ELA : [post n° 328724]

ARCHITETTO DIPENDENTE

spesso qui scambiano le loro opinioni architetti liberi professionisti o finti liberi professionisti..... ma mi piacerebbe sapere come se la passano gli architetti VERI dipendenti...
dove lavorate? aziende, negozi interior design, uffici tecnici di banche e assicurazioni, agenzie immobiliari????
di che cosa vi occupate? come sono le retribuzioni, la concorrenza??
siete soddisfatti o rimpiangete di non aver seguito la strada della libera professione??
Edoardo :
Nessuno dei citati: lavoro da 8 anni in studio professionale di vari tecnici liberi professionisti (no architetti), assunto in quanto lavorante PER loro (e con).. come dovrebbe essere. Rimpiango solo non ci siano le condizioni, oggi, per poter fatturare come architetto, in proprio, cifre sui 50.000 euro almeno. Insomma... progetti e D.L. di abitazioni... capannoni.... piani particolareggiati... P.d.C. ecc... Anni fa c'erano. C'è pochissimo lavoro ora e mi adatto... finchè resisto. Se non ci sarà una svolta nella domanda e verrò messo a casa, proverò a rilanciarmi fuori dai confini, casi della vita permettendo.
miluz :
Lavoro per una falegnameria assunto come impiegato 1100 circa x 13 mensilità, ho 28 anni, disegno arredi su misura, soluzioni per attività commerciali e poi mi occupo anche dei serramenti. Ovviamente mi piacerebbe occuparmi maggiormente di architettura per interni - interior design non essendo solo vincolato a quello che devo vendere..... ho ancora tempo per mettermi in proprio e ad essere sincero vorrei provarci, in tanto faccio un pò di conoscenze tra gli artigiani che non fa male
Dfens :
Architetto abilitato. Dopo aver passato 2 anni in altrettanti studi, prendendo una miseria e lavorando 10-12 ore al giorno e circa 3 ore e 45 di strada da percorrere per recarmi sul luogo di lavoro. Partita iva aperta obbligatoriamente.
Tra i milioni di cv inviati nel frattempo, fortunatamente un'azienda mi ha chiamato. Ho superato i vari colloqui ed ora sono qui da 2 anni. Contratto a progetto di anno in anno, seguo un progetto di enorme rilevanza. Ho chiuso la partita iva (1000 euro all'anno di inarcassa mi pesano) e prendo 1750 euro netti per 12 mensilità. Possibilità di crescita ne vedo poche, ma per il momento, vista la situazione, non mi lamento per nulla.
simona :
Lavoro in un piccolo studio per circa 2000 € al mese netti su fattura per 12 mesi. Sono nello stesso studio da 13 anni e ho visto calare drasticamente il lavoro tanto da passare da 5 a 2 collaboratori. Faccio tutto tranne la trattativa dell'onorario e la gestione della contabilità dello studio. Per il resto progettazione, pratiche amministrative, computi metrici, esecutivi, direzione dei lavori, etc. Il mito dello studio in proprio per me è sempre stata un'idea astratta. Non ho mai avuto un incarico personale, ne un amico che mi abbia chiesto di ristrutturargli casa. Come Edoardo cerco di resistere, ma ho 43 anni e se il lavoro dovesse sparire del tutto, dovrei iniziare a cercare un lavoro più umile, che mi dia da vivere.
Luca :
Bhe 2000 euro netti sono una cifra di tutto rispetto (obbiettivamente molto rara ultimamente) quindi penso che se pure il lavoro dovesse diminuire (speriamo di no) e quindi guadagnare qualcosa di meno non penso che dovresti cercare altro lavoro! Poi dipende sempre dalle esigenze personali...
Edoardo :
Uno stipendio "su fattura" è da considerarsi un lavoro da dipendente (richiesta autore del topic) o da professionista... come qualcuno ha evidenziato? Per esempio, Simona, ti consideri una libera professionista o una dipendente dello studio a cui fatturi? Non dovrebbe considerarsi "libero professionista" colui che fattura la prestazione "al cliente" firmando tale prestazione? Questa è la mia opinione... sarei curioso di sentire quella di Simona.
simona :
Non so quali definizioni siano più esatte. Punto primo: la mia responsabilità professionale è "prestata" al titolare dello studio, nel senso che io lavoro come se l'incarico fosse mio, ma se qualcosa va storto, lui si prende tutte le responsabilità. Ho le mie soddisfazioni perché faccio un lavoro che mi piace e ci metto del mio e questo viene riconosciuto. Secondo: quando mi sono informata sul rapporto di lavoro come dipendente, ho avuto la seguente informazione: a parità di costo per il datore di lavoro, al dipendente rimane molto meno. Inoltre quando ci sono state le ultime discussioni sulle finte partite IVA è stato detto che se il compenso è congruo e il professionista svolge incarichi per cui è necessaria una determinata professionalità, si intende una VERA partita IVA. Insomma mi diresti a che scopo devo chiarire questa differenza (dipendente/professionista), se la sostanza è che io lavoro per chi il lavoro ce l'ha, e che se così non fosse, probabilmente sarei a fare un lavoro diverso dall'architetto, visto che clienti non ne ho mai avuti? Sarei curiosa di capire, davvero.
simona :
ops! avevo scritto una lunga risposta, ma il sistema l'ha sospesa! Adesso non posso...riprovo più tardi. Ma non avevo scritto parolacce, giuro!
Valy :
heheheh Simona :-)

