima anche nella comunicazione.
Potrei elencare altre caratteristiche imprescindibili da avere per potersi trasferire all'estero ma mi fermo qui.

E' vero che andare all'estero è una soluzione (forse l'unica) ma è anche vero che è una "soluzione" che comporta problematiche, spesso, di non facile risoluzione...quindi, a mio avviso, spesso è una soluzione solo "sulla carta" ma non praticamente.

Quello che io farò (sbagliando o no, non lo so) è innanzitutto fare l'esame di stato e provare a superarlo. In questo modo sarò architetto (altrimenti non sono niente). Nel frattempo sto cercando di spargere la voce al massimo tra conoscenti, amici, parenti anche se non è un passaparola su cui ho molta fiducia, ma per iniziare senza investire è l'unico modo. Tuttavia credo nel passaparola. Sicuramente puoi avere più possibilità redigendo pratiche catastali piuttosto che progettando (non si progetta più da anni) e le pratiche catastali le puoi fare solo come professionista abilitato, quindi l'esame di stato serve a quello.


Continuerò a mandare curricula in giro e a NON abbassarsmi a farmi sfruttare fino all'osso dal primo studio che capita: devo imparare e crescere molto, è vero, ma nessuno può permettersi di sfruttare il mio lavoro sottopagandomi in un regime di moderato schiavismo. Posso lavorare gratis (per prova) 1 mese, ma certamente non di più.
L'obbiettivo non è arricchirmi, diventare ricco ne progettare grattacieli in Italia. Il mio obbiettivo è guadagnare uno stipendio GIUSTO, decente per il lavoro prestato.
archiiunior :
Stupende parole. BRAVO!!!!!!
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