Cmq, io la vedo come Edoardo, Simona è libera professionista, finta partita iva (con una paga di questi tempi dignitosa per il nostro lavoro, in altri periodi si potrebbe pretendere di più, ma non lamentiamoci).
Simo tu non sei dipendente ma collaboratrice con postazione e orario fisso all'interno di uno studio di un collega.
Il dipendente è colui che ha un contratto (che fa capo ad un Contratto collettivo Nazionale che dipende da chi/cosa è assunto) con lo studio, il negozio d'arredamenti, l'azienda etc che ha una paga fissa di 12/13/14 mensilità + straordinari, ferie, permessi, malattie PAGATE, con orario di lavoro di 40 ore settimanali con obbligo di giorno di riposo e che riceve una busta paga a fine mese e i contributi gli vengono pagati direttamente dal datore di lavoro, compila il 730 come dichiarazione dei redditi e non l'Unico (nel quale puoi scaricare le spese sanitarie e gli interessi del mutuo e di tutto di più), e ha diritto a tante agevolazioni che hanno i dipendenti tipo la maternità, l'assegno familiare, e tanto altro ancora...
Credo che l'autore del post intendeva questi colleghi...
simona :
Edoardo la tua domanda è lecita e provo a risponderti, ma il post di Ela secondo me chiede un’altra cosa. Ovvero come si trova chi è dipendente di ditte private, e forse dimentica che molti architetti sono dipendenti delle pubbliche amministrazioni ma probabilmente non “frequentano” questo post…E quindi non posso rispondere a Ela perché non sono in quella situazione. La risposta alla tua domanda è che mi considero una professionista che presta la sua professionalità ad un altro professionista che ha lavoro, mentre io non sarei in grado di procacciare alcunché. Faccio quindi il lavoro per cui ho studiato e ho un reddito dignitoso e sicuro. Per quanto concerne la definizioni di “finte” partite IVA, qualche tempo fa ho letto che si ritenevano finte partite IVA, quando la prestazione non era qualificata come professionale (disegnatori cad) e quando il compenso non era congruo, ma non è il mio caso. Non so se ho risposto alla tua domanda, ma mi interessa molto il tuo punto di vista.
simona :
Un po' di confusione perché i post erano stati sospesi e poi sono stati sbloccati. Cmq grazie Valy alla fine credo che il mio pensiero sia chiaro e sono d'accordo con te.
poipoi :
Mi sembra di capire che i dipendenti veri siano pochini.
E il motivo sta nel fatto che conviene ad entrambi, soprattutto con una legislazione come la nostra.
Valy :
si infatti siamo d'accordo Simo :-), anche il mio post era stato bloccato non si sa per quale motivo :-/
simona :
Esulo dal post : ho scritto all'indirizzo : email e sono stati molto carini e mi hanno spiegato il motivo. Si tratta di inconvenienti del software.
ELA :
grazie per i vostri racconti e grazie anche a Simona...
siccome però di condizioni di lavoro/orari/retribuzioni di liberi professionisti "in proprio" o "dipendenti" di uno studio si parla spesso in questo forum... ero più curiosa di sentire come se la passano i "veri" dipendenti, inteso come architetti che hanno deciso (o sono stati costretti) a non fare la libera professione ma sono dipendenti di qualche azienda privata (o pubblica) ...
...ero curiosa di capire quali sbocchi ha un architetto nelle aziende... vedi falegnameria, serramenti oppure io ho immaginato negozio arredamento, agenzie immobiliari, uffici tecnici vari....
ero curiosa di sapere cosa fanno...e come la vivono!!!
ab :
Abilitato e con circa un anno di esperienza in studi mi ritrovo dipendente di un'impresa edile. Le mie mansioni sono molteplici: seguo un cantiere in affiancamento ad un collega dalla preventivazione alla gestione totale dell'intero appalto (documentazione inclusa).
Stipendio dignitoso ma purtroppo alle prese con la crisi del settore edile.
Ogni tanto riesco a fare qualche lavoretto mio che erode tempo a quel poco di tempo libero che mi rimane!!!
Il sogno della libera professione è rimasto nel cassetto ma spero di riuscire a realizzarlo presto. Sono giovane e ci voglio credere!!!
arko :
Rileggendovi, ricordo dei due anni passati come dipendente su uno studio...
finta disponibilità ad integrarmi non dico come socio, ma come figura professionale a se stante, che progettava e se ne prendeva onori ed oneri... alla fine io progettavo e i due capi very ignorants se ne prendevano i meriti...
alla fine lasciai, forte anche di un paio di incarichi privati molto ben retribuiti e interessantissimi da un punto di vista progettuale... ebbene mi sentii libero...spaventato, ma libero... e, devo dirlo, lo devo alla mia ragazza dell'epoca.
Ora la situazione è cambiata, si arranca parecchio..e spesso penso...magari qualche azienda mi assumesse (ormai sono troppo in età perchè mi consideri qualcuno che non sia un amico)... certo 2000 netti al mese me li sogno... però, ripeto, rileggendo che qualcuno ha ancora voglia di mettersi in proprio...devo dire che un po' sono fiero di me...del mio mutuo quinquennale con sviluppo Italia..anche dei miei clienti insolventi...perchè è tutto mio...il buono e il brutto... e credo che difficilmente lo baratterei con qualcos'altro...

certo..se avessi famiglia ragionerei in maniera differente, e probabilmente starei dietro la cassa di qualche supermercato...
Giovanni :
Io ho 33 anni e lavoro dal 2001 a tempo pieno e indeterminato in un Comune come tecnico comunale. Ho vinto un concorso con il diploma di geometra e sono entrato con stipendio netto di 1.850.000 Lire. Non ho avuto mai avanzamenti di carriera e ora il mio stipendio è di 1240 Euro. Non ho responsabilità, lavoro 36 ore a settimana e sono impegnato 9 ore il lunedi e mercoledi. Gli altri giorni finisco alle 14.00 e il sabato non lavoro.
Ho iniziato e concluso gli studi sempre lavorando a tempo pieno e utilizzando permessi studio retribuito.
Mi piacerebbe fare qualcosa di più ma, lavorando nella pubblica amministrazione a tempo pieno non posso firmare (nonostante sia abilitato) e quindi non mi sono iscritto all'Ordine. Questa è la mia esperienza
Alfonso 2 :
Capito che il lavoro dell'architetto non faceva per me (pochi guadagni, troppe ore di lavoro, clienti che non capiscono, etc) appena laurato ho investito tutto quello che avevo in un master in UK.
Ora lavoro come manager per una multinazionale. Lavoro non attinente con l'architettura purtroppo e per fortuna.

Questa è la mia esperienza.
Kelis :
Ciao Alfonso, sei stato molto perspicace a fare quella scelta. La tua mentalità non si discosta tanto dalla mia perciò condivido in pieno ciò che hai scritto. Posso chiederti che tipo di master hai fatto o l'ambito?
Alfonso 2 :
Project Management della durata di circa 24 mesi.
namaste :
laureato in architettura, abilitato, iscritto ordine, ho lavorato per 6 anni come dipendente in uno studio: tutto bene, mi sentivo contento anche perchè i padroni erano buoni e nel frattempo, dopo 3 anni ho deciso di aprire la partita iva perchè ho la verve per fare il libero professionsista: prima fattura 150 euro, un render, poi piano piano il volume è aumentato ed è stato bellissimo, poi mi avevano detto che mi avrebbero licenziato perchè i padroni hanno litigato tra loro, cosa che è avvenuta e continuo a collaborare a p.iva con uno di loro. Oggi, a distanza di 12 anni dalla laurea ho clienti, lavori, chiedo compensi molto popolari e aggredisco una quota parte di mercato. Ragazzi, il mattino ha l'oro in bocca e le possibilità sono tante, se sapete stare in mezzo alla strada: io ho cominciato da sottozero, senza avere padri o conoscenti o amicizie nel settore dell'edilizia, e vivo pure in una città difficile del sud, dove ci sono la mafia, la burocrazia ottusa e approfittatrice e San Nicola. La partita IVA di cui avete tanta paura o vergogna, non si capisce dai vostri post, non è un ripiego, ma un risultato. e ricordate che i clienti dei padroni senior dove andate a lavorare 12 ore al giorno x darvi 2 briciole di danaro non sono scemi , sanno che lavorate in buona fede e con buona volontà e vi farebbero l'occhiolino, magari un domani non lontano.
